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mercoledì 8 maggio 2013

Tiziano Marsia e Guttuso

Ve l'immaginate una mostra di Tiziano senza queste grandi evasioni erotiche:
Eppure a Roma riescono ad allestirla una mostra simile persino puritana suTiziano. Tolti un paio di quadri di codesto genere per pruriginosi spettatori il resto investe cifre pittoriche del grande Vecellio. Comincio ad amarlo - in effetti per me siculo è troppo veneto - specie dacché apprendo che vecchio ma non decrepito  si vanta addirittura di avere 95 anni (io mi sono da un decennio limitato ad ottanta).
Chi ha però allestito la mostra sa il fatto suo. D'interesse sommo un piano con tanti crocifissi e taluni immersi non tanto nel buio della notte ma nell'acromatismo notturno con una faccia di un Cristo senza luce rabbuiato quasi a precorrere la faccia del Cristo di Guttuso nel suo capolavoro fascista della Crocifissione. E l'itinerario della mostra tizioanesca si chiude infatti con la tavola del sacrificio di Marsia, che a me sembra avere ispirato il Guttuso concorrente per Bottai, ed apprezzato dal regime sino al secondo premio.
Mi piace quindi questo accostamento. Chissà se qualche competente mi saprà spiegare o meglio correggere; un daltonico come me, intuisce, prcepisce ma lì attonito si ferma.
 

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