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lunedì 7 marzo 2016


Racalmuto, 18 luglio 1999

 

 

Preg.mo Signor Sindaco,

mi pregio dare sollecito riscontro alla Sua istanza del …., fattami pervenire tramite il Suo Vice_Sindaco dott. Leopoldo Sardo.

Mi preme far subito presente che resto particolarmente interessato all’iniziativa del Comune del Popolo racalmutese che mi è stato indegnamente commesso nella mia veste di Arciprete: ogni attività che possa ricristianizzare Racalmuto anche nei collegati interstizi della cultura o della cultura pittorica mi trova entusiasticamente (ed apostolicamente) entusiasta e compartecipe. Pietro d’Asaro, chierico religiosissimo e pittore d’intemerata ortodossia in quel Seicento racalmutese che manipolatori disattenti – anche se letterariamente pregevoli – vorrebbero profanare con diaconi di presunto “tenace concetto” (sublimazione di becera e criminale testardaggine) o con preti in vena di esogeno “alumbriamento”, quasi si trattasse di satirismo senile, fu dunque artista degno di apparire in una chiesa, sia pure di eccelsa devozione quale Sant’Anna.

Resta però l’ostacolo del canone 1222 che recita: «§ 1: Si qua ecclesia nullo modo ad cultum divinum adhiberi queat et possibilitas non detur eam reficiendi, in usum profanum non sordidum ab Episcopo dioecesano redigi potest.

«§ 2: Ubi aliae graves causae suadent ut aliqua ecclesia ad divinum cultum amplius non adhibeatur, eam Episcopus dioecesanus, audito consilio presbyterali, in usum profanum non sordidum redigere potest, de consensu eorum qui iura in eadem sibi legitime vindicent, et dummodo animarum bonum nullum inde detrimentum capiat.»

Come vede, Signor Sindaco, abbiamo limiti rivenienti dal Codice Canonico che occorre sapere rispettare. Pertanto, ho fondato l’associazione non profit “Ecclesia” - il cui consulente legale è il dott. Calogero Taverna, che Ella ben conosce – la quale mi sembra molto adatta ad affrontare e risolvere adeguatamente siffatte questioni, specie d’indole giuridica.

Potrebbe, pertanto, Ella prendere contatti con il suddetto Consulente legale per una definizione dei termini giuridici e processuali delle soluzioni dignitose di cui la Sua benemerita iniziativa necessita.

Benedicendola di cuore nel nome del Signore, si abbia tutta la mia stima e deferenza.

 

 

(Arc. Alfonso Puma)  

 

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