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sabato 13 giugno 2015

a SCUOLA DI BOTANICA DALLA PROF. CALAPA'


Lo zafferano vero (Crocus sativus) è una pianta della famiglia delle Iridaceae, coltivata in Asia minore e in molti paesi del bacino del Mediterraneo. In Italia le colture più estese si trovano nelle Marche, in Abruzzo e in Sardegna; altre zone di coltivazione degne di nota si trovano in Umbria e in Toscana. Dallo stimma trifido si ricava la spezia denominata "zafferano", utilizzata in cucina e in alcuni preparati medicinali. La parola zafferano deriva dalla parola araba za῾farān.


Il nome del genere (Crocus) deriva dal greco Kròkos (c'è un esplicito riferimento a questo fiore nell'Iliade di Omero – Libro XIV, versetto 347) che significa “filo di tessuto” e si riferisce ai lunghi stigmi ben visibili nella specie più conosciuta (e coltivata) di questo genere (Crocus sativus). La prima documentazione dell'uso di questo nome lo abbiamo da Teofrasto di Efeso (Efeso, 371 a.C. – Atene, 287 a.C.), filosofo e botanico greco antico nonché discepolo di Aristotele. Altri testi traducono questo vocabolo (krokos) direttamente con “zafferano”, ma in realtà quest'ultima voce dovrebbe derivare dall’arabo Zaafran. Il nome scientifico di questo genere è stato definito nel 1753 dal biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778).


Crocus flavus Crocus flavusChiamato anche crocus aureus, questo croco produce piccoli fiori di colore giallo oro, molto intenso, che non superano i 7-10 cm di altezza;


Classificazione scientifica Dominio Eukaryota Regno Plantae Divisione Magnoliophyta Classe Liliopsida Ordine Asparagales Famiglia Iridaceae Genere Crocus Specie C. sativus Nomenclatura binomiale Crocus sativus Mi piace · Rispondi · 28 min Maria Pia Calapà Sternbergia lutea Curiosità: è una specie tossica, assolutamente da non confondere con lo zafferano, la sua ingestione provoca sintomi simili all'avvelenamento da colchicina. La Sternbergia fa parte parte delle specie protette ed è inserita nel CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione). In Italia a livello regionale è protetta allo stato spontaneo in Emilia Romagna, Lazio, Molise e Calabria Il nome del genere fu assegnato per commemorare il conte Moritz von Sternberg, botanico di Praga e scopritore della pianta, vissuto nel ‘700. Varietà: Sternbergia sicula, a volte descritta come specie a sè stante, viene oggi dai più considerata una sottospecie della S. lutea per cui è accettato il nome di Sternbergia lutea ssp. sicula. Le differenze con la specie sono minime se non per la dimensione più piccola della pianta, per le foglie più strette, i fiori di colore più chiaro e l'areale di diffusione più limitato a zone aride del sud Italia, Grecia e Turchia.

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