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giovedì 10 luglio 2014

Io e la Cernigoi

"Ma è possibile che il Ministro Scelba si possa fidare di un uomo di cui si presume che conosca anche il passato? Lasciamo stare che Messana è nell'elenco dei criminali di guerra di una nazione vicina; questo può far piacere ad una parte della Camera, la quale pensa: "Va bene, è un massacratore; però, di stranieri!", ma Scelba come può ignorare che Messana ha iniziato la sua carriera facendo massacrare dei contadini siciliani? Il 9 ottobre del 1919, infatti, cadevano a Riesi più di sessanta contadini, di cui tredici morti: trucidati a freddo, sulla piazza, dove si svolgeva un comizio. I vecchi di quest'Aula ricorderanno come in quell'occasione il Ministero Nitti ordinò un'inchiesta mandando sul posto il generale dei carabinieri Densa, mentre la Magistratura iniziò un'inchiesta giudiziaria soprattutto per accertare le cause della morte misteriosa di un tenente di fanteria, che si rifiutò di eseguire l'ordine di far fuoco del Messana, che ne disapprovò apertamente la condotta, e che il giorno dopo fu assassinato.
Questi i precedenti del commendator Messana, noti al ministro dell'Interno. Ci troviamo, come vedete, di fronte ad un uomo che per istinto è contro il popolo, e trova, nei legami con i nemici del popolo, il modo di esercitare la professione di massacratore di contadini. Oggi, sfacciatamente, questo non può farlo, per quanto nel clima creatosi in Sicilia è possibile -- in Sicilia, terra dei "Vespri" -- che i poliziotti di Scelba, ministro siciliano, aggrediscano un pacifico corteo di donne che dimostrano contro il carovita."

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Questo è un veemente passo di un vociante intervento al Parlamento del nostro grande LI CAUSI. Siamo nel luglio del 1947: L'Ispettore Generale di PS gr.uff. Dottore Ettore Messana "per rotazione". come costume in Polizia - lascia lo sfavorevole altissimo incarico siciliano e s'insedia molto autorevolmente ed ossequiato in Viminale a Roma-  Messana in Sicilia in fin dei conti non fu mai  alle dipendenze di Scelba. Ora a Roma è collaboratore diretto del Ministro ma non può venire chiamato in causa per la brutta evoluzione delle vicende brigantesche di Sicilia. Con Messana a Palermo, l'EVIS ed altre aggregazioni malavitose subiscono colpi micidiali. Senza Messana il bandito Giuliano mi pare che può briganteggiare per altri tre anni.
A ben leggere il passo di Li Causi. questi allude, insinua, ammonisce, ma non ha alcun elemento vero, preciso e concordante per inchiodare ad alcuna responsabilità il Messana, cui peraltro deve gratitudine per avergli salvata la vita. Si attacca alla "tradizione" ad una pretesa memoria di qualche residuato senatoriale di vecchissima data, ad una inchiesta dei carabinieri non sortita a nulla, non approdata a nulla, non coinvolgente il Messana neppure con un avviso di garanzia.
Il Li Causi, causidicamente cerca di ribaltare l'onere della prova. Non v'è prova alcuna circa una qualunque responsabilità del Messana nei fatti di Riesi. Scaltramente il Li Causi usa abili perifrasi, "iniziò la carriera facendo massacrare". In che termini, a quale titolo, con quale arbitrio. Il Li Causi non si chiede neppure come un giovanotto di 31 anni poteva "fare massacrare". A distanza di 28 anni con una guerra in mezzo non ha alcuno straccio di documento. Solo un quasi prete valdese scrive nel 1934 alcuni ricordi di quella triste vicenda. E lì il Messana non è citato, e lì i fatti gravi vengono addebitati all'Esercito e ad un ufficiale dell'Esercito che per rabbia i rivoltosi trucidano. E' vero si parla di una triade di dita che in contemporanea premono sul grilletto di un mitra. Si accenna ad un "commissario" come mero compartecipe della sparatoria. I morti che dice il prete valdese sarebbero stati NOVE. Inseguito ed ucciso, solo l'ufficiale dell'Esercito.
Vi era partecipe davvero il giovane commissario Messana?
Mi sono recato all'Archivio Centrale di Stato: quel che emerge  esclude ogni presenza del Messana.
Mi sono recato all'Archivio di Stato di Caltanissetta: NULLA!

Ho interpellato la Questura di Caltanissetta: sorpresa delle sorprese  non c'era alcuna questura a Caltanissetta nel 1919. Solo qualche anno dopo inizia a funzionare quell'importante istituzione.
C'era soltanto un nucleo di polizia agli ordini del Prefetto. La relativa documentazione dell'Archivio Centrale dello Stato palesa una provincia all'epoca quieta e composta. Nessuno sciopero per tutto il 1918 e nessuno per il primo semestre del 1919. Dei fatti di Riesi dell'ottobre 1919 vi sono documenti che nel caso escludono ogni coinvolgimento del Messana. All'epoca troppo  giovante, ininfluente per avere magari il piacere di venire citato.
Ecco perché il Li Causi  che deve drammatizzare insinua sì ma subito gira al largo.
Ebbene ora secondo la signorina Cernigoi il Messana può venire disintegrato moralmente e civilmente dovendo lui da morto provare la sua innocenza. Abbiamo riportato testualmente le infamie che la Cernigoi spara contro il Messana colorando il tutto con apodittici giudizi di condanna del Messana in ordine ai fatti di Riesi. Condanne morali e legali con il ribaltamento dell'onere della prova.   Questo sarà l'alto grado di civiltà giudiziaria   della Jugoslavia del Maresciallo Tito, ma in Italia non ha diritto di cittadinanza. Si crucifigga pure un grande e meritevole servitore dello stato - defunto - ma con prove indubitabili in mano. Se vi fu una inchiesta dei carabinieri quella fu forse solo annunciata perché non ebbe alcun seguito. E nel processo doveroso per l'uccisione dell'ufficiale dell'esercito dei fatti di Riesi, nessuna chiamata di correo per Messana, nessuna condanna per Messana, nessun coinvolgimento del Messana
Anzi!! Il giovanotto trentunenne Messana, che non poteva godere di nessuna protezione, lo vediamo poi avanzare meritevolmente in carriera sino a raggiungere i posti apicali della Polizia di Stato.
Come i fatti di Riesi vengono ora a distanza di quasi un secolo da parte di sedicenti giornalisti e giornaliste filoslavi è sotto gli occhi di chi se ne sta interessando.  Noi abbiamo cercato documenti, fatto riscontri, consultato archivi pubblici e privati e siamo arrivati alla conclusione dell'assoluta innocenza del Messana: Chi oggi l'accusa non può pensare di scomunicarlo  senza prove e senza fondamento. Lo sta infangando criminalmente!!!

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