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giovedì 22 ottobre 2015

Il falso svevo








Che comica o che tragedia o che farsa o che nulla!
A Racalmuto il castello deve essere da un lato chiaramontano e dall'altro risalire all'epoca sveva.
Questa è una nota di Du Mazel. Risale al 1375. Si trova nei registri avignonesi del Vaticano. Riguarda Racalmuto. Se c'era a Racalmuto un castello, un castrum, i diligenti esattori del Papa l'avrebbero qui registrato. No. Solo un casalis. Ma manco quello in definitiva- Il termine vien cancellato- Il borgo è troppo piccolo per ambire a tale medievale classificazione. Per quel che rende non si arriva a sessanta FUOCHI; vi dimorano cioè non più di seicento ANIME, un terzo diciamo benestanti (per i tempi), un terzo classe media ed un terzo MISERABILI. La macchina vaticana tassaiola è molto ben congegnata. Leggetevi Illuminato Peri e capirete per filo e per segno. Ho Voglia di scrivere e   di strillare. Non sono creduto. Mi si contrappone la testimonianza della zia Eulalia: io sbaglio, per zia Eulalia qui vi nacque nel 1100 Santa Rosalia Sinibaldi. Qui vi era un castello svevo ove il padre di Santa Rosalia dal Cicolano giunse qui a da fare da Gastaldo al principe di Racalmuto. E anche Sciascia lo attesta, vi stavano non so quante migliaia di anime. 

Mi posso dannare l'anima quanto voglio. Ma quelle tradizioni, quelle frottole, quelle belle favole e quei religiosissimi miti hanno il sopravvento sulle aride testimonianze in  semionciale quali  ho reperito nell'Archivio Segreto Vaticano. 

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