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lunedì 10 febbraio 2014

Rispostaccia ad un altro insolente

Rcco il solito  che nulla avendo capito si mette a discettare. Sciascia era talmente saggio che sapeva anche far finta di ricredersi per un senso superiore di giustizia e di libertà. Sciascia con la Maraini fece finta di nulla quando stupidamente venne aggredito a proposito del matriarcato;  con Borsellino fu costretto persino ad una umiliante cena con vino lui che era astemio per bloccare l'ira vindice di Falcone. Ma già Sciascia da giovane socio del Circolo Unione finse amorevolezza scrivendo quello che scrisse nell'Illustrazione Italiana. In questa dichiarazione Sciascia come al solito celia: odiava i pettegolezzi malevoli, odiava soprattutto i fanatici, quelli insomma che vedono dittatura là dove non c'è perché devono sfracellare coloro che la pensano diversamente da loro. Lascio stare Bufalino che si mostra anche qui quell'esteta della parola senza costrutto come è risultato dallo scritto emerso di recente di un certo Fava. E poi mi dispiace per gli imbecilli che nulla sapendo sproloquiano, io ho esaltato l'avverso Malgrado Tutto che mai è scaduto nelle malignità o nella gratuita denigrazione perché mai ha confuso la libertà di stampa con la licenza calunniatrice. Lo stile, la cifra aristocratica di questo ormai quasi semisecolare organo di stampa comunale non son mai venuti meno. Malgradotutto non per nulla lo chiamo il giornale di Sciascia, essendosi sempre comportato in modo del tutto opposto a questo momento di licenza poetica, di sottile ironia di Sciascia. Chi veramente lo conosce non può non concordare con me. Degli imbecilli non bisogna poi curarsi tanto.

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