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giovedì 12 febbraio 2015

Un quadro di Pietro D'Asaro dalle oscure origini

Non so se codesto quadro che la dissennata mostra del pittore Pietro d'Asaro del 1984-1985 attribuisce all'Orbo Racalmutese proviene davvero dalla Confraternita dell'Itria al Cimitero. In tal caso la Bordonaro da dove prese il quadro? Dalla chiesa dell'Itria? Occorrerebbe fare delle ricerche d'archivio.
Ma sia chiaro la vulgata sulla chiesetta della Mastranza è tutta da emendare. Ci si è messo Tinebra Martorana a scrivere che "9. La Chiesa dell'Itria, [fu] costruita a spese della Maestranza" (v. pag. 142). Nulla di più falso. La chiesa la fece costruire nel XVII secolo l'arciprete don Vincenzo Del Carretto per venirvi seppellito. La dotò anche. La "Mastranza" vi si alloggiò un secolo dopo. Tutta quella tiritera del Catalogo D'Asaro (pag. 62) è un'accolta di sfondoni storici: se  si vuole il quadro eseguito tra "il 1613 e il 1618" si lasci da parte la Confraternita dell'Itria.
I curatori di quella mostra non ci dispensano neppure una discreta foto a colori del quadro. Reduce da un balordo restauro finisce elucubrato  come nelle sottostanti riproduzioni da scanner.
Sorrido ancora quando al Circolo Unione il buon Enzo Sardo ha voluto cicchettarmi perché nel rievocare la figura di Padre Puma non citai questa per me repellente mostra.
Dissi che l'avevo voluta negligere per delle mie riserve. Il dottore Lauricella ne voleva poi conto e ragione. A prescindere da tante altre, eccovene qui un paio di riserve.
Quanto al dottore Sardo, si sa, è venuto per lanciare il suo libro iconografico sulla Matrice. Non ci riguarda.

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