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venerdì 16 maggio 2014

Volteggiate volteggiate, anime inquiete nel vostro non essere se non isterico istante del vostro nulla eterno

sveglia anime inquiete, danzate sveglie un'altra danza del nulla, il vostro nulla eterno vi si approssima: avete la scala dei valori, valori insipienti come gridarvi la mangio non la mangio un'altra ciambella stamani. Mangiatele e tacete anime inquiete: il nulla vi attende abbrancati a questi vostri vacui sospiri impotenti. Oh, quanto grande è il nulla anime inquiete alle prese con la cellulite, con chi vi pretende seri e reticenti, con voi stessi davvero inutili che gridate cose al vento ma con acconce pretenziose parole. Voi siete un momento di ciarlante polvere, da cui venite  verso cui ogni giorno tornate. Odiatevi anime inquiete, aggreditevi nel marciscibile istinto della umana ripulsa. Puzza di prossimo schifiltoso annotava il siculo Verga. Cristo non è mai nato, Marx neppure e voi o pregate o saraccate anime inquiete, voi figli del demne, senz'anima ma dissoluti nel corpo, lubrichi e vocianti, il silenzio eterno nella putrida tomba tra lagrimevoli cipressi vi attende, per il nulla eterno. Strillate, strillate anime inquiete. Volteggiate volteggiate, anime inquiete nel vostro non essere se non isterico istante del vostro nulla eterno 

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