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martedì 2 dicembre 2014

I ricami calunniosi.

Carissimo Totò ????, tu il 6 febbraio scrivevi:
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"Od ancora, ad Ettore Messana, il terribile questore, fascista della prima ora, già alle prese con le stragi di centinaia di operai e contadini durante il famoso Biennio Rosso, tra il 1919 e 1920.
Lo stesso Messana che, vent'anni dopo avere represso nel sangue le lotte sindacali di moltitudini di poveri disgraziati, fece sterminare migliaia di iugoslavi a Lubiana, in Slovenia, con la scusa che erano comunisti.
Un criminale di guerra che, anziché essere condannato per le torture ed i numerosi eccidi perpetrati, dopo la caduta del Fascismo, viene, inspiegabilmente, riabilitato e nominato capo della polizia in Sicilia, dal governo Bonomi, di cui faceva parte anche Alcide De Gasperi. Una volta in Sicilia il Messana si accorda con la mafia, la stessa mafia che fece uccidere centinaia di inermi contadini e che perpetrò la prima strage di Stato in Italia, all'indomani della caduta del fascismo, quella di Portella delle Ginestre. Mafia che fece uccidere i sindacalisti Accursio Miraglia e Girolamo Li Causi. Quest'ultimo, Li Causi, tra l'altro, proprio a proposito del Messana, ebbe modo di dire che era il capo dei banditi, mentre Giuliano una sorta di capo della polizia. Tutto a ruoli invertiti! Stato ed Antistato, mafia ed antimafia, sono spesso allora come oggi la stessa cosa! Che tristi ed amare verità, un pò sciasciane ed un un pò troppo racalmutesi, visto che tali protagonisti, di queste terribili storie d'Italia, sono di Racalmuto! Sciascia ed i suoi contrari, potremmo concludere, se ci riferiamo al questore aguzzino, poi divenuto capo della polizia in Sicilia, Ettore Messana, ..."
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Sono tutte fandonie, diffamazioni, calunnie, dileggi di meritevolissimi servitori dello Stato. L'ho dimostrato in una sfilza di post che ho pubblicato nel mio Blog CONTRA OMNIA RACALMUTO. E credo che con la dovizia di documenti suffragati da controlli e riscontri storici nessuno possa dubitare che:
ETTRE MESSANA, non fu lo stragista di Riesi del 10 ottobre 1919: Nessuna cronaca lo chiama in causa, nessuna rievocazione ne accenna, nessun processo o rinvio a giudizio lo coinvolge. Li Causi si inventa questo precedente il 15 luglio 1947 affidandosi alla improbabile memoria di vecchi senatori che poi manco hanno dato conferma. Pensa che in quel tempo a Caltanissetta non c'era manco la Questura. Solo un distaccamento in prefettura agli ordini del Prefetto. Non so che vuoi dire per biennio rosso.  Andato via a metà 1919 V.E. ORLANDO ecco NITTI.
E' filosocialista. Viene attaccato come uomo di sinistra. Se Messana si fosse permesso qualche sgarro al mondo operaio e contadino in quel 10 ottobre 1919 finiva disoccupato o in galera. Invece dopo fece una gran carriera.
Fascista della prima ora? ma andate a scuola. In quel biennio là di fascismo in Sicilia non c'era manco il sentore. E poi Messana non fu di fede fascista. Era (forse) massone, ma non fascista vero. Lo dimostrò nell'autunno del 1943: scappò da Trieste rimettendoci il posto e lo stipendio pur di non aderire alla REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA.
A Lubiana stessa fu tanto sgradito alle arroganze dei vari federali fascisti da rimetterci anche là il posto e dopo appena un anno dovette sgomberare per finire sbolognato a Tieste in subordine ove si distinse per abulia totale.
Uno della "POLITICA" della questura triestina lo accusò di inettitudine e a Trieste appunto "non si distinse in nulla".
 La CERNIGOI crede di scoprire l'acqua calda e non approda alla verità documentale di cui ai carteggi del Viminale ora in Archivio Centrale di Stato (ma di ciò dopo).

Attenti improvvisati storici a fare storia immaginifica e preconcetta. Finite col diffamare e procurare gravi danni alle famiglie degli eredi che ancora oggi vivono e lottano in questa difficile Italia.
Chi li ristora dei danni che la vostra malevola e disinformata pubblicistica infligge loro?
Ma ecco il coniglio che esce dal cappello di questi facitori di storia a basso prezzo. Colleghiamo: Commissario Messana da Racalmuto, Caltanissetta,  Villaba, Vizzini e quindi miniera di Gibillini di Racalmuto. Il cerchio si chiude. Chi può dubitare che essendo ciò verosimile, diventi certo!
Messana da Racalmuto non può che essere stretto sodale con il Vizzini da
Racalmuto. Ma il grande capo della mafia è Vizzini; e allora Messana non può che essere il suo referente: sono dello stesso paese.
Sillogismi del peggiore gesuitismo. Vizzini a quel tempo era onoratissimo fratello di un vescovo. Dopo, fondò a Racalmuto la sezione industriale mineraria fascista. Ma non gli servì a nulla Mussolini lo mandò all'Isola. Il fratello pregò, minacciò ma nulla. Il Fascismo di Mori fu inflessibile. E chi caldeggiò codesta linea dura? Ma il capo della polizia siciliana a cui ordini operava Messana e tanto meritevolmente da fare balzi in carriera per merito e non per affiliazioni fasciste o mafiose. Tutt'altro. Studiatevi gli atti, indagate negli archivi e sarete costretti  a convenire con me che questa è la vera faccenda del Gr.Uff.  dr. Ettore Messana,  ragion per cui lasciamo stare questi giravolta a fare del Messana, lo stragista fascista e il mafioso di Stato.
Ma dove attinse questi mirabolanti  giudizi diffamatori, il nostro Totò? Dico: dal prof. Casarrubea, che però penso stia riflettendoci sopra per rettificare il tiro delle sue pur brillanti ricognizioni della contemporanea storia di Sicilia.

E Totò, perché non ci fa un pensierino e si accinge ad una virata nei suoi excursus storici a mezzo stampa, che ci paiono viziati da diffamazione a mezzo stampa? Ciò che vale per lui è giusto che lui lo estenda ad altri suoi compaesani finiti vittime del gran vezzo giornalistico di sbattere comunque  il malcapitato, in prima pagina,facendone un esecrabile mostro.

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