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giovedì 17 gennaio 2013

Cara ministra, non torni più a pisciare al Circolo Unione


Un certo alto funzionario del Comune di Racalmuto-Ufficio Tributi, rincorreva l’Ufficio Messi e lo spettabile Ufficio pubblicazione On-line perché pubblicassero gli atti relativi all’attribuzione di rendita presunta AI FABBRICATI NON DICHIARATI IN CATASTO.

La pubblicazione de quo doveva protrarsi dal 3 aprile al 2 luglio del 2012. Partiti dunque dalla responsabilità del vigilans, il commissario venuto da Palermo, si andava a sconfinare nella responsabilità della nuova triade commissariale che la Ministra dopo una notte insonne ebbe a regalarci, con i rallegramenti di Malgrado Tutto e dell’imparentato Circolo Unione.

Essendo cose on-line ed essendo io pensionato perdigiorno quell’ELENCO non solo me lo sono portato tra le mie IMMAGINI ma l’ho stampato tutto, dalla corrispondenza tra catasto e comune, alle lungaggini delle scritture burocratiche, all’elenco nominativo ed a quello particellare. Ovvio che il quarto elenco, quello dell’attribuzione di rendita, onere tributario, sanzioni ed altro era segreto e tale rimase. L’unica cosa che non ho capito è perché il dottore Vittorio Lauricella vuole una pubblicazione che parta del 3 aprile, e  qualcuno poi a firma illeggibile annoti a penna: 3/5/2012 al dr. Lauricella per tutti gli adempimenti necessari. Ma sono sicuro che il prefetto di ferro in gonnella ebbe tempo, prima di andarsene, di appurare la regolarità dell’adempimento amministrativo e non ha riscontrato nulla da eccepire.

Io quell’elenco me lo sono sbirciato per benino, forte di una  esperienza ispettiva semisecolare e mi sono incagliato in questi punti.

Premesso che l’obbligo dell’accatastamento di edifici rurali o collabenti che fossero scattava con una certa legge Berlusconi del 2008, quisquilie derogative ed interpretative a parte, ho pensato che colpevoli potevano essere solo quelli che a quella data erano VIVI.

Ma di sicuro vivi non erano:

-ALBA LUIGI – F. 1;

- CARDILLO GIUSEPPE – F. 5;

- CARDILLO SERAFINO, F. 5;

- CASUCCIO GIOVANNI- F.6 (PERSONALITA’ DI CUI MOLTO STO DICENDO IN QUESTI GIORNI);

- CHIARELLI CALOGERO – F. 6.

E questi sono solo quelli che ho potuto scovare non avendo assidua frequentazione in quel di Racalmuto. Ovvia però la domanda: ma non bastava scendere all’Anagrafe per appurare la veridicità almeno dell’esistenza in vita di chi si andava a mettere alla gogna dell’albo-pretorio?

Più complessa la vicenda di chi risultava ignoto al Catasto. Al catasto magari non si sapeva chi era il proprietario nel 2008 del foglio X e della particella numero Y. Orsù via non c’era più Giacomino, ma i tanti vigili di ruolo o Co.Co.Co o LSU non avrebbero perso molto tempo per saperlo.

Finiscono nell’elenco,  ma l’ente impositore dichiara di non conoscere le loro generalità:

-        ALAIMO SALVATORE E C. SAS – F. N. 1;

-        AMATO EDOARDO – F. 2;

-        ARNONE DOMENICO FU EMANUELE – F. 2

-        BARTOLOTTA LUIGI – F. 3;

-        CARDILLO SALVATRICE – F. 5;

-        CASSARO DOMENICO 9-8-192 ELIA – F. 5;

-        CHIESA MADRE DI RACALMUTO – F. 6:

-        CINO NICOLO – F. 7;

-        CUTAIA SALVATORE – F. 9;

-        CIMINO ANTONIA – F. 10;

-        EMANUELE CALOGERO – F. 10;

-        EMANUELE FRANCESCA RACAL S-. F. 10

-        GIANCANI GIUSEPPA – F. 13;

-        L’ABBATE GIUSEPPE N A PO S – F. 14

-        MANTIONE NICOLO’ 22 SETT. MICHELANGELO – F. 17;

-        MARCHESE DI – F. 17

-        OPERA DIOCESANNA DELLA PRESERVAZIONE DELLA FEDE –F. 21

-        PRINCIPE DI S, ELIA AMMINISTRATA DA TRIGONA BARONE DI VINCENZO DI RAGUGNO – F. 23;

-        ETC. ETC.

Segnalazione paradigmatica: nessuno può dire chi sono veramente costoro e se qualcuno si riconosce sappia che sbaglia; si tratta di omonimia senza alcun significato mancando ogni dato identificativo. E nessun dato significativo aggiungo, ragion per cui ogni privacy è oltremodo salvaguardata.

Ma chi doveva controllare? Perché non l’ha fatto? Perché ha lasciato che reticenti indicazioni venissero pubblicate? A quanti abusi si va in incontro con siffatte disinvolte pubblicazioni? Chi paga?

 

Ma se per una volta è perdonabile; fatte le esperienze dolorose e pericolose del maggio racalmutese, bisognava evitare l’errore. Mi pare che con la TARSU retroattiva siamo come prima peggio di prima. Si sono presi i dati inattendibili del Catasto per taglieggiare innocenti contribuenti. E’ imperdonabile. NE BIS IN IDEM. Per di più si sono presi – stando a quello che intuisco – i dati catastali a data corrente per retrocederli al 2006. Chi allora non era padrone, ora viene dichiarato evasore con sanzioni come se fosse in malafede. Chi allora non aveva finito di costruire, ora diviene colpevole evasore totale. E via discorrendo. Cosa fanno le autorità di controllo? Imperterrite le Ministre vengono a teatro a Racalmuto. E se succede un parapiglia, il colpevole chi è? Temo purtroppo che sarò io perché questa primavera invitavo la Ministra a non andare a pisciare al Circolo Unione, perché là la fogna è solo una dispersione nella sottostante garbera le cui acque reflue finiscono con l’inquinare la fontana non so di quanti cannola dove qualche amico di un prete già canicattinese mi invita a buttarmici. Nella mia infanzia i miei coetanei vi si buttavano veramente (per farsi il bagno) incuranti del truce Totu Amatu. Giuro, io non l’ho fatto mai perché ero timoroso parrinaru.

Calogero Taverna

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