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sabato 29 marzo 2014

Ma poi 'sta angoscia di SPILLO: si vota non si vota? è cosa seria? i votare: è sicuro che si andrà a votare. A maggio, forse che sì forse che no. A me pare che il PD non sia ancora pronto, specie se davvero vuole le primarie. Una dilazione sarebbe un bene per tutti. Non si vota a maggio? si voterà ad Agosto o in autunno. Meglio! Voglio vedere che fanno certi tecnocrati di nomina agriparomana con la faccenda dei precari comunali. Licenziare assolutamente non possono; pagare? si mettono sotto accusa per l'imbroglietto di avere per insuflazione ITALIANA sconfinato nello scottante articolo contabile della monnezza. Responsabilità personali, signori! Capisco che per un verro volpino e una prece arcipretale potrebbero passare indenni sotto foche caudine di penale pesantezza. Ma! il vero problema non è votare sì, votare no. Ma chi ci va al Comune. Tutta questa pletora di nomi, meno ADILE, MESSANA e ME, potrebbe incappare nella mannaia del conflitto di interesse e dico peggio e così loro in galera e il Comune di nuovo commissariato. Un minimo di prudenza e di autocoscienza signori. Per il vostro stesso bene.

Ma poi 'sta angoscia di SPILLO: si vota non si vota?  è cosa seria? i votare:  è sicuro che si andrà a votare. A maggio, forse che sì forse che no. A me pare che il PD non sia ancora pronto, specie se davvero vuole le primarie. Una dilazione sarebbe un bene per tutti. Non si vota a maggio? si voterà ad Agosto o in autunno. Meglio! Voglio vedere che fanno certi tecnocrati di nomina agriparomana con la faccenda  dei precari comunali. Licenziare assolutamente non possono; pagare? si mettono sotto accusa per l'imbroglietto di avere per insuflazione ITALIANA sconfinato nello scottante articolo contabile della monnezza. Responsabilità personali, signori! Capisco che per un verro volpino e una prece arcipretale potrebbero passare indenni sotto foche caudine di penale pesantezza. Ma! il vero problema non è votare sì, votare no. Ma chi ci va al Comune. Tutta questa pletora di nomi, meno ADILE, MESSANA e ME, potrebbe incappare nella mannaia del conflitto di interesse e dico peggio e così loro in galera e il Comune di nuovo commissariato. Un minimo di prudenza e di autocoscienza signori. Per il vostro stesso bene.

Ma per la miseria, cosa debbo fare per convincere Malgrado Tutto e i volatili COLPI di SPILLO che faccio sul serio? Per me la POLITICA è cosa sacra. Proprio un momento fa ho scritto sul vostro giornale on line che gramscianamente per me la POLITICA è CULTURA anche se non sono un politico. Mai statto eletto in nulla. Per la miseria eppure da voi ho pubblicato persino il mio programma che vuole essere - conformemente alla mia cultura - un progetto industriale visto che considero il MUNICIPIO un'azienda e quella di Racalmuto un'azienda con un fatturato che la colloca penso tra le prime dieci aziende dell'agrigentino. Certo, sono convinto che un'azienda di tal fatta necessita di un management non di urologi, o macellai o agente delle tasse o di signorine in mora o di ingegnere dall'indirizzo occulto o ora di bravi medici. Tolto Emilio Messana (e me) in loco non vedo nessuno in grado di prendere il Comune per le corna come Marchionne con la FIAT in dissesto e volare alto. E per questo, mi dispiace per tutte le prefiche anche quelle uterine, pregare la Madonna del Monte non basta.

Ma per la miseria, cosa debbo fare per convincere Malgrado Tutto e i volatili COLPI di SPILLO che faccio sul serio? Per me la POLITICA è cosa sacra. Proprio un momento fa ho scritto sul vostro giornale on line che gramscianamente per me la POLITICA è CULTURA anche se non sono un politico. Mai statto eletto in nulla. Per la miseria eppure da voi ho pubblicato persino il mio programma che vuole essere - conformemente alla mia cultura - un progetto industriale visto che considero il MUNICIPIO un'azienda e quella di Racalmuto un'azienda con un fatturato che la colloca penso tra le prime dieci aziende dell'agrigentino. Certo, sono convinto che un'azienda di tal fatta necessita di un management non di urologi, o macellai o agente delle tasse o di signorine in mora o di ingegnere dall'indirizzo occulto o ora di bravi medici. Tolto Emilio Messana (e me) in loco non vedo nessuno in grado di prendere il Comune per le corna come Marchionne con la FIAT in dissesto e volare alto.  E per questo, mi dispiace per tutte le prefiche anche quelle uterine, pregare la Madonna del Monte non basta.

Caro Roberto, ma io non sono un politico anche se adoro la POLITICA, gramscianamente per me sinonimo di CULTURA. Mi perdonerai se ti ho rubato una salutare idea. Ma sai, bonum est sui diffusivum. Il grande coltissimo professore Mazzarese Fardella però a questo punto mi corregge: malum est sui diffusivum. Se ha ragione il professore Mazzarese Fardella né la tua splendida idea, né la mia pronta ricezione andranno in porto. Nessuno vota per un un sindaco che rinunziando a prebende per sé, figurati se ha voglia di dispensarle ai suoi "clientes" . Questa è stata sempre la vera piaga di Racalmuto e questa purtroppo sarà la tomba di Racalmuto.

Caro Roberto, ma io non sono un politico anche se adoro la POLITICA, gramscianamente per me sinonimo di CULTURA. Mi perdonerai se ti ho rubato una salutare idea. Ma sai, bonum est sui diffusivum. Il grande coltissimo professore Mazzarese Fardella però a questo punto mi corregge: malum est sui diffusivum. Se ha ragione il professore Mazzarese Fardella né la tua splendida idea, né la mia pronta ricezione andranno in porto. Nessuno vota per un un sindaco che rinunziando a prebende per sé, figurati se ha voglia di dispensarle ai suoi "clientes" . Questa è stata sempre la vera piaga di Racalmuto e questa purtroppo sarà la tomba di Racalmuto.

Fondo per la cultura a Racalmuto con il versamento delle prebende sindacali e

Nella dannata ipotesi che Racalmuto mi dovesse eleggere sindaco statene certi che né io né i miei  assessori prenderebbero un euro dalle casse del Comune. Cioè prenderebbero quello che si  deve per legge ma subito il tutto tasse comprese si dovrà versare in un istituendo FONDO per LA CULTURA.Quanto ai consiglieri non sarebbe nella mia giurisdizione imporre gravami del genere. Se vogliono. Gli assessori riluttanti, subito a casa. Rientrerebbe nei miei poteri. E' certo il fondo si impinguerebbe con tanti altri proventi. Nessun amministratore racalmutese ha mai saputo che biennalmente un certa aliquota delle vincite deve essere destinata allo spettacolo e alla cultura. Ora quei fondi sono supervisionati da un mio diretto nipote che racalmutese di eccelse doti intellettuali ha vinto il concorso interno di dirigente nella pubblica amministrazione. Pensate quanti soldi per la cultura e lo spettacolo a Racalmuto. Ma io spero che nessuno voglia eleggermi sindaco. Mia moglie divorzierebbe. E poi niente camarille. Questo lo sanno tutti. Tanta morale a parole tante speranzelle nei fatti. I racalmutesi continueranno in maggioranza a votare  colui che riterranno malleabile nel dispensare favori. Il passato docet, no? 

Alfredo Sole


Questa è l'ultima lettera che mi ha inviato Alfredo Sole. Poi il silenzio totale. Qualcuno può darmi qualche ragguaglio? Frattanto leggiamo insieme:
01/11/2013
Carissimo Lillo
purtroppo informacarcere ha fatto una brutta fine. Non so per...ché, ma l'associazione ha deciso di non pagare più l'abbonamento. Peccato! Era uno spazio di dialogo molto importante nche e ultimamente ha subìto un calo di "visite", Ma per una porta che si chiude, se ne apre un'altra. Adesso scrivo per la rivista o meglio un giornalino mensile di Roma "UNA CITTA'" tramite la giornalista-scrittrice FRANCESCA DE CAROLIS; credo che proprio in qusto mese di novembre uscirà un mio pezzo su quello che sta succedendo qui a Opera. Cosa succede? Adeso te lo racconto. Il provveditorato di Milano il DAP [?] hanno un progetto per questo carcere. Dovrà diventare un carcere a sorveglianza attenuata dove i detenuti si gestiscono da soli. Ma questo progetto "molto umano" è solo pe i detenuti comuni; non certo per noi. Noi siamo d'impaccio. Così hanno deciso di trasferirci in un altro padiglione ma una volta lì non ci saranno più dii Ag1 [?], bensì solamente una. Questo comporta che dovremmo stare in cella in due in uno spazio che è già una vergogna per una sola persona. Non possono obbligare gli ergastolani a mettersi in cella in due perciò, che non accetta, verrà trasferito. Io, come molti altri, non ho
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accettato . Dieci di noi sono già stati trasferiti in altri istituti (qualcuno ha già scritto che stanno molto bene, sicuramente meglio di qui). Credo che sarò il prossimo ad essere trasferito, cioè prima del 10 novembre, data per la quale passare nell'altro padiglione,
Vada come vada, Caro Lillo non potrò accettare di condividere il mio spazio cella con un altro detenuto. Non potrei più studiare, verrebbe meno quella tranquillità che mi sono conquistato negli anni. L'alzarmi di notte (quelle notti 'insomma) per studiare ; stare nel totale silenzio per rilassarmi insomma, verrebbe a mancare la volontà [?] che dà la forza per sopravvivere in questo inferno e io questo non posso permetterlo. Non permetterò che a causa delle loro esigenze di posto letto io rischi una involuzione della mia personalità. In un altro carcere verrebbe meno questa farsa del computer; avrei il mio e potrei così ricominciare a mettere mano al mio libro iniziato tanti anni fa. Forse così si potrà avverare quello ch hai detto a mio figlio, cioè potrà diventare il mio agente. Ma se rimango in questo carcere difficilmente si potrà avverare. Qui saremo sempre più isolati in una sezione tra tante altre di cui non possiamo incontrare i detenuti d quel regime differente dal nostro. Saremo ancora più etichettati.
Altro...


Io Racalmuto il PD le primarie D'Alema e gli altri

 

 
 
 
Malgradotutto è l'unico organo di stampa a seguirmi e fa bene. Non scherzo quanto alle primarie. Ecco giù le lettere inviate a Roma, Agrigento e Racalmuto che qui appaiono debitamente firmate burocraticamente ineccepibili. Sono firmate e quindi nessuno può accampare la scusa che magari si tratterebbe di uno scoop giornalistico di Malgrado Tutto. Malgrado Tutto sa apprendere, vuole magari censurare ma subito si ravvede ed informa CORRETTAMENTE i racalmutesi. Gli altri tirano acqua al loro Mulino magari  quello della Fontana un tempo emblematicamente chiamato. Qui c'è pure il mio programma. Scheletrico, ermeticamente sintetico, quasi una silloge di titoli; ma per fortuna la facilità di penna (magari desueta e antiquata) ce l'ho e non mancherò di scrivere all'occorrenza anche un libro ad illustrazione e spiegazione. Perché chiamato a fare il sindaco e mi accontenterei anche il vice sindaco di chiunque pur di lottare per un serio progetto industriale a Racalmuto. Bisogna che tutti capiscano. Il Comune di Racalmuto è ora una grande azienda. Per fatturato direi che è la settima azienda dell'agrigentino. E una azienda non si gestisce con l'acqua santa dell'arciprete o con le preci delle visionarie mariane o con gli umori uterini, con l'urologia e manco con la ginecologia,direi neppure con bistecche del verro genuino
 e men che meno con gli etici agenti delle tasse. Oltre me, non vedo nessuno che abbia questa visione diciamo manageriale. Povero Racalmuto. Che ci dobbiamo affidare davvero agli stupefacenti?

Caro Spillo (ora tu ora lui ora Egidio che però dice di non condividerti sempre) ti posso assicurare che non è una FOTOSATIRA - E' DEMOCRAZIA SERIA DIALETTICA di un partito, l'unico a Racalmuto, ORGANIZZATO comunque vada a finire. Siamo in prefase del nostro CENTRALISMO DEMOCRATICO. Finita la kermesse tornerò umile a servire colui che il partito sceglierà. Sto contribuendo a far scegliere per il meglio. Oso sperare.

venerdì 28 marzo 2014

Lettera ad Alfredo

 UNA MIA VECCHIA LETTERA AL MIO AMICO ERGASTOLANAO ALFREDO SOLE DI RACALMUTO
Carissimo Alfredo
Torno a scriverti col computer così non devi cimentarti con la mia pessima calligrafia. Peraltro sono decenni che non prendo la penna in mano.
Venerdì mi dici che dovevi sostenere un esame. Come è andato? Mi commuovi perché mi sembri un ragazzino che deve fare gli esami di ammissione. Meglio così: vuol dire che il carcere non ha distrutto la tua infantilità. Quel bene di cui parla Pascoli.
Ti dilunghi su Hegel. Che devo dirti? A scuola si fa e si faceva storia della filosofia non filosofia. Specie dai preti. Così c’era modo di farti credere che i filosofi o erano in linea  con le panzane di santa romana chiesa, o dicevano minchiate. Si capisce che non essendo nessun filosofo in linea con  santa romana chiesa erano tutti minchioni. Ed il massimo era Hegel.
Ora che son vecchio sto in mente mia rivalutando Hegel specie in cose di stato. Naturalmente questo mi porta ben lontano dai patetismi anti ergastolo. Mi porta invece molto vicino a tipi come te, che essendo ora di tutt’altro convincimento ed uomini di cultura si ha l’obbligo di farli produrre idee in piena libertà.
Per certi assassini che dopo imbestialiscono di più, non so che dire. Sono con Heghel e arrivo a dire che lo Stato ha delle ragioni he l’umana ragione non comprende ed ha una morale (meglio etica) che la morale comune non approva.
Spero che possa rispondermi con il computer. Mi dici che si sono cacati sotto per l’attenzione di gente come Adragna, Sofri, Veronesi etc. Speriamo bene. Speriamo che non ricorrano alle sornionerie poliziesche. Che non facciano contenti e gabbati quelli che tanto si aspettano. Di solito ho sempre ragione. Mai come in questo caso mi auguro di avere torto.
Ti abbraccio paternamente
Calogero Taverna

Mi candido alla primarie di Racalmuto - PD


RICHIESTA FATTA PUBBLICAMANETE  a

Ingegnere Vincenzo Maniglia.

Segretario del PD Sezione di Racalmuto

c/o Casa del Popolo corso Garibaldi di fronte Scuole Medie - RACALMUTO

e, p, c.

PD Segreteria Provinciale di Agrigento

Via san Vito 29 Agrigento

e

PD SEDE Nazionale.

Pl. ALESSANDRINO 570 ROMA

 

 

Il sottoscritto dottore Calogero Taverna nato a Racalmuto il 10 maggio 1934  ed ora dal 5 gennaio di quest’anno ivi residente avanza formale istanza a concorrere come candidato a sindaco di Racalmuto di cui alle prossime elezioni del 25 maggio 2014 avendone pieno titolo perché militante semisecolare del PCI finché vi fu e poi del PD  a Roma, già dirigente del sindacato USPIE CGIL della Banca d’Italia e fiancheggiatore inflessibile dei partiti di sinistra, in ultimo anche come pubblicista di Articolo21.

Suggeritore di interrogazioni parlamentari dell’onorevole Garavini, ha contribuito alla messa sotto accusa dell’on.le Berlusconi nelle note faccende fiscali. A tanto poté il sottoscritto contribuire in quanto per sette anni superispettore del SECIT del Ministro Reviglio e successori.

Intende presentarsi onde dare pratica attuazione al programma di riequilibrio e di rilancio sociale ed economico del paese di Racalmuto come da allegata lettera aperta.

A ridosso della campagna elettorale lamenta che si decida per le primarie quando vi è a Racalmuto un candidato ideale per fare il leader di una coalizione di intelligenti intese sicuramente vincente e questo candidato è  l’avvocato Emilio Messana già segretario provinciale del PD.

 Balzana risulta quest’idea di indire consultazioni  frettolose e senza alcuna preparazione e addirittura in un clima di risse interne che stanno scandalizzando Racalmuto, pregiudicando quindi il successo che Racalmuto tributerebbe al PD dignitosamente rappresentato e ad una larga ma non difforme intesa con partiti e movimenti collaterali.

Ma tant’è. Avanzo comunque qui formale istanza a partecipare come candidato a sindaco del PD e relativa coalizione. Non posso essere più puntualmente ossequiente di eventuali norma e disposizioni elettorali in quanto a stasera ancora indisponibili

Letto e confermato

Roma 28 marzo ore 18,30

Dottore Calogero Taverna

………………………

Via Lorenzo Rocci, 68 Roma

Oppure

Via F. Martorana, 11 bis 92020 Racalmuto  

 

Il sindacato rosso della Banca d'Italia



 

Rewind remèo ricordo

 

L’occaso della Banca d’Italia, che perdura da quasi un decennio, sembra avviarsi all’ottenebramento della notte senza alba.

Rimembro l’era gloriosa di Carli, di Occhiuto, di Ossola: i miei tempi cioè e mi accoro. Troppi errori da allora, troppi svisamenti, troppe inidoneità anche sindacali.

Se continua così questa grandissima istituzione che ancora alberga a Palazzo Koch volge al suo epilogo per divenire una semplice succursale della BCE, senza Vigilanza, senza prediche del mese mariano, senza fucina di grandi studi giuridici, economici, non più referente di alcuna Tesoreria nazionale.

A quasi ottant’anni che ho da temere? Forse ci rimetterò l’integrazione della pensione! Ma trattasi ormai di pensione senza clausola d’oro, senza rivalutazioni ad abundantiam della inesistente svalutazione, senza agganci alle prebende dispensate ai miei pari grado (ed io fino ad un certo punto di carriera ne avevo fatta sollecitamente, fino a scavalcare coloro che dopo furono direttori generali, capi servizio e se non ero persino un governatore). Buon per me che a forza di litigare venivo estromesso dai ranghi dirigenziali e pur di disfarsi di un valentissimo (uno dei tre soli validi diceva Sarcinelli) mi dirotta nell’istituendo SECIT di Reviglio e quindi mi fa locupletare, sia pure per via indiretta, qualche risparmio che mi dura ancora. E di che ti lamenti, allora?

L’istituto di emissione ebbe gli esordi dalle macerie del secolo XIX. Chi si vuole davvero informare legga Pirandello: I Vecchi e Giovani. Crisi del ’29, in Italia quota ’90. Il fascismo sarà stato quel male che tutti diciamo ma aveva sale in zucca. Chiama i massoni, inventa l’IMI, pensa ad una vigilanza più efficiente. Chi meglio della Banca d’Italia per attività investigative di sostegno non di repressione o punitiva? Certo vigeva il ferreo principio “tutto nello Stato, nulla fuori dello Sato. E la Banca d’Italia non era Stato .. solo una specie di anonima con funzioni di pubblico interesse. Si inventa un pastrocchio giuspubblicistico per cui nessuno poteva eccepire avverso l’ “avvalimento” di un organo tecnico, ma rigidamente controllato dallo Stato, magari con la partecipazione di parapubbliche Corporazioni.

Siamo nel dopo guerra. Abolire la vecchia legge bancaria e farne una conforme alla neo costituzione repubblicana? Manco per sogno. Meglio lasciare il vecchio che nessun guaio aveva causato. Quindi una Consulenza legale, rifiorita con l’apporto dei più geniali licenziati delle nostre Facoltà di legge. Oggi se vogliamo capire qualcosa di diritto bancario pubblico, dobbiamo rivolgerci a Capriglione.

In vent’anni di attività ispettiva e di vigilanza ho sempre cercato di capirci qualcosa: confesso che giammai ci sono riuscito. Ad un certo punto, pur di salvare Sarcinelli (ma non ci sono riusciti) si sono inventati persino la rilevanza costituzionale della BI in forza della Costituzione Materiale: un obbrobrio giuridico in Italia.

Le traversie di questi ultimi vent’anni le conosciamo tutti, comunque siamo portate a valutarle.

Ma da un eccesso siamo finiti nell’esatto opposto. Tremonti annusa un punto debole: il Consiglio Superiore: i vigilati non possono essere i padroni del Vigilante. Subito una legge per fare arraffare al Tesoro (e quindi al padrone pro-tempore) la diponibilità dell’ormai malconcio Istituto di Emissione con incarico della vigilanza bancaria. La legge però resta dormiente. Berlusconi non può insediare nello scranno massimo di Via Nazionale 91 la sua protetta. Visco in odore di vetero comunismo la spunta.

 

Il Sindacato

 

Io lasciai una UNIONE guerresca, saggia, incisiva. Capace di spingere il pallido Berlinguer ad un grido di dolore in Piazza san Giovanni in difesa della Banca d’Italia. Rammento: tutti quei destrorsi di dirigenti subito accorsi in via Panisperna a prendersi la tessera del PCI. Era un sindacato non rivoluzionario, compiacente per quanto attiene alle provvidenze del personale. Ma Turchetti, De Mattia, Fulfaro, Petrone e Onelli (già ONELLI) e Rubens Ricci e Ciucci e Balla ed ALTRI SAPEVANO IMPORSI, COSTRINGERE PERSINO L’OSTICO Occhiuto a sagge decisioni. Furono gli anni d’oro per la compagine impiegatizia della Banca d’Italia. Oggi tanti sono smemorati, dileggiano e sono soltanto INGRATI.

Ma vice direttori acuti e avvinghianti, dopo che me ne sono andato, spappolarono il sindacato rosso e favorirono fino a farli divenire egemoni quelli gialli, giallognoli, giallastri. Ce n’era uno bianco fiore: faceva bene il suo mestiere. Mi dava ai nervi. Oggi non lo ritrovo più.

Sul che dire abbiamo detto anche troppo. Ora parliamo sul CHE FARE.

La vecchia Unione deve risorgere: è la sola salvezza che resta ad un personale destinato se no, ad essere opachi appartenenti ad una decentrata filiale della BCE, già pronta a dismettere persino l’americanino Draghi.

Aduniamo le forze: in primis le giovani leve che nulla sanno del passato per questioni anagrafiche, che il presente lo stanno vivendo nell’accidia istituzionale del momento, che il futuro difficilmente lo potranno forgiare senza radici senza forza politica senza esperienza; in secundis quelle generazioni di mezzo che mi paiono demotivate senza mordente senza ideali (impressione generica s’intende). Dato il mio vezzo di essere caustico, dadaista ma con lingua alla Zarathustra, vorrei offenderli per definirli PIPISTRELLI mezzi topo e mezzi uccelli. Ad ogni modo che abbandonino ogni sospetto roditorio e si librino in alto, che volino con le possenti ali che pur posseggono. Si sono forgiati alla scuola della Banca d’Italia che è una grande scuola, l’unica vera grande scuola del settore che esiste in Italia. Guardate quelli che magari eretici oggi stiamo altrove, dall’accademia dei lincei, alle presidenze delle banche, alla direzione di novelle agenzie di controllo pubblico e magari (con mio scorno) a presidio dei bilanci del più grande comune d’Italia, Roma Capitale.

Non mi dimentico il TERZO LUOGO: siamo noi vecchi, vecchissimi, alcuni saggi, altri iconoclasti; taluni onorati, gli altri come me del tutto dimenticati. Abbiamo tanto da dare e in cambio nulla chiediamo se non la resurrezione della nostra amata o odiata Banca d’Italia. Siamo vecchi il cui ruolo forse è solo quello degli anziani dell’Iliade quelli che Omero così tratteggiava:

 

sedevano – gli Anziani – presso le porte Scee:

per la vecchiaia avevano smesso la guerra, ma parlatori

nobili erano, simili alle cicale, che in mezzo al bosco

stando sopra una pianta mandano voce fiorita:

così sedevano i capi dei Troiani presso la torre.

 

Ma abbiamo una cosa che gli altri non hanno: una lunga esperienza nel settore. Siamo quelli che in ultima analisi diciamo ai sapientoni: sì voi sapete anche scrivere meglio degli altri il Kamasutra ma fate un errore credete che quella cosa lì sia orizzontale quando è verticale: i vostri algoritmi, i vostri modelli econometrici, le vostre Basilee, le vostre politiche monetarie hanno questo piede di Achille. Sbagliate perché? Quella cosa lì non l’avete mai vista.

Noi vecchi oltre che qualche bella parola, forse qualche provocazione costruttiva potremmo darvela: ma nel sindacato, che diventa fenice risorgente. E per me, che sia soprattutto un sindacato “ROSSO”.

 

Calogero Taverna

 

Richiedo al PD di Racalmuto di partecipare ALLE PRIMARIE A SINDACO DI rACALMUTO


RICHIESTA FATTA PUBBLICAMANETE  a

Ingegnere Vincenzo Maniglia.

Segretario comunale del PD

Sua sede privata in  mancanza di pubblico recapito

e, p, c.

PD Segreteria Provinciale di Agrigento

Via san Vito 29 Agrigento

e

PD SEDE Nazionale.

Pl. ALESSANDRINO 570 ROMA

 

 

Il sottoscritto dottore Calogero Taverna nato a Racalmuto il 10 maggio 1934  ed ora dal 5 gennaio di quest’anno ivi residente avanza formale istanza a concorrere come candidato a sindaco di Racalmuto di cui alle prossime elezioni del 25 maggio 2014 avendone pieno titolo perché militante semisecolare del PCI finché vi fu e poi del PD  a Roma, già dirigente del sindacato USPIE CGIL della Banca d’Italia e fiancheggiatore inflessibile dei partiti di sinistra, in ultimo anche come pubblicista di Articolo21.

Suggeritore di interrogazioni parlamentari dell’onorevole Garavini, ha contribuito alla messa sotto accusa dell’on.le Berlusconi nelle note faccende fiscali. A tanto poté il sottoscritto contribuire in quanto per sette anni superispettore del SECIT del Ministro Reviglio e successori.

Intende presentarsi onde dare pratica attuazione al programma di riequilibrio e di rilancio sociale ed economico del paese di Racalmuto come da allegata lettera aperta.

A ridosso della campagna elettorale lamenta che si decida per le primarie quando vi è a Racalmuto un candidato ideale per fare il leader di una coalizione di intelligenti intese sicuramente vincente e questo candidato è  l’avvocato Emilio Messana già segretario provinciale del PD.

 Balzana risulta quest’idea di indire consultazioni  frettolose e senza alcuna preparazione e addirittura in un clima di risse interne che stanno scandalizzando Racalmuto, pregiudicando quindi il successo che Racalmuto tributerebbe al PD dignitosamente rappresentato e ad una larga ma non difforme intesa con partiti e movimenti collaterali.

Ma tant’è. Avanzo comunque qui formale istanza a partecipare come candidato a sindaco del PD e relativa coalizione. Non posso essere più puntualmente ossequiente di eventuali norma e disposizioni elettorali in quanto a stasera ancora indisponibili

Letto e confermato

Roma 28 marzo ore 18,30

Dottore Calogero Taverna

………………………

Via Lorenzo Rocci, 68 Roma

Oppure

Via F. Martorana, 11 bis 92020 Racalmuto  

giovedì 27 marzo 2014

In certe mie ricerche storiche sul questore Messana - per Racalmuto vero benefattore - mi SONO IBATTUTO IN UNO SCOTTANTE EPISODIO DI GUERRIGLIA A RIESI. NON LO RIESCO BENE AD INQUADRARE. Nei sacri testi di storia si dice niente o pochissimo. Tra l'altro ecco una pagina di Franco Catalano "L'Italia dalla dittatura alla democrazia 1919/1948" della Feltrinelli. Nulla che mi possa illuminare, Anzi.

In certe mie ricerche storiche sul questore Messana - per Racalmuto vero benefattore - mi SONO IBATTUTO IN UNO SCOTTANTE EPISODIO DI GUERRIGLIA A RIESI. NON LO RIESCO BENE AD INQUADRARE. Nei sacri testi di storia si dice niente o pochissimo. Tra l'altro ecco una pagina di Franco  Catalano "L'Italia dalla dittatura alla democrazia 1919/1948" della Feltrinelli. Nulla che mi possa illuminare, Anzi.

Tutto bello anche se ovvio quello che dice questo signor Giuseppe (naturalmente anche lui anonimo) se non ci fosse quella chiusa molto rivelatrice alquanto spregiudicata. Non si vuole il "pensiero unico" (io dico ad averlo!!), bene! Ma chiamare le primarie "strumento democratico" mi sollazza molto. Con quale regolamento si scelgono i candidati ("di comodo")? Con il 35% degli iscritti (secondo il regolamento del PD)? E come fanno i partitini satelliti a scegliere i candidati loro? Posso chiedere io di venire incluso in codeste primarie? Può chiederlo Adile? E perché no? Collura? (vincerebbe?) E poi in tempi tanto ravvicinati per cui sarebbero solerti elettori le consorterie note dei cosiddetti renziani ed escluso un Messana politico di lungo corso, integerrimo serio preparato ma non aduso a coltivare camarille a Racalmuto. Questo un metodo democratico? Si sa, la parola Democrazia è un pozzo di san Patrizio, ognuno vi può trovare quel che vuole. Anche Mussolini faceva votare. Ma almeno non esigeva la unanimità assoluta come quella sera a Casa del Popolo quando vi fu l'irruzione columbiana.

Tutto bello anche se ovvio quello che dice questo signor Giuseppe (naturalmente anche lui anonimo) se non ci fosse quella chiusa molto rivelatrice alquanto spregiudicata. Non si vuole il "pensiero unico" (io dico ad averlo!!), bene! Ma chiamare le primarie "strumento democratico" mi sollazza molto. Con quale regolamento si scelgono i candidati ("di comodo")? Con il 35% degli iscritti (secondo il regolamento del PD)?  E come fanno i partitini satelliti a scegliere i candidati loro? Posso chiedere io di venire incluso in codeste primarie? Può chiederlo Adile? E perché no? Collura? (vincerebbe?) E poi in tempi tanto ravvicinati per cui sarebbero solerti elettori le consorterie note dei cosiddetti renziani ed escluso un Messana politico di lungo corso, integerrimo serio preparato ma non aduso a coltivare camarille a Racalmuto. Questo un metodo democratico? Si sa, la parola Democrazia è un pozzo di san Patrizio, ognuno vi può trovare quel che vuole. Anche Mussolini faceva votare. Ma almeno non esigeva la unanimità assoluta come quella sera a Casa del Popolo quando vi fu l'irruzione columbiana.

Cerco di immettere nella mia rapsodica galleria "Quando la pittura è pittura" ogni sguardo pittorico che mi colpisce, indicandone solo nome e luogo. Qui forse dovevo scrivere Pozzuoli, ma penso sia stato peccato veniale. Mi auguro di raccogliere nel Circolo Unione di Leonardo Sciascia tante variopinte voci pittoriche di ogni parte del mondo, anche se epicentro resta per me questo scisto planetario di nome Racalmuto, di soprannome Regalpetra.

Cerco di immettere nella mia rapsodica galleria "Quando la pittura è pittura" ogni sguardo pittorico che mi colpisce, indicandone solo nome e luogo. Qui forse dovevo scrivere Pozzuoli, ma penso sia stato peccato veniale. Mi auguro di raccogliere nel Circolo Unione di Leonardo Sciascia tante variopinte voci pittoriche di ogni parte del mondo, anche se epicentro resta per me questo scisto planetario di nome Racalmuto, di soprannome Regalpetra. 
 
 
 
 
 

Non peccare de sexto et de nono

 
La Bibbia e le donne      
I peccati di sesso per la religione cattolica. Manuale e uso pratico del sesso  
  I peccati di sesso
   VENIALI E MORTALI

 Manuale dei Confessori (per preti e diaconi)
 Conforme alle norme bibliche

il libro in PDF
UN LIBRO
RISERVATO
AI SACERDOTI

 
 Mons. Bouvier, vescovo di Le Mans  - Imprimatur 1837
   
                     Il sesso proibito e i peccati sessuali per la Bibbia

     
          ALCUNI BRANI divisi per tema
  
Tra vecchi e nuovi peccati
1.

Il sesso consentito nel matrimonio

2.

I peccati dei fidanzati

3.

I peccati sessuali tra marito e moglie

4.

I peccati della donna violentata

5.

I peccati della convivenza

6.

I peccati dei baci

7.

I peccati della eiaculazione spontanea

8.

I peccati dei toccamenti

9.

I peccati dello sguardo

10.

I peccati degli abiti femminili

11.

I peccati dei romanzi

12.

I peccati del ballo

13.

I peccati degli spettacoli

14.

I peccati del godimento

15.

I peccati col pensiero

16.

Sul debito coniugale

17.

Il peccato di Onan

18.

Sulle cause della lussuria

19.

Sui rimedi alla lussuria

20.

Norme nella confessione
Elenco peccati di sesso: il sesso proibito che non bisogna fare.



 
Donna sesso: come fare amore tra uomo e donna nella Bibbia
 

 1. Il sesso consentito nel matrimonio: penetrare solo per procreare 
L'atto coniugale per solo piacere è un peccato veniale...   
Quando il marito penetra nella vagina della sua donna e vi abbia versato dentro il seme, il matrimonio si reputa consumato.
L'unione carnale è lecita se finalizzata alla generazione della prole;
 questo è il suo scopo,… il matrimonio fu istituito per l'unione procreatrice della prole,
È certo che, nella mente del Creatore, la destinazione del liquido
 CINTURE DI CASTITÀ FARE L'AMORE per il piacere è un peccato. Fare sesso per procreare è lecito.
spermatico e d'ogni atto venereo fosse quella di produrre e perpetuare la specie umana,...
cosicché l'atto coniugale compiuto per il solo godimento è peccato;
 

 2. I peccati dei fidanzati: vietato fare l'amore e le proibizioni sensuali 
L'amore tra fidanzati:  non fare sesso prima del matrimonio. L'amore vietato tra fidanzati    Posizioni peccaminose
Il giovane che fa sedere una ragazza sulle sue ginocchia e la trattiene, o abbracciandola la preme su se stesso ordinariamente, commette peccato mortale e la donna non va immune dallo stesso peccato se volontariamente a tutto ciò acconsente.    

Si domanda se è permesso ai fidanzati dilettarsi nel pensiero di abbracciamenti carnali futuri o passati. Risposta: Se i fidanzati acconsentano alla dilettazione carnale, che sorge prevedendo il futuro accoppiamento, o rammentando gli accoppiamenti passati, peccano mortalmente, giacché si figurino il congiungimento venereo come effettivo e vi si dilettano volontariamente.

È peccato mortale dilettarsi deliberatamente in emozioni carnali, ancorché eccitate casualmente.
...perché la volontà è la sede del peccato...
se la fidanzata tradisce
 NOTA: il fidanzamento al tempo di Gesù
«Secondo l’uso giudaico [Legge biblica], il fidanzamento veniva espresso unilateralmente dall’uomo e alla donna non si chiedeva il consenso.» (
Dal libro L’infanzia di Gesù, Ratzinger, Ed. Rizzoli, 2012 - pag 45)
 

 3. I divieti sessuali tra marito e moglie. Le posizioni proibite
    
Come fare l'amore tra marito e moglie. L'amore da non fare tra i coniugi:  lato B e il cul   
Vi è una specie di sodomia, che può accadere anche fra persone di sesso diverso, quando la relazione carnale avviene all'infuori dell'accoppiamento delle parti genitali; per esempio, quando si mettono in  opera le natiche, la bocca, le mammelle, le cosce, ecc. Benché questo genere d'infamia non sia punito egualmente come la sodomia propriamente detta, è certo ch'esso è sempre una grande ignominia contro natura. 

Nel caso dell'uomo passivo e della donna attiva, l'invertimento della natura sarebbe ancor più grave.

Peccano mortalmente i coniugi… se si accoppiano carnalmente usando di una parte del loro corpo che non è quella voluta dalla natura, per esempio, se la moglie prende in bocca il membro virile del
marito, ecc.
È severamente da biasimare, specialmente il marito, se per sentire maggiore piacere s'introduce nella vagina della moglie facendosi volgere da lei il didietro come usano le bestie, oppure mettendosi sotto di lei, giacché queste strane posizioni corporali sono spesso segni di passionalità moralmente cattiva in coloro che non si accontentano delle posizioni naturali.

Anche a letto deve comandare l'uomo
La donna non può prendere l'iniziativa
 
Le posizioni vietate nell'amore. La donna sopra l'uomo con l'uomo coricato

          Niente sesso in menopausa
 
I baci e le carezze nell'amore: peccati biblici. L'amore come perversione sessuale
                        Vietato il libero sesso
Il dilettarsi toccando, senza il fine dell'accoppiamento, le parti veneree è peccato veniale o mortale…
La eiaculazione , considerata in se stessa (senza l'atto della penetrazione) è un peccato contro natura; Il palparsi fra coniugi è peccato mortale quando ne risulti un prossimo pericolo di eiaculazione, perché la polluzione non è lecita né ai coniugati né ai liberi, e non si può ammettere scusa alcuna ad esporsi volontariamente
al pericolo di essa.
 

 4. Sullo stupro: peccati e colpe della donna violentata
  
Si domanda cosa deve fare una donna, oppressa dalla forza, al fine di non peccare innanzi a Dio.
Risposta 1: internamente non deve acconsentire al piacere venereo, qualunque sia la violenza esterna che su lei si compie: se no peccherebbe mortalmente. Risposta 2: Ella deve difendersi con tutte le sue forze,… in guisa però di non
 Lo stupro nella Bibbia. Il peccato della donna stuprata.
uccidere né di mutilare gravemente l'aggressore, perché la vita e i principali membri del corpo valgono in questo caso più dell'onore, che nella donna qui non è altro che soltanto materialmente offeso.
Risposta 3: Se ella spera di poter essere soccorsa, deve gridare e invocare l'opera altrui, giacché se
ella non resiste… parrebbe ch'essa acconsentisse.
E meglio sarebbe
mille volte morire, piuttosto che
piegare di fronte a questo pericolo. Una giovane, ridotta a queste strette, temendo di poter acconsentire al piacere delle sensazioni veneree, deve gridare, anche con evidente pericolo della propria vita; in tal caso ella sarà
una martire della castità. [Come in Deuteronomio 25,11]

La Bibbia e lo stupro

 5. Vietata la convivenza pre-nozze e le coppie di fatto 
Unione di fatto tra uomo e donna: convivenza e sesso proibito nella Bibbia
Il concubinato è il rapporto fra un uomo libero e una donna libera, i quali convivono come se fossero in matrimonio, o sotto lo stesso tetto, o in separate abitazioni. È certo che il concubinato, inteso così, è un peccato molto più grave della semplice fornicazione, perché c'è l'abituale disposizione dello spirito a peccare...
La fornicazione con persona eretica o infedele, è peccato ancor più grave, in quantoché ridonda in obbrobrio alla vera religione.
  
Anche i fornicatori, gli adulteri, ecc. non possono opporsi alla generazione, lasciando volontariamente cadere il seme fuori della vagina della donna, perché questa è sempre una cosa contro natura.
 

 6. I peccati dei baci: niente eccitazioni! 
Il bacio leccando la lingua: lingua su lingua

IL BACIO saffico
Vietato baciarsi in pubblico
I baci in parti inconsuete del corpo, per esempio, sul petto, sulle mammelle o, come usano i colombi, introducendo la lingua nella altrui bocca, stimansi fatti con intendimenti libidinosi, o almeno inducono nel grave pericolo della libidine, e perciò non vanno esenti  da peccato mortale.  

I baci, ancorché onesti, dati o ricevuti per motivo di libidine, fra
persone dello stesso sesso o di sesso diverso, sono peccati mortali.
È certo che i baci, anche se onesti, che inducono nel prossimo pericolo di eiaculazione o di veementi commozioni di libidine, sono da reputarsi peccati mortali. i baci e i toccamenti... quando sono peccati mortali, si devono confessare...
Bocca nella bocca, lingua nella lingua, bacio nel bacio: una perversione sessuale

 7. Il peccato della eiaculazione spontanea: atti naturali impuri 
L'erezione maschile spontanea: vedere e guardare una bella donna
Se qualcuno, per ragioni di sua particolare debolezza, è solito provare eiaculazione guardando eroticamente una donna in qualche parte sensuale del corpo, o toccandole una mano, premendole le dita, conversando con lei, abbracciandola onestamente, ma senza una ragione, assistendo a balli, ecc. deve astenersi da tutti codesti atti sotto pena di peccato mortale. 

 8. I peccati dei toccamenti: l'orgasmo vaginale e l'autoerotismo 
                             È un sacrilegio stimolare il punto G Nel toccare se stessi con intendimenti sensuali: in questo caso c'è peccato mortale.
Peccano mortalmente le donne che eccitano in sé la vagina
oppure volontariamente se ne compiacciono.
Vietato toccarsi nelle parti sessuali: la donna non può godere nel Punto G.

 9. I peccati dello sguardo: niente ammirazione e sensazioni di piacere 
Guardare sensualmente una donna è peccato. Ammirare con piacere

L'esperienza dimostra che la vista influisce meno sulla lussuria che il tatto: ciò nondimeno gli sguardi impudichi spessissimo sono un peccato mortale o veniale secondo l'intenzione, il consenso...
È certo che taluni sguardi, benché in se stessi onesti, sono peccati mortali quando avvengono accompagnati da sensuale intenzione. È pure un peccato mortale se il guardare impudico eccita i moti della concupiscenza e si presta ad essi assenso. 
È peccato mortale il dilettarsi guardando le mammelle nude d'una donna avvenente, perché è insito in questi sguardi un pericolo. 
È spesso grave peccato il fissare gli occhi sopra una bella persona d'altro sesso, perché una tale attenzione è piena di pericoli:... se manca l'intenzione impudica, il peccato non è che veniale.
 

 10. I peccati degli abiti femminili: vietato mostrare e vietato vedere
 
La moda femminile e gli abiti osceni. Vestiti femminili osceni  
Le donne sono sempre più degli uomini incline verso questo genere di peccati, perché attirando con la loro toeletta gli sguardi degli uomini, offrono ad essi occasione di spirituale rovina. Per conseguenza:
Le donne che non hanno marito, né vogliono averlo, né sono in condizione di averlo peccano mortalmente, come dice S. Tommaso, se si adornano con l'intenzione di ispirare amore negli uomini, in quanto che, in codesto caso, sarebbe un amore non tendente al matrimonio, e per ciò necessariamente impuro.

                                       I peccati del look
Una donna maritata può decentemente adornarsi con l'intenzione di piacere [solo]
a suo marito; lo dice S. Paolo, I° Corinti 7,34: "La donna maritata pensi alle cose di questo mondo e a piacere a suo marito".

Mettere a nudo il seno o coprirlo con una veste così fina che esse traspaiano
è peccato mortale, giacché è questo un grave incentivo alla libidine.

Non è di sua natura grave peccato snudare le braccia, il collo e le spalle secondo
le usanze del proprio paese. Ma, a detta di molti teologi, è da ritenersi che pecchino mortalmente coloro che introducono queste usanze.
La minigonna proibita. Mostrare le gambe con la minigonna. Il bello della minigonna.
Capelli arricciati
  ► i costumi  proibiti        
Vietato arricciare e tingere i capelli
                    ▼
è peccato soltanto veniale l'andare a faccia scoperta e l'arricciarsi i capelli.
«Non capelli arricciati, od ornati d'oro o di margherite, non vesti preziose».

 11. I peccati dei romanzi: narrazioni d'amore all'indice 
Vietato leggere i romanzi: libri all'indice

Qui non si parla dei libri eretici ed empi, ma soltanto dei libri opposti ai buoni costumi, specialmente di quelli che comunemente si chiamano Romanzi, i quali solitamente contengono amori illeciti e narrazioni così congegnate e disposte da poter eccitare disordinate libidini.

Quelli che scrivono libri gravemente osceni peccano mortalmente, giacché danno a molti occasione di rovina spirituale e non possono quegli scrittori invocare ragione alcuna che li scusi.

Quelli che scrivono libri gravemente osceni peccano mortalmente, giacché danno a molti occasione di rovina spirituale e non possono quegli scrittori invocare ragione alcuna che li scusi.  
Peccano mortalmente quei librai che li tengono nel loro negozio, che li espongono e li vendono...  
È, di regola, peccato mortale leggere libri di questa specie, sia che si leggono per desiderio sensuale, sia per leggerezza, per curiosità o per ricreazione, perché, di loro natura, commuovono i sensi, conturbano la immaginazione ed accendono nel cuore fiamme impure.
 

 12. I peccati del ballo: non è permesso ballare e danzare 
È peccato mortale assistere a danze gravemente disoneste, sia per le nudità che vi appaiono, sia pel modo di danzare, o per le parole, pei canti, pei gesti che vi si fanno: per ciò, il ballo tedesco chiamato Valzer non può mai essere permesso. A questi peccatori, fino a che non si siano pentiti,... si deve negare l'assoluzione.  
  Vietato il ballo. Il peccato di ballare
Coloro che danno scandalo, benché danzino non disonestamente, peccano mortalmente a meno che non siano scusati da una necessità,  
I monaci, i religiosi, i preti inferiori, che danzano in pubblici balli, non vanno immuni da peccato mortale, quantunque danzino castamente. Tale sembra l'opinione di molti teologi e fra essi Benedetto XIV, il quale nelle Istit. 76, interdice rigorosamente le danze ai sacerdoti e ai preti e dimostra la sua interdizione con ragionamenti e con testimonianze. 
I balli illeciti, ballerini e ballerine. Ballo e sesso
 
Molte persone pensano essere leciti questi sollazzi, o non gravemente illeciti, e rifiutano perciò di astenersene sacrificando ad essi anche la confessione, la Eucaristia
e le sacre funzioni.

  

L'assistere e il prender parte decentemente a danze oneste, senza che vi sia grave pericolo, è notevole scandalo;... è peccato, ma soltanto veniale. I teologi più rigidi... sostengono che in ogni ballo ove danzano promiscuamente uomini e donne c'è sempre il pericolo grave di lussuria; né devesi prestar fede a coloro che dicono di non provare nel ballo movimenti disordinati né compiacenze voluttuose.

I sacerdoti non possono mai dare positiva approvazione a questi sollazzi o partecipare ad essi, o ad essi assistere; li devono anzi continuamente disapprovare, come pericolosi e non conformi alle virtù
cristiane,...
La chitarra è profana
Coloro che tengono pubblici balli, ove convengono giovani d'ambo i sessi senza distinzione alcuna, come sogliono fare molti per mestiere, non possono essere assolti; per la ragione che tali riunioni si reputano semenzai di vizzi e di corruttele... Per lo stesso motivo, non possono essere ammessi alla assoluzione i suonatori che presenziano i danzatori in questi balli, a meno che non promettano di abbandonare questo loro mestiere. 
Il peccato dei suonatori d'orchestra
► Il peccato della
cantante

 13. I peccati degli spettacoli: degli attori e degli scrittori 
A teatro, le commedie oscene. Il teatro vietato nella Bibbia 

I peccati dei  film 

Quelli che compongono o rappresentano commedie notabilmente sconce, peccano assolutamente di grave peccato, in causa dello scandalo dato, benché da essi non voluto.
È pure peccato mortale incoraggiare commedie notevolmente oscene col danaro e con gli applausi in teatro, perché in questi casi c'è positivo sostegno a cose mortalmente peccaminose;
 
Anche chi scrive commedie e tragedie non molto oscene o le rappresenta in teatro, pecca di peccato mortale, in causa del pericolo annesso a queste rappresentazioni, o dello scandalo che da esse deriva. Perciò gli attori e le attrici furono nel Concilio d'Arles (anno 314 can. 5) scomunicati...

Assistere a scene teatrali notevolmente sconce è peccato mortale per i pensieri libidinosi che suscitano.

Io non assolverei:
1. Gli attori e le attrici, nemmeno negli estremi di vita, a meno che non rinneghino la loro professione;
2. Gli scrittori che compongono opere piene di illeciti amori da rappresentarsi in teatro;
3. Quelli che direttamente cooperano alle rappresentazioni teatrali, come le cameriere che abbigliano le attrici e coloro che fanno professione di vendere, noleggiare o fabbricare bastimenti destinati ai teatri
 

 14. I peccati del godimento: No erotismo, No al piacere
 
Vietato il piacere sensuale e sessuale. Amore decarnalizzato

È peccato fare l'amore
per il desiderio sensuale
Se la moglie non è vergine

 
L'atto coniugale [della penetrazione] compiuto per solo godimento è peccato, ma soltanto veniale. Che sia peccato lo prova l'autorità di Innocenzo XI, il quale condannò la seguente asserzione: «L'atto

coniugale compiuto pel solo piacere ch'esso procura è esente da ogni colpa, o fallo, anche veniale».

Il sesso sporco
Il piacere annesso al compimento dell'atto coniugale è il mezzo che conduce al fine, cioè alla
procreazione della prole: all'infuori di questo scopo, quel piacere diventa illecito; e a più forte ragione è illecito l'accoppiamento se, sviato dal suo scopo, si compie
per godimento.

La posizione 69 è illecita
      Per la donna la maggiore eccitazione avviene con lo stimolo della lingua nel clitoride
     Cunnilingus: sesso orale su di lei. Fellatio: sesso orale su di lui.   

 15. I peccati del pensiero impuro: l'immaginazione erotica 
Il peccato dell'immaginazione del pensiero sensuale

Il coniuge che si diletta, in assenza dell'altro coniuge, figurandosi l'atto matrimoniale come effettivo, probabilmente pecca mortalmente, in special modo se i suoi spiriti genitali si commuovono grandemente, È certo essere re peccato mortale il libero compiacersi della mente in una cosa venerea che la immaginazione si figura come reale.

Quegli che, accoppiandosi carnalmente nel matrimonio, desidera che dal suo atto non nasca prole, pecca: su ciò sono d'accordo tutti i teologi, ma sarebbe codesto soltanto un peccato veniale,
 

 16. Sul debito coniugale: l'obbligo contrattuale della penetrazione 

Secondo la S. Scrittura e la Ragione, è stretto obbligo in ciascun coniuge di rendere il debito coniugale all'altro che lo chiedesse espressamente o tacitamente;

Secondo la S. Scrittura: I° Corinti 7,3 «L'uomo renda il debito coniugale alla moglie, e la moglie lo renda al marito: non vogliate imporvi delle privazioni, a meno che ciò non avvenga con mutuo consenso per adempiere ai compiti della preghiera»... D'onde risulta: È peccato mortale il ricusare il debito coniugale, anche per una sola volta, senza legittimo motivo,
 

 17. Il peccato di Onan [Coito interrotto]   Troppi figli? Ci pensa il Salmo...
    
Il peccato della non penetrazione. Il sacro seme maschile. Vietato il Condom
Non è permesso ricusare il debito coniugale per la paura di avere troppo numerosa prole. Gli sposi cristiani confidino in Dio che manda il cibo ai giumenti e ai pulcini dei corvi quando l'invocano (Salmo 146,9)[Bibbia CEI Salmo 147,9]

   

Questo peccato avviene allorquando l'uomo, dopo essersi introdotto nella vagina della donna, si ritira affinché il suo liquido spermatico non si versi dentro le parti genitali della donna stessa, e così non avvenga la generazione.
1. È certo che l'uomo il quale così opera, qualunque ne sia la causa, pecca mortalmente,
2. È certo che, per la stessa ragione, la moglie che induce il marito a così fare, ovvero acconsente alla sua detestabile azione, o - e ciò a più forte ragione - essa si ritira, malgrado la volontà del marito prima che questi le abbia versato il seme nella vagina, pecca mortalmente ed è assolutamente indegna dell'assoluzione.
 

 18. Sulle cause della lussuria 

Le principali e più frequenti cause dei peccati di lussuria sono:..
L'oziosità
che "insegna molte cose cattive" (Eccl. 33,29); il dormir troppo; la morbidezza o il tepore del letto, i giochi, gli allettamenti e le delizie della vita;
    
Lussuria:... la familiarità fra persone di diverso sesso, anche sotto pretesto di matrimonio; gli sguardi, i toccamenti, gli abbracci, i colloqui teneri.... le danze, le commedie ed altri spettacoli profani; le letture di libri osceni, i romanzi, i turpiloqui, le canzoni amorose; l'abbigliamento immodesto o lussureggiante...    
Le passioni

 19. Sui rimedi alla lussuria:
    
Atti di dolore, Riti penitenziali, Preghiera al posto dell'amore, Letture religiose...
 

La penitenza. Pregare e non fare sesso
  Si devono prescrivere i seguenti rimedi:   

1.
La preghiera frequente e fervorosa. "Vedendo che io non poteva in altro modo essere continente, se non che rivolgendomi a Dio,... andai a Lui e lo pregai" (Sap. 8,21)
2. L'aureola gloriosa destinata in cielo ai vergini non potrà esser mai conseguita da coniugi o da chi, all'infuori del matrimonio, avrà consumato un atto carnale...
3. ognuno, con la preghiera, col digiuno e con altri espedienti, può sedare gli stimoli della carne...
3. Non guardare le fanciulle se non vuoi che la loro bellezza ti faccia cadere in scandalo...
4. La castità detta cosi perché proviene dal verbo castigare, che indica freno alle concupiscenze (S. Tomaso, 22, q.151) è una virtù morale che modera i diletti venerei a seconda dei dettami della ragione.
 

 20. Le norme nella confessione: niente privacy sotto le coperte 
Molti coniugi errano quando credono che a loro tutto sia lecito nel matrimonio: perciò, con facilità essi commettono innumerevoli peccati mortali, che poi non svelano al confessore...
L'esperienza insegna che molti coniugi non confessano i peccati commessi nell'uso del matrimonio, se non sono interrogati.
Ora, il confessore li può interrogare su quelle cose che fra coniugi si permettono: Avete voi qualche cosa che vi morde la coscienza?
Se essi dicono di nulla avere e sembrano abbastanza istruiti e timorati, non è necessario insistere ulteriormente. Ma se essi sono rozzi o la loro sincerità appare dubbia, il confessore deve insistere:chiederà ad essi se hanno mai negato il debito coniugale; e se questa frase non fosse da essi compresa, potrà dir loro: Vi siete mai rifiutati all'atto che si fa per avere dei figli?

Confessare i peccati di sesso al prete in confessionale: il sesso a letto senza privacy
Se rispondono d'aver rifiutato, bisogna informarsi del motivo, e dopo questa informazione si giudicherà se v'ha peccato o no; e se vi ha peccato, se sia mortale o veniale. 
    Le aggressioni ai confessori

Noi supplichiamo i giovani confessori a essere cauti, prudenti e modesti nell'interrogare le persone coniugate, perché facilmente possono offenderle e facilmente possono esporre se stessi a gravi pericoli. [I confessori aggrediti dai confessati]   

 Manuale dei Confessori. Vademecum, prontuario del sesso proibito
    AVVERTENZA DELL'AUTORE Non divulgare il testo!
«In questo libro, destinato esclusivamente ai preti e ai diaconi, noi abbiamo tentato di raccogliere ciò che sarebbe pericoloso ignorassero i sacerdoti, svolgente il ministero della confessione, e ciò che non può essere spiegato negli atti pubblici dei seminari, né confidato indistintamente a giovani alunni senza peccare di indecenza

  MANUALE DEI CONFESSORI

Imprimatur: Mechliniae 16 agosto 1837, J.B. Pauwels, Vicario generale - CUM APPROBATIONE
■ Autore: Bouvier, Jean Baptiste (1783-1854) vescovo e teologo cattolico
■  Nel 1819 fu nominato vicario generale della diocesi di Le Mans (Francia) e vescovo nel 1833
■  Nel 1854 fu chiamato a Roma da Pio IX per la definizione del dogma dell'Immacolata Concezione
■ Prima pubblicazione del libro: 1824 (fonte Treccani)
■ Titolo latino: Dissertatio in sextum decalogi praeceptum et supplementum ad tractatum de matrimonio
■ In italiano: Dissertazione sul VI Comandamento del Decalogo e supplemento al trattato sul matrimonio
■ Pubblicato in Italia col titolo: Venere e Imene nel Tribunale della penitenza, Manuale dei Confessori
 
Il testo ► Manuale dei Confessori in PDF col testo in latino scansionato da Google Book
Tra i peccati di sesso non è menzionata la pedofilia.
L'83% dei peccati confessati in confessionale riguardano
il sesso.
(Il sesso in confessionale Ed. Marsilio, 1973)


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Preti confessori per la confessione

Gran parte delle inibizioni sessuali femminili e del mancato godimento delle donne
(cunnilingus) provengono dalla dottrina biblica che per secoli ha  represso il libero sesso.

 
Un brano della  morale biblica
                    ► Il triplo peccato delle donne


 
L’unico testo sensuale della Bibbia è il Cantico dei Cantici.
Tuttavia, è un testo laico derivato e copiato da alcuni poemi della Mesopotamia.
È un canto nuziale entrato nel canone biblico "a furor di popolo".
La parola "Dio" non è mai menzionata.
È lontano dalla visione moralista di Jahvè.
L'ebraismo l’ha interpretato come amore allusivo tra Dio e Israele, pur non parlando mai di Dio e neppure del popolo ebraico.
Una pura giustificazione per giustificare la presenza del libro nella Bibbia voluta dal popolo.
 

    I nostri blocchi sessuali hanno la loro radice nella morale biblica, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento.