Lillo Taverna Giove non tornerà mai indietro da Giunone perché
quella gli negava il piacere del suo dispiacere. Parafrasi per dire quella cosa
innominabile che se le donne concedono mai tale peccato contro natura
confesseranno.
Ad Agrigento il più bel tempio anche se non il migliore
quanto a conservazione è quello dedicato
a Giunone.
Appena eletto papa,
papa Giovanni io ero a Roma con le Acli. Fummo ricevuti dal nuovo pacioso
(all'apparenza) papa.
Tutti in ginocchio però. Arrivato a me, ripiegato ai suoi
piedi, mi domandò di dov'ero. Allora Racalmuto Sciascia non aveva ancora resa celebre (in
negativo).. Dissi di Agrigento. Si irradiò. “Ah! Lo splendore della Valle dei Templi” - esclamò - “Si viene dalla tetraggine della Rupe Atenea
ed ecco questo lembo di cielo!”.
La sera ora si accende
all'apice di Nord Est il tempio della pingue Giunone,
Da Era andavano le piangenti donne akrakantine rese cornute
dagli sposi che andavano dalle riedizioni dell'epoxa delle Ninfe, quelle sodomizzate
da Giove anche se non si era ad Erice.
Piangevano le attempate spose tradite. “ Tu Era ben ci
comprendi. Noi i nostri coniugi abbiam perduto”. “Che mai vi successe?” “il mio
nefando marito voleva da me quello che tu negasti al sommo Giove”. “Ebbene?” “Mi
sono guardata bene dall'esaudirlo”. “E che successe”. “Ci hanno abbandonato per
delle impudiche giovani ninfe” . “Ben
comprendo”. “Ma tu che ci consigli?” ”Date
loro quel che loro spetta, anche questo fa parte dei doveri coniugali”. “Giammai!
:noi siamo donne serie e timorate di Dio!” “Allora tenetevi le corna al femminile
e non piangete. Chi è causa del proprio male pianga se stessa”. Proverbio non greco
però ben siu attaglia a quei tempi di Magna Grecia.
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