Racalmuto. Rivolta dei consiglieri di maggioranza. “Pronti a
prendere le distanze dall’amministrazione”
Depositata in Comune una dura nota di 8 consiglieri della
maggioranza che sostiene il Sindaco Emilio Messana. Scarsi risultati e poca
collegialità le accuse degli esponenti politici.
Il Sindaco Messana al centro circondato dai consiglieri di
maggioranza
A pochi giorni dall’articolo
pubblicato su malgradotuttoweb che anticipava movimenti tellurici
nella maggioranza che sostiene il primo cittadino di Racalmuto, otto
consiglieri sono venuti allo scoperto, protocollando un documento al vetriolo
sull’operato di Sindaco e giunta a quasi un anno dalle recenti elezioni amministrative.
Documento depositato in Comune ma non reso pubblico e che siamo in grado di
svelarvi.
Intanto, a parte il numero, firme pesanti sono quelle del
Presidente del Consiglio, Ivana Mantione e di due consiglieri del Pd, il
partito del Sindaco: addirittura il capogruppo Salvatore Maniglia e la prima
eletta, Maria Morgante. Hanno firmato anche Carmelisa Gagliardo e Sergio
Pagliaro che fanno capo all’Udc di Lillo Bongiorno; Vincenzo Mattina, Marilena
Piscopo e Marcello Tufarulo.
Solo per disciplina di partito pare che non abbiamo firmato
i due restanti consiglieri Giuseppe Guagliano e Morena Mattina anche se proprio
il primo, nella qualità di Vicepresidente del consiglio, è sempre stato
particolarmente e pubblicamente critico nei confronti dell’operato della
giunta. Dunque, su quindici consiglieri, ben tredici sembra stiano oggi
all’opposizione ed a nulla sono serviti gli interminabili vertici di
maggioranza degli ultimi giorni.
I consiglieri “pur apprezzando lo sforzo effettuato dal
primo cittadino nel tentare di dare soluzione agli annosi problemi che
affliggono la comunità di Racalmuto rilevano che i risultati raggiunti,
purtroppo, sono modesti”.
Giudizio che poche righe più in là diventa più pesante dove
a fronte di “un’attività amministrativa del Sindaco costante, tuttavia, i
risultati rimangono scarsi”.
Nel ricordare poi il programma elettorale presentato ai
cittadini i consiglieri diventano impietosi: nessuna notizia o risposta,
scrivono sugli atti di indirizzo approvati da tutto il gruppo consiliare di
maggioranza; sulle possibili soluzioni per alleviare il carico tributario in
capo ai cittadini; sulla definizione delle pratiche di sanatoria edilizia; sul
Piano regolatore generale e sulle osservazioni dei cittadini;
sull’utilizzazione dell’antico mattatoio comunale e sullo spostamento della
biblioteca; sulla manutenzione degli spazi pubblici; sul monitoraggio dei
servizi del Piano di zona del distretto socio-sanitario di Canicattì per il quale
ci sarebbero ben tre milioni di euro ancora inutilizzati; sulla
riorganizzazione del personale di ruolo e precario.
Una dura reprimenda anche con riferimento al tanto dibattuto
problema delle indennità degli assessori: dopo che i consiglieri comunali,
compreso il Presidente, hanno rinunciato ad ogni obolo, i firmatari del
documento sottolineano che solo dopo “una decisa resistenza del sindaco e degli
assessori, si è riusciti a ridurre solamente del 30%” la loro indennità.
Forti le critiche espresse anche con riferimento alla
mancata definizione della graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari
in contrada Piedi di zichi, al mancato avvio delle opere finanziate attraverso
i fondi di compensazione dell’Anas e all’ampliamento del cimitero comunale.
Tutti i consiglieri inoltre lamentano una sorta di grande
distacco da parte del sindaco e dei suoi assessori i quali, non
coinvolgerebbero minimamente consiglieri e partiti politici nelle scelte
amministrative.
La nota, ben quattro pagine, si chiude con un invito a
presentare “immediatamente” un cronoprogramma indicando le scadenze per
ciascuno dei problemi rappresentati.
Pena, una presa di distanza dall’amministrazione comunale a
meno di un anno dalle elezioni.
ORA PARLO IO
Me la sono girata qui la lunga sortita politica della
Redazione di Malgrado Tutto per sviscerarla scumpassiarimilla a modo mio senza urtare più la suscettibilità
del direttore Terrana, pronto a querelare che osi non essere d’accordo con lui.
E io non sono d’accordo con lui.
Intanto fare apparire
come trafugamento di un atto ufficiale che se non fosse è ufficiale segnerebbe solo l’angustia mentale di chi vorrebbe ma non
può e se fa nasconde la mano, è peggio di una lettera anonima. Io direttore di
un giornale non mi presterei a siffatti artifici del politichese, targato
Racalmuto
Lettera al “vetriolo” mi vorrebbero far credere. Ma per
quello che traspare non noto altro che un prono atteggiamento di remissiva critica.
Un volersi salvare l’anima insomma.
Quello che si coglie quando il cronista si mette a far nomi
è che questi OTTO non sono magnifici. Ognuno single o a paio, sono poi subalterni
di ben precisi personaggi. Non brillano
di luce propria avrebbe detto REDDORO ai tempi miei quando giovanissimo facevo
la lotta alla famiglia di Dinu Casucciu.
Questi otto se ne vanno dalla maggioranza? Ma quando mai.
Sono attaccatissimi alla poltrona “per delega” per cui cercano di fare la voce ”grossa”
che invero esce flebile e arrafatata. I loro mandanti cercano di mettere paura
ad Emilio per spingerlo ad onorare i patti remunerativi?
Li ho seguiti a proposito del consiglio comunale che ha
approvato le folli tariffe della TARI. Uno di costoro, ovviamente imbeccato,
parte all’attacco per dire che il regolamento delle TARIFFE non aveva senso se prima non si aggiustava quello principale
lasciato in tridici dai commissari circa l’imposisizione monnezzara Niente. Sono bastate certe occhiate e tutto si
smunge, sparisce, si dissolve e l‘approvazione arriva senza indugio.
Un paio annunziano senza sapere perché che sono entusiasti
di Cavallaro alla Fondazione. Almeno quelli dell’opposizione qualche riserva la fanno protocollare (spero)
ma questi poco magnifici otto obbediscono, approvano, votano e zitti e mosca.
Debbo credere che all’improvviso trovano il coraggio manzoniano e si sono messi a metter “firme pesanti”. Ma va
là!!
Qualcuna mi pare troppo legata a qualcuno troppo impigliato tra
i “giochi di potere” per potere mettere ”firme pesanti”. Altri devono star
vigili per conto del noto immobiliare: non si sa mai. Il Comune una bella
mattina si alza e comincia a far sul serio con il suo ufficio Tecnico.
Sì, forse passare da una maggioranza ad una minoranza di
massimo supporto ad una nuova maggioranza per ingresso di una ex minoranza, è
possibile. Ma se il Sindaco Messana si fa intimorire persino da simili infantili
giochetti, poveri noi!
Avrebbe messo poi una firma pesante il signor Maniglia? Se
davvero, davvero scatta un casus. O lui si dimette o si dimette il fratello da
segretario del PD che tutto sommato è l’artefice di questo inciucio a sfaccettature plurime. Diversamente se
entrambi i fratelli Maniglia restano su posizioni opposte l’estetica politica residua si dissolve del
tutto. Ma certo se è (come io credo che
sia) un gioco delle parti, una sceneggiata di paese un far finta di volere
tutto cambiare perché tutto deve restare com’era o come si era concertato a vantaggio dei personali fabbisogni allora
facciamoci una risata e non parliamone più.
Fra costoro non v’è davvero nessun conflitto d’interesse
pubblico? Nessuna causa ostativa alla elezione? Eduardo Chiarelli in esordio mi
raccontò e raccontò cavolate, invero sussiegosamente smentite da Emilio? Ma
Emilio, sempre avvocato cassazionista è. Se davvero gli dovessero rompere gli zebedei saprebbe immantinente liquidarli.
[continua]
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