Allegato n.° 1
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DESCRITTIONE
GENERALE
DEL
NUMERO DELLI FUOCHI, ANIME, E VALORE DELLE
Facultà così delli Stabili allodiali, come dei Mobili delle
persone Seculari
DEL
REGNO DI SICILIA
CONFORME
CON LA NUMERATIONE ULTIMAMENTE FATTA
Nell'Anni
1652. e 1653.
CON
IL RIPARTIMENTO DI QUANTO L'ANNO AD OGNI
Università toccha pagare delli Donativi si offeriscono à
S.Maestà, con
riguardo alla detta Numeratione publicata nel Governo
DALL'ECCELLENTISSIMO,
E REVERENDISS. SIGNOR
DON
PIETRO MARTINEZ RUBIO
ARCIVESCOVO
DELLA CITTA DI PALERMO, ETC.
Presidente, e Capitan Generale per S.M. in detto Regno,
DALLA
ILLUSTRISSIMA DEPUTATIONE DEL REGNO,
DEPUTATI DELLA QUALE SONO
Del Bracchio
Militare Del Bracchio Eccl° Del Bracchio Demaniale:
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D. Ettore Pignatello, &
Ara- D. Simone
Caraffa, Il
Pretore di Palermo
gona Princ. di Castelvetr. Arcivescovo di
Messina. D. Vincenzo
Landolina.
D. Francesco Branciforte, L'Abbate Don Gio:
Antonio
Duca di S. Lucia. Geloso. D.
Bernardo Ferro.
Decimonono.
D. Antonio Reytano, Don Diego
Marotta, Presi- D. Vincenzo
Dente,
Marchese di Gallidoro. dente del
Concistorio. Duca di
Pilyno.
D. Sipione Cottone, &
Arago- Don Gio: Andrea
Massa,
na Marchese d'Altamira. conte di S. Gio:la
Punta.
Stampata
in Palermo nella Stamperia di Nicolò Bua à 20. di Maggio 1658.
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Imprimatur Abbas
Gelosus V.G. Imprimatur Denti P.P.
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[Pr. 14 - 3F - 17]
DD.7
DECHIARATIONE
DELLA
PRESENTE
DESCRITTIONE.
Perche il tempo, come solito và sempre variando il statodelle cose, e
soggiacendo per tal causa, à mutazione le persone, e facultà; per onde dalli
Signori Vicerè di questo Regno, di tempo in tempo si ordina farsi nova
numeratione per sonseguirne principalmente due fini.
Il primo, la riforma delli Soldati della Militia cossi di Cavalli,
come di Fanti, stabilita con molta prudenza per guardia dell'istesso Regno.
L'altro, per ripartire con uguale proportione il pagamento delli
donativi, che nelli Parlamenti si offeriscono à Sua Maestà, acciò ogni
Università venghi à portare quel peso uguale alle sue forze.
E per quel che tocca alla Milizia fù ella nell'anno 1595,
dall'Eccellentissimo Signor Conte d'Olivares all'hora Vicerè, e Capitan
Generale di questo Regno riformata, e stabilita con diverse ordinationi, acciò
riuscisse più facile, & espedito questo servitio. Fù ripartito tutto il
numero della Milizia in 57. compagnie, facendo che 1600. soldati da cavallo
venissero distribuiti in 26. compagnie, & nove mila fanti in altre 31.
ordinandosi che nella scelta, e ripartimento dei soldati per assegnarli alla
cavalleria si havesse riguardo, & all'età, & alla facoltà, e nelli
fanti si havesse solamente l'occhio all'età, & attitudine della persona.
Fatte queste 57. compagnie furono dall'istesso Signore distribuite in
diece Sargentie, & assignate ogn'una di loro per la difesa di quella parte
onde il peso fosse proportionato alle forze d'ogn'uno, & il Regno tutto
difeso con maggiore agevolezza.
Li nomi delle sargentie sono di
Sciacca, di Giorgenti, di Caltagirone, di Schichili, di Lentini, di San
Filippo, di Taormina, di Patti, di San Fratello, e di termine.
La Sargentia di Sciacca tiene
cinque compagnie di cavalli, le quali sono, di Alcamo, di Carini, di
Castelvetrano, del Busachino, e di Calaabellotta, che arrivano al numero di
265. cavalli: hà di più altre quattro compagnie, di fanteria cioè di Morreale,
di Saleme, del Bsachino, e di Calatabellotta , che fanno il numero di 1212.
fanti.
La Sargentia di Giorgenti hà
due compagnie di cavalli cioè quella di Naro, e quella di Ragalmuto, nelle quali si numerano 91. cavalli: due altre compagnie
di fanti cioè di Naro, di Sutera, le quali constano di cinquecento cinquanta
soldati.
[omissis]
La città di Palermo, Messina, Catania, Siragusa, Trapani, Licata,
Agusta, e Melazzo non sono comprese nel ripartimento della sudetta militia,
stando gli habitatori di quelle sempre pronti alla difesa delle proprie mura.
E questo è quanto tocca al primo fine per la riforma della Militia.
D O N A T I V I
In ordine poi al secondo per il
Ripartimento di regij Donativi, si è di sapere che tredici sono li Donativi,
tanto ordinarij, quanto estraordinarii, che hoggi paga il Regno di Sicilia, e
sono li seguenti, cioè
1 Il Donativo ordinario. 8 Di Cavalleria
2 Di Galere. 9
Di Perceptori.
3 Di Fortificationi. 10 Di Regenti.
4 Di Ponti. 11
Di Scudi 300 V.
5 Di Macina. 12 Di Scudi 45 V.
6 Di Palazzi. 13 Di
Scudi 65 V.
7 Di Torri.
Questi tredici donativi si
hanno andato in diversi tempi da questo Regno offerendo per servitio di Sua
Maestà, e benefitio del medesimo Regno, nelli Parlamenti, che di tre in tre
anni, si celebrano dalle tre ordini delle persone d'esso Regno, chiamati
Bracchij, cioè Ecclesiastico, Militare, e Demaniale.
Nel primo ch'è l'Ecclesiastico
vi intervengono l'Arcivescovi, Vescovi, Abbati,, & altri Prelati, e
beneficiati del Regno che sono summoniti, e chiamati à detti Parlamenti.
Nel secondo ch'è il Militare,
seu Baronale, vi intervengono tutti Titoli, e Baroni del Regno, che han
Vassallaggio di quaranta fuochi in sù.
Nel terzo ch'è il Demaniale vi
intervengono li Procuratori delle Città; e Terre del Rè.
Di detti Donativi alcuni sono stati offerti perpetui alcuni per tempo limitato per l'effetti, e cause che
à suo luogo diremo, e si hanno andato, e si vanno confirmando, e proprogando di
tempo in tempo nelli detti Parlamenti, ch'ogni tre anni si celebrano.
In alcuni di detti donativi vi concorre, è contribuisce il Bracchio
Ecclesiastico ch'è summonito alli Parlamenti, venendo però confirmati da S.
Santità, & in questi tali Donativi dove il sudetto Bracchio concorre, vien
tassato per la sesta portione, l'altri cinque porzioni (ò pure tutto l'integro
donativo, dove detto Bracchio Ecclesiastico Ecclesiastico non concorre) si
riparte sopra l'Università del Bracchio Militare, che sono le Terre, e
Vassallaggi delli Signori, e Baroni di questo Regno, e sopra l'Università
Demaniali, che sono le Città, e Terre di S. Maestà.
Dando, e ripartendo à ciascheduna Città, e Terra il peso, che
giustamente li tocca, cioè del Donativo della Macina secondo il numero delle
Anime, e nell'altri dodici Donativi secondo la quantità di facoltà tengono di
limpio, conforme li reveli fatti dalli
loro Cittadini tanto di mobile, quanto di stabile allodiale, pochè li beni
feudali non son compresi, ne si revelano, ne si numerano, perchè questi per
antica consuetudinesono esenti del pagamento de' Regij Donativi, restando li
loro feudi soggetti al servitio Militare, eccetto quelli che sono infeudati
dall'anno 1625. a questa parte, ò pure che nelli loro privilegij vi sia
clausola che habbiano à concorrere.
La Città di Palermo non è stata
mai numerata, ne descritta, ma per antichissima osservanza è stata arbitrata la
decima parte del regno, perciò se li riparte, e sel'incarica per la sua rata, e
porzione la dedcima parte di essi donativi, levando però prima in quelli
donativi, dove il Bracchio Ecclesiastico contribuisce la sesta parte toccante à
detti Ecclesiastici.
[omissis]
[omissis]
Delli sudetti donativi al numero 9. s'esigono dalla R.C. per via delli
tre Percettori delli tre Valli, secondo le significatorie che li venno dalla
Deputazione del R., e sono, cioè il donativo Ordinario, di Galere, di
Fortificationi, di Macina, di Palazzi, di Percettori, di Cavalleria, di Scudi
45 V. e Scudi 65 V. L'altri quattro che sono Ponti, Torri, e Regenti, &
Scudi 300 V. s'esigono, e s'amministrano dalla Deputazione del Regno, e si
spendino à polise delli Deputati.
E tutti li sudetti donativi si è stabilito pagarsi ogn'anno in tre
eguali porzioni chiamate Tande, ogni quattro mesi, cioè primo di Settembra,
primo di Gennaro, e primo di Maggio, la particolarità, perche causa, & in
che tempi, e modo sono stati detti Donativi, quì sotto si dichiara.
D O N A T I V
I D E L L A R. C O R T E
Il primo è il donativo
chiamato Ordinario, ò sia di trecento mila florini, perche si offeriscono ogni
tre anni a Sua Maesta florini trecentomila di tarì sei di moneta di questo
Regno, che importano scudi 50V. l'anno, e fù questo donativo offerito, e
principiato à detta somma nell'anno 1495. in tempo del Re Ferdinando il
Cattolico, nel governo del Vicerè D. Giovanni di Lanuzza, in un Parlamento
detenuto in Messina à 7. di Febraro del detto Anno, perche prima era solito il Regno
offerire solo florini 150V. à raggione di florini 50 V. l'anno, e molto più
prima quando principiò il Regno à dare Donativi alli suoi Serenissimi Re, che
fu in tempo del rè Alfonso, se li offerirono florini 125 V. in cinque anni à raggione di florini
25 V. l'anno, dopo si augumentò detto Donativo, come si disse à 150 V. florini
per tre anni, à raggione di 50 V. l'anno, & ultimamente in detto anno 1495.
à 300 V. florini in tre anni, à raggione di 100 V. l'anno, che sono scudi 50 V., & à questa somma dal detto tempo
in poi, infn hoggi sempre s'hà andato continuando, e confirmando di tre in tre
anni in tutti li Parlamenrti. E perciò si chiama donativo Ordinario, & in
questo donativo vi concorre, e paga il Bracchio Ecclesiastico la sesta parte, e
l'altri cinque portioni, una integra metà
si riparte, e la devono pagare l'Università del Bracchio Militare, che sono le
Terre, e Vassallaggi delli Signori del Regno [corsivo ns.], e l'altra
integra metà si riparte, e la devono pagare l'Università Demaniali, che sono le
Città, e Terre di Sua Maestà.
Galere 1561. Il secondo è il Donativo chiamato delle Galere di scudi
450 V. ch'è solito offerirsi à Sua Maestà ogni nove anni, à raggione di scudi
50V. l'anno à tarì 12. per scudo, moneta di questo Regno, questo Donativo hebbe
principio nell'anno 1561. nel Parlamento detenuto in Palermo à 24. d'Aprile 4.
Indit. in tempo del Rè Filippo II. di Spagna, e primo in questo Regno di
Sicilia nel governo di D. Giovanni Lacerda Duca di Medinaceli, nel qual
Parlamento offerì il Regno à S. Maestà per anni novi il soldo di sei Galeri,
quali doveano essere oltre il numero ordinario delle diece Galere che Sua
Maestà teneva all'hora in questo Regno, à raggione di Scudi 6 V 500. per
Galera, che importava la somma scudi 39V. l'anno, che in detti anni novi furono
scudi 351 V. E perche il Regno in un precedente Parlamento estraordinario
detenuto à ultimo di Luglio 4. Ind. 1560. havea fatto servitio, e Donativo a
Sua Maestà di scudi duecento mila, per recattito delli gr. 23. e dui denari,
imposti sopra l'estrationi di Vettovaglie nel medesimo Parlamento, per onde per
più comodità, e per havere li denari pronti si diede potestà alli Deputati del
Regno d'esigere, e servirsi per detti anni nove delle Tande imposte per lo
recattito di detti grani, e quello che sopra più haviano d'esigere delli scudi
39 V. per il soldo di dette sei Galere, l'havessiro di convertire in recattito
di detti grani, fu poi il medesimo servitio del soldo di dette sei Galere
confirmato, e prorogato per altri anni sei nel governo di D. Garsia Toledo in
un Parlamento detenuto a 15. di
Giugno 1567. In virtù del quale il Reggno offerì a Sua Maestà altri scudi 300 V. a raggione di scudi 50 V. l'anno, quali scudi 50 V.
dovevano servire ogn'anno, cioè scudi 39 V. per il soldo di detti sei Galere,
oltre il numero di dieci, che Sua Maestà teneva all'hora in questo Regno, &
il resto di detti scudi 50V. l'anno si dovessero convertire in riscattito di
detti grani, con conditione, che detti nsei Galere si dovessero dare a soldo e
che il carico di Generale, e li Capitani d'essi s'havessero di dare à Regnicoli
di questo Regno di Sicilia, alli quali si dovesse pagare lo detto stipendio, e
non ad esteri, e forastieri, e perche
poi da Sua Maestà per suoi urgenti necessità furono spesi l'introiti di
detti donativi in altri affari, in un Parlamento à 14. Aprile 1573. il Regno
disgavò à Sua Maestà dell'obligo che havea di spendere detti denari
negl'effetti predetti, tanto di quelli non havesse fatto per il passato,
com'anche di quello gli restava all'hora à fare per l'avvenire, di modo che il
Regno si contentò, & approbò per ben speso il passato, e che havesse potuto
impiegare à beneficio suo libero quello
che restava, acciò S.M. se n'havesse potuto servire nelli suoi urgenti
necessità non potendoli all'hora il Regno dare altro aiuto, espirati poi detti
anni sei s'andò detto donativo confirmando, e continuando per scudi 450 V. ogni
nove anni, à ragione di scudi 50 V. l'anno con li medesimi clausuli, e
conditioni, come nell'oblationi delli detti anni 1561. e 1567. & a detto
donativo vi concorre per la sua sesta portione il Bracchio Ecclesiastico, &
il resto si riparte, e lo pagano, cioè una integra metà
l'Università Militari, l'altra integra metà l'università Demaniali [corsivo,
ns.], conforme il donativo ordinario.
Il terzo è il donativo
chiamato di Fortificationi di 100 V. florini in tre anni, che importa scudi 16
V 666. e due terzi l'anno, quale s'offerisce à S.M. ogni tre anni per le
fabriche di Muraglie, e Fortificationi delel Città, e Terre maritime del Regno,
benvisti al Reggitore con clausula che in nessun modo si possano spendere in
frabriche, e fortificationi di Castelli, e nel pagamento delli quali cento mila
florini concorre per la sesta parte il Bracchio Ecclesiastico, & il resto
si riparte una integra metà l'Università Militari, l'altra integra metà
l'università Demaniali [corsivo, ns.],
nella forma del Donativo Ordinario.
Hebbe questo Donativo principio, e fù offerito à Sua Maestà nel governo di D. Ferrante Consaga
Prencipe di Molfetta, nel Parlamento conchiuso à 4. di Marzo prima Ind. 1543.
in virtù del quale il Regno offerì detti cento mila florini da pagarsi in sei
anni per l'effetto sudetto, s'è andato poi di tempo in tempo prorogando, e cossi
come fù offerto in sei anni, s'hà andato offerendo di tre in tre anni, di forma
che viene il Regno à pagare per detto donativo detti scudi 16 V. 666. e due
terzi l'anno.
Il quarto Donativo appartenente
alla R. C. è il donativo chiamato della Macina, di scudi centgo mila l'anno,
nel quale non concorre il Bracchio Ecclesiastico, & hebbe principio nel
Parlamento detenuto in Messina in tempo del governo di D. Giovanni Lacerda Duca
di Medinaceli a 2. di Luglio 1564. per lo qual Parlamento si dice che il Regno
havea imposto nel Parlamento precedente le Gabelle del Pilo, Merci, e Seta, e
conoscendo esser perniciose al servitio di Sua Maestà, e del publico, quelli
abolero, & in cambio di quelle offerirono, e diedero à Sua Maestà, per anni
undeci cento mila scudi l'anno, da
cavarsi dalla gabella della Macina, a denari novi per Tummino di Frumento che
si macina, perche arbitrarono il Regno essere all'hora, dedotte le Città
franche, e persone Ecclesiastiche un milione d'Anime, che importava tarì uno, e
gr. quattro per anima, qual gabella si dovesse pagare nemine esente, tanto
privilegiato, quanto non privilegiato, eccettuate quelle persone, e Città che
sono state tassate nel donativo ordinario, e per esentione non han pagato di
forma tale, che Sua Maestà sempre havesse da cavare le sudette scudi cento mila
l'anno effettivi, e che le Città franche siano esenti, e vadano in danno delle
soggette, havendo dato la potestà alli Deputati del Regno di far ripartimento
di quanto haverà da toccare pro rata ad ogni Città, e Terra del Regno, di detto
donativo, & in caso che la Gabella di detti denari novi non fosse
sufficiente per pagare la somma, che ad ogni Città li verrà tassata dalli detti
scudi cento mila, debbiano le Città, e Terre del regno assupplire augumentando
per consiglio, uno, ò più piccioli, insino che si cavi la somma che à loro sarà
tassata, & avanzando vadano in beneficio delle Città, per pagamento d'altre
Tande, e che habbiano li Giurati, e Cittadini potestà di commutare in altre
Gabelle, & in altro arbitrio, come à loro parerà detta gabella di Macina
dummodo che sempre s'habbia da mettere sopra le cose comestibili, e putabili,
ne si possi mettere per tassa, ò colletta, e trattandosi di gabelle non si
metta sopra la bestiame, ne sopra dove la R.C. ci hà gabella, e questo Donativo
è con conditione, che le Città del regno non siano obligati à prestare letti,
nè a prestare denari per soccorso dei soldati, si è andato poi questo Donativo
di tempo in tempo insin hoggi di novde in nove anni prorogando, e confirmando con le medesime clausule, & essendo
questo Donativo imposto rispetto all'anime, si riparte in confuso sopra ogni
Città, e Terra tanto militare [corsivo ns.],
quanto Demaniale, la rata che li tocca secondo la quantità dell'anime che
ogn'uno tiene, ratizando sopra tutta la quantità di tutto il Regno, deducendo
però prima da detto Donativo la decima della Città di Palermo.
Il quinto è il donativo
chiamato di Palazzi per le frabriche delli regij Palazzi di Palermo, e Messina,
di scudi 20 V. in tre anni, à raggione di 6 V 666. e due terzi l'anno, che fù
offerto nell'anno 1567. à 15. di Giugno, in tempo del governo del Duca di
Medinaceli, è si è andato ogni tre anni sempre prorogando, in questo donativo
concorre il Bracchio Ecclesiastico per la sua portione, il resto si riparte una
metà sopra le Terre Militari [corsivo
ns.], e l'altra metà sopra le Città Demaniali, non includendoci le cinque
Città pretese franche.
Il sesto Donativo appartenente
alla R. C. è il Donativo di Percettori,
di scudi 3 V 600. l'anno, fu questo donativo offerto, & instituito perpetuo
l'anno 1570. nel Parlamento detenuto in Palermo à 21. di Decembre, nel governo
del Vicerè Marchese di Pescara, per salario delli Percetgtori delli tre Valli,
à raggione di scudi 1 V 200. per Percettore, per havere d'esigere li Donativi,
per alleviare li Regnicoli delli spesi di Delegati, e Capitand'armi, che
pativan per l'esattione di detti Donativi, con conditione che detto
officio si dia à Regnicoli, & non ad
esteri, e che detti Percettori non habbiano d'havere altre giornate per
l'esigenza di detti Donativi, & in
questo Donativo concorre il Bracchio Ecclesiastico per la sua portione, il
resto si riparte una metà sopra l'Università
Baronali [corsivo ns.], e l'altra metà sopra l'Università Demaniali, non
includendoci le cinque Città pretese franche, havendo da entrare à Sua Maestà
tutto l'integro Donativo.
Il settimo è il Donativo
chiamato di Cavalleria, quale hoggi si esige à raggione di scudi trentatremila
trecentotrentatre & un quarto l'anno, quale fù insituito nell'anno 1576.
Nel parlamento detenuto à 9. d'Agosto, in virtù del quale il Regno offerì à Sua
Maesta scudi 200 V. per cinque anni, à raggione di scudi 40 V. l'anno, per il
soldo di 300. Cavalli Leggieri, suoi Generale, e Capitani, & havendoli poi
nell'anno 1579. à 8. d'Aprile detenuto altro Parlamento in tempo del governo
del Signor Marc'Antonio Colonna; e restandone due anni delli cinque che
s'offerì detto Donativo, e vedendosi il Regno gravato per l'alloggiamenti delli
detti soldati, si contentò di confermare detto Donativo per detti due anni che
restavano, e continuando per altri tre seguenti, con accrescerli altri scudi 10
V. l'anno in tutto à raggione di 50 V. l'anno, con che Sua Maestà havesse da
abolire, e da levare detta Cavalleria, & in cambio di quella havesse da
mantenere altri sei Galere, quale dovessero essere uniti con altri sei Galere
che il Regno pagava, da ripartirsi in tre squadre, à quattro per squadra, sotto
la cura di tre capi Regnicoli, e questo oltre il numero delli dieci che Sua Maestà mantenuta in questo Regno, e
perche poi Sua Maestà non restò sevita abilire detta Cavalleria, perciò nel
Parlamento detenuto à 18. di Giugno dell'anno 1582. confirmò detto Donativo per
altri anni quattro, à raggione di scudi 40 V. l'anno, e fù sempre prorogato di
tre in tre anni, con conditione, che quando Sua Maestà fosse servita levare la
Cavalleria, l'havesse potuto applicare à quello l'havesse piaciuto, come
seguio, che nell'anno 1636. in tempo del governo del Signor Duca di Montalto
che abolio, & estinse il Regno detta Cavalleria Leggiera, e diede pleno
iure, & in perpetuum à Sua Maestà li 40 V. scudi che si pagavano per detta
Cavalleria, per servirsene nell'effetti, che meglio à Sua Maestà l'havesse
piacciuto, si come se ne hà servito per sue urgenti necessità per difesa della
fede Catholica, e di questo stesso Regno. In detto Donativo contribuiva il
Bracchio Ecclesiastico per la sua sesta parte, ma perche poi per il Parlamento
detenuto à 18. d'Agosto X. Ind. 1642. in tempo del governo del Signor Almirante
di Castiglia si moderò la perpetuità di detto Donativo per la sesta parte del
detto Bracchio Ecclesiastico à soli anni novi, perciò si ridusse lo detto
Donativo in soli scudi 33 V. 333 & un quarto, li quali tutti si ripartono una meta sopra le Terre Militari [corsivo
ns.], e l'altra metà sopra le Città Demaniali, senza includerci le Città
franche, andando in danno delle Città soggette la portione toccheria alle Città
franche.
L'ottavo Donativo appartenente alla R. C. è il Donativo
perpetuo di scudi 45 V. quale fù instituito, & offerito dal Regno nell'anno
1642. in tempo del governo del Signor Almirante di Castiglia nel Parlamento
detenuto in Palermo alli 18. d'Agosto X. Ind. 1642. per abolire l'impositioni,
e gabelle del dui per cento imposta sopra tutto quello che si vendeva, e sopra
la Carta bollata nel Parlamento detenuto in Messina à 23. di Marzo /. Ind.
1639. nel governo di D. Francesco de Mello Conte d'Assumar, che havendo fatto
servitio à Sua Maestà d'annui scudi 150
V. perpetui da cavarsi dalla impositione della detta Carta bollata, e dui per
cento, e conoscendo il Regno con l'esperienza il comun danno, l'immenso interesse,
e detrimento universale che havia seguito à Sua Maestà, & Università del
Regnoper detti impositioni per estinguersi in loco di quelle offersero à Sua
Maestà 110. V. scudi l'anno perpetui, con potestà di poterseli vendere, &
alienare, è dare come li tornava più servitio da cavarsi cioè scudi 30 V. annui
da assignarsi, & essigersi in tanti Tandi sopra l'Università da ripartirsi,
conforme si costuma nel Donativo di Scudi 300 V. appartenente alla Deputation
del Regno , per pagamento delli quali scudi 30 V. l'Università havessero da
imporre le gabelle, che meglio l'havesse piacciuto, con il solito Consiglio, e
con l'approbatione del Real Patrimonio, quale dovessero sepratamente
administrare à nome della R. C. per pagamento di questo Donativo, & per
cavarsi il restante di scudi 80 V. s'imposero le infrascritte Gabelle, cioè
tarì uno sopra ogni migliaro di vigni, & per ogni cinquanta viti alti, seu pergole, Tarì uno per ogni
quaranta piedi d'olivi, Tarì uno per ogni 30. piedi di celsi. Et in caso d'impositioni,
e gabelle sudette non havessero stati suffecturi al pagamento delli detti scudi
80 V. annui, si dovessero assupplire con haver dato potestà alla Deputatione
del Regno d'imporre sopra l'Università del Regno tante altre Tande, insino che
arrivi al mancamento nella stessa forma, come si dispose delli sopradetti scudi
30 V. con conditione, che non havesse potuto eccedere la somma d'altri scudi 15
V. tantum, si come sorftì, che havendosi pratticato l'esigenza di detti
impositioni, e visto che non erano suffecturi, la Deputatione del regno impose
li detti scudi 15 V. annui, e così detto Donativo si ridusse à detti scudi 45
V. nel qual Donativo non vi concorre, ne è tassato il Bracchio Ecclesiastico,
perciò si riparte solamente sopra l'Università del Regno in confuso, tanto Militari [corsivo ns.], come
Demaniali, sicome il donativo di scudi 300 V.
Il nono, & ultimo Donativo
appartenente alla R.C. è il Donativo di scudi 65 V. annui offerti dal regno in
perptuum à Sua Maestà nel Parlamento detenuto in Palermo à 13. di Luglio 1645.
in tempo del governo del Vicerè Marchese de los Veles, quando soprastava il
pericolo d'una potente Armata, che il Turco comune inimico del nome Christiano
stava preparando, e perciò offerse il Regno il sudetto Donativo, con conditione
però d'haversi d'abolire, si come si abolero l'impositioni, e gabelle sopra
vigne, pergole, celsi, & olivi imposti nel Parlamento precedente, quali
s'haviano imposto in cambio del dui per cento, e carta bollata, nelli quali
scudi 65 V. nella sola sesta parte di scudi 50 V. concorse il Bracchio
Ecclesiastico, & l'altri scudi 15 V. à complimento di detti scudi 65 V. li
dovessero pagare l'Università del Regno, tanto
Militari [corsivo ns.], quanto Demaniali, da ripartirsi ad uso di Tande,
conforme il Donativo di scudi 45 V. con facoltà all'Università di poterseli
recattare à raggione di 10. per cento, la portione che ad ogn'una di essi
toccasse, con conditione che d'essi scudi &5 V. e loro capitale di scudi 50
V. si dovessero convertire per le spese, & occorrenze per la fortificatione
del Regno, e li scudi 15 V. e loro capitale ad effeto di dare sodisfattione
alli negotianti che tenevano assignatione sopra detti impositioni di vigni,
pergole, celsi, & olivi, atteso che detto scudi 15 V. furono surrogati in
loco di detti impositioni. E perche l'offerta di detto Donativo come si disse
fù che si dovesse ripartire, come il Donativo di scudi 45 V. è questo fù con
conditione che si havesse da ripartire, come quello delli scudi 300 V. il quale
si riparte in confuso sopra l'Università tanto
Militari [corsivo ns.], quanto
Demaniali, non includendoci le cinque Città pretese franche, come à suo
luogo diremo, perciò della medesima forma si riparte questo Donativo delli
scudi 65 V.
E questi sono li Donativi che appartenno alla Regia Corte, resta
l'esplicatione dell'altri quattro appartenenti alla Deputatione del Regno.
DONATIVI
CHE ENTRANO NELLA DEPUTATIONE
del Regno , e si spendono à
Polise di detta Deputatione.
Il primo è il Donativo chiamto
di Ponti, di Scudi 24 V. in tre anni, à ragione di Scudi 8V. l'anno, che di tre
in tre anni nelli Parlamenti ordinarij il Regno offerisce per la fabricacione,
e racconci dei ponti, per comodità de' Viandanti, hebbe questo donativo principio nell'anno 1561. à
24. Aprile 4. Ind. nel Parlamento detenuto in Palermo in tempo del governo del
Vicerè D. Giovanni Lacerda Duna di Medinaceli, per lo quale il Regno offerse
pagare per fabrica e racconci di detti Ponti Florini 48 V. in tre anni, à
ragione di Florini 16 V. l'anno, che sono scudi 8 V. l'anno della nostra
moneta, di tarì 12. per scudo, & in questo donativo concorre per la sesta
portione il bracchio Ecclesiastico, l'altri cinque portioni si ripartono, una integra metà sopra l'Università Militari
[corsivo ns.], e l'altra integra metà sopra l'Università Demaniali, nemine
esente , includendoci le cinque Città pretese franche, della maniera si riparte
il Donativo ordinario di scudi 300 V. Florini, perchè la sua oblatione cossi è
fatta, e l'administratione, & esecutione di questo Donativo appartiene dall'intutto alla Deputatione del
Regno.
Torri 1579 Il secondo è il Donativo delle Torri, di scudi 10 V. in tre
anni con la potestà che si dona alli Deputati del Regno di poterlo aumentare,
dummodo che non eccceda in tutto scudi 30 V. à ragione di scudi 10 V. l'anno,
si come al presente si esige, per quello che più fosse necessario per pagamento
del soldo di Torrari, e spese di monitioni. Principiò questo Donativo in tempo
del governo del Signor Marc'Antonio Colonna, nel Parlamento detenuto in Palermo
à 9. di Aprile 7. Ind. 1579. nel quale il Regno offerì scudi 10 V. per la
fabricatione delli Torri nelle spiaggie maritime di questo Regno per guardia di
esso; da pagarsi in due anni, à ragione di scudi 5 V. l'anno, con haver dato la
cura, & administratione di esse alla Deputatione del Regno, fù di novo
detto donativo confirmato nella medesima conformità à 18. di Giugno 1582 à 17.
di Maggio 1585. e à 8. d'Aprile 1588. per scudi 10 V. in tre anni, e dall'hora
in poi sempre si andò detto Donativo di triennio in triennio prorogando
nell'anno però 1594. nel Parlamento detenuto à 24. di Maggio fù data potestà
alli Deputati del regno di poter tassare di più la quantità del denaro che sarà
necessario, cossi per le spese di guardie, come d'altri provisioni, che più bisognassero
per mantenimento d'esse Torri, in virtù della quale potestà li Deputati
declararo haver bisogno d'onze settecento, fù dopoi in virtù del Parlamento
detenuto à 9: d'Aprile 1597. nel governodel Marchese di Geraci per detto
aumento, e potestà accresciuto detto Donativo à scudi 20 V. in tre anni, e
finalmente accresciuto à detti scudi 30 V. à ragione di scudi 10 V. l'anno con
faver dichiarato il Regno nel Parlamento detenuto in Palermo à 14. di Maggio 13
Ind. 1630 che detta potestà data alli Deputati di poter aumentare detto
Donativo, non possa eccedere la sudetta somma di scudi 30 V. e con questa
conditione sin hoggi questo Donativo in tutti li Parlamenti si hà andato
offerendo, e confirmando di triennio in triennio, & in questo Donativo vi
concorre per la sua sesta portione il bracchio Ecclesiastico, l'altri cinque
portioni si ripartono intieramente, una integra metà sopra l'Università Militari
[corsivo ns.], e l'altra integra metà sopra l'Università Demaniali, non
includendoci le cinque Città pretese franche, havendo d'entrare intieramente li
scudi 10 V. l'anno alla Deputatione, la quale hà la cura, & esecutione di
questo servitio, & à suo carico stà il castigo delli Torrari nelli
mancamenti, & eccessi, del loro officio.
Il terzo Donativo spettante
alla Deputation del Regno è il donativo chiamato di Regenti, di scudi 8593. e
tre quarti che si paga in tre anni, à ragione di scudi 2864. e tarì sette
l'anno della nostra moneta di Sicilia di tàrì dodici per scudo, poichè la sua
oblatione è di Ducati 7500. à ragione di ducati 2500. l'anno. dundeci reali per
Ducato, che sono tarì tredici, e grana quindeci per Ducato, che fanno li
sudetti scudi 2864. e tarì 7. l'anno, li quali il Regno paga alli Ministri del
Supremo Conseglio d'Italia, residenti nella Real Corte di S.M. in aiuto di
spesa che fanno per allogare le loro Case. Principiò detto Donativo nell'anno
1609. in tempo del governo del Marchese
di Vigliena, nel Parlamento detenuto in Palermo à 22. di Maggio in virtù del
quale per detto effetto offerse il Regno di pagare per anni tre Ducati 2 V.
l'anno d'undeci reali per ducato, con conditione che detto Donativo non
s'havesse potuto convertire in altro effetto, & in caso che S. M. se ne
havesse voluto servire in altra causa s'havesse inteso il sudetto Donativo
estinto, e come non fatto; s'andò poi detto Donativo di triennio in triennio
sempre prorogando nella medesima conformità, insino all'anno 1642. che
s'aumentò à scudi 7500. in tre anni. à ragione di scudi 2500. l'anno d'undeci
reali l'uno, in virtù del Parlamento detenuto in Palermo à 18. d'Agosto nel
governo del Signor Almirante di Castiglia, & à tal forma dall'hora in poi
s'hà andato di triennio in triennio insin'hoggi prorogando, nel pagamento dello
quale Donativo concorre il Bracchio Ecclesiastico per la sua sesta portione,.
l'altri cinque portioni integralmente si ripartono una integra metà sopra l'Università Militari [corsivo ns.], e
l'altra integra metà sopra l'Università Demaniali, non includendoci le cinque
Città pretese franche, acciò interamente possino entrare alla Deputatione li
sudetti scudi 8593. e tre quarti in tre anni.
L'ultimo delli quattro Donativi
appartenenti alla Deputatione del Regno è il Donativo estraordinario,
hoggi perpetuo (insin che si ricattino
le infrascritte rendite) chiamto di Scudi 300 V. che s'esige à ragione di scudi
181 V. 751. l'anno, di moneta di questo Regno, di tarì 12. per scudo, fù
stabilito, e principiato questo Donativo nell'anno 1612. nel governo del Duca
d'Ossuna, nel parlamento conchiuso in Palermo à 22. d'Agosto del medesimo anno,
e fù offerito per anni 9. perche trovandosi all'hora il Patrimonio Reale molto
disuguale, avanzando l'esito all'introito, particolarmente per il pagamento di
molti sugiugationi, che la R.C. pagava à diversi personi sopra le Doghane, R.
Tesoreria & altri Regij effetti suggiogati in diversi tempi dalli Sig.
Vicerè predecessori, per alcuni urgenti bisogni di S.M. perciò conchiuse il
Parlamento per egualamento di detto Patrimonio Reale di servire S.M. con doi
milioni, e settecento mila scudi di moneta di questo Regno, di tarì 12. per
scudo, in termine di anni novi, à ragione di scudi 300 V. l'anno, da cavarsi
dall'infrascritti impositioni, e gabelle, cioè dalli Regalìe, dell'estrattioni
per fuori Regno, delli Zuccheri, Formaggi, Cascavalli, Sorre, Tonnine, e Vini,
della gabella sopra la licenza dell'Armi, che furono dal Vicerè in nome di S.M.
offerite al regno per sussidio di questo Donativo, & dalle impositioni, e
gabelle imposte dal Parlamento, cioè di tarì uno sopra ogni libra di seta al
Manganello, della gabella sopra tutti li Coijri, e Scarpi, dall'estrattione di
tarì dodeci per Botte che s'estraesse di Mare per infra Regno, eccettuato
quello di dovea estraere per venire nella Città di Palermo, havendosi detta
Città obligato di risarcire, e sodisfare in tante Tande quello, che ogn'anno
havesse importato la sudetta estrattione di Vino, che s'havia d'estrarre per
venire in essa Città, e quello che havesse mancato delli sudetti estrattioni,
impositioni, e gabelle, ad arrivare à detti scudi 300 V. l'anno si dovesse
ripartire sopra le Univerità del Regno delli dui bracchij Militare
[corsivo ns.], e Demaniale, in tante Tande, restando cura all'Università
d'imporre quelle gabelle, che fossero necessarie per pagare quello li dovea
tocchere delli sudetti Tandi; nelli quali non s'incluse, ne concorse il Bracchio Ecclesiastico, il quale solo si
contentò (venendo prima la conferma di S. Santità) di restar obligato al
apagamento delle gabelle che s'havessero imposto per pagare detto Donativo, con
conditione che non s'havesse possuto applicare in altro, eccetto che in pagarne
per via della Deputatione del regno li sudetti Suggiugatarij dovuti dalla R.C.
anche quelle suggiugationi fatti dalla Città di Palermo per prestiti fatti alla
detta R.C. conforme l'assignatione li dovea esser fatta dal Patrimonio, &
avanzando somma si havesse da applicare in pagamento di Fanterie, Galere,
Castelli, e Salarij, e che l'administratione di detto Donativo, e gabelle, che
per esso di imponessero, si dovessero administrare dalla Deputatione del regno,
e nessuno Ministro etiam Reale, ò Tribunale, ancorche fosse3 d'ordine di Sua
Maestà si potese intromettere nell'administratione di detto Donativo, e soi
introiti, altrimente si havesse inteso revocato l'assenso del Parlamento,
havendo incominciato l'esecutione di tutto ciò, & arbitrato da principio
valere li sudetti estrationi, impositioni, e gabelle scudi 220 V. l'anno
l'altri scudi 80 V. per complire li sudetti scudi 300 V. stante la potestà datoli dal Parlamento li
ripartio in Tande sopra l'Università [corsivo ns.].
Et havendoli le sudette gabelle administrato dalla Deputatione per un'anno, e
dall'esperienza conosciuto che una di esse, quale fù quella sopra scarpi, e
corami non arrivare al diesgno che se ne sperava, con haver lassato li
Regnicoli sopramodo angariati senza frutto alcuno, fù perciò dalla detta
Deputatione con consulta di Teologi, e Giuristi del Conseglio Reale abolita la
detta gabella di corami e scarpi, e trasportata l'esigenza di detto Donativo la
maggior parte in Tande, a somma di scudi 220 V. l'anno, per sodisfattione delle
quali fù imposta generalmente con l'approbatione Viceregia, e consulta di
Teologi, & Giuristi, tarì quattro di gabella sopra ogni salma di frumento
che si macina, con conditione, che volendo l?università trasportare detta
gabella in altri impositioni, l'havessero potuto fare; precedendo li loro
Consigli, fù poi detto Donativo in virtù del Parlamento detenuto in Palermo à
31. di Luglio 1615. nel governo del medesimo Duca d'Ossuna prorogato, e
confirmato con le medesime clausule, e conditioni per altri anni nove, à
complimento d'anni decidotto, che venivano à spirare nell'anno 1630. e per lo
Parlamento conchiuso in Palermo nel governo del signor Principe Filiberto fù
prorogato per altri anni sedeci, che con li sei che ancor durava, erano altri anni 22. che si venia ad
estinguere nell'anno 1646. frà li quali termino si sarebbero reluiti li
renditi, stante haversi dato potestà alla Deputatione del Regno di potere
esigere non solo li scudi 27. V. l'anno che avanzavano al pagamento annuale di
detti suggiugatarij, ma ancora il beneficio che veniva dal scalamento delli
renditi, seguito in virtù della Prammatica Reale dallo 7. allo 5. per cento,
acciò con detto avanzo, e discalo havesse potuto la Deputatione andar reluendo
tutti li sudetti renditi, e lo Regno havesse havuto disgravato di così grosso
peso, sicome seguio in parte, che insino all'anno 1635. se ne ricattarno scudi
55 V. e se s'havesse continuato quanto durava detto Donativo si sariano quasi
tutti estinti, e ricattati, ma perche sopragiunsero altri urgenti bisogni à
S.M. & havendosi dalli Sig. Vicerè domandato novi donativi, s'andò perciò
levando, e pigliandosi dell'introiti, & effetti applicati al detto donativo.
Primieramente in tempo del governo del Duca d'Alburcherche nel
Parlamento detenuto in Palermo à 13. di Maggio 1630. se ne levorno scudi
125 V. per complire li scudi 150 V.
offeriti à S.M. per le fascie della Serenissima Regina, per la nascita del
Prencipe Baldassare, e doti della Serenissima Maria Regina d'Ungaria sorella di
S.M.
Altri scudi 300 V. nel governo del Duca d'Alcalà, per il Parlamento
detenuto in Palermo à 16. di Giugno dell'anno 1633. dalli introiti della
gabella della seta.
E nell'altro Parlamento detenuto in tempo del medesimo Duca d'Alcalà à
13. d'Ottobre 1635. si perpetuò detta gabella di seta, & pleno iure si
diede à S.M. acciò quella s'havesse potuto vendere, sicome si vendio, levandola
da detto donativo, e per non far mancamento detti introiti di seta, al
pagamento di suggiugatarij, perciò si prorogorno tutti l'Arbitrij, gabelle
d'Armi, estrattioni, Tande di detto donativo, infinche se recattassero le
rendite.
E finalmente in tempo del governo del Precipe di Paternò à 5. di Giugno
1636. nel secondo delli tre Parlamenti estraordinarij che detto Prencipe
detenne havendo domandato à nome di S.M. al regno nuovo donativo, e non
potendoli dare altro aiuto si contentò di restituirli, sicome li restituio le
gabelle d'Armi, & estrattioni, dandoli pleno iure à S.M. acciò quelli
vendesse, & alienasse sicome gli havesse piaciuto, di forma che havendo
levato dette regalie , che importavano scudi 80 V. in circa l'anno, si ridusse
il detto donativo nelli soli scudi 220 V. annuali, che in Tande si pagavano
dalli Università, de quali dovendosene discalare scudi 55 V. per il recattito
fatto delli sudetti renditi, restava detto Donativo di scudi 165 V. annuali,
quali (stante la mala esatione, e quello si erogava per li salarij di Ministri,
& altri spesi, che vi erano necessarij per l'administratione del medesimo
donativo) non erano suffetturi à pagare l'annualità à suggiugatarij, perciò fù
stabilito che delli scudi 55 V. delli crediti reluiti se ne discalassero scudi
38219: & il donativo si ridusse à scudi 181 V.781 l'anno, sicome al
presente s'esige, li quali si ripartono
sopra l'Università del regno in confuso, tanto Militari, quanto demaniali,
secondo la quantità delli facoltà di limpio che ogn'una d'essi Università, e
coi suoi Cittadini, si trovano haver revelato [corsivo ns.], levando però
prima la decima parte toccante alla Città di Palermo, sicome al presente si ha
ripartito.
E questi sono li sudetti tredici donativi tanto ordinarij, quanto
estraordinarijj, che il Regno paga per servitio di S. M. e del medesimo Regno.
Oltre di questi donativi sole il Regno ogni tre anni offerire
all'Eccell. Regitori per suo agiuto di costa 2 V 500. da pagarsi in una Tanda,
e scudi 500. al suo Camariero, ne può il Regno offerirli, e far donativo di più
somma ne à detti Vicerè, ne ad altra persona, poiche vi ostano l'ordini Reali
emanati in tempo del Serenissimo Rè D. Filippo III. di felice memoria à 20.
d'Ottobre 1612. per li quali prohibisce
poter dare il Regno Donativo etiam alli Vicerè oltre la sudetta somma di
scudi 2 V 500. & il Protonotaro è prohibito poter stipulare tali Donativi,
sotto pena di privatione d'offitio, e pena di scudi mille, à quelli che ci
concorrono, quale lettere è obligato il Protonotaro leggere, e notificare à
tutti li Parlamentarij nel primo congresso in ogni Parlamento si celebra.
E questo è quello appartiene al secondo fine, per il ripartimento di
Regij donativi.
Per consequutione del qual fine per ordine dell'Illustrissima
Deputatione del Regno si hà devento alla Stampa della presente Descrittione
Generale di tutto il numero delli Fuochi, Anime, e somma delle Facultà alodiali delle persone seculari di tutti
l'Università del Regno tanti Militare, quanto Demaniale, havendosi
distintamente posto per ogni Valle delli tre che il Regno vien diviso, (cioè
Val di Mazzara, Demine, e Noto) tutte le Città, e Terre che in ogn'uno d'essi
Valli caschano quelle di S.M. secondo la precedentia tengono nelli Parlamenti,
e quelle delli Signori, e Baroni, secondo l'ordine dell'Alfabeto.
Nella quale descrittione si deve avvertire che la somma in essa posta
è d'Onze, Tarì, e Grana, l'istessa è nel ripartimento di donativi, non ostante
che l'oblationi d'essi siano stati fatti in florini, e scudi, si sono ridotte
in dette onze, che sono dui scudi, e mezzo, per ogn'onza, di tarì trenta per
ogn'una, e detti tarì costano di grana venti per ogni tarì, e li grana di
piccioli sei per ogni grano, moneta di questo Regno.
Si avverte anche che la somma posta nell'ultima colonnetta della
descrittione generale che dice (somma appurata con la bonatenentia sopra la
quale si hà fatto il ripartimento) sarà questa.
Si hà detto di sopra che li detti
donativi si ripartino sopra l'Università del Regno cioè quello della macina,
secondo il numero dell'anime, e l'altri secondo la quantità delle facultà di
limpio, ch'ogni Università, e suoi Cittadini si trovani haver revelato [corsivo ns.], perciò in quelli reveli
di facultà ch'ogni persona fà, se vi sono compresi beni stabili che siano
situati fuori di quelle Città, ò Territorij dove son fatti tali reveli, e
situati in altre Città, Terre, ò Territorij questi sichiamano bonatenenti in
Territorij alieni, esteri rispetto quella Città dove sono situati detti beni,
della somma di tali beni se ne disgrava quell'Università dove è fatto il
revelo, e se ne aggrava quella Città dove detti beni stabili son situati, e da
detto aggravio, e disgravio viene à restare la somma di liquido, che si dice
somma appurata alla bonatenentia, sopra la quale si fà il ripartimento, e
questo per chiarezza del tutto, espedita in Palermo à 15. di gennaro 1658.
S.E.S.
---------
dati relativi
a Racalmuto contenuti nella suddetta Istruttione:
|
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V A L
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D I
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M A Z Z A R A
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Numero, e Nomi delle Città, e terre del Val di Mazzara
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R E A L I
|
Numero di Fuochi
|
Maschi di 18. in 50.
anni
|
Maschi di altra età
|
Femmine d' ogni età
|
Somma di tutte l'anime
|
Numero di Cavalli
|
numero di Giumenti
|
Numero di Bovi
|
Num. di Vacche aratorij
|
Valore di beni Stabili
allodiali
|
Valor di beni Mobili
|
Somma delle Gravezze
|
Resto di liquido di
tutte le facultà
|
Somma appurata dalla
Bonatenentia sopra la quale si fa ripartimento
|
1
|
PALERMO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2
|
GIRGENTI
|
2398
|
1690
|
2599
|
4836
|
9125
|
116
|
30
|
985
|
398
|
175257,16
|
80220,5
|
54663,9
|
2008814,12
|
202333
|
3
|
TRAPANI.
|
5405
|
3216
|
4066
|
12129
|
19411
|
126
|
|
|
|
|
|
|
|
|
4
|
MAZZARA
|
1964
|
1346
|
4066
|
12129
|
19411
|
126
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
SCIACCA
|
2278
|
1850
|
2148
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6
|
TERMINE
|
2476
|
1824
|
2620
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
MARSALA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
8
|
NARO
|
1978
|
1440
|
2278
|
4255
|
7973
|
69
|
|
|
|
|
|
|
|
|
9
|
LICATA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
10
|
POLIZZI
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
11
|
MONTE SI S. GIULIANO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
12
|
SALEME
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
13
|
CONIGLIONE
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
14
|
SUTERA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
15
|
CASTRONOVO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BARONALI
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
16
|
ALCAMO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
17
|
ALCARA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
18
|
ALTAVILLA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
24
|
BIVONA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
25
|
S. BIASE
|
97
|
66
|
113
|
164
|
343
|
0
|
3
|
6
|
11
|
29,12
|
641,15
|
627,27
|
43
|
43
|
26
|
BONPINSERI
|
131
|
104
|
92
|
209
|
405
|
8
|
4
|
24
|
23
|
1622,6
|
831,16
|
739,22
|
1714
|
1690
|
27
|
BUSACCHINO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
28
|
BURGIO
|
1239
|
964
|
1362
|
2464
|
4790
|
31
|
31
|
230
|
91
|
43175
|
2116,27
|
14692,2
|
49647,11
|
47644
|
29
|
CACCAMO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
30
|
CALAMONACI
|
136
|
169
|
137
|
363
|
669
|
6
|
0
|
24
|
14
|
4789,11
|
2640,1
|
1990,28
|
5438,14
|
5545
|
31
|
CALTABELLOTTA
|
991
|
712
|
921
|
1747
|
3380
|
26
|
24
|
118
|
79
|
23084
|
14815,1
|
4870,21
|
33028,19
|
34154
|
32
|
CALTAFIME
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
33
|
CALTANISSETTA
|
2656
|
2273
|
2670
|
5107
|
10050
|
89
|
159
|
935
|
257
|
114072,16
|
48161,11
|
23997,3
|
138236,24
|
136479
|
34
|
CALTAVUTURO, E XILLATO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
35
|
CAMMARATA, S. GIOVANNE
|
2296
|
1751
|
2318
|
4287
|
8356
|
143
|
93
|
283
|
179
|
58229,19
|
32625,27
|
13550,1
|
77305,1
|
77521
|
36
|
CAMASTRA
|
133
|
114
|
132
|
224
|
470
|
5
|
9
|
55
|
41
|
3371,18
|
1483
|
2267,5
|
2587,13
|
2571
|
37
|
CAMPOBELLO
|
85
|
75
|
115
|
172
|
362
|
8
|
3
|
4
|
15
|
1906,25
|
475,21
|
1018
|
1364,16
|
2571
|
38
|
CAMPOFRANCO
|
341
|
270
|
300
|
576
|
1146
|
16
|
9
|
96
|
61
|
4653,08
|
3504,O4
|
1837,2
|
6319,22
|
6482
|
39
|
CANNIGATI
|
1230
|
890
|
1447
|
2673
|
5010
|
40
|
|
|
|
|
|
|
|
|
40
|
CAPACI
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
41
|
CARINE
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
42
|
S. CARLO
|
22
|
10
|
17
|
33
|
69
|
0
|
|
|
|
|
|
|
|
|
43
|
CASTEL'AMMARE
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
44
|
CASTELTERMINE
|
544
|
444
|
652
|
1280
|
2276
|
31
|
|
|
|
|
|
|
|
|
45
|
CASTELVETRANO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
46
|
CASTROFILIPPO
|
283
|
220
|
343
|
553
|
1116
|
6
|
|
|
|
|
|
|
|
|
47
|
S. CATALDO
|
363
|
319
|
368
|
679
|
1366
|
26
|
|
|
|
|
|
|
|
|
48
|
S. CATHERINA
|
392
|
244
|
338
|
439
|
1021
|
23
|
|
|
|
|
|
|
|
|
49
|
CATHOLICA
|
1072
|
787
|
1281
|
2220
|
4288
|
39
|
|
|
|
|
|
|
|
|
50
|
CHIUSA
|
1368
|
980
|
1601
|
2716
|
5297
|
73
|
|
|
|
|
|
|
|
|
51
|
CIMINNA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
52
|
CONTESSA
|
253
|
211
|
297
|
488
|
996
|
32
|
|
|
|
|
|
|
|
|
53
|
DELIA
|
198
|
238
|
287
|
546
|
1071
|
13
|
|
|
|
|
|
|
|
|
54
|
S. ELISABETTA
|
179
|
128
|
258
|
373
|
759
|
1
|
|
|
|
|
|
|
|
|
55
|
FAVARA
|
18
|
640
|
1080
|
1918
|
3638
|
20
|
15
|
108
|
93
|
19162,18
|
9730,19
|
8779,14
|
20113,23
|
20579
|
56
|
GIBELLINA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
57
|
GIULIANA
|
510
|
399
|
634
|
1007
|
2040
|
26
|
|
|
|
|
|
|
|
|
58
|
GODRANO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
59
|
GROTTE
|
380
|
265
|
507
|
814
|
1586
|
16
|
9
|
96
|
61
|
10108,07
|
5482,01
|
4194,26
|
11395,12
|
11598
|
60
|
S. LORENZO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
61
|
LUCCA
|
64
|
43
|
65
|
105
|
213
|
2
|
0
|
11
|
|
|
|
|
|
|
62
|
S. MARGARITA
|
313
|
277
|
336
|
590
|
1203
|
23
|
22
|
182
|
|
|
|
|
|
|
63
|
MARINEO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
64
|
MENFI
|
168
|
139
|
169
|
268
|
576
|
4
|
0
|
25
|
|
|
|
|
|
|
65
|
MEZZOIUSO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
66
|
MISILMERI
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
67
|
MONTEALLEGRO
|
153
|
97
|
104
|
204
|
405
|
0
|
1
|
19
|
|
|
|
|
|
|
68
|
MONTEAPERTO
|
198
|
172
|
239
|
399
|
810
|
4
|
4
|
57
|
|
|
|
|
|
|
69
|
MONTEDORO
|
78
|
72
|
71
|
137
|
280
|
0
|
6
|
57
|
33
|
132,O8
|
909,26
|
453,15
|
588,19
|
586
|
70
|
MONTEMAGGIORE
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
71
|
MONTEVAGO
|
92
|
81
|
107
|
195
|
383
|
11
|
10
|
39
|
|
|
|
|
|
|
72
|
MORREALE
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
73
|
MUSSUMELI
|
1599
|
1174
|
1396
|
3251
|
5821
|
127
|
93
|
259
|
50
|
27624,1
|
18656,11
|
7923,2
|
38456,24
|
38344
|
74
|
S. NINFA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
75
|
OGLIASTRO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
76
|
PACECCO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
77
|
PALMA
|
473
|
412
|
577
|
1461
|
2450
|
11
|
19
|
105
|
124
|
6015,06
|
4848,06
|
4676,19
|
6186,23
|
5968
|
78
|
PALAZZO ADRANO
|
908
|
668
|
921
|
1571
|
3160
|
88
|
100
|
409
|
|
|
|
|
|
|
79
|
PARTANNA
|
1718
|
1460
|
1888
|
3774
|
7122
|
87
|
123
|
423
|
|
|
|
|
|
|
80
|
PIANA DEI GRECI
|
1085
|
879
|
1015
|
1970
|
3864
|
81
|
137
|
734
|
|
|
|
|
|
|
81
|
POGGIO REALE
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
82
|
PRIZZI
|
895
|
686
|
968
|
1526
|
3180
|
91
|
56
|
499
|
146
|
27958,04
|
21294,2
|
11346,2
|
37906,2
|
37392
|
83
|
RACALMUTO
|
1239
|
1066
|
1526
|
2573
|
5165
|
52
|
38
|
218
|
191
|
37635,17
|
13749,08
|
14380
|
37004,17
|
37391
|
84
|
RAVANUSA
|
244
|
139
|
363
|
461
|
963
|
3
|
11
|
15
|
32
|
2855,12
|
1180,15
|
1337,17
|
2698,1
|
2321
|
85
|
REFAUDALI
|
1245
|
730
|
1120
|
1883
|
3733
|
23
|
20
|
167
|
|
|
|
|
|
|
86
|
RESUTTANA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
87
|
RIBERA
|
129
|
114
|
140
|
238
|
492
|
6
|
3
|
37
|
|
|
|
|
|
|
88
|
ROCCA PALUMBA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
89
|
SANTO STEFANO DI BIVONA
|
821
|
663
|
847
|
1449
|
1959
|
39
|
70
|
69
|
|
|
|
|
|
|
90
|
SALA DI PARUTA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
91
|
SAMBUCA
|
1583
|
1192
|
1609
|
2975
|
5776
|
124
|
112
|
651
|
|
|
|
|
|
|
92
|
SCLAFANI
|
332
|
261
|
346
|
591
|
1198
|
15
|
11
|
63
|
|
|
|
|
|
|
93
|
SICULIANA
|
310
|
269
|
345
|
595
|
1029
|
4
|
6
|
34
|
|
|
|
|
|
|
94
|
SOMMATINO
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
95
|
TORRETTA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
96
|
TRABBIA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
97
|
VALLELONGA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
98
|
VALGUARNERA E RAXALI
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
99
|
VICARI
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
100
|
VILLAFRANCA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
101
|
VITA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SOMMARIO DEL VALLE
|
86154
|
65720
|
86724
|
171161
|
323605
|
4705
|
3966
|
24282
|
8557
|
436465,6
|
1794355,02
|
1417897
|
4741116,7
|
4704457
|
|
RAPP.% RACALMUTO/VAL DI
M.
|
1,438122
|
1,622
|
1,759605
|
1,503263
|
1,5960816
|
1,10521
|
0,958
|
0,8978
|
2,23209
|
8,622711618
|
0,766240786
|
1,01418
|
0,780494815
|
0,794799
|
|
RAPP.%PRIZZI/VAL DI M.
|
1,038837
|
1,044
|
1,116185
|
0,8915582
|
0,9826795
|
1,93411
|
1,412
|
2,055
|
1,70621
|
6,405554069
|
1,186732824
|
0,80021
|
0,799520501
|
0,794821
|
|
RAPP.% RAVANUSA/VAL DI
M.
|
1,445087
|
1,111
|
1,291453
|
1,1001338
|
1,1535668
|
0,48884
|
0,504
|
0,6878
|
8557
|
436465,6
|
1794355,02
|
1417897
|
4741116,7
|
4704457
|
|
RAPP.% GROTTE/VAL DI M.
|
0,441071
|
0,403
|
0,584613
|
0,4755756
|
0,4901037
|
0,34006
|
0,227
|
0,3954
|
0,71287
|
2,315891562
|
0,305514234
|
0,29581
|
0,240346752
|
0,246532
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Numero di Fuochi
|
Maschi di 18. in 50.
anni
|
Maschi di altra età
|
Femmine d' ogni età
|
Somma di tutte l'anime
|
Numero di Cavalli
|
numero di Giumenti
|
Numero di Bovi
|
Num. di Vacche aratorij
|
Valore di beni Stabili
allodiali
|
Valor di beni Mobili
|
Somma delle Gravezze
|
Resto di liquido di
tutte le facultà
|
Somma appurata dalla
Bonatenentia sopra la quale si fa ripartimento
|
83
|
RACALMUTO
|
1239
|
1066
|
1526
|
2573
|
5165
|
52
|
38
|
218
|
191
|
37635,17
|
13749,08
|
14380
|
37004,17
|
37391
|
|
RACALMUTO
|
1756
|
1336
|
1722
|
3055
|
6063
|
29
|
57
|
24
|
31
|
71444,02
|
7576,01
|
31811,1
|
47208,23
|
49253,1
|
|
sargentia a. 1760
|
517
|
270
|
196
|
482
|
898
|
-23
|
19
|
-194
|
-160
|
33808,85
|
-6173,07
|
17431
|
10204,06
|
11862,1
|
Allegato n.° 2
Grafici relativi
al censimento del 1505
Ripartizione della tanda
del donativo regio prima e dopo
il censimento del 1505,
secondo le attuali province (valori in onze)
Legenda: a = donativo in onze prima
del censimento; b = dopo il censimento; c= % di b totale; d = imposta per fuoco
(in tarì) calcolata su b totale.
Legenda: a = donativo in onze prima
del censimento; b = donativo in onze dopo il censimento; A = n.° fuochi; B = % a/A; C = % b/A; D = b - a;
E = C -
B.
Grafico delle variazioni assolute e percentuali del
donativo del 1505.
Fuochi del 1505, nonché fuochi e “facultà” del 1548
Allegato n.° 3
Allegato n.° 4
Allegato n.° 5
Dai Registri della Matrice di racalmuto sono desumibili
questi dati:
anno
|
dati disponibili
|
n.° mesi
|
mortalità annua stimata
|
popolazione media
|
% su pop. media
|
media annua
|
1600
|
84
|
5
|
201,6
|
4455
|
4,53
|
205
|
1601
|
100
|
4
|
300
|
4456
|
6,73
|
205
|
1617
|
50
|
4
|
150
|
4472
|
3,35
|
205
|
1618
|
144
|
12
|
144
|
4473
|
3,22
|
205
|
1619
|
262
|
12
|
262
|
4474
|
5,86
|
205
|
1620
|
159
|
11
|
173,45
|
4475
|
3,88
|
205
|
Prima della grande peste del 1771-72, questi sono gli
analoghi dati:
anno
|
dati disponibili
|
n.° mesi
|
mortalità annua stimata
|
popolazione media
|
% su pop. media
|
media annua
|
1652
|
102
|
9
|
136
|
5344
|
2,54
|
172,5
|
1653
|
140
|
12
|
140
|
5362
|
2,61
|
172,5
|
1654
|
189
|
12
|
189
|
5380
|
3,51
|
172,5
|
1655
|
116
|
12
|
116
|
5398
|
2,15
|
172,5
|
1656
|
103
|
12
|
103
|
5416
|
1,90
|
172,5
|
1657
|
148
|
12
|
148
|
5434
|
2,72
|
172,5
|
1658
|
160
|
12
|
160
|
5452
|
2,93
|
172,5
|
1659
|
237
|
12
|
237
|
5470
|
4,33
|
172,5
|
1660
|
186
|
12
|
186
|
5488
|
3,39
|
172,5
|
1661
|
142
|
12
|
142
|
5506
|
2,58
|
172,5
|
1662
|
163
|
12
|
163
|
5524
|
2,95
|
172,5
|
1663
|
190
|
12
|
190
|
5542
|
3,43
|
172,5
|
1664
|
208
|
9
|
277,33
|
5560
|
4,99
|
172,5
|
1665
|
235
|
12
|
235
|
5578
|
4,21
|
172,5
|
1666
|
183
|
12
|
183
|
5596
|
3,27
|
172,5
|
1667
|
134
|
12
|
134
|
5614
|
2,39
|
172,5
|
1668
|
255
|
12
|
255
|
5632
|
4,53
|
172,5
|
1669
|
201
|
12
|
201
|
5650
|
3,56
|
172,5
|
1670
|
130
|
12
|
130
|
5668
|
2,29
|
172,5
|
1671
|
124
|
12
|
124
|
5686
|
2,18
|
172,5
|
Ed a cavallo tra i due
secoli abbiamo:
anno
|
dati disponibili
|
n.° mesi
|
mortalità annua stimata
|
popolazione media
|
% su pop. media
|
media annua
|
1686
|
12
|
2
|
72
|
4671
|
1,54
|
130
|
1687
|
173
|
12
|
173
|
4696
|
3,68
|
130
|
1688
|
119
|
12
|
119
|
4721
|
2,52
|
130
|
1689
|
104
|
12
|
104
|
4746
|
2,19
|
130
|
1690
|
94
|
12
|
94
|
4771
|
1,97
|
130
|
1691
|
108
|
12
|
108
|
4796
|
2,25
|
130
|
1692
|
156
|
12
|
156
|
4821
|
3,24
|
130
|
1693
|
105
|
12
|
105
|
4846
|
2,17
|
130
|
1694
|
112
|
12
|
112
|
4871
|
2,30
|
130
|
1695
|
99
|
12
|
99
|
4896
|
2,02
|
130
|
1696
|
115
|
12
|
115
|
4921
|
2,34
|
130
|
1697
|
164
|
12
|
164
|
4946
|
3,32
|
130
|
1698
|
162
|
12
|
162
|
4971
|
3,26
|
130
|
1699
|
162
|
12
|
162
|
4996
|
3,24
|
130
|
1700
|
134
|
12
|
134
|
4996
|
2,68
|
130
|
1701
|
121
|
12
|
121
|
5021
|
2,41
|
130
|
1702
|
94
|
12
|
94
|
5046
|
1,86
|
130
|
1703
|
113
|
12
|
113
|
5071
|
2,23
|
130
|
1704
|
188
|
12
|
188
|
5146
|
3,65
|
130
|
1705
|
119
|
12
|
119
|
5171
|
2,30
|
130
|
1706
|
103
|
12
|
103
|
5196
|
1,98
|
130
|
1707
|
83
|
5
|
199,2
|
5096
|
3,91
|
130
|
1713
|
55
|
4
|
165
|
5346
|
3,09
|
130
|
1714
|
117
|
12
|
117
|
5371
|
2,18
|
130
|
1715
|
129
|
11,5
|
134,61
|
5396
|
2,49
|
130
|
Allegato n.° 6
OGGI
LI 17 MAYO 1802
NOTA
DI PERSONE LI QUALI PASSARONO DI QUESTA ALL'ALTRA VITA
NOME
|
COGNOME
|
PATERNITA'
|
NOTA
|
|
|
VINCENZO
|
LA
MATINA
|
GIROLAMO
|
|
|
|
ANTONIO
|
LA
MATINA
|
GIROLAMO
|
|
|
|
ANGELA
|
PALERMO
(LA)
|
GIUSEPPE
|
|
|
|
CARMELA
|
PALERMO
|
GIUSEPPE
|
|
|
|
ALESSANDRO
|
AGRO
(D')
|
|
|
|
|
ANGELA
|
LA
LIOTA
|
|
|
|
|
ANGELO
|
TAVERNA
|
|
|
|
|
ALOISIA
|
TAVERNA
|
|
FIGLIA
|
|
|
FALCI
|
VINCENZO
|
GAETANO
|
|
|
|
CARLO
|
MORREALE
|
|
FOGITE
|
FOGITE
|
|
ROSALIA
|
MORREALE
|
|
MOGLIE
|
FOGITE
|
|
CALOGERA
|
MORREALE
|
|
FIGLIA
|
FOGITE
|
|
ANTONINO
|
MORREALE
|
|
FIGLIO
|
FOGITE
|
|
CALOGERO
|
MORREALE
|
|
FIGLIO
|
FOGITE
|
|
NICOLO'
|
MORREALE
|
|
FIGLIO
|
FOGITE
|
|
RAIMONDO
|
MORREALE
|
|
|
FOGITE
|
|
DOROTEA
|
MORREALE
|
|
MOGLIE
|
FOGITE
|
|
STEFANO
|
BRUTTO
|
|
MASTRO
|
|
|
MAREANNA
|
BRUTTO
|
|
FIGLIA
|
|
|
LEONARDO
|
LO
DESTRO
|
|
MASTRO
|
FUGGITO
|
|
GRAZIA
|
LO
DESTRO
|
|
MOGLIE
|
FUGGITO
|
|
ARNONE
|
NICOLO'
|
|
|
|
|
ANTONIO
(?)
|
LA
ROCCA
|
|
|
FUGGITO
|
|
CALOGERO
|
CASTILLUZZO
|
ANGELO
|
|
|
|
ANTONIA
|
CASTILLUZZO
|
ANGELO
|
|
|
|
VINCENZO
|
CASTILLUZZO
|
ANGELO
|
|
|
|
CALOGERO
|
CASTILLUZZO
|
|
|
|
|
MARIA
|
SALVAGIO
|
GIOVANNI
|
|
|
|
GIOVANNI
|
PITROZELLA
|
|
|
|
|
SANTA
|
LA
ROCCA
|
|
|
|
|
AGRO'
(D')
|
CROCIFISSA
|
|
|
|
31
|
ALOISIO
|
LA
MONICA
|
|
|
|
|