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domenica 11 ottobre 2015

Giunone deserta

Lillo Taverna

    • Lillo Taverna Questo è il posto più bello del mondo me ne parlava ancora ammaliato papa Giovanni nel 1960 mentre me ne stavo in ginocchio per le Acli ammaliato da questo mirabile papa. Fanno foto così e il deserto turistico rimbalza funesto. Impressionante. Al negativo. La storia non si fa con i se, d'accordo. Ma io ne sono convinto. Se a Messina non ci fosero stati i Martino. Se Martinez non fosse stato a capo della Banca di Messina (travolta poi dal crack Sindona). Se non ci fossero state le Acli di Gerbino. Se non ci fosse stata la Caronte facente capo a quel ras democristiano che i vecchi e meno vecchi ben ricordano (magatri per grazia ricevuta). Se non ci fosse stato l'Ignatianum. Se non ci fossero stati i tanti elettori dc con negozietti bar e lupanari d'angiporto e via discorrendo, oggi avremmo un bel Ponte sullo Stretto e il turismo qui scoppierebbe di salute. Oggi tutti gli ostracismi di sedicenti scienziati con strapagati pareri pro-veritate sono stati spazzati via, ingenti capitali cinesi ed esteri (anche estrovestiti) proni a finanziare il Ponte. Oggi sono in mala fede quelli che tentano di condizionare il Ponte con le frane siciliane (incombenti da secoli per la defotestazione anche dei Romani che volevano il grano per mantenere Cesare e i suoi divini sucecssori). Già! ma il ponte non s'ha da fare né oggi né mai. Perché? perché isteriche donnette, beceri vocianti sotto l'egida di grillo, e purtroppo onesti faunistici di Niscemi dicono così: il ponte non s'ha da fare né ora né mai. Perché? perché così.

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