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mercoledì 14 ottobre 2015

L'infame Catullo

lo sguaiato Catullo oggi lo si esalta a scuola.


La scuola pubblica italiana non è più bigotta! Se avessi una figlia la ritirerei subito dai licei classi della scuola pubblica.

Avevo estrapolato questo infame carme di Catullo per provocare una mia amica professoressa di inglese. Apriti cielo? Credette che volessi fare il maledicuato co n lei. Ho cercato vanamente di giustificarmi. Del tutto inutile. Allora Le ho formulato questa domanda che ora giro a tutti voi docenti e precari che mi leggete. Attendo risposte "intelligenti". E mi raccomando: non ditemi che sono un becero clerical-fscista e che oggi a scuola avete una libertà di parola (e di cultura) tale che spiegate questo e ben altro. Persino la casta letteratura vittoriana siete capaci di illustrare. Cavolo che sforzo!



e siccome ti facevo e ti faccio di superiore intelligenza avevo estrapolato questa foto da un feroce mio contesto per farti dire la tua. Non certo per misurare la tua erudizione. Io odio la erudizione, Voglio solo cultura. Allora te la pongo in diretta una domanda cattiva: Se insegnassi in una terza liceo mista leggeresti spiegheresti esalteresti un Catullo che scrive così (ed anche peggio). Diresti che in fondo il termine CUNNO lo usa Domenico Tempio in una vernicolare splendida composizione. Guai a te se dicessi che ne fa cenno anche un certo Calogero Taverna nel suo osceno romanzetto LA DONNA DEL MOSSAD?



Eurialo e Niso

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Chirone e Achille  ... insomma facevano all'amore? Lo si dice a scuola?


Arte, oscenità, allusioni omo, depravazione, poesia, arcano, orgia, libertà , scostumatezza, irrefrenabile esplosione dei sensi, eros oltre il bene e il male, ritegno, momdo pudico, impudico? Vorrò vedere chi interverrà. Per giustificare, per condannare, per spiegare. Come fa un docente a presentare simili arcani ad una terza liceo mista. Il mio parere? Latino: omnia munda mundis ma non saprei che dire ad una terza liceo mista. Sarei schietto ed esplicito. Finirei sotto processo per corruzione di minori (peggio se donne). Ma come poi fa a spiegare il divino Omero tale docente quando davvero vuol far comprendere l'amore (insano?) tra Achille e Patroclo? Dirà che era un caldo e castissimo affetto tra due non diversi. Achille infatti amava Briseide. "Disse così, Patroclo obbedì al suo amico,/fuor dalla tenda condusse Bisreide guanca gaziosa;/ la diede da condur via, e i due se ne andarono lungo e navi;/ ma essa mal volntieri andava con loro, la donna; e Achille/ scoppiando in pianto sedette lontano dai compagni, in disparte,/ in riva al mare canuto, guardando l'interminata distesa,/e molto implorava la madre .....-Diceva così versando lacrime." Sublime! Come spiegherebbe questi versi un precario dai pochi euro in tasca? Direbbe dell'omosessualità di Patroclo che credo qui gioisce a toglier di mezzo un ostacolo al suo vizietto come ora si dice? E Achille non ebbe forse a consolarsi eroticamente con il maschio amore di sempre, memore delle oscene e gradite carezze di Chirone? Cosa volete che sappia un precario, una precaria poi! Con tutto questo francescanesimo puritano falso bugiardo e moralistico? 


Mi capita che in via del tutto riservata venga censurato per l mia scarsa conoscenza dell’insegnamento del erotismo del mondo antico nelle scuole. Mi scrive un validissimo professore, giovane ma già autore di belle e acclamate pubblicazioni.  Ho avuto però l’impressione che si volesse più difendere la categoria dei “precari” da me pervicacemente insolentita che non la rettifica di mie molto labili digressioni scientifiche sull’erotismo dei greci e ormai sulla libertà assoluta di linguaggio nelle nostre scuole.  Riporto ANONIMAMENTE quello che mi si obietta e quello che maldestramente cerco di rimbeccare. Mi piacerebbe che si aprisse un dibattito su chi ha ragione. Magari per addottrinarmi senza improba fatica di leggere ponderosi e noiosi volumi che disdegno con tutte le mie forze.  Non se ne abbia il giovane professore. Del resto lo tengo occulto come suo desiderio. Io ho dismesso da mezzo secolo il culto del segreto bancario. Certe mie ormai inflessibili nemiche lo sanno.


Buonasera, ho letto il suo post sulla sessualità nel mondo antico. Vorrei sommessamente farle notare che il punto di vista che lei ha assunto è quello cattolico, che forse era presente anche nelle scuole statali molti anni fa. Le posso dire che già quando ero studente liceale (negli anni 90) i docenti di latino e greco non avevano remore nel descrivere la verità, ormai descritta dettagliatamente anche nei libri di testo. Mi creda, precari o non precari, parliamo tutti a scuola della sessualità nel mondo antico e non è più un segreto che Achille e Patroclo si amassero. Preciserei, però, che nell'antichità non esisteva l'omosessualità (il concetto intendo, ovviamente la pratica esisteva), semmai si distingueva tra attività e passività sessuale,a prescindere dal proprio oggetto d'amore (maschio, femmina, maggiorenne o minorenne che fosse). Le suggerisco sommessamente la lettura dell'ottimo saggio di Eva Cantarella, "Secondo natura", ed. Rizzoli. Buonanotte


Non ho difficoltà ad ammettere che tu abbia ragione ed io torto. Non mi intendo di scuola. La mia certo è la visione di chi crede che la scuola italiana va tutta chiusa e riformata dalle radici. Comunque non  ho alcuna visione cattolica, anzi direi ferocemente anticattolica. La chiusa delle mie frecciate dovrebbe avere un senso inequivocabile. Ma la filosofia dell'incomunicabilità la dice lunga. Pensa che non so se ho ben capito il tuo pensiero. Che a scuola si dica che uscita Briseide dal letto di Achille sia entrato Patroclo senza ormai concorrenti  femminili mi torna ostico crederlo. Che a scuola ci si possa permettere che il significato del quadro di Achille e Chirone è che il giovinetto Achille veniva sodomizzato con sommo suo piacere stento proprio a crederIo. Poi non leggo libri per principio, Preferisco scriverli (se ne ho voglia).
Oltre un anno fa discettavo con Salvo Messana, fratello del sindaco. Precario stava in Perù per guadagnarsi la pagnotta. Ad un tratto ci siam messi a parlare di Virgilio, Didone e dell'"amor virile" tra Eurialo e Niso. Non credo che si potesse permettere di spiegare ai suoi alunni di là tutta la sua cospicua scienza di ottimo latinista e spiegare con dovizia di particolari quell'amore virile. Ne parlava con me a distanza non so  di quanti migliaia di km. di distanza. Ecco alcuni stralci del nostro discettare:
 la callas e pasolini

 è l'immagine moderna più assoluta del mito
il mio testo le associa.
una forza incredibile
però didone rappresenta il furor amoroso ripreso anche da Lucrezio 

mi è piaciuta quella tua annotazione sull'amore virile

mentre medea di euripide è più autonoma opera femminista e antirazzista
  sì l'amore femminile è furor


 Certo l'amore di Niso è di virile potenza. Sarebbe sta ugual la reazione di Eurialo

tum super exanimum sese proiecit amicum

a proposito della fermentazione che le dicevo

spiegati

la scelta del rafforzativo del pronome di terza persona

sese

2 in uno


se è singolare

ma nella morte sono 2 ormai uno nell'amore e nell'eroismo 



 e nell'erotismo?

Ma non credo che i latini avessero la nostra stessa idea sull'erotismo


erotismo nasce dalle2 metafore tratte dalla natura

no

però virgilio non era certo ovidio e manco orazio

in questo era molto epicureo ortodosso

tipo la digitale purpurea di pascoli

l'immagine della bellezza adolescenziale macchiata dal sangue

paragonata ai fiori


Bene. Dovessi convincere tuo fratello a aprire la Fondazione a delle lectiones magistrales  ti potrei fare da bordone in una serie di provocazione su Virgilio, la lingua latina, l'omosessualità di Virgilio, le latitudini delle sintassi da Livio a Tacito etc.

quando parliamo di poesia bellica i romani e virgilio guardano anche agli spartani a un tirteo

che vede obbrobrioso un vecchio soldato morente in prima fila

con un carletto in prima fila ! ahahah

se in guerra devono essere i giovani le immagini sono di bellezza deturpata del dovere eroico e dall'ineluttabile

poi la letteratura latina si perderà nel pathos

le tragedie di seneca o un lucano


Pascoli innamorato della sorella (e non si sa (quanto platonicamente), Virgilio con qualche propensione non normale, Oratio brevis atque obesus, Cicerone il re della casta del tempo e  via discorrendo. Tutto è cambiato nel senso che nulla è cambiato. E soprattutto o si è deformi alla Leopardi o bacati dentro come Michelangelo e leonardo o non si è geni? Sregolatezza dentro e sublimità artistica fuori?

orazio si era fatto una stanza tapezzata di specchi e se la spassava a vedersi scopare

tappezzata

perversione ispiratrice, guarda caso di moralismo oggi si direbbe piccolo borghese

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