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TAVERNA_ !!!!
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del 'MUTUO SOCCORSO'
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^GLI ANNI
SETTANTA DEL XIX SECOLO a RACALMUTO - IL NOTAIO
SAVATTERI -
GLI ORPELLI MASSONICI - CLIMA ED AMBIENTE SOCIALE
E POLITICO -
LE CONFERENZE EDUCATIVE - LA SVOLTA - LA PUBBLICA
SICUREZZA
RIFERISCE.^ !!!!
Il 2 dicembre
del 1878 gli 'amici' di Calogero SAVATTERI
attestavano
che questi aveva (r)inaugurato¯ la [SOCIETA' OPERAIA
di MUTUO
SOCCORSO[ in Racalmuto nell'Epifania del 1873. !
In una enfatica
celebrazione del Savatteri(1833-1878) - un
notaio
racalmutese dell'ottocento, massonicamente 'amico
del popolo',
morto a 45 anni - viene ricostruito il processo
che port• alla
costituzione del nostro circolo. Nel 1867, vi
era un cambio
di guardia nella gestione del Comune: (r)entrava
al potere -
per dirla con gli 'amici' del Savatteri - il
partito
giovane progressista¯. Dapprima, la nuova compagine
comunale
sembr• mostrarsi coerente con il programma
proclamato, ma
ben presto ebbe a levarsi (r)una voce di generale
malcontento¯.
NŠ, da parte responsabile, si dava alcuno
ascolto
(r)agli ammonimenti amichevoli¯. Il popolo, se ricorreva
(r)alle
autorit... superiori¯, era come rivolgersi (r)al muro¯. !
Secondo quella
versione - sulla cui obiettivit... abbiamo molte
riserve -
(r)il Savatteri allora conoscendo che un
tale
operato
portava allo sfacelo ed alla disunione cominci• ... a
suggerire
qualche idea..¯ per avvicinare il popolo. Poich‚
rimase
inascoltato (r)mosse guerra ostinata dal suo Studio
notarile contro quelli che si gridavano
apostoli del diritto e
volevano fare
il panegirico alla violenza, che predicavano
unione e
battevano le mani alla discussione¯, termine che
nella prosa di
quei simpatici agiografi dell'ottocento
della nostra
terra racalmutese doveva equivalere a
discriminante
discordia.
!
Il Savatteri
ha, comunque, fede nelle (r)forze del popolo¯ e
comincia a far
propaganda nel suo studio notarile, (r)dove si
ragionava
sempre a disteso di politica e di religione e si
aprivano al
contempo gli occhi al popolo ..¯. In molti
aderirono
all'iniziativa del notaio Savatteri. Da qui l'idea
di (r)riunirsi a corpo e sotto unica bandiera¯
per (r)schermirsi
da tanti
oppressori¯. Sorse in tale atmosfera la nostra
_Societ...
Operaia di Mutuo Soccorso_, inaugurata - secondo
quella cronaca
- il 6 gennaio del 1873.
!
Benevola
attesa della (r)casta imperante¯ che fornisce persino
il locale a
colui che pur sempre era uno di loro e che
(r)conosceva
sin dalla prima sua fanciullezza¯. Quando, per•,
si esager• in
assemblearismo e si os• parlare (r)di
emancipazione
e di uguaglianza civile dell'operaio¯, la
benevolenza
svan, e si sguinzagliarono (r)i satelliti della
setta nera¯ -
o meglio dire i borbonici e i clericali - contro
l'ancor
fragile societ... operaia. !
Molti soci si
fecero (r)mettere la benda d'innanzi agli
occhi¯ e (r)si
lasciarono infemminire e snervare da quella gente
che chiama
delitto persino il pensiero della libert... e si
affanna di
presentare quelli che parlano di libert... e di
associazione
come nemici di Dio e della Religione¯. Il
frasario
lascia intravedere il livello di astio politico e di
prevenzione
religiosa nella Racalmuto ottocentesca,
la quale, peraltro, non ci risulta
particolarmente turbolenta.!
Il Savatteri
non se ne preoccup•, in ogni caso, pi- di tanto.
Inaugurata la
Societ..., (r)cominci• ad
informarla ai
principi mazziniani¯. Al terzo anno di vita del
sodalizio,
inizi• una serie di conferenze a sfondo
pedagogico,
che amici e parenti hanno poi pubblicato.
L'opuscolo Š
intitolato (r)Pensieri sulla educazione
dell'operaio¯
ed Š stato edito dalla Tipografia Sociale
di Favara nel
1879. L... abbiamo potuto raccogliere le notizie
che stiamo
fornendo.
!
Abbiamo la
vaga impressione che i soci del Mutuo Soccorso
ebbero
occasione per sbadigli e noia: era un costo che
dovevano
pagare al solito notabilato locale che si piccava, in
nome di una
fratellanza massonica, potere educare la
plebe o - come
allora si diceva - il popolo minuto.
Non
sappiamo cosa
veramente pensassero quegli operai racalmutesi
quando il
Savatteri tuonava: (r)il servilismo, l'avvilimento,
l'ignoranza,
il vizio e l'ozio alimentati dal giuoco del
lotto, dal
bigliardo, dalle carte e dai bordelli pubblici
autorizzati
dalle leggi attuali che tassano quel turpe
mercemonio del
corpo, la quale tassa serve per pagare un'altra
infamia, la
spia - sono fatti. L'usura resa come mezzo di
vivere Š un
fatto; gli spergiuri, le frodi. gli artifici,
l'ipocrisia,
il conculcare e togliere colla violenza il pudore
e l'onore alla
donna; l'invidia e il denigrare l'onore e la
reputazione
dell'uomo. E' un fatto la corruzione e l'avidit...
nei magistrati
e nei ministri della religione, i quali hano
hatto divenire
botteghe le chiese, i pubblici uffici, dove si
vende la
giustizia e tutto quanto si chiede nel giusto e
nell'onesto.
Bottega la chiesa dove si vendono a buon mercato
indulgenze,
dispense e tutto quanto si attribuisce alla
chiesa.¯
!
La denuncia Š
arruffata eppure il quadro Š realistico.
Ma
agli operai di
Racalmuto era lasciato solo il gusto della
denigrazione, fatta per• per bocca dei
terzi; e quei terzi
erano pur
sempre i figli di quella scalpitante nuova
borghesia
di Paese. In definitiva, anche per
Racalmuto poteva
parlarsi di
'avvocaticchi' meridionali. Non per nulla, quelli
che
strillavano erano pur sempre collegati al massimo degli
'avvocaticchi': il rinomato Crispi. !
Il documento
che consultiamo ci assicura che, comunque, (r)la
Societ...
progrediva gigantescamente. Le classi colpite
(r)vomitavano
calunnie¯ (r)accusando la societ...
d'internazionalismo, di ateismo ed altre espressioni che
tendevano a
farla odiare e dalle autorit... e dai bigotti¯. !
Ci sembra che
tanto qualche effetto ebbe a produrlo. Il
sodalizio
cominci• ad incamminarsi verso una forma di
ricreativit...
sociale, sbiadendo le colorazioni politiche e gli
ideologismi.
Non per nulla, verso il 1878 l'irrequieto notaio
appariva
alquanto disaffezionato verso la Societ... di mutuo
soccorso e
propendeva, invece, verso una (r)istituzione pi-
spinta¯, verso
un circolo repubblicano da intestare a Maurizio
Quadrio.
!
Del resto, il
Savatteri non pu• proprio definirsi il fondatore
della
Societ... di Mutuo Soccorso di Racalmuto. Dobbiamo alla
cortesia di un
suo nipote (il prof. Calogero Savatteri) la
possibilit...
di prendere visione dell'opuscolo-tessera che il
sodalizio
rilasci• al nostro notaio. Trattasi di un libretto
ove sono
riuniti lo statuto, il documento-tessera, ed lo
stampato per i
pagamenti delle quote societarie a cadenza
settimanale.
Il numero progressivo non Š il primo ma il
quinto. Il
Savatteri non Š segnato come socio fondatore
ma 'onorario'.
L'epoca del rilascio Š dell'agosto del 1873. Il
Mutuo soccorso
ha gi... un presidente e un segretario che
sono
personaggi di spicco dell'epoca: Giuseppe
Romano e
Giuseppe
Orcel.
!
Alla fine del
secolo scorso, due rami della famiglia Romano
erano di
risalto nel paese: un ramo facente capo al
cav. dr.
Salvatore Romano,(r)superiore ad ogni sospetto, di
affermata
professione imprenditoriale, e dotato di rendite
proprie¯,
l'altro costituito di 'capo mastri' muratori. Del
primo ramo se
ne occupa la Prefettura di Girgenti il 12 luglio
1896 (cfr.
Archivio Centrale di Stato - Ministero Interni -
Regio
Commissariato Civile per la Sicilia - Busta n.108). V'Š
turbulenza in
Racalmuto. E' appena cessata la feroce e
drastica
repressione del Fasci dei lavoratori, specie per
opera del
Crispi, tanto apprezzato e collegato con il
notabilato
racalmutese. V'Š la legge marziale. V'Š un
commissariato
dittatoriale, con a capo il prefetto
Codronchi.
Fioccano le lettere anonime. Alcune di queste - che
appaiono
ispirate dal gruppo Matrona- Baeri-Rosina
- prendono di
mira
le famiglie
egemoni dei Tulumello e dei Romano, appunto. Non
sfuggono al
livore anonimo gli emergenti come il cav.
Bartolotta, o gli immigrati
preposti all'esazione daziaria
come gli
appartenenti alla famiglia Orcel. La prefettura di
Girgenti Š
costretta a relazionare al 'Ministro Commissario'
Codronchi. Le
famiglie dominanti di Racalmuto erano ovviamente
ammanigliate e
protette. La difesa prefettizia Š perentoria e
perfino
elogiativa nei confronti degli accusati. Abbiamo
citato, quasi
nei suoi termini letterali, l'elogio dei Romano.
Il Barone
Tulumello viene accreditato quale (r)persona degna di
rispetto,
stimato dalla stragrande maggioranza dei suoi
concittadini
che gli hanno ripetutamente confermato la
fiducia,
eleggendolo loro capo e rappresentante¯. Gli Orcel
son degni di
stima.
!
Dai documenti
dell'epoca, risultano elettori e iscritti alla
camera di
commercio ben tre ROMANO Giuseppe: il
primo nato il
20 marzo 1865, figlio di Carmelo, di professione
farmacista; il
secondo nato il 9 gennaio 1843, figlio di
Ignazio,
qualificato 'negoziante di zolfi'; il terzo nato il 9
marzo 1842,
figlio di Francesco, segnato come 'capo maestro',
ovviamente,
muratore. Escluso il farmacista, ancor bambino
nel 1873, Š
difficile sapere quale degli altri due Romano -
ammesso che di
questi si tratti - possa essere quello che Š
sato il primo
presidente del Mutuo Soccorso. Noi propenderemmo
per il
'capo-mastro', mestiere pi- consono alla pretesa
operaistica
del Mutuo Soccorso di allora. !
Nel libretto
individuale del socio 'onorario' Savatteri
compare gi...
un timbro del circolo che, tale e quale, permarr...
fino al 2
febbraio 1928. Dopo, l'imperante fascismo non
consente pi-
l'uso dell'arcaico ma pur sempre emblematico
timbro. Dal 31
luglio 1932, nei verbali delle sedute
consiliari
occorre apporre un timbretto - molto scarno - che
proclama
l'adesione del circolo all'(r)OND¯, e cioŠ al
dopolavoro
fascista.
!
Il vecchio
timbro era carico di simboli: portava nell'estrema
corona
circolare la scritta (r)Societ... del Mutuo Soccorso degli
Operai *
Racalmuto *¯ e all'interno vi erano ammucchiati
compasso,
cazzola, forbice, martello, squadra, una stretta di
mano, vanghe,
incudine, il tutto sormontato da una stella a
cinque punte.
Evidente il richiamo agli attrezzi tipici dei
vari mestieri
cui dovevano essere dediti gli operai che
s'indentedano
associare in mutuo soccorso. Ma ancor pi-
rimarcata la
derivazione massonica. Non per nulla trattavasi
di
associazione voluta dal notaio Calogero SAVATTERI che i
suoi biografi
non hanno remora alcuna a segnalarcelo come
(r)affiliato
alla Loggia Massonica '_Roma e
Venezia'_¯. Vi era
entrato nel
1864. Secondo quei biografi, da allora la
massoneria
aveva fatto in Racalmuto passi da gigante. I
massoni nostri
compaesani avrebbero avuto addirittura l'ardire
di
rappresentare (r)il dramma stupendo di Agesilao Milano con
tale
naturalezza e forza, che si attirarono l'ardire del
popolo¯.
Avendo dimestichezza col sarcastico distacco dei
racalmutesi,
abbiamo motivo per dubitarne.
!
Le
vicissitudini della massoneria in quel torno di tempo non
furono molto
esaltanti a Racalmuto e dintorni. La vigile
polizia del
tempo ce lo conferma. Nei rapporti del delegato di
Pubblica
Sicurezza di Racalmuto al prefetto di Agrigento v'Š
persino una
sconfortante smitizzazione. Forse dovuta a
compiacenza protettiva. Ad ogni modo, in
una relazione sulle
logge
massoniche del 20 giugno del 1868 viene specificato che
(r)la loggia
massonica di Racalmuto, come pure quella di Grotte,
fino dai primi
di ottobre decorso, fu per ordine del _Grande
Oriente_ di
Palermo fatta sciogliere.¯ (Archivio di Stato di
Agrigento -
inventario n. 18, fascicolo n. 24). Il successivo
5 agosto, il
delegato ha qualche scampolo di notizia da
fornire.
(r)Dalle avute informazioni - pu• egli completare il
suo rapporto
di polizia - esistono due logge massoniche, una
in Racalmuto
diretta dal signor Gioacchino Savatteri ed altra
in Grotte
diretta dal signor Vincenzo Simone, aventi scopo
umanitario,
per come si ha mantenendosi nei limiti del proprio
statuto, di
cui tuttora chi scrive non Š (sic!) potuto averne
copia; come
pure ignora i mezzi di cui dispongono non che il
numero dei
soci e quindi di conseguenza la loro condotta
politica e
morale, mentre poi l'Ufficio scrivente non ... nulla
da oservare in
contrario sulla condotta politica e morale dei
due Presidenti Savatteri e Simone che la
P.S. e il Paese
ritiene
onesti..¯. Il notaio fondatore del circolo del Mutuo
Soccorso non Š
dunque neppure il massimo esponente della
massoneria
locale ma un suo parente, sia pure stretto;
addirittura il
nostro Savatteri non risulta neppure schedato
come massone
dalla polizia. A dire il vero, forse per
compiacenza
dell'amico Delegato di P.S. - verosimilmente anche
lui un
affiliato -, e non per obiettiva impossibilit... a
conoscerne le
tendenze. Nel ragguagliare sulle mene
mazziniane del
paese, il nuovo delegato (tal Pasquale Salonia)
esprime al
prefetto giudizi non certo lusinghieri sull'impegno
politico degli
uomini di Racalmuto che s'ispiravano al Mazzini
tra i quali
era da annoverare il Savatteri del Mutuo
Soccorso.
(r)In questo mandamento - dicono i rapporti
polizieschi
del 9 dicembre 1971 - e molto pi- in Racalmuto,
non ci sono
uomini che s'ispirano a massime Mazziniane, e le
opere dello
stesso Giuseppe Mazzini vengono osservate pi- dal
lato
letterario, che dal lato politico. N‚ qui le dottrine
dell'Internazionale allignarono, giacchŠ la parte Signorile
occupasi del
miglioramento della sua propriet..., ed il popolo
minuto,
composto di picconieri e contadini, vive di iscarsa
fortuna, e si
mantiene alieno a qualunque idea politica; che
d'altronde non
sarebbe compresa, in qualunque senso gli si
volesse
presentare, attesa la crassa ignoranza in cui vive.¯
Espressioni
ingenerose eppure tanto realistiche. Si Š visto
come il
Savatteri un qualche intento educativo delle masse
ce l'avesse:
vi si ciment• con conferenze al circolo del Mutuo
Soccorso nel
1875. Non dovette avere molta fortuna se ben
presto smise.
Nel 1878 pens• a qualcosa di alternativo e di
radicale,
addirittura ad un circolo dichiaratamente
repubblicano,
cosa rivoluzionaria sotto i Savoia. Non ne fece
niente. Per la
prematura morte - assicurano gli amici. Il
Mutuo Soccorso
l'aveva, comunque, deluso. Gli Operai - o
meglio le
maestranze - di Racalmuto potevano anche riunirsi in
circolo, ma
certo n‚ per far politica, n‚ per farsi
paternalisticamente 'educare', n‚ tampoco per sovvertire
l'ordine
costituito. Al circolo - o come si Š sempre chiamato
senza
fraintendimenti maliziosi, al 'casino' - si andava
per trovare
simpatici compagni per partite a carte ,
per
rasserenanti momenti di evasione dal diuturno grigiore
esistenziale.
Il Savatteri fu astuto nel pensare ad un timbro
sociale pieno
di simbologia massonica. La sua astuzia era per•
spropositata.
Non venne neppure capito. Per un sessantennio
venne adoperato
quel timbro, ma non venne mai in mente ad
alcuno che
trattavasi di roba massonica. Il marchio laico
d'origine era
troppo intellettualistico per i 'mastri' soci
del circolo.
Lo usarono come retaggio storico, naturalmente
incompreso.
Diversamente lo avrebbero rinnegato. Il Mutuo
Soccorso non
ha mai avuto tendenze massoniche. Qualche
iscritto
poteva essere massone, ma per i fatti suoi. Al
circolo questa sua appartenenza non
interessava: se non
segreta
restava estranea al modo di essere e di volere
apparire del
sodalizio. Grintoso e fiero sempre della sua
apoliticit.... !
Quali che
siano stati gli intenti del
Savatteri, il
circolo del Mutuo Soccorso sorge nel 1873 per
uniforarsi del
tutto all'andazzo qualunquistico di quel
periodo. Siamo
ai primi del 1870. Racalmuto, per un verso,
conosce uno
splendore economico - almeno per quei tempi -
dovuto allo
sfruttamento delle sue risorse zolfifere. Vi Š al
contempo un'esplosione
demografica. Si va verso i 13 mila
abitanti. E'
centro di immigrazione. Vive la sua Eldorado!
!
Eppure, a
parte il fermento contrappositivo all'interno del
suo notabilato
(I Matrona e i Tulumello arrivano al punto di
sfidarsi in
duello, agitando i sonni del prefetto), non vi
sono sussulti
culturali, nŠ i ceti operai e contadini hanno
tempo e voglia
persino di alfabetizzarsi. Nel 1875, una giunta
per l'inchiesta sulla Sicilia tocca
Racalmuto. Lettere anonime
e segnalazioni
firmate dal gesuita Francesco Nalbone, dal tono
astiosamente
settario contro l'amministrazione comunale del
Matrona, hanno
condotto il trio parlamentare Verga, Alasia e
Gravina nel
decentrato nostro paese. Presso la sede comunale,
il 21 dicembre
1857 vengono sottoposti ad interrogatorio -
blando secondo
la verbalizzazione - il sindaco Gaspare
Matrona, il
pretore Enrico Micali-Freni, il maresciallo dei
carabinieri
Bonfanti Antonio, il Cav. Carlo Lupi, Giuseppe
Grillo
Cavallaro, il dottor Diego Scibetta Troisi consigliere
dell'opposizione.
Si riferisce sulle condizioni civili e
sociali del
paese. E si parla anche di scuole. In un anonimo
dall'accesa
prosa da attribuire al gesuita Nalbone era stato
stigmatizzato
che a Racalmuto (r)si posponeva la pubblica
istruzione
allo spirito di parte¯ (Archivio Centrale dello
Stato - Giunta per l'inchiesta sulla Sicilia -
Fascicolo 5).
L'anonimo ci
informa che (r)si rimossero abilissimi professori¯
quali (r)Farrauto, Capitano, Chiodo,
Zambuto, perch‚ avevano il
coraggio di
seguire l'impulso della propria coscienza¯. Pare
che il Matrona
sindaco abbia avuto il ghiribizzo di (r)insultare
ed opprimere¯
il (r)professore provetto e direttore delle scuole
sig. Cappadoro
in un giorno di Venerd Santo¯: il Matrona lo
derideva con
il salace motto: (r)non la schiaffeggi• per non
lordarmi le
mani¯. La delazione oscilla tra la stupidaggine
pettegola e la
gravit... dell'accusa sociale. Il Matrona,
nell'inchiesta
parlamentare del 1875, viene in sostanza
chiamato a
discolparsi. Lo fa con distacco e con una punta di
iattanza.
Sulla scuola, Š sbrigativo ma non dirada
l'impressione
di decadenza e inettitudine. La
scolarit... resta
fenomeno
riservato alle classi abbienti ed ai notabili. Alla
richiesta di
ragguagli sulla scuola da parte del commissario
Alasia, il
Matrona risponde: (r)abbiamo le scuole elementari e
le serali. Le
facoltative le abbiamo avute nel passato. Non
abbiamo
asili¯. Il cav. Lupi - caudatario del Sindaco - ha uno
scatto
difensivo: (r) Si lagnano che si Š tolta la scuola
tecnica, ma se
non c'erano allievi!¯. E senza volerlo apre uno
squarcio sul
panorama avvilente della scuola. Fornisce un
quadro
contabile della scolarit... locale davvero desolante.
(r)La scuola
tecnica non avrebbe che un solo allievo. L'avevamo
e la togliemmo
per mancanza di allievi. Oggi sono 12 gli
allievi della
scuola elementare¯. Un numero irrisorio, specie
se si
considera che all'epoca Racalmuto aveva superato gli
undici mila
abitanti. Vent'anni dopo l'Unita d'Italia,
l'alfabetizzazione del
paese Š ancora
minima. Gli elettori maschi che sanno leggere e
scrivere sono
poco pi- di 500 (appena il 7% della popolazione
maschile).
Quanto alle donne, Š fin troppo notoria la
preclusione
dell'epoca circa la loro alfabetizzazione. La
scolarit...
femminile era dunque ridotta a qualche esemplare del
ceto elevato,
in vena di
eccentricit.... Era comunque l'epoca in cui
l'analfabetismo nei comuni dell'agrigentino veniva calcolato
nelle
edulcorate statistiche ufficiali intorno all'85%. !
Non credo che
sia offensiva l'obiettivit... storica: a
quell'epoca il
mondo del lavoro non aveva modo di
acculturarsi.
Non c'Š da scandalizzarsi dunque se la
prressochŠ
totalit... dei ceti operai di Racalmuto, nel
quarantennio
post-unitario, era praticamente analfabeta. N‚
ovviamente
facevano eccezione gli operai del Mutuo Soccorso
in quello
scorcio finale del XIX secolo. !
Il Savatteri,
il notaio mangiapreti proveniente dal Seminario
Arcivescovile
di Agrigento, sar... stato forse un illuso. Senza
dubbio
l'uzzolo predicatorio non gli Š mai venuto meno nella
vita da laico,
dopo l'esperienza seminaristica. Ma francamente
sorprende
vederlo alle prese con i suoi tentativi educatori,
dal tono
pesantemente intelletualistico, mentre affligge i
remissivi soci
del Mutuo Soccorso con le sue eruditissime -
almeno per lui
- conferenze. Citava senza risparmio non solo
Mazzini ma
tipi strani per l'uditorio rispondenti ai nomi di
Lammanais (op. cit. pag. 6), Bovio
(ibidem, pag. 8), Runcini
(pag. 16), Fenelon (pag. 18), Rousseau
(pag. 18), Leibnitz
(pag.
19), Vico pag. 37), etc. Aggrediva personaggi come San
Domenico di
Cuzman (sic! pag. 41) e subito dopo - chiss...
perch‚? -
esplodeva: (r)_Ad maiorem Dei gloriam_ si commisero
nelle Calabrie
ed in Napoli sozzure iniquit... e macello di
uomini nel
1799 sotto la direzione del cardinale Ruffo¯.
Il periodare
era affiticato, i concetti grevi. Per gli operai,
analfabeti e
stanchi, erano senza dubbio supplizi da cui non
potevano
sottrarsi per rispetto al 'galantuomo', potente,
notaio,
'notabile' ed imparentato a sindaci e giudici. !
Il quadro
politico e sociale dei tempi di costituzione del
Mutuo Soccorso
Š piuttosto efficacemente tracciato da un
funzionario di
pubblica sicurezza. Ci riferiamo ad una
relazione
riservata del dicembre 1870 sui mandamenti di
Racalmuto e
Grotte (ASA - inv. 18, fasc. 23). Vi si affermava:
(r)non
esistono nello stretto senso della parola
partiti
politici, ma
invece dei gruppi pi- o meno numerosi di varie
opinioni. Il
primo Š composto di uomini amanti delle
attualit...;
il secondo, retrivo, con a capo il clero, ed Š il
pi- numeroso;
il terzo di principi spinti non Š
ristrettissimo: tutti per• mancanti di individualit... positive
alla testa,
non esercitano forte influenza sulla generalit...
dei cittadini
i quali sono alieni dalla politica, tanto pi-
che la
Giuvent- Civile, generalmente parlando, sanno appena
leggere e
scrivere, e tranne qualche mese dell'anno in cui
accudiscono ai
propri affari di campagna, il rimanente lo
passano nei
giochi, e nell'ozio per cui il paese non ha
avvenire.
!
(r)Il partito che esiste realmente Š tutto
Municipale, ed Š
diviso in due
campi: il primo dominante composto del sindaco
Sig. Alaimo,
dei Sigg. Matrona, Picataggi, Abbate Chiarenza,
Sferrazza,
Savatteri, ed altri di minor conto, il quale in
verit... ha
dato una spinta di miglioramento al Comune nelle
opere
pubbliche, ma non gode alcuna fiducia negli
amministrati. !
(r)Il secondo
capitanato dai signor Grillo, Farrauto, Cavallaro
ed altri, i
quali riunito (sic!) quasi alla generalit... dei
Comunisti
accusano l'attuale Amministrazione Comunale di
arbitrii,
rubberie (sic!) ed intrighi sugli appalti; e ci•
specialmente
pei maneggi dei Matrona e Chiarenza per cui si
agogna lo
scioglimento del Consiglio composto per lo pi- di
uomini inetti
e deboli, come si asserisce.
!
(r)Si lagna
pure politicamente il pubblico delle deferenze
e
velate ruberie
dell'Ispettore dell'Annona Cavallaro Calogero
desiderandosi
perci• che gli venga tolto l'incarico.
!
(r)La
popolazione nella generalit... Š docile, ed ha di che
comodamente
vivere coi lavori agricoli, e pi- specialmente
l'industria
delle zolfare, per• Š proclive piuttosto all'ozio,
e la massa ha
una certa tendenza ai reati di sangue ed alle
grassazioni,
ma si Š sommamente modificata dal 1860 in qua,
colla leva,
colla legge penale e principalmente colla
attivit..., ed
impegno delle autorit... preposte al mantenimento
dell' Ordine
Pubblico.
!
(r)Venendo
agli uffici pubblici, incominciando dalla Pretura
diretta da
qualche mese dal Vice Pretore, procede
regolarmente,
per• sarebbe desiderabile che venisse al pi-
presto
possibile il nuovo Pretore titolare sig. Ripollina, che
si attende,
per dare maggiormente spinta ed attivit... al
regolare
andamento dell'amministrazione della giustizia. !
(r)Sui Reali
Carabinieri non v'Š cosa di proposito da osservare
in contrario;
sarebbe per• utile che il comandante della
stazione sig.
Bertelli, bravo giovane, spiegasse maggiore
energia per
disciplina sui propri dipendenti, i quali
profittandosi
della bont... del loro capo sono un p• rilassati
nel servizio,
non prestandolo con quella attivit... che si
richiede;
attivit... indispensabile per potere alla meglio
sorvegliare il
territorio, e l'abitato che sono vasti, mentre
la forza Š
ristrettissima, per cui si dovrebbe aumentare la
stazione di almeno altri due carabinieri non essendone che
soli quattro,
con altrettanti soldati: forza la quale rimane
quasi
esclusivamente in continuazione per la scorta alle due
corriere
postali che transitano in questo stradale ogni
giorno.
!
(r)Il servizio
delle due guardie campestri esistenti De Leo e
Vinci, Š del
tutto trascurato da poich‚ il Municipio invece di
farli
disimpegnare il proprio incarico li lascia praticamente
addetti ai
propri particolari e di scorta al sig. Sindaco,
sig. Matrona,
giunta, parenti ed amici. Si dice pure che i
suaccennati
agennti spalleggiati dall'Autorit... Comunale
commettono
scrocchi, ma nulla si pu• acertare di positivo. !
(r)Gli Uffici
del registro, telegrafico e Poste non
danno
motivo a
lagnanza nel pubblico, per• ci vorrebbe un poco pi-
di attivit...
in quest'ultimo servizio, e che il capo
dell'Ufficio
sig. Borsellino non fosse trascurato nel
prescritto
orario di tenere aperta la Posta, e non
abbandonasse
quasi totalmente il servizio al suo commesso sig.
Grillo
Calogero buon giovane, ma piuttosto inesperto e
distratto.
...............IL DELEGATO¯ !!
A parte la
legnosa sintassi, l'ortografia e spesso le
sgrammaticature, il quadro non torna molto onorevole per noi
discendenti di
quei racalmutesi di fine ottocento. Ma
tant'era! !
La prefettura
di Girgenti cambier... di l a qualche
anno
opinione.
Racalmuto verr... descritto come un paese amministrato
da
gentiluomini, alacre, ammirevole e, in definitiva, civile e
rispettoso
della legge. Le campagne erano
infestate
da un noto
bandito: il Saieva. A Racalmuto ci si poteva
consolare: il
lestofante era di Favara.
!
La sindacatura
passava da Michelangelo Alaimo all'ancor oggi
celebrato
Gaspare Matrona, nell'anno 1873: sar... una
coincidenza,
ma proprio in quell'anno veniva costituita in
Racalmuto la
Societ... Operaia di Mutuo Soccorso. !!!!
p
xk DAI MATRONA AI
TULUMELLO
!!!
Sull'esordio
del sodalizio non Š poco quel che sappiamo. Dopo
cala un
sipario. Per un ventennio non sono al momento
disponibili
documenti di sorta. Dobbiamo, dunque, riportarci
al 1893. Alle
ore 17 pomeridiane del mese di agosto di
quell'anno si
riuniva l'organo amministrativo del circolo,
che era
denominato in modo alquanto complicato: (r)Comitato
Direttivo
della societ... di Mutuo Soccorso ed Eletterale
di
_Racalmuto_¯.
Se non semplice, il nome era ad ogni modo molto
esplicativo. A
tale comitato - presieduto dittatorialmente
e per diritto
ereditario da un membro della potente famiglia
TULUMELLO -
competeva infatti eleggere i suoi stessi membri ed
ammettere i nuovi soci. !
Tali notizie
possiamo desumerle da un 'quaderno' - sgualcito e
roso ai bordi
- di deliberazioni del sopra precisato Comitato.
Sulla
copertina, l'allora segretario incoll• una sorta di
stemma di
carta bianca ove precisa il contenuto del quaderno:
trattasi di un
campo a forma di cuore oblungo sormontato da
una corona.
Gli inizi mazziniani, operaisti e massonici si
erano dunque
totalmente smarriti nella memoria. Del resto,
l'eterno
presidente Š l' 'avvocato cavaliere' ARCANGELO della
nobile
schiatta del barone TULUMELLO. !
Il quaderno,
che raccoglie le delibere dal 1893 fino all'11
agosto del
1919, Š stato rinvenuto in quest'anno 1990 per la
solerzia,
apertura mentale e disponibilit... dell'attuale
presidente
sig. Calogero MULE'. Questi ci ha consentito le
ricerche,
aiutandoci a scartabellare tra le ammuffite
scartoffie del
circolo, che per fortuna non sono andate
smarrite. Lo
ringraziamo sentitamente e crediamo che si dovr...
al MULE' se un
lembo della storia locale non si
dissolver...
irrimediabilmente.
!!
Come il
circolo sia potuto passare dal clan dei MATRONA a
quello dei
TULUMELLO resta un mistero, allo stato dell'attuale
documentazione. Non vi Š dubbio che al suo sorgere il Mutuo
Soccorso
rientrasse nella sfera d'influenza della famiglia
Matrona, sia
pure in una interna frangia, alquanto eccentrica
e mazziniana
appunto: il notaio Savatteri - condannato a morte
dai Borboni e
salvato per un matrimonio provvidenziale (se ne
legga la
mirabile trasfigurazione dello Sciascia in una sua
novella dal
titolo IL MARE COLORE DEL VINO) - era polemico,
mazziniano, ma
intellettualisticamente innocuo, come ci
assicura il
Delegato di Pubblica Sicurezza; egli rientrava per
nascita, censo e, alla fin fine, cultura
tra i matroniani di
fine
ottocento.
!
I Tulumello -
baroni recenti e grottesi d'origine - stavano
agli antipodi:
goffamente elitari, piuttosto arroganti e alla
fine
malaccorti amministratori dei loro beni, senza le
magnanimit...
di un Gaspare Matrona, si contrapposero al clan
matroniano, lo
sbaragliarono, conseguirono il favore di
un
elettorato
paesano rampante e divennero i padroni di Racalmuto
nell'ultimo
ventennio del secolo scorso. Senza nulla dare alla
cittadinanza -
sostengono ancora alcuni ringhiosi critici.
!
Tra i Tulumello
e i Matrona - questi Capuleti e Montecchi di
paese - fu uno
stillicidio di ripicche, vendette, cattiverie.
Ne successero
delle belle. Duelli per contumelie in
Municipio.
Sequestri di carrozze in pieno corso principale
(ora
Garibaldi) per cambiali (dei Tulumello) andati in
protesto.
!
Forse in tale
protervo gioco, forse attorno al 1880,
i Tulumello si
appropriarono del Mutuo Soccorso, per farne un
centro clientelare di base alle fortune elettoralistiche
della famiglia
gi... consolidatasi e vincente, ed a scorno dei
soccombenti
Matrona.
!
Il documento
del primo verbale sociale disponibile testimonia
la salda
presidenza del Cav. Avv. Arcangelo Tulumello - quello
che i malevoli
ancor oggi deridono come '_u baruni fallutu_' -
cui fa da
corona un gruppo di 'mastri e burgisi' ed un
segretario di
buona famiglia (TINEBRA Angelo)
che mostra una
non disprezzabile
cultura. I
suoi verbali sono bene articolati, grammaticalmente
corretti come
poi raramente avverr... nella vita del circolo,
redatti in una
gradevole grafia.
!
Il verbale porta a margine, con
pregevolezza burocratica,
l'indicazione
dell'oggetto. (r)Esame della domanda dei controlli
- recita - con
la quale chiedono di essere ammessi a tutte le
riunioni
consiliari e ammonizione al Socio Facciponte Fedele¯.!
Sono
consiglieri nomi oggi di spicco nel paese: DI FALCO
Carmelo, SOLE
Giuseppe, MENDOLA Calogero, CANDIDO Calogero,
MESSANA
Francesco, FALCONE Pietro, PINO' Camillo, PUMA
Giovanni Croce
Maria, LUMIA Paolo, MACALUSO Nicol•, MENDOLA
CURTO Carmelo,
FARRAUTO Calogero, CHIODO Giovanni, NAPOLI
Calogero,
FALCO Nicol•, TINEBRA Salvatore. !
I 'controlli'
sono figure giuridiche molto peculiari ed
importanti
nella vita del circolo. Gli associati sogliono
frequentare le
sale sociali per farsi una distensiva partita a
carte. La
passione del gioco non Š
del tutto
estranea. Le partite diventano interminabili. Ci si
accalora; si
sfotte il perdente; si recrimina contro il
maldestro
compagno. Il passaggio ad invettive ed all'animosit...
Š un passo
breve. Avvengono incidenti. Pu• scapparvi anche la
piccola rissa.
Ed ecco intervenire i 'controlli'. Osservano,
valutano e
propongono provvedimenti disciplinari. !
Il primo
documento sociale riguarda la prima vertenza
disciplinare
di cui siamo a conoscenza. L'episodio su cui si
controverte Š
l'occasione buona per dare maggiore forza e
rappresentativit...
ai 'controlli'. Costoro non possono ancora
avere il
diritto ad essere membri a tutti gli effetti
dell'organo
amministrativo ma il Comitato ne riconosce
l'importanza e
(r)ad unanimit... di voti per alzata di mano
delibera:
doversi accogliere la dimanda nel senso che potranno
i Controlli
intervenire alle adunanze dei consiglieri quando
sar... per
discutersi su quistioni disciplinari¯. !
A distanza di
un secolo, quell'increscioso episodio di
indisciplina
sociale riemerge con un tocco di pateticit....
Rievochiamolo
citando letteralmente il dispositivo del verbale
- a dire il
vero, qui, alquanto claudicante nella sintassi e
nell'efficacia
espressiva. Il Comitato (r)con pari unanimit... di
voti delibera
chiamarsi <l'inquisito>. Chiamato il socio
Facciponte
Fedele di Giuseppe, lo amminisce sulla parola
canaglia
lanciata da questi al socio Brucculeri Angelo fu
Giovanni e gli
impone dovergli chiedere scusa di fronte
all'Assemblea
riunita previa (sic!) esclusione del medesimo in
caso di
rifiuto.¯
!
Tutto lascia
pensare che il Facciponte si sottopose
all'umiliazione riparatrice e continu• a far parte del
sodalizio. Era
il 9 agosto 1893. Non trascorse neppure una
settimana e il
Comitato torn• a riunirsi per discutere un
altro
incidente. Stavolta Š il caso di una
vera e propria
rissa; vi sono
coinvolti ben sei soci: Alfano Giuseppe di
Alfonso, La
Rocca Giuseppe di Calogero, Grillo Salvatore di
Giuseppe,
Tirone Giuseppe fu Alfonso, Vinci Alfonso di
Saverio,
Mastrosimone Gaetano. Vi sono nomi eccellenti. Gli
organi amministrativi
e di controllo hanno tentennamenti. Non
sono in grado
di sfoderare la loro abituale autorevolezza.
Diventano
salomonici ed assennati. Assolvono e discriminano.
Differenziano
le pene pi- in considerazione del livello
sociale che
dell'effettiva responsabilit.... Il recondito senso
si coglie in
questa inconsueta verbalizzazione: (r)Il Consiglio
presi in
considerazione gl'insulti sofferti dal Socio Alfano
Giuseppe, ispirandosi al sentimento di
disciplina, a
maggioranza di
voti, asolve questi; ordina la esclusione dalla
Societ... per
un mese del socio Mastrosimone e di quindici
giorni ai soci
La Rocca, Grillo, Tirone e Vinci.¯
!
La teoria
delle offese tra soci non si ferma di certo qui. Il
due settembre
del 1893 Š la volta del socio Tinebra Giuseppe
fu Raffaele
contro cui si appunta (r)la querela mossa da
Nobile¯, come
apprendiamo dal successivo verbale del sette
settembre. E
sotto tale data cade l'appunto contro un nome
oggi sacro per
i racalmutesi: Leonardo SCIASCIA. Viene
addirittura
approntato 'un rapporto' che viene letto in seno
al Consiglio.
E' un capo di accusa (r)contro il controllo
Sciascia
Leonardo di Nicol• per le parole improprie rivolte
dallo stesso
al Comitato e il Comitato delibera si chiamino i
testimoni per
essere intesi nella seduta prossima¯.
La
questione
viene ripresa il 21 ottobre 1893. Vengono escussi i
testi e si
appura che il (r)Controllo Sciascia Leonardo di
Nicol•¯ non
era stato tenero nei confronti del Comitato della
Societ....
Tale organo decide allora di (r)fare ci•
che non
fece nella
seduta <del 2 settembre> ed in quella susseguente
del
diciassette stesso mese per il mancato intervento dei
testimoni¯.
Solo ora, dunque, si riesce a far parlare (r)il
Consigliere Di
Falco ed il controllo Nobile
i quali
poterono udire
le poco
decorose parole rivolte al Comitato al momento in cui
furono dal
Controllo Sciascia pronunziate¯. Il Comitato di
allora
(Tulumello, presidente e i consiglieri FALCO, MACALUSO,
FARRAUTO,
CHIODO, TINEBRA, MENDOLA CURTO, LUMIA, DI FALCO,
MESSANA,
CANDIDO e due PINO' Camillo: uno figlio di Giuseppe
e l'altro di
Salvatore) Š particolarmente permaloso: al nostro
SCIASCIA
Leonardo di Nicol• vengono inflitti (r)cinque giorni di
allontanamento
dalla Societ... durante il quale tempo deve
guardarsi di
frequentare le sale¯. Lo SCIASCIA non se ne
adonta molto.
Rispetta l'ordinanza e rientra remissivamente
nel sodalizio.
Lo ritroveremo protagonista in una singolare
asta come
concorrente al posto - si vede in quel tempo
appetibile -
di 'casiniere'. L'asta, consumatasi il 15 aprile
1894 dalle ore
5 p.m. alle ore 7, lo vedr... animatore di una
corsa al
ribasso: da una prima offerta di L. 48 mensili
(rispetto alla
base di partenza di L. 50), passer... a L. 45 e
quindi a L. 39. Con lui concorrono nomi
altisonanti quali
BRUCCULERI
Angelo fu Giovanni e PICONE Carmelo di Salvatore,
nonch‚ i
veramente interessati COLLURA Giuseppe di Salvatore e
CINO
PAGLIARELLO Salvatore. Abbassano ancora l'asta il COLLURA
(L. 38) e il
BRUCCULERI (L. 35). Avviene allora un piccolo
colpo di
scena. La cronaca del verbalizzante Angelo TINEBRA Š
un tantinello
birichina. (r)Il Presidente - ci viene tramandato
- visto il
caloroso eccitamento fra i concorrenti, chiesto il
parere del
Consiglio, stabilisce a L. 40 il salario pel
casiniere e la
scelta verr... fatta a sorte fra i concorrenti.¯
Ulteriore
sorpresa: si ritirano SCIASCIA-BRUCCULERI-PICONE,
anche se
alcuni di loro si erano offerti
come
'casinieri' a
meno delle lire 40. Restano Cino
Pagliarello e
Collura; i
loro nomi vengono 'imbussolati'. Viene stabilito
che (r)l'asta
sar... aggiudicata a colui il quale sortir... il
primo¯. Indi,
(r)il Presidente fa estrarre da un ragazzo un
bussolotto nel
quale, letto alla presenza degli astanti, Š il
nome di Cino
Pagliarello.¯
!
Uno squarcio
di vita paesana, piccolo quanto si vuole, ma
affascinante
almeno per chi, come me, sente nel sangue
richiami
atavici e subisce il sussulto di una memoria
ancestrale
racalmutese. !
Siamo anche
maliziosi: non crediamo nella seriet... della
partecipazione
al concorso per il posto di 'casiniere' dello
SCIASCIA (e
parimenti nella seriet... d'intenti dello BRUCCULERI
e del PICONE).
V'Š una piccola manovra al ribasso; un
compiacente
aggiotaggio a favore dell'Amministrazione del
Circolo;
un'intesa con la Presidenza TULUMELLO. !
Leonardo
SCIASCIA, lo scrittore, parla di un suo omonimo
antenato nella
Prefazione al libro di Tinebra Martorana su
Racalmuto. Da
par suo, gli bastano alcune pennellate per
raffigurarci
un vivido personaggio della fine dell'ottocento
racalmutese.
(r)Tutto sommato - rammenta e commemora - devo ai
Matrona questo
mio rifugio in campagna <parla ovviamente della
contrada
Noce>: poich‚ mio nonno, loro fedelissimo elettore,
volle anche
lui, da capomastro di zolfara, avere un pezzetto
di terra nella
stessa contrada, edificandovi una casetta: ora
Š un secolo.¯
L'annotazione fa contrappunto a quanto precisato
prima:
(r)Naturalmente i Matrona avevano dei nemici: ma si
scoprirono pi-
tardi, aggregandosi alla famiglia Tulumello.¯
!
Il Leonardo
SCIASCIA del Mutuo Soccorso non pare
proprio un
fedelissimo dei Matrona: sembra, anzi, un loro
'tardivo'
nemico, aggregatosi ai Tulumello, contro i quali
magari si
permetter... qualche (r)impropria parola¯. !
c *
!!!!
c
*@@@@@@@@@*
!
p
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