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domenica 10 febbraio 2013

RACALMUTO IL PAESE DI JOE MACALUSO


Sento che dopo trent’anni i signori di certi SERVIZI  tornano ad attenzionarmi. Ne sono lusingato. Un tempo cercava di entrare nella mia privacy anche il farina del sabato. Non abboccai non perché sapessi chi era ma perché avevo un affine di un parente alla caserma dei carabinieri di Racalmuto il quale impressionato da certe “pizze” che lì arrivavano sul mio conto mi friscà la cosa ed io capii che dovevo diventare chhiu mutu di lu rafatuso del mio paese.

Anno 1980.

Ora mi vedo seguito dalla Corea del Sud, da Singapore, dalla Russia di Putin, dalla Turchia e finalmente in questi giorni da Israele. Se parlo della donna del Mossad (meglio procaci trentenni) loro sanno. Mi dicono anche che dopo DAGOSPIA il mio macilento CONTRA viene persino sbirciato in via Nazionale. Che goduria! Finalmente ad ottant’anni torno importante.

Per non tradire le attese, digitalizzo qui sopra, accanto e sotto tre o quattro pagine di un libro della Feltrinelli che, diversamente dalle aspettative, mi pare sia finito nel dimenticatoio.

Errore! Se volete la matrice dell’odierna telenovela MPS (spero che quello che hanno da fare certi giudici lo facciano dopo l’elezione, diversamente che sconquasso!), la trovate tutta nelle pagine integre e leggibili di una confessione CONFITEOR incauta e malaccorta che mi premuro di segnalare a modo mio, sempre aduso al segreto bancario anche nelle citazioni. In effetti qualche chiarimento l’ho dato in precedenti miei (come si dice ora?) POST qui pubblicati. Cercateli. Quello che manca è il nome di Joe Macaluso un racalmutese al tempo missus di Sindona per l’Interfinanza (di chi chissà chi). L’aggiungo io per vanagloria paesana. Racalmuto più che paese di Sciascia, più che Regalpetra,  più che   i ragazzi di Regalpetra, iI paese di Joe Macaluso si dovrebbe soprannominare. E’ una gloria che ora piuttosto malconcio non so dove in America  gli dovrebbe far piacere e togliergli magari il ferino istinto di querelarmi. Ma gli converrebbe?

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