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venerdì 26 febbraio 2016

Ditemi il titolo di un libro serio che avete letto. Diciamo tutta gente di facile contentatura. E magari si sentiranno intellettuali. Ricordo la mia rabbia, questo signor Camilleri, credo oriundo di Racalmuto (ma Sciascia non lo tollerava per pochezza letteraria) si mette a scrivere il Re di Girgenti. Prende una frase da un altro mio paesano l'avv. Picone, persona eria ad onta del cognome, e ne fa un romanzo. Sciascia per scrivere la Morte dell'Inquisitore spese un sacco di soldi per documentarsi (e magari devette scrivere che non aveva saputo trarre un ragno dal buco). Camilleri si mette a pasticciare; vescovi veri ma del Seicento saltano nel Settecento, tragiche vicende omofobe del 1599 diventan occasione nel secolo dei lumi di titillamenti per giovani masturbatori etc etc. Un altro po' gli danno il Nobel per le scienze storiche e soldi da accapponar la pelle. Certo che quando si nasce fortunati! Se mi avessero detto che il quasi centenario, asciutto ormai di mente e di memoria, fosse ritornato a scrivere una bella poesia come quelle difficilissime che scriveva in giuventù davvero avrei gridato al miracolo. Oddio - avrei gridato - Andrea Camilleri è tornato COMUNISTA! Facendo resuscitare - lui? i suoi neretti - lo stracotto Montalbano altro che maestro, maestro dei miei stivali!  

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