Per un atto di squisita cortesia del mio grande amico Jachino Farrauto - uomo colto saggio e ntegerrimo - mi sono trovato la copia del n. 60 dei quaderni di Galleria a cura di Leonardo Sciascia. Come in foto, si coglie l'importante saggio di Leonardo su questo pittore (oggi piuttosto sconosciuto) SANTO MARINO in edizioni Salvatore Sciascia. Il pregevolissimo scritto risulta - a scanso di equivoci - essere "proprietà letteraria dell'editore": come dire che né famiglia né acquirenti di diritti dalla famiglia abbiano alcunché a pretendere.
Con l'Adephi sono in rotta per le FAVOLE DELLA DITTATURA, con l'editore Sciascia non ci conosciamo neppure.
Ora tenterò di fare una mostra che accoppia le FAVOLE di Sciascia e le Tavole della dittatura di Agato Bruno.
Questi - pittore insigne di fama internazionale - ha dipinto tutte le favole sciasciane ispirandosi tra l'altro al codice estetico che Sciascia formula nel saggio sul Marino e che sta diventando la mia ossessione estetica.
Lì, Sciascia parla di una pittura che nasce da una "solitudine, una solitudine profonda" E questa cnseguita "restando in Sicilia, nel suo paese. Condizione uguale alla mia [di Sciascia]: e che qui costituisce l'unico titolo - di solidarietà, di simpatia, di amicizia - per cui io possa parlare di lui, delle sue cose".Tanta perifrasi per giungere a questo illuminante assioma. " l'opera di ogni artista vero, tanto più è segreta, esclusiva, da scoprire come nell'intimità e continuità di un coloquio, quanto più appare aperta e immediata". Come dire che solo "l'intimo segreto" che si irradia in ogni opera anche la più ingenua e scoperta, è la cifra di ogni vera opera d'arte.
Non so se Sciascia (editore) ha voglia di interessarsi a questa mia inziativa che avrà effettuazione nelle prossime feste in onore della Madonna del Monte di Racalmuto. Certo che anche un semplice gesto di patrocinio, anche il solo permesso di utilizzare il logo della Casa Editrice tornerebbe gradito.
Ma non sono certo il solito pitocco di fondi pubblici per importunare chicch
essia.
Calogero Taverna - presidente della ASSOCIAZIONE LIBERA "RACALMUTO DOMANI".
Con l'Adephi sono in rotta per le FAVOLE DELLA DITTATURA, con l'editore Sciascia non ci conosciamo neppure.
Ora tenterò di fare una mostra che accoppia le FAVOLE di Sciascia e le Tavole della dittatura di Agato Bruno.
Questi - pittore insigne di fama internazionale - ha dipinto tutte le favole sciasciane ispirandosi tra l'altro al codice estetico che Sciascia formula nel saggio sul Marino e che sta diventando la mia ossessione estetica.
Lì, Sciascia parla di una pittura che nasce da una "solitudine, una solitudine profonda" E questa cnseguita "restando in Sicilia, nel suo paese. Condizione uguale alla mia [di Sciascia]: e che qui costituisce l'unico titolo - di solidarietà, di simpatia, di amicizia - per cui io possa parlare di lui, delle sue cose".Tanta perifrasi per giungere a questo illuminante assioma. " l'opera di ogni artista vero, tanto più è segreta, esclusiva, da scoprire come nell'intimità e continuità di un coloquio, quanto più appare aperta e immediata". Come dire che solo "l'intimo segreto" che si irradia in ogni opera anche la più ingenua e scoperta, è la cifra di ogni vera opera d'arte.
Non so se Sciascia (editore) ha voglia di interessarsi a questa mia inziativa che avrà effettuazione nelle prossime feste in onore della Madonna del Monte di Racalmuto. Certo che anche un semplice gesto di patrocinio, anche il solo permesso di utilizzare il logo della Casa Editrice tornerebbe gradito.
Ma non sono certo il solito pitocco di fondi pubblici per importunare chicch
Calogero Taverna - presidente della ASSOCIAZIONE LIBERA "RACALMUTO DOMANI".
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