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sabato 4 luglio 2015

Il sindaco Fantauzzo comincia la retromarcia su Racalmare

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO PER INTERO DICHIARAZIONE DEL SINDACO DI GROTTE PAOLINO FANTAUZZO

“Ho detto che il Premio è in “stand-by” perché abbiamo grosse difficoltà a chiudere il bilancio, non ho detto che non voglio fare il premio “Racalmare” come non ho detto che non voglio fare nessun altro tipo di premi.
Ho detto soltanto che abbiamo grosse difficoltà; stiamo cercando nel migliore dei modi di potere chiudere il bilancio – che è la carta d’identità del Comune, che io rappresento – e quando vanno inserite poste in entrata, devono essere poste certe perché – lo ha affermato categoricamente la Corte dei Conti – non possono esservi incluse entrate ipotetiche ma soltanto entrate certe.
L’amico – continuo a definirlo amico -  Gaetano Savatteri usa frasi come “omicidio a Grotte”, “ucciso il premio”, “ammazzare il premio”, “uccidere il premio”, “far morire il premio”, “sopprimerlo”.
Io non appartengo sicuramente alla cultura né dei killer, né tantomeno alla cultura di coloro i quali fanno i mandanti. Queste frasi e questa modalità non appartengono alla cultura del Comune di Grotte, non appartengono ai grottesi, non appartengono a me.
Non ho mai detto che chiudo questo Premio; sono preoccupato perché mancando i fondi, lo ribadisco. Ci sono 28 padri di famiglia che sfamano onestamente le loro famiglie, che dignitosamente vanno a lavorare  non perdendo la loro identità, quindi la loro dignità, e che vanno tutelati. Non voglio privare i cittadini grottesi dei servizi; farò sforzi enormi affinché i piccoli servizi  che il Comune di Grotte dà alla comunità possano continuare nel tempo.
Non passerò sicuramente alla storia per avere chiuso il premio Racalmare ma passerò alla storia perché sono stato un fautore dell’istituzione del premio Racalmare. Come ben giustamente diceva la giornalista nell’articolo riportato sul Giornale di Sicilia il 24 giugno scorso, nel 1980 ero all’epoca Consigliere comunale e sono stato tra i fautori, tra coloro i quali hanno voluto che questo Premio si realizzasse. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere il Maestro “Nanà” il quale, in diverse occasioni, disse che questo Premio, celebrato a Grotte, era una “cosa diversa” e che lui stesso scelse il nome “Racalmare” perché una contrada di Grotte guarda proprio il mare. E ne sono stato tra i fautori, anche contro una cultura di pseudo-sinistra che non voleva, all’epoca, che questo premio si istituisse.
Questo Premio l’abbiamo fatto crescere, tutti i grottesi senza esclusione di nessuno, dei Sindaci che si sono succeduti nel tempo; l’abbiamo fatto crescere perché è stata ed è, e sarà, per tutta la collettività, un’immagine trainante di quello che il nostro piccolo, ma bello, Comune.
Questa amministrazione, presieduta dal sottoscritto, ha avuto sempre un occhio particolare per quello che è stato il mondo della cultura; ma la cultura si fa innanzitutto a scuola. Si fa a scuola rendendo gli ambienti gradevoli ed idonei; gradevoli perché lo scolaro, lo studente, vada di buon grado a scuola ad apprendere. Il sottoscritto è stato attento a quelli che erano i problemi della scuola, rinnovando le suppellettili, i mobili, le sedie ed i banchi, che non erano mai stati rinnovati. Questa amministrazione, siccome punta soprattutto sui giovani, ha fatto sì che si realizzasse il premio Racalmare Scuola perché sono convinto fortemente che dei giovani che si accingono a studiare, e che sono scolarizzati, possono così aprirsi a nuovi orizzonti. A loro diamo la possibilità di leggere e quindi di approfondire ed allargare la propria cultura.
Per quanto riguarda l’accusa di avere speso delle somme per la festa di Pasqua, la rimando al mittente, in quanto la festa di Pasqua è l’unica festa che ha la città di Grotte, è l’unico momento di incontro e di ritorno dei nostri concittadini, e non solo, che nel periodo della Settimana Santa ritornano in paese. La festa di Pasqua è ogni anno l’occasione in cui vengono rispolverate le antiche tradizioni e dove il sacro si mescola al profano; tutto questo sicuramente fa crescere la nostra comunità e la fa conoscere oltre quelli che sono i confini cittadini. La nostra tradizione pasquale è antica di oltre 200 anni. Non sto dicendo che preferisco un’attività all’altra ma che sono due realtà diverse e che questa ha 200 anni di tradizione alle spalle ed una data precisa – non rinviabile – nella quale deve essere celebrata, nonostante difficoltà di bilancio.
Su questa vicenda sono stato contattato anche da emittenti e testate nazionali ed ho ribadito che Premio è in “stand-by”, e di non aver mai affermato che non si farà; invece di farlo a fine agosto si potrà fare a settembre o ad ottobre. Non ho mai detto che non si farà. L’anno scorso ho avuto 5mila euro dall’Italkali, che ho contattato personalmente; quest’anno per problemi finanziari lo stesso finanziamento non può essere concesso. La CMC paga soltanto 5mila euro che vanno interamente ai 3 autori finalisti, mentre occorre fare fronte a tutte le altre spese.
Savatteri ha contatti col mondo giornalistico e riesce a trasmettere un messaggio che è diverso da quelle che sono state le mie reali affermazioni; io non ho questi mezzi, posso fare dichiarazioni alle testate giornalistiche regionali, ma non ho i suoi contatti. Ogni qualvolta si è parlato di difficoltà di bilancio, anche se io non ho mai detto di “chiudere il premio”, il Presidente ha minacciato dimissioni.
Io prendo atto che si è dimesso, dopo tante minacce.
Il Premio troverà altre persone altrettanto valide affinché possa continuare a vivere nel suo splendore”.

 

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