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giovedì 19 marzo 2015

i postumi della mia sconfitta elettorale


lunedì 5 maggio 2014

Carissimo Liddru Curtu, nantri siemmu amici dal 10 ottobre 1945, umanamente, umanissimamente amici. Diversi per statura, carattere, fede, speranze, cattiverie, istinti, ruoli, incombenze, siamo rimasti amici e siamo ancora profondamente amici. Chiaro: vedo la tua lettera, retorica, predicatoria, velleitaria, inconcludente. Già, vedo personaggi, blog, fogli e foglietti a stampa osannarti come se loro potessero davvero essere congrui a quello che dici quando stanno in opposte rive. Il Comune non si ama; non si amministra, si governa. Il Comune oggi è l'unica azienda degna di questo nome, è la settima azienda per fatturato della Provincia. Quando dico questo, signori avvocati del luogo mi sogghignano in faccia; nella imbecillità delle loro male apprese pandette cosa possono capire di fatturato, fabbisogno finanziario, progetto industriale, politica degli investimenti, equilibri patrimoniali e soprattutto BILANCIO VERO E REALE. Quando hanno amministrato, incapaci di prodursi nel sano management, hanno dato prova di inettitudine, assenze colpevoli, lontananza dal buon governo.

sabato 29 marzo 2014


Ma per la miseria, cosa debbo fare per convincere Malgrado Tutto e i volatili COLPI di SPILLO che faccio sul serio? Per me la POLITICA è cosa sacra. Proprio un momento fa ho scritto sul vostro giornale on line che gramscianamente per me la POLITICA è CULTURA anche se non sono un politico. Mai statto eletto in nulla. Per la miseria eppure da voi ho pubblicato persino il mio programma che vuole essere - conformemente alla mia cultura - un progetto industriale visto che considero il MUNICIPIO un'azienda e quella di Racalmuto un'azienda con un fatturato che la colloca penso tra le prime dieci aziende dell'agrigentino. Certo, sono convinto che un'azienda di tal fatta necessita di un management non di urologi, o macellai o agente delle tasse o di signorine in mora o di ingegnere dall'indirizzo occulto o ora di bravi medici. Tolto Emilio Messana (e me) in loco non vedo nessuno in grado di prendere il Comune per le corna come Marchionne con la FIAT in dissesto e volare alto.  E per questo, mi dispiace per tutte le prefiche anche quelle uterine, pregare la Madonna del Monte non basta.



Il moderatore di TVR di Canicattì candidamente afferma che tutti i programmi elettorali sono eguali nel senso che sono sogni di manco una  notte di mezza estate e tutti i candidati sindaci di Racalmuto annuiscono senza neppure mostrare il benché minimo disappunto. Sarà. Ma io per Racalmuto è da tempo che prospetto un "progetto industriale" non un programma e devo ammettere che nessuno vi presta il minimo di attenzione. Ho cercato di illustrarlo questo mio progetto in un'ora di veemente mia retorica al candidato Enzo Sardo a casa mia a Bovo: nulla.Il mio progetto ha un punto focale: l'approvvigionamento delle risorse finanziarie.
Sostengo - e fondatamente, credetemi - che Racalmuto ha oltre 15 milioni di crediti CERTI LIQUIDI ED ESIGIBILI che sono stati peraltro omessi nei vari bilanci comunali.
Appena vanno via questi commissari chiederò alle competenti autorità il perché di siffatte antidoverose omissioni e come quindi possono giustificare le iugulatorie aliquote tassaiole.
Frattanto alle mie considerazioni i proposito, il dottore Enzo Sardo mi tronca il discorso affermando che lui tra far fallire il paese e far fallire il comune farebbe far fallire il comune. Rintuzzo dicendogli: augurati di non essere sindaco perché diversamente faresti fallire il paese (ma invero lui pensava al suo entourage) e al contempo il Comune  e per di più finiresti in galera. FALSO IN ATTO PUBBLICO.
Nella mia visione si tratterebbe di monetizzare presso una banca estera siffatti crediti.
E francamente non capirei perché non dovrei perseguire:
 la OPERA DIOCESANA DELLA PRESERVAZIONE DELLA FEDE per l'omesso accatastamento degli immobili di cui al foglio 61 nn- 290 e 291 ( pagina 24 della nota in albo pretorio del 2012.
Certo mi torna incomprensibile come il dirigente dell'Ufficio Tributi di Racalmuto possa tranquillamente CERTIFICARE che nel 2012 potesse essere evasore catastale (ibidem) Giovanni Casuccio nato a Racalmuto il 14/08/1885 (un uomo di 127 anni a Racalmuto non ci risulta).
E perché non dovrei perseguire la SIMEO srl;
un Salvatore Manganello di Decimosannu;
un Cassaro Domenico 9-8-192 Elia;
un L'Abate Giuseppe n. a Po S.
Sarebbe criminale avere perdonato a:
Ifis Real Estate srl;
UNICREDITLEASING SPA;
EDIL COSTRUZIONI SRL di V LICALZI CANICATTI';
MCC - MEDIOCREDITO CENTRALE SPA;
CHIESA MADRE DI RACALMUTO
 per l'immobile non accatastato di cui al Foglio 45 numero 86 (SCANDALOSO e poi qualche prete parruccato ci fa pure la predica e sceglie lui il sindaco - così lo perdona?);
CUFFARO ANGELA di San Biagio Platani;
IL PRINCIPE (di ??? ma ag0087144  20 1\2 002);
IL MARCHESE DI ..(idem c.s,)
IL PRINCIPE DI S. ELIA etc,;
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Lo so, sono 568 partite e non farei la rivoluzione evasiva; saprei come abbindolare le banche (felici di farsi abbindolare) e trovare con chi merita la debita scappatoia.
Ma non posso ammette che per paura che magari emerga che qualcuno ha fatto il sindaco l'appaltante l'assessore in consigliere comunale in vomitevole conflitto di interessi affosso il comune.
LO FACCIO FALLIRE?
Se domani qualcuno ci proverà, farò di tutto per farlo carcerare. E i suoi bei programmi ETICI se li strichi in culo.



sabato 26 aprile 2014


Caro Giovanni ,, ho vissuto la più allucinante avventura della mia vita. Davvero Racalmuto, come dice Sciascia, è un paese né libero né giusto quindi folle. Pensa ho fatto di tutto per fare scegliere Emilio Messana candidato sindaco: l'ho fatto perché pensavo che con lui anziché i vacui esilaranti programmi velleitari si potesse impostare un salvifico progetto "industriale". Ho guadagnato solo tre pubblici baci, io che odio i baci fra maschi. Non mi ha concesso udienza. Ha confezionato  il peggiore degli inciuci e per progetto ha licenziato  un "codice etico" con cui i racalmutesi si pulizierannu lu culu. Che delusione, ragazzi! Per fortuna manco terzo arriva. Il sagrista e il capo della palude escremenziale si baratteranno il primo e il secondo posto. E' probabile che M5S sia pure con una lista varata lontano, a Milano, arrivi terzo. Il duo miliuzzu-ballarinu sprofonderà come sprofonderà Racalmuto. Dopo il triennio della necrosi economica e civile del commissariato romano, avremo una melanconia sepoltura con il salmodiare majucoresko della macelleria ciucesca. 



venerdì 25 aprile 2014


Non mi convince per nulla: una lista locale con atipici e tragici problemi del tutto peculiari che viene decisa ed imposta in quel di Milano mi sa di truffa politica. Racalmuto necessita di un progetto industriale per dare lavoro, risollevare le sorti dell'economia racalmutese distrutta da tre anni di necrosi commissariale. Per professione e cultura avevo trovato delle soluzioni delle vie da seguire non di ciarla da diffondere. Ve le ho persino proposte. le avete rifiutate perché Milano non gradisce. Siete uguali agli altri inciuci retorici e  ricolmi di vacuità politica.



giovedì 24 aprile 2014


Mi pare che quattro immondi inciuci si siano consolidati; quello di 5 stelle oltre al candidato sindaco non si sa bene come alla fine ci apparirà. Il fatto che a stabilire chi è candidabile e chi no in quella lista sarà o è stata una stellarmente lontana conferenza meneghina mi lascia alquanto perplesso. Cosa ne possono sapere a Milano di noi? Peggio dell'Unicredit ché se uno chiede mille euro di fido al vecchio banco di Sicilia a istruire la pratica di fido sono i giovanotti milanesi dell'Unicredit che lo faranno in base alle loro astratte e astruse teoriche della loro università di provenienza come dire la Bocconi. Resta l'ing. Cutaia: si presenterà non si presenterà? Beveraggio per i colpi di spillo di Malgrado Tutto che ci siano talora lo leggiamo ma chi siano nessuno lo sa. Mi hanno detto: uno di oltre il ponte del Carmelo. Ho tre nomi da decifrare; non riesco a convincermi.
Ma già spuntano i primi programmi. Ovvio nessuno ha un progetto industriale da proporre. Quello che propongo io non sfagiola a nessuno. Potrebbero venire fuori le magagne del passato proprio di questi che in adamantine vesti rivoltate spargono castità. purezza, etica, e bontà. Cose astratte ovvio: chi vuol sostituirsi ad un già esistente e valido codice penale per un paesano codice etico, chi mette le lumache all'uomo nudo del nostro paese, chi invoca dalla M adonna del Monte un futuro migliore; ma solo un atto di speranza. Chi inciuciando vecchio e nuovo, transfughi dell'ultima ora, sellisti ribelli, donne delle ACLI deviate e stridenti uomini di disparata fede non ha ancora chiesto il permesso a Befora.
Mi vien fatto di domandare: ma come affrontare il problema della vecchia TARSU illegittima affidata ad una azionaria che ha fatto incroci osceni e che non debbo toccare forse per non svelare le occupazioni incestuose di mogli, figli nipoti e plurime militanti. Nessuno che si impegna a dichiarare il nuovo asfissiante balzello della monnezza indebito per contrasto con l'art. 1 del regolamento resuscitato nell'albo pretorio e per l'intrusione di ben 440 mila euro per decisione del sovvenzionato dottore Italia di Catania.
Nessuno che mi dica come intende affrontare e risolvere il problema dei lavoratori del Comune; se per loro vige o meno l'obbligo evangelico della giusta mercede agli operai.
Già i soldi? Ho un grande strillare: ma ci sono quindici milioni di crediti certi liquidi ed esigibili illecitamente fuori bilancio: no caro Gigi non sono residui e non sono "decaduti". Sì, certo a tanti di voi possono tornare scomodi. Quanti amministratori in conflitto di interesse.
Nessuno che mi sappia dire che fare con queste quattro o cinque stabili organizzazioni in colossali evasione fiscale quanto a tributi locali.
Nessuno che abbia voglia di dirmi cosa pensa delle mie già  divisate municipalizzate per le quali mi sono già mosso a Roma, nei Palazzi che contano.
Cara Nicoletta, tutto tempo perso il mio: nessuno mi vuole manco il tuo corifeo. Me ne torno a Rona umiliato ed offeso ma sollevato da pesi che molto mi avrebbero impegnato. E alla mia età i pensieri non si gradiscono, specie quelli COMUNALI. Sì cara Nicoletta Marchese, sono un vendicativo. Da Roma cercherò di fare giustizia e verità e forse non si salverà nessuno



mercoledì 16 aprile 2014


Una volta tanto sono toto corde d’accordo con Guagliano (meno la stecca per Renzi). Forse perché credo di averle già scritte magari con termini desueti e antiquati, da accademia dei lincei. 
Si è scelto il non renziano Emilio Messana invece che qualche adepto del loquace Renzi ed allora mi affiderei al vecchio codice comunista: centralismo democratico: quindi a lui le scelte conseguenziali.
 Io suggerireri i tre che si erano offerti a rimetterci la faccia per le primarie avrebbero diritto di entrare in squadra magari per il primo anno e concedere dopo per rotazione l'incarico  a chi ha dimostrato di saperci fare meglio. Il quarto uomo andrebbe scelto tra il perito minerario Francesco Marchese, anche per rispettasre la gloriosa Margherita, o il dottore Salvatore Sardo che apporterebbe contributi di esperienza e saggenza irrinunciabili o il ragionier Collura, in rappresentanza del secondo grosso partito di questa che considero una necessaria Intesa (cosa ben diversa dai chiassosi inciuci peratrlo sotto osservazione del D.G. di A.E. o di certa grintosa antimafia agrigentina)
Quanto alla composizione della lista dei consiglire, semplifichiamo: tre al partito di Alfano più una donna, due più una all’ex UDC e uno più una al PSI.
Ma non dovrebbe essere qui che si deve giocare la partita, La nostra cultra politica contro l'incultura dell’antipolitica.
Lasciamogli il poetico vezzo dei programmi sonori quanto vacui pieno di promesse esilaranti, e produciamo il nostro “progetto industriale”.
Eccone i punti: subito l’autotulela che riparì alle iniquità di Tarsu Tirsi e ocome diavolo si vuol chiamare (pronto a fornire tutta una argomentazione giuridica-amministrativa-penale che svelo certo qui);
giusta merchede ai 220 dipendenti del Comune comunque li si inquadri (disponiamo della formula Emilio Messana, geniale).
Emersione dei 15 milioni di sopravvenienze attive, prontamente monetizzabili con sapienti operazioni di sconto bacaro trattandosi di crediti certi liquidi ed esigibili (e credo di disporre di  50 anni di esperienza per affermarnalo con cognizione di causa)-.
Quindi avvio delle salvifiche minicipalizzate per lo sfruttamento delle nostre risorse minerarie (alabastro), idriche per irrigazioni (Zaccanello e dintorni) delle nostre distese incolte pur quelle della Forestale magari per  melograneti che l’ambasciata israelina (già da me interpellata) sarebbe ben disposta ad impiantare con gli opifici di sfruttamento a fini alimentari e per cosmetici d’alta qualità, Ed altre cose da illustrare nella sede opportuna




Cina, India, Lussemburgo e Ucraina chissà perché hanno ieri visitato un paesano blog come CONTRA OMNIA RACALMUTO.
Una molesta influenza ha tenuto a letto l'avvocato cassazionista Emilio Messana. Nessuno più dubita che il PD abbia scelto questo valente professionista e integerrimo politico come suo candidato a sindaco di Racalmuto. Colpa dell'influenza se vi sta per essere un paio di giorni di ritardo nel lancio di una ponderatissima lista elettorale che s'incentra su concertazioni politiche con  altri ben  noti partiti per una intesa che appare indispensabile nella particolare e confusionaria congiuntura amministrativa del paese. Se il dottore Taverna è sceso da Roma dopo avere conseguito in gennaio la residenza a Racalmuto non l'ha fatto certo per godersi il folklore della settimana santa degli stanziali regalpetresi. Sappiamo che è piuttosto refrattario a codeste pur rispettabilissime forme. Per ora possiamo solo confidare che questo pomeriggio è intercorsa una lunga affettuosa e sodale telefonata tra l'avvocato Messana e l'ex ispettore della Banca d'Italia, ex superispettore di Reviglio e consulente non tenero di quella che all'epoca era l'AIMA di via Palestro 60 Roma. Si sa che il dottore Taverna non ama i pomposi vacui programmi elettorali; ama invece equiparare il Municipiuo ad una vera azienda che quindi dovrà realizzare un originale quanto solido progetto industriale che è da pensare si contrapporrà agli inconsistenti libri dei sogni altrui. Ma domani sera si saprà cosa hanno concertato l'avvocato Messana e il dottore Taverna. C'è da giurare che le sapide freddure dell'ex giornalino di Sciascia saranno platealmente smentite. Il dottore Taverna è convinto che a Racalmuto si confronterà la cultura politica del PD e realtà politiche convergenti con l'incultura dell'antipolitica, molto in auge di questi tempi a Racalmuto.



domenica 13 aprile 2014


Complimenti ad Emilio Messana, l'eleganza del dire è anche segno dell'eleganza dell'essere. Ecco una signorilità che potrà essere una vera ricchezza per l'avvenire di un paese che ha solo da riprendere rinforzandolo il processo virtuoso che solo la improvvida sortita prefettizia  ha bloccato con un triennale commissariamento che ne ha determinato la necrosi. Con un provvedimento insomma che ha comportato la condanna alle spese nientemeno che del Viminale per manifesta infondatezza di un provvedimento iniquo. Certo Emilio deve vedersela ancora con certe spinte inciuciste e ambiziosette del suo partito. Spero e lo spererò sino all'ultimo memento che Emilio  si avvalga ora della investitura ufficiale democratica e parto di  convergenze utilitariste davanti al solito bar. Rifugga dai programmi elettorali ricolmi di ciarle e di vacue promesse e si converta al sano aziendalismo. Propugni un vero e salutare progetto industriale. Gliene ho proposta una bozza. Metta un simbolo o più simboli di partiti convergenti ed eviti  il compromesso delle ricattatorie racolte di firme. Scelga lui la lista dei candidati a consigliere. Con la sua signorilià, con la sua bonomia, col suo grande fiuto politio riporti l'agone elettorale alle sue dimensioni civili, culturali, ideali Si adoperi a far sì che compagni d'alto profilo come Capitano, Alaimo Di Loro, Capraro tornino alla loro casa politica. Leggo una splendida pagina di Capraro. Non lo conosco bene. Mi ha incantato. Bella scrittura a profusione ed io sono un esteta della bella scrittura. Ma sarà il primo a rendersi conto di certi stridori civili, concettuali, storici e politici del suo dire. Stigmatizzare ad esempio le passate gestioni comunali, pretendere la esclusione dei passati artefici e poi accogliere certi non dimenticati protagonisti per molteplici legislature, fa un po' senso. Diciamolo chiaro. O pensare che i tre di sinistra, di estrema sinistra, possano inciuciarsi con le espressioni più destrorse del clericalismo come talune transfughe dal mondo aclista e sotto l'egida di chi forse sta incappando in incompatibilità ambientali, sa di gesuitica ipocrisia. Tornino fra noi ma faccia di tutto Emilio perché la nostra ritorni la grande casa del socialismo della terza via. Anche perché qualora davvero questa difficile gestazione della lista solo nominalmente PD dovesse risultare un inciucio come gli altri, anche il sottoscritto, che ovviamente conta poco anzi nulla, taglierebbe la corda.



martedì 8 aprile 2014


Io lascio la borghese coerenza agli imbecilli. Non voglio certo sindaci per burla. Ho molto rispetto per la politica. So quindi distinguere una votazione fortemente ideologizzata da vicende connesse alla amministrazione di enti autarchici di cui ne conosco i limiti giuspubblicistici. A Racalmuto l'unico vero problema è quello che ci hanno propiziato grandi medi e piccoli pubblicisti locali cui si è aggiunto ultimamente qualche savonarola da strapazzo che pur di scrivere libri o piazzare giornaletti o prendersela con il paesano di turno alle volte per futili motivi ci hanno dato in pasto per un triennio a missi dominici prefettizi e ministeriali che hanno portato finanziariamente ed economicamente il paese alla necrosi civica ed economica. C''è da ridere? C'è da far satira? Qui Bisanzio brucia e taluno ha voglia di scherzi e qualche altro ci vuol ancora fustigare con l'ignominia di una malavitosa infiltrazione che non esiste. Sì, penso che solo io pensi che qui non dobbiamo scegliere un sindaco ma una via nuova di amministrare un paese che ha una sua unica ricchezza l'azienda comunale e guarda caso è la settima o giù di lì impresa dell'agrigentino per dimensioni del suo fatturato annuo. Occorre quindi né un letterato  né un pennaiolo in fase calante né gente estranea venuta da lontano, ma un saggio dignitoso uomo politico che sappia come fu con Giustiniano circondarsi di professionisti in taluni settori. Ed uno e forse il solo profesionista nel settore economico-finanziario.contabile è il dottore Calogero Taverna che offre GRATUITAMENTE le sue competenze ed è capace anche i formulare un serio PROGETTO INDUSTRIALE; costui si offre persino al diavolo pur di far risorgere questo paese cui è visceralmente legato e in cambio non vuole NULLA perché ad 80 anni non ha bisogno di alcunché che possa dare l'amministrazione di un piccolo paese. Ha faticato per farsi capire ed accettare, Calogero Taverna ma alla fine chi la dura la vince: e alla fine mi ha detto sì l'unico politico rispettabile che si  è messo in gioco in questo paese frastornato da pischerli vendutisi per un piatto di lenticchie a cooperative rosse ravennati  che su 1600 assunti per distruggerci la nostra più grande risorsa idrico-agricola-archeologica del paese in contrada Zaccanello e dintorni, di racalmutesi ne ha assunto solo 9+uno prestandosi persino a far finta che erano racalmutesi tanti estranei che all'ultimo momento non si sa come hanno avuto - beati loro, gratis - una fasulla residenza in questo paese che Sciascia ebbe  a definire "SENZA RAGIONE".   Alla fine solo un prediletto, sino da epoca non sospetta, del dottore Calogero Taverna ha accettato la collaborazione, che non comporta alcuna vicesindacatura, del dottore Calogero Taverna ed è il meritevolissimo avvocato comunista come il dottore Calogero Taverna EMILIO MESSANA, senza con ciò nulla voler togliere agli altri signori che si stanno mettendo in lista per la carica i Sindaco di Racalmuto che non sarà una passeggiata ma un rischio anche penale fortissimo, Tanto è vero che i cavalieri di Malgrado tutto senza essere Celestini si sono dati alla fuga.  C'è da ridere, c'è da fare burle, c'è da abbozzare ebeti satire? prego si accomodino. Diano spazio a savonarola dementi o a intemerati autodetergentesi. 



sabato 29 marzo 2014


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Malgradotutto è l'unico organo di stampa a seguirmi e fa bene. Non scherzo quanto alle primarie. Ecco giù le lettere inviate a Roma, Agrigento e Racalmuto che qui appaiono debitamente firmate burocraticamente ineccepibili. Sono firmate e quindi nessuno può accampare la scusa che magari si tratterebbe di uno scoop giornalistico di Malgrado Tutto. Malgrado Tutto sa apprendere, vuole magari censurare ma subito si ravvede ed informa CORRETTAMENTE i racalmutesi. Gli altri tirano acqua al loro Mulino magari  quello della Fontana un tempo emblematicamente chiamato. Qui c'è pure il mio programma. Scheletrico, ermeticamente sintetico, quasi una silloge di titoli; ma per fortuna la facilità di penna (magari desueta e antiquata) ce l'ho e non mancherò di scrivere all'occorrenza anche un libro ad illustrazione e spiegazione. Perché chiamato a fare il sindaco e mi accontenterei anche il vice sindaco di chiunque pur di lottare per un serio progetto industriale a Racalmuto. Bisogna che tutti capiscano. Il Comune di Racalmuto è ora una grande azienda. Per fatturato direi che è la settima azienda dell'agrigentino. E una azienda non si gestisce con l'acqua santa dell'arciprete o con le preci delle visionarie mariane o con gli umori uterini, con l'urologia e manco con la ginecologia,direi neppure con bistecche del verro genuino
 e men che meno con gli etici agenti delle tasse. Oltre me, non vedo nessuno che abbia questa visione diciamo manageriale. Povero Racalmuto. Che ci dobbiamo affidare davvero agli stupefacenti?


Caro Spillo (ora tu ora lui ora Egidio che però dice di non condividerti sempre) ti posso assicurare che non è una FOTOSATIRA - E' DEMOCRAZIA SERIA DIALETTICA di un partito, l'unico a Racalmuto, ORGANIZZATO comunque vada a finire. Siamo in prefase del nostro CENTRALISMO DEMOCRATICO. Finita la kermesse tornerò umile a servire colui che il partito sceglierà. Sto contribuendo a far scegliere per il meglio. Oso sperare.



venerdì 11 aprile 2014


Carissimo Emilio Messana,
non so come tu la pensi: proprio sotto di me l'ex giornaletto di Leonardo Sciascia ti ha giubilato. Hanno stabilito che il prossimo sindaco sarà il dottore Sardo agente delle tasse di Canicattì.
Non considerano neppure che proprio per una infelice dichiarazione alla Fondazione il dottor Sardo auto qualificatosi pubblico funzionario delle imposte può essere incorso in qualche incompatibilità ambientale per cui la su palude può restare inopinatamente acefala.
Diranno: ma non è mai successo. Ma nelle cose di giustizia c'è sempre una prima volta.
Per il resto come si fa a fare sondaggi quando addirittura sino a questo momento i candidati seri debbono venire canonizzati.
 Anche tu caro Emilio non è ancora detto che sarai tu il candidato sindaco del primo partito d'Italia: il PD.
 Certo Guagliano ha le traveggole quando afferma noi renziani siamo la maggioranza. Se non sono male informato, ci fu una calata degli unni e oltre duecentoventi sedicenti pdiisti dissero vogliamo all'unanimità Maniglia segretario.
A quel momento chi erano i rensiani e chi gli anti renziani? chi i dalemiani, io per esempio non c'ro, e chi per il pacioso Bersani? erano spariti di colpo?- Boiate insomma.
Una cosa è certa, stasera ci si litigherà ancora e può darsi chissà che alla fine il candidato sindaco sia io. Avrà un bel da dire lo spillatore di turno che sono "un guastatore", ma gli potrei guastare i suoi bei sondaggi uno contro nessuno.
Ma torniao a noi caro Emilio.
Non sono guastatore ma sono tosto e voglio che le mie idee e  le mie proposte, le mie opzioni e le mie preclusioni vengano dibattute con serietà. Altrimenti sono costretto a togliere le tende e forse andarmi ad accasare altrove.
Non certo per dare aire alle stronzate fumettistiche di Malgrado Tutto, ma perché a 80 anni se scendo in politica vi scendo per la mia dannata passione politica; non per il bene comune, perché non sono cattolico e questi slogan vuoti da inciviltà cattolica mi lasciano del teutto indifferente.
Chi può negare che manco ventenne mi sono messo a lottare la potentissima lobby casucciana Mi avevano diagnosticata la disoccupazione perenne. Finisco subito dirigente della Banca d'Italia. Lì dovevo fare il gran massone e il laico i destra, mi vado immediatamente ad intruppare nel sindacato rosso dell'Unione e quindi nel glorioso Partito Comunista.
Potevo quindi fare una carriera ancora più brillante ed invece me l'han fatta pagare per quel mio essere comunista, un comunista che fa gridare non più tardi di ieri allo scandalo un corto imbecillotto del mio pase. Ma, pur rischiando e rischiando forte per la mia perenne lotta  per la redenzione della classe operaia, a questa sera non ho manco una contravvenzione , una multa a carico.
 Esattamente come il compagno il dottore Salvatore Sardo.
Viete parallele le nostre, coerenza massima, impegno politico sommo, visione sociale illuminata.

Arrivano ora certi scarabei ed hanno la pretesa di imporre etiche loro, vado subito a spulciare i miei tabulati dell'AIMA, rampognano illibati professionisti e nelle stralunghe chiacchierate che in questi giorni mi sono fatte con l'ex meritevole sindaco professore Totò Petrotto quello mi dice che costoro lo hanno servito come remissivi assessori o portaborse per tre anni e mezzo. E se la memoria non mi inganna proprio nel periodo più malfamato (in stretto senso lessicale, cioè). Ciarlataneria dunque.
Non basta, reduce dagli insuccessi nella direzione del Margherita, nell'indebito utilizzo delle carte Tortora ed altro che non so, qualcuno si mette a cirlare nel solito ex giornaletto di Sciascia sbracciandosi in peana in pro' dell'antipolitica.
Io sono un fanatico della politica, della contesa democratica quindi e penso che senza partiti non vi è politica seria ed impegnata alcuna.
Sono portato a pensare he ogni partito è un intellettuale collettivo. Non so concepire elezioni democratiche senza codesto tipo di intellettuali collettivi.
 Rinnegare i partiti è quindi per me INCOLTURA. Da rifuggire senza tentennamenti. E
Ecco quini per scendere al sodo uno dei miei quattro punti che caro Emilio preannuncio qui e vorrò da te una risposta nella prossima settimana per vedere se restare in politica o ritornarmene a Roma o peggio iniziare colloqui. invero già in corso, con chi pensa che non dico cose da guastatore ma da ingegnere politico quale mi sento e credo che sia.
Il PD deve rendere chiaro all'elettorato attivo (oltre sei mila perone) e non al centinaio di nulla facenti che bighellonano tra l'Agorà e il BS. che quello che sta facendo non è un inciucio al pari di certe paludi escrementizie.
Siccome questa è una drammatica impellenza amministrativa, sta mettendo su una responsabile cooperazione di necessitate intese, non diciamo fra simili ma certo non contrapposti, una operazione in altri termini che rispecchia il momento politico romano.
Quindi si faccia una lista il cui simbolo sia quello dei quattro partiti che lo compongono e cioè quello del partito di Alfano, quello del partito che una volta era di Mastella, quello glorioso dei socialisti di Craxi attono al nostro gloriosissimo simbolo del PD.
Diciamo cioè, noi crediamo nella politica facciano politica sappiamo che  senza politica non c'è salvezza per Racalmuto e ci adoperiamo per una intesa non per una massacrante lotta tra singoli con ben noti conflittuali interessi.
Secondo punto: è bestemmia, ne resto offeso, la mando al mittente (oai giornalisti o loro giovanili accoliti o fiancheggiatori) l'affermazione secondo cui questo è un pase mafioso, amministrato mafiosamente, infiltrato. Due amministratori si dimisero per fatti loro, due non hanno colpa alcuna, solo esser fidanzati o parenti strertti, ma niente di personale, due tanto innocenti i per cui il VIMINALE è stato condannato alle spese per manifesta fallacità accusatoria.
Quelli che questo inghippo hanno creato a danno del paese abbiano il pudire del silenzio, stiano muti.
Altri che si limitano all'ultimo anno allorché responsabili consiglieri decisero di non dimettersi difendendo meritevolmente gli interessi del comune contro un disattento commissario,   sono troppo in malafede per dare loro spazio o ascolto.
Quindi coloro che so davvero intemerati e per altri versi molto meritevoli come il dottore Salvatore Sardo si mettano con gli onori in lista.  Nessuna preclusione quindi per chi ha servito il paese nelle passate amministrazioni. Anzi. Il paese necessita della loro esperienza, la serietà del PD non può permettere ricatti e volgari calunnie.
Terzo.  Si proceda subito alla redazione di un programma che abbia le caratteristiche di un "progetto industriale".  Un programma del fare non del promettere, non un libro dei sogni, non una cantilena di scemenze e di non sensi.
Ho già reso noto il mio programma. Credo che corrisponda alle caratteristiche progettuali testé adombrate. Di altri prorammi del genere non ho notizia. Ogni apporto costruttivoi - ma non ostativo- sia il ben venuto.
Quarto: il PD voleva le primarie; solo per stringatezza dei tempi non si sono fatte codeste primarie. Cinque eravamo i candidati: uno è candidato a Sindaco e nulla quaestio; tre si sono ritirati per fare un passo indietro, non sono stato manco interpellato. Bene anzi benissimo per Emilio Messana, Ma gli altri quattro, tutti e quattro,  debbono essere scelti come facenti parte della squadra del sindaco, candidati dunque alla giunta assessoriale del sindaco Messana.
Esigo risposta esaustiva per tutti questi quattro punti. Se mi si daranno risposte convincenti mi adeguerò; ma se non mi verranno date risposte  o anche se verranno eluse in tutto od anche in parte, tirerò le somme. Mi sentirò svincolato. Forse troverò altrove fortuna. Credo anche per merito delle salici sortite di Malgrado Tutto di essere divenuto una risorsa aggiunta. Ma di certo diverrei un disvalore afflittivo. Come dire io non vincerei ma certi inciuci che mi dovessero risultare indigesti, da parte di chiunque orditi, forse potrei contribuire pesantemente a vanificarli.

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