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mercoledì 28 maggio 2014

Contro Lilly Iacono (ma costei chi è?)

Molto molto molto. Con voci stentoree si sta cercando di cloroformizzare le tanti voci contrarie. Si sa quanto abbia contestato i sei queruli canterini. Ho sempre avuto contezza che alla fine i racalmutesi avrebbero premiato il meno peggio e così poi è stato aggregandovi una minoranza sagrestana. Ma volere oggi dall'alto di chissà che diradare il pluralismo di gente che ci ha messo la faccia e i soldi  è molto sospetto. Volere addirittura predicare che il pluralismo ia stato un male significa non avere alcuna sensibilità democratica. Tentare di schiacciare le voci discordi in nome di una dubbia mistica della serenità, del stavolta sì che siamo stati bravi: non abbiamo litigato, è segno di propensione alle fascistiche voglie podestarili. Non prevarranno. Già ieri sera il novello messia della pace è dovuto scendere dalla sua notoria testarda bonomia e mettersi a colloquiare con chi davvero gli è avverso. Oddio, che mazzate che si è prese! Il foglietto di regime fa finta di niente. E no caro foglietto olim Bisanzio brucia, altro che pace e volemose bene sotto la semi benedizione di qualche nicodemico prete parruccato. Qualcuno deve imparare che da ieri sera la sua cocciuta bonomia non serve più. Non basta sorridere.

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