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giovedì 12 dicembre 2013

Ignoriamoci facendo finta di volerci bene

Mi sa che non sono io che non conosco ma chi per il gran dono dell'eccessiva giovinezza non mi conosce. La mia paura è di arrivare all'uva. Mia moglie mi fulminerebbe. Io non ho detto che volpinamente qualche avvenente giovane signora camuffa come interesse pubblico interessi privati. Ho detto e qui ripeto che interessati volpinamente fanno nascere esibizionismi salvifici. Non attacco chi ci casca, attacco chi strumentalizza. Credo di avere ben spiegato di cosa si tratta in un post tutto mio, a cui rinvio. Ripeto a chi giovanilmente ha i nervi subito a pezzi: sutor ne ultra crepitam. Ma mi avvalgo di questa incerta mia difesa per chiedere in ogni dove: il problema della strozzatura del Ponte del Carmine  viene avvertito, ci si sta pensando a risolverlo i qualche modo. Forse - ed invero lo credo - non è il nuovo indifferibile Piano Regolatore il luogo e il momento di affrontare risolutivamente quel grossissimo problema. I Matrona nell'Ottocento non potevano prevedere questa improvvisa espansione a Sud Ovest ma non occorreva essere profeti per intuire che il naturale sviluppo di un centro abitato è a Sud non a Nord, come dire al Padre Eterno. Allora gli interessi massonici furono iugulanti. Dovrei narrare la faccenda del cimitero che per la calata dei Savoia esplose. Divertente (ma tragico): per non recar disturbo a certi past della locale Massoneria (che per mio uzzolo esalto) finirono col seppellire i poveracci fra gli acquitrini della tenuta dei francescani di Santa Maria,. Loro, i Signori subito si premunirono con opulente GENTILIZIE solatie. Una cortesia: voi giovani miei critici non provocatemi oltre; va a finire che vi investo personalmente. Mettetevi in testa che di voi tutti e TUTTE so quasi TUTTO e voi per arroganza giovanile nulla sapete di me. Non entriamo in conflitto. Ignoriamoci facendo finta di volerci bene.

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