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mercoledì 12 giugno 2013

La NARO del Seicento

Davvero posseggo un archivio di vetuste carte intriganti e preziose. Mio nonno è di Naro. Vi è una storia da scrivere sulla famiglia Saccoando di Naro.Non tutta luce, sia chiaro come avviene per gli uomini nella norma. Un certo padre La Nuza,spagnolo di Licata, nel Seicento faceva miracoli "a miliaru". Cercarono di santificarlo, ma per il fatto che il padre non aveva potuto sposare la madre in quanto potente signorotto ma monaco gerosolimitano la canonizzazione non avvenne, la pratica restò a marcire.
Un ponderoso faldone sta in Vatcano. Potei consultarlo. Per la storia di Racalmuto vi rifulge il nostro Marco Antonio Alajmo che va a tstimoaniare fatti miracalosi atti a beatificare il padre gesuita Lanuza ma non certo ad esaltare la scientificità degli assunti mdici del ritenuto (a torto) protomedico Alajmo.
Rovistndo fra le fotocopie trovo questa testimonianza giurata che briociole di microstoria ne riverbera su Naro, come dissi paese nativo di mio nonno materno Jacumu Saccumannu.


Bisogna che in qualche modo trascriva la fotocopia per dimostrare anche che insomma mi industrio un po' negli stili pontifivìci

Respondit: per gratia del Signore mi confesso e mi Communico più volte la Settimana .

Tertio fuit monita, che avvertisse bene di non fare qualche giuramento falso.
Resondit. Io mi stimo l'anima, e non mi voglio dannare.
Quarto fuit petita, d'onde s'havesse conosciuto il detto P. Lanuzza.
Respondit. Lo conoso qua a Naro dove vinni a fare la missione everamente era un gran servo di Dio, et haveva gran carotà con Dio, e con li prossimi, et io sempre l'haivo tenuto per Santo.
Quinto fuit illi dictum che raccontasse quello che sapeva del P. Luigi Lanuzza.
Respondit. Io nell'anno 1660 happi una grandi fssioni, la quali mi durau per lo spatiu di sei misi, incominciandu dallu misi di Agusto di lu 165. Qista flusione mi caggiunava un duluri grandi pr per tutti li .... incominciando auricchi, e mi parivachi tutti li ganghi erano saltati dolsuo loco, non poti mangiari cosi ordinarij, ma sulamenti angiava cosi liquidi e bivia con ina canneluzza per non tuccari con l'acqua li ganghi i li denti, pirchi autramenti si l'acqua tuccava li denti o li ganghi io sentia duluri di morti, Anzi lu girnu diS. Andria non potti mangiari nenti per la grandizza di lu duluri. Hora un giorno di Sabbato la sira nellu misi di Gennaro essendo ioaggravata assai di lu duluri
............
[segue da altro foglo]

li reliqui di lu p. Lanuzza amia sorucioè una carta dove c'era un pizzetto di la cammisa di lu P. Lanuzza lassavi da lu P. Farrugga quandu vinni a fari la missioni.....

Chi era lateste? Ne facciamo qui la trascrizione el suo stess presentarsi ai padri inquirenti:
Io mi chiamo Francisca Giubilaro sono Vergine per grazia del Signored'anni 63 in circa della Città di NARO sorella di lu Patre Francisco Giubilaro, e figlia di Giuseppe Giubilaro sono venuta in questo luogo per istanza fattami dal padre Michele Frazzetta della compagnia di Giesù, venuto a Naro per raccogliere le memorie del P. Luiggi Lanuzza d felice memoria, e fu ctata dal Clerico Giovanne APALILLA nunzio ad effettodi testificare tuttu quillu io sacciu di lu ditto P. Lanuzza.

Squarci autentici di vita, espressioni dialettali genuine, la raffigurazione insomma di una Naro del Seicento con le sue vergini per grazia del Signore,le sue credenze, la sua religisità popolare traspaiono da questa e da altre testimoninze del fascicolo che abbiamo sotto mano. Mi va di pensare che gli storici di Naro - per tradizione tanti e diligenti - dovrebbero pure dare uno sguardo a documentazione come questa che qui additiamo. Forse il padre di mio nonno ne sarebbe fiero.


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