La Fiamignano economica, la Fiamignano
dei pastori, degli industriali caseari, delle aziende agricole, del
turismo, dei risparmiatori, degli insegnanti e dei pensionati e di
tutte le altre attività economiche dove va? Come sta?
Debbo dar ragione alle statiche
ufficiali dell'ISTAT secondo cui qui siamo a reddito medio pro capite
inferiore ai mille euro annui o debbo crdere alle statistiche
ufficiose ma molto più addentro alle segrete cose dei fiamignanesi
adusi a incrementare i depositi postali in misura inverosimile?
Le statistiche ufficiali, si sa, sono
inficiate dal "lavoro nero" e dalle grandi e medie evasioni
fiscali.
Di questi tempi tutti sembrano ignorare
che falsi capitali esterovestiti ci inondano di redditi non indigeni
che permettono al debito pubblico di rinnovare i suoi celebri e
dileggiati titoli di stato e di emetterne di nuovi con istantaneo
collocamento.
Chi sa queste cose tace, chi ignora
sbraita contro avendo supposte verità apprese da chi sa chi che le
avrebbe appreso da chissà chi.
Ma scendiamo o saliamo a 988 metri dal
livello del mare e andiamo a sbirciare nella brutta casa comunale del
sindaco Lucentini.
Al sindaco Lucentini, cui noi in fondo
vogliamo bene anche perché da qualche giorno è il mio sindaco
ufficiale, ha tirato, sia pure involontariamente, un paio di tiri
birboni , la sua giornalista amica.
Incautamente gli ha messo in bocca che
mentre al catasto figurano 112 milioni di metri quadri di immobili
tassabili al Comune gli uffici tributari non vanno al di là di 29
milioni di metri quadri.
Sbaglia il Catasto? per noi sì ma in
senso contrario; sia pure con l'aereo-fotommetria non percepisce
tutta l'area abitabile dopo il terremoto del 1915.
Se tanto mi dà tanto, in Fiamignano
avremmo oltre 80 milioni di metri quadri in tranquilla evasione.
Scrive la giornalista amica che il
sindaco illustra così i suoi bilanci finanziari. Chiusura con oltre
400 mila euro all'inizio del 2014. Feroce rastremazione nel 2014 per
cui si arriva a fine anno ad appena 73 mila euro, ma avanzo fallace
perché alla sera di capo d'anno di questo esercizio quell'avanzo si
ribalta in un disavamzo di oltre trecento mila euro che solo con un
inestricabile prelievo da fondi cautelativi del comune arriva ad
oltre 200 mila euro ma sempre in disavanzo.
Guardiamo poi la struttura del bilancio
preventivo di quest'anno: oltre dieci milioni di entrate sì ma
drammaticamente sopravanzate da oltre 11 milioni di uscite. Bilancio
in disastro dunque. Da un paio d' anni sembra imboccata una strada
deleteria che chissà dove ci porterà.
Analizzati i "residui" vedere
quelle enormità di ricavi rinviati sine die perché giudicati né
certi né liquidi né esigibili almeno per ora ed identica storia per
i costi.
Chi è maligno come me pensa subito
che redditi né liquidi né esigibili il comune li dà per pagati
nell'esercizio e crediti liquidi ed esigibili gravando su amici e
compari vengono trasferiti agli esercizi futuri. Campa cavallo che
l'erba cresce.
Per contro debiti liquidi ed esigibili
verso antipatici o peggio avversari politici o ditte non ossequienti
vengono giudicati ancora non onorabili e viceversa debiti né certi
né liquidi né esigibili subito erogati ad amici e benefattori.
I residui del Comune di Lucentini
rigurgitano di queste voci per milioni di euro. La giornalista amica
nulla ci dice. Il Comune per ora è monocratico: la giunta ha perso
per strada Falsarone ma Lucentini non l'ha sostituito. Il vice
sindaco si dà perennemente assente credo per rifarsi una verginità
politica e Lucentini lo lascia nell'incarico pure essendo
vistosamente assenteista- Restano in due, lui il sindaco e un
asettico assessore: in caso di contrasto il sindaco ha volontà
preminente.
Certo tutti meriti di questa
amministrazione vanno a Lucentini, ma tutte le carenze gli
inadempimenti gli eccessi di potere e se esiste certa mala gestio
tutta sotto la individuale responsabilità di questo monocratico
vertice municipale.
Non è per malizia (che invero non ci
manca per semisecolare deformazione professionale) che diciamo questo
ma per invitare chi di dovere a non lasciarsi abbagliare da certa
stampa amica. A Fiamignano occorre unità, coesione, spirito
collaborativo, saggezza amministrativa perché altrimenti il Comune
va davvero alla deriva. Le aride cifre di bilancio dicono questo e mi
fanno molto preoccupare se mi si consente perché è tutta una vita
che leggo bilancio e so da dove partono e dove finiscono.
Ma è cosa tanto ardua per Lucentini
redarguire Falsarone ma richiamarselo i n giunta come voce seindavo;
insieme potrebbero in questi residue sette mesi sistemare tante cose.
Faòfsarone ha idee entrature soluzioni e soprattutto spirito uma
nitario per cercare di conseguire nella gestione della cosa pubblica
quella che i napoleonidichiamavano "pubblica felicità",
Uniti per il bene di Fiamignano
contrappositivi per una dialettica salvifica. Ci guadagneremmo tutti!
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