venerdì 7 giugno 2013

I soliti loquaci silenziosi del comune di Racalmuto


All'improvviso il mio FB mi segnala che il mio nome si trovava in queto pentecostle bel manifsto. Cerco ma non trovo. Mi lancio in un commento riportato qui sotto. Pare che finalmente almeno questo mio svolazzo polemico giunga a segno. Mi aspetto adeguate controdeduzioni. Ma pare che abbiano invece oscurato il poster. Mi dispiace per il mio amico e apprezzato Carmelo Rizzo. In fon dei conti lo sto ripagando con tanta pubblicità (gratuita) sui miei pblog letti in mezzo mondo.
 
Calogero Taverna Mi sono cercato e non mi son visto. Per fortuna. Un castello medievale , a dire il vero inesistente quando venne Du Mazel arcidiacono avignonese a spillar soldi ai fedeli racalmutesi per togliergli la scomunica guadagnata per un Vespro Siciiano che manco i locali avevano saputo che c'era stato, concesso per una pentecoste mi pare smodato. Ma bene fa il mio caro amico e stimato dottor Carmelo Rizzo, mio successore nella presidenza dell'azione cattolica di Racalmuto, a sfrattare almeno l'efebico scultorino di alabastrini. Solo lo prego di interporre i suoi buoni uffici affinché il castello lo prestino anche a me - sfrattando magari i musici grotteschi che occupano il piano ultimo per certi loro affarucci mercantili - visto che vorrei farci una mostra di letteratura (riguardante l'inedito Sciascia giovanile) e pittura (21 tavole di Agato Bruno grande ammiratore di Racalmuto e pittore di fama internazionale). La causa ostativa nei miei confronti (a parte certi rancori volpini) pare che sia la mia eresia paesana volta a sostenere che il clericus Didacus La Matina, non fu diacono e visse dopo l'abbruciamento a S. Erasmo la domenica del 17 marzo 1658 del sedicente diacono agostiniano racalmutese Diego La Matina, fatto nascere da Sciascia il 15 marzo 1622 (il clericus invero la Matrice lo battezzò nel 1621). Non è per questo? E allora di grazia, perché?

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