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mercoledì 1 aprile 2015

A tal "cosa" strabuzzo gli occhi. "Che non sa cosa è la cellulite delle quarantenni?" Non ne sapevo francamente nulla. Comunque la bella relazione gliela confezionai. Non so se ebbe fortuna muliebre, ma io salii molto nella sua considerazione e mi relazionò così bene da farmi divenire Stotto.Capoufficio della Banca d'Italia ai minimi di anzianità.

La cellulite è come la mafia. Non esiste. Se la sono inventata dal niente. O meglio, c’è sempre stata, ma, guarda un po’, per dieci milioni di anni non ha mai dato fastidio a nessuno. È come se domani decidessero di dare un nome alle venuzze nell’occhio, chiamandole, chessò, fluppolite, e convincessero tre miliardi e mezzo di persone a scavarsi le orbite.
Il 98% delle donne ha la cellulite: combatterla è un suicidio statistico collettivo. Avrebbe molto più senso che quel 2% di stupide sgallettate si facesse impiantare un chilo di arance sottochiappa invece di stare a impazzire noialtre tutta la vita. Quello che i maschietti ignorano è che tutte le donne combattono la cellulite. Una volta il mio ragazzo, cincischiando nella mia stanza, mi sventolò sotto il naso il mio tubo di crema anticellulite come a dire: e tu, che ci fai tu con questo? Manco fosse un cazzo di gomma (che tra l’altro dall’altro giorno posseggo, evviva i compleanni) o una testa di cadavere. Un luogo comune che va assolutamente sfatato è che solo le donne ricche e viziate trovino il tempo per queste frivolezze. Sbagliato. Ogni donna in possesso dei suoi arti inferiori ha un tubo di crema anticellulite. L’ossessione per la cellulite è assolutamente trasversale, non bada a ceto, reddito, credo politico, livello di istruzione o latitudine geografica. E neanche età, visto che il primo tubo viene acquistato intorno ai quindici anni e l’ultimo sta ancora nell’anta del bagno mentre i vermi stanno formicolando sulla nostra lapide.

(La ballata delle prugne secche)


 

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