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domenica 11 novembre 2012

Rallegramenti per il trenta in Logica


Né mai mi contraddissi né mai contraddissi.
Solo il mutare del mio esistere, solo il mutare dello spazio vitale che in totale libertà ho potuto prescegliere per l’esplodere delle doti che qualcuno dice che Dio mi ha dato. Non ho nulla di cui lamentarmi. Forse la mia scarsa avvenenza fisica: ma questo mi ha reso fortunato; non sono finito nelle grinfie di frosci né in quelle di megere dalla faccia d’angelo. E tutto sommato la mia vita sessuale è stata normalissima. Senza traumi.

In una cosa non sono racalmutese .. mi guardo bene dall’essere di “tenace concetto” che mia moglie tradurrebbe in ”coccia dura”. Ecco perché nel pubblicare questa ultima  mia lettera ad Alfredo Sole forse qualcuno noterà qualche nota di mia resipiscenza. Chi conosce il mondo greco sa che Giove rende folli quelli che vuol perdere …

 Ricevo la lettera breve: comprendo ma non condivido. Avrei voluto scribacchiare una lunga missiva confidenziale. Avrei detto pensieri segreti, avrei espresso dubbi non sempre amichevoli, avrei sciorinate ciance teoriche consolatorie per me, ostili per l'interlocutore. Avrei premesso: straccia prima di leggere. Che bel coraggio da parte mia! Seduto in poltrona, al calduccio di un termosifone che non è al massimo e mia moglie si lamenta. Ma è uzzolo di gente ormai benestante da decenni che non ricorda più i tempi dei biblici anni magri.
Scelgo di risponderti pubblicamente. Se non altro dovrò contenermi. Ed è giusto. Del resto non credo che le lettere che ti arrivano non vengano sbirciate soppesate messe a verbale pronte a venirti contestate. Quel che appare qui è pubblico, si autocensura da se.
Non condivido perché se qualcuno facesse qualcosa senza che i superiori fossero tacitamente consenzienti, apriti cielo. A dir poco un immediato trasferimento in posto lontano e addio casetta fatta con i risparmi, congiungimento col coniuge magari insegnante e altre piacevolezze. Ed allora? Chi dirige un carcere come OPERA deve avere prima trangugiato ben bene Pirandello, La machera e il volto o Rosso di San Secondo: tra vestiti che ballano.
Ad OPERA non si muove foglia che il SUPERIORE non voglia o al massimo non tollera. Ad Opera va un giudice, uno della casta: si è fatto beccare: diviene pera marcia. Da vessatore vessato.. immagino la reazione di chi vessato lo è stato sempre. Disperato umiliato offeso tenta davvero il suicidio. Tutta la stampa nazionale, la televisione sbandierano la notizia. Sono stato dall'altra parte per sapere l'orgasmo di chi doveva comunque mantenere la disciplina. Ed allora proprio in quel momento qualcuno diviene furtivamente blando? Non ci credo. Mi sbaglierò ma sono stato uno che veniva considerato il massimo dei segugi ispettivi antibancari. Presumo naturalmente.
Come presumo quando leggo le pagg. 261-276 di Tanu Savatteri. Rewind già; bella parola inglese per un non ricordo o un ricordo di comodo. Una confessione ramazzata per la bisogna.

Già reo confesso. Sono sicuro: Alfredo Sole non ha mai confessato non si è mai confessato neppure da bambinello (sospetto). Vedo discrasie, vedo incongruenze, vedo astuzie, vedo persino sberleffi. Io ho la mia verità su Alfredo Sole che non è manco la verità che sottoscrive Alfredo Sole.
E la mia verità è in qualche modo assolutoria. Quella di Alfredo è in qualche modo mistificatoria (a suo danno, per lasciare intemerato qualcun altro).
Morto lu zzi Alfonso vi furono dicerie. Io stavo lontano, stavo a ispezionare una banca a Milano per sapere in via diretta, per capire. Francamente non ne seppi nulla. Mi si disse che si disse. Che valore ciò può avere? Nulla. Lessi Tanu, ne fui stomacato perché sia pure in perfetta buonafede si dileggiava un paese che amo tanto perché è il mio paese, il paese dei miei avi per una decina di generazioni. E sono avi integerrimi, nulla a che fare con le escrescenze delinquenziali, con infiltrazioni di stampo mafioso.
Ho quindi un certo DNA e non è merito mio.
Ma chi questo DNA non ce l'ha cosa può fare: sbagliare prima e rinsavire dopo.
Solo l'altro  ieri - dopo che finalmente lo scritto di Alfredo arrivò ad Articolo 21, ho capito che una cosa è il 41 bis un'altra il 4 bis e non c'è refuso.
E manco avrei sbagliato a leggere il mio
REWIND.
Annoto: lu ‘zza Arfonzu non poteva dire a nessuno "entra nella mafia". Lu 'zza Arfonzu si sentiva un uomo d'onore, un amico degli "amici", uno che stava alla pari  anche per eredità con i massimi "uomini di pace" (a modo loro s'intende).
Se gli dicevi che era mafiusu per lo meno ti mollava un ceffone che ti faceva girare tre volte, senza magari ucciderti come un antenato di uno scrittore amico mio.
Lu 'zza Arfonzu non distingueva tra piedi chiatti e stiddara, tragiche allocuzioni giornalistiche. Lu zza Arfonzu forse fu chiamato a Canicattì per cercare di bloccare o almeno frenare la deriva della droga a Racalmuto. Certo la sua attività di paciere non l'arricchì, ci rimise solo la pelle.
Mi fa specie vederlo chiamato insolentemente "il paciere con la coppola storta" o il capo delle "code chiatte". Il giornalista deve essere folkloristico ma quando dileggia i morti mi fa schifo.
Procediamo: Se Alfredo fosse stato il vero esecutore non viveva neppure un’ora di più
pima del fratello e credo dello zio. Questa è logica. Allora? Un mistero la cui soluzione non ho; la troverò nelle fantasie in coda al mio attuale romanzetto La Donna del  Mossad. Dovrei continuare ma Cui Prodest ?
Quello che potrebbe giovare ad Alfredo è: smetta un tantinello di essere alla racarmutisa un uomo di "tenace concetto" "coccia dura" direbbero altrove, testardo come un mulo di Calabria nella stessa Sicilia.
E' uomo di tenace concetto come lo sono io e perciò lo capisco. Si "confessi" col signor direttore, col giudice di sorveglianza, Non c'è bisogno di danneggiare nessuno che non sia già morto. Ci consenta di perorare dal giudice competente la fine del 4 bis (l'ostatività). Lo dovrebbero quindi trasferire in un carcere per non ostativi e potrebbe riavere il suo computer. Oggi non glielo dà nessuno perché potrebbe servire ad altri, malgrado tutto. Ma qui spero di sbagliarmi.
Dall'altro carcere la via per una semilibertà è agile essendo ormai il prossimo dottor Alfredo Sole, un altro uomo alla Veronesi. A proposito rallegramenti per il Trenta in Logica.



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