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martedì 17 marzo 2015

Musei pieni e musei vuoti


Gentile Graziella, a me pare che tu al 50% hai sollevato uno scabrosissimo problema. A parte la facezia del Bernini che lascia il tempo che trova (a Roma lo conoscono tutti, a Roccacannuccia forse nessuno) mi pare che la tua doglianza va completata con l'altra faccia della medaglia; al completo, il quesito sarebbe questo secondo me: perché in Italia importanti musei restano neghittosamente vuoti ed altri stracolmi di visitatori? Roma, Firenze, Venezia sono sempre pieni.

Agrigento con il suo magniloquente e costosissimo palazzo museale quasi sempre vuoto, persino neppure dignitosamente illuminato.

Si deve dire che per esempio io che, da racalmutese doc, sono un fanatico del tesoretto di monete bizantine rinvenuto per caso a Racalmuto nel 1940, non sono mai riuscito ad ammirare quelle celebrate testimonianze numismatiche. Solo di recente, per la cortesia dell'amico Antinoro ho potuto vedere nella famosa sala IX quelle monete ma, invero, neppure una decina; il resto nascosto nei meandri sotterranei e non sai quanti ne sono rimasti di quei duecentocinquanta esemplari trovati da vignaioli racalmutesi dietro la Stazione .Pare anche  che mano mano  vanno  assottigliandosi nel succedersi di colti testi come quelli del Guillou o di Griffo (in un suo testo Griffo parla di inventario all’atto della consegna di codeste monete; l’ho chiesto in segreteria. Nulla. Non è ostensibile; sai l’interesse che uno studioso può avere dopo tali ricerche a vuoto!).

 Problema grosso dunque quello che tu Graziella sollevi. Nessuno ha voglia di darti addosso. Anzi! Non vorrei solo che questo tuo, qui, sia un squittio di raminga rondine  nel giorno di San Benedetto. Mi piacerebbe una bella primavera dove la novella cultura, non paludata, non parruccona, cominci ad assordare con frastuoni di uccelli e di albatri  che non hanno pietà per nessuno e sappiano seppellire un  passato senza gloria. 

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