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venerdì 10 luglio 2015

Questo grido di allarme di Malgrado Tutto per la penna e l'occhio fotografico dell'assennato ma coraggioso dottore Alfano è rimasto inascoltato. Dal 30 ottobre al 10 luglio ne è passato di tempo. Chi di dovere non vede non sente dorme.

 Questo grido di allarme di Malgrado Tutto per la penna e l'occhio fotografico dell'assennato ma coraggioso dottore Alfano è rimasto inascoltato. Dal 30 ottobre al 10 luglio ne è passato di tempo. Chi di dovere non vede non sente  dorme. Ma ho l'impressione che l'appunto critico degli amici di Niscemi è rivolto a ben altro palazzo, di un intoccabile. Concesso anche  a qualcuna di farvi anche una tesi sopra, purché rispettosa di prudenze omertose.

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Racalmuto cade a pezzi. Viaggio nel paese che crolla – FOTO SCANDALO
di Salvatore Alfano | 30 ottobre 2014

 



CENTRO STORICO. Come altri paesi siciliani, Racalmuto è segnata da transenne e divieti. Palazzi fatiscenti, ponti incerti, edifici pericolanti. Tra memoria e cronaca, Salvatore Alfano ci mostra, con parole e immagini, i luoghi dell’abbandono
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Via del Carretto
Me lo ricordo, ho negli occhi quelle strade vive, lastricate, popolate di brulicanti attività e di donne che passavano svelte con lo scialle stretto attorno al collo, le mani ruvide e secche o di uomini con la coppola piegata appena da un lato e le camicie bianche dai colletti logori che si stringevano attorno ai colli rugosi.
Quella era la Racalmuto di un tempo, dove la vita scorreva con ritmi lenti, cadenzati da regole. Le case del centro abitate, i vasi di piante grasse ai balconi, i panni stesi al sole. Il paese raccoglieva le tante persone che, dai luoghi vicini, venivano per gli acquisti più importanti: i vestiti, le scarpe.
Sembra che lo scorrere degli anni non sia stato generoso, il progresso ha sprofondato, paradossalmente, il paese indietro nel tempo. Le attività commerciali scomparse, la piazza svuotata, le case del centro abbandonate, le strade trascurate, l’indolenza  e la rassegnazione di quanti vivono in questo centro dell’entroterra siciliano.
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Piazza San Francesco
Si pensano grandi progetti: la strada degli scrittori, la via dei tesori, si cerca di convogliare turismo che possa smuovere l’economia, capace di dare boccate di speranza ai pochi esercizi rimasti. A pochi chilometri dal paese, si ammoderna una strada che collega due capoluoghi, Agrigento e Caltanissetta. Quella 640 che ha rappresentato, negli ultimi anni, lavoro per le maestranze locali. Una svolta potrebbe arrivare da questa arteria, il collegamento veloce tra i vari centri attraversati, potrebbe riportare visitatori a Racalmuto. Si spera nei fondi ANAS, che servirebbero a riadattare il paese rendendolo più accogliente, anche più percorribile; adatto ad accogliere quanti avessero voglia di visitare le sue chiese, i castelli, il teatro, la Fondazione.
 Dei fondi ANAS non si parla più, non si capisce bene che fine abbiano fatto o, meglio, che fine faranno. Il turismo rischia di fare una brusca deviazione e saltare questo centro meritevole di visite approfondite, non fosse altro per la storia che ha attraversato, lasciandone ampio segno, questi luoghi che affascinano il visitatore a tal punto da indurlo a tornare.
Il paese adesso si presenta infiocchettato da strisce di nastro che delimita le aree dissestate, le strade sconnesse, le case cadenti. Una Racalmuto, insomma, che mai come adesso appare sgretolarsi, cadere a pezzi. E’ evidente che occorre un piano di recupero che preveda interventi mirati e risolutori.
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Ponte dei Malati
Non basta transennare. Il centro storico rappresenta il cuore pulsante di un paese, vanto e orgoglio di tutta la comunità, crocevia spesso, di scambi economici e culturali, è un documento storico e tangibile, renderlo accogliente, funzionale, dovrebbe rappresentare una delle priorità dell’amministrazione. Abbandonarlo vorrebbe dire privare tutta una comunità del suo passato e dell’identità che la caratterizza.
I nastri, che delimitano le aree a rischio, col tempo si strappano, permettendo così  abusivi transiti Saranno ancora delimitate, ingabbiate le zone a rischio, mettendo al riparo incolumità e conseguenze per passanti e amministratori o, piuttosto, si cercherà, con caparbia volontà, di porre fine a uno scempio che rischia di far diventare una strada degli scrittori, una via dei tesori, le strade dell’incuria e del degrado?
LA MAPPA DEL PAESE TRANSENNATO. FOTO DI SALVATORE ALFANO
2 Responses to Racalmuto cade a pezzi. Viaggio nel paese che crolla – FOTO SCANDALO


A.M. Rispondi
29 ottobre 2014 a 19:37

Aspettiamo che piove cosi l’acqua spazza via tutto…naturalmente non creando danni a persone …

 



A.M. Rispondi
29 ottobre 2014 a 19:40

a proposito della 640 ,sta crollando prima di aprirla al transito come potrebbe collegare agrigento con il resto del mondo ?

 

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