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domenica 5 luglio 2015

i furbi gemellaggi racalmutesi, con Finale Ligure e con Castronovo. Entrambi patacche storiche

i furbi gemellaggi racalmutesi, con Finale Ligure e con Castronovo. Entrambi patacche storiche


Diciamola tutta, il ritrovamento dell'ing. Angelo Taverna è una cosa; gli umori e i malumori, le miscredenze e le insofferenze del fratello maggiore di 10 anni Calogero Taverna sono ben altra cosa,
 Un paradigmatico piccolo episodio a chiarimento. Per far fortuna, per richiamare la massima attenzione turistica su Racalmuto tempo fa si inventarono il gemellaggio con Finale Ligure suggendo storie e tradizioni dai Del Carretto.

Il Taverna senior che da anni a questi falsi nobili liguri (ma genovesi) ha dedicato  un quarantennio di studi e ricerche (una follia convengo) e anche non pochi quattrini davvero di tasca sua e non similmente allo sciasciano Matrona, ebbe a segnalare: ma non scherziamo; Racalmuto con Finale  Ligure non ha nulla a che spartire; i Del Carretto racalmutesi non provengono da lì e i loro antenati  nulla hanno a che fare con i marchesi di Finale e di Savona.

Sapidamente il Taverna che alle volte riesce a scriver bene, ne fece un paginetta piuttosto simpatica a mo' di introduzione del suo libretto LA SIGNORIA RACALMUTESE DEI DEL CARRETTO. Senza malizia alcuna e in tempi non sospetti mandò una copia del suo volumetto alla Biblioteca Comunale  di Finale Ligure. Non poteva sapere che la Fondazione Sciascia di Racalmuto, concordando col Comune, aveva dato mandato allo Sciardelli (mi pare che si chiami  così il noto Nocino degli amici della Noce). Questi va in biblioteca, trova il mio volumetto. Gli scardinava il suo bel racconto ad uso dei gonzi del paese della ragione.

Non si scompone, mi qualifica pedante professorino (io che odio la scuola), e tra la mia storia preferisce la sua fantasia.  I suoi  libri brillano nella Fondazione, il mio studio resta a mie spese solingo nella mia libreria di campagna.

Identica la vicenda del gemellaggio con Castronovo. Poverini i castronenesi si beccano l'ironia sciasciana che li vuole in equal misura "onesti e delinquenti, intelligenti ed imbecilli). Mai hanno saputo di essere stati reietti addirittura dalla Madonna; non sanno  che tra il Gioeni (personaggio mai esististo) e il del Carretto (cui dopo hanno appioppato nome e titolo; e qui affar loro) ma anche tra i racalmutesi e i castronovesi proprio la Madre di di Dio  diventa faziosa sino a preferire i primi; proprio i racalmutesi che ne avevano combinate di belle e di peggiori hanno continuato a combinare sino ai nostri giorni. Se penso alla  sparatoria di Piazza Castello  penso che una Madonna assennata avrebbe dato le ali ai buoi pur di esser portata via da una chiesetta che invero non poteva essere Santa Lucia, affermando le carte arcivescovili di Agrigento che in quel tempo quella chiesa non c'era, ma c'era e da tempo   sempre l'attuale chiesa del Monte (Sanctae Mariae Montis). 

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