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sabato 2 aprile 2016

Tano Savatteri Alfredo Sole ed io

Lillo Taverna ha condiviso il post di Lillo Garlisi.


Lillo Garlisi
«Una squadretta di assassini di Cosa Nostra è pronta a intervenire al bisogno, quando c'è da ammazzare qualcuno.
Con una sola avvertenza: non si uccide di vener...dì, perché è giorno di dolore, morì nostro Signore».
Una storia di mafia, una storia di un paese. Una storia di ragazzi che la vita le scelte il destino spingono su strade diverse.
I RAGAZZI DI REGALPETRA
Un grande, imperdibile, libro di Gaetano Savatteri per Melampo Editore
Altro...



































Commenti
Lillo Taverna Lillo Taverna E' chi può negare che Tano Savatteri abbia una penna magistrale, alato giornalista, delizioso elzevirista, intervistatore acuto sottile persino garbato. Scrisse questo libro ormai son passati quinquenni. Vi incluse un profilo su un protagonista degli anni di piombo di piazza castello a Racalmuto. Ma era un racconto triste cupo disperato di Alfredo Sole. A pensare che quell'ergastolano là di cui mio nipote torna a dire era sceccu a scuola elementare potesse nutrire sentimenti tanto teneri e soprattutto disporre di scrittura tanto efficace c'era da strasecolare. E trasecolai. Scrissi dopo la lettura di quel "ragazzi di regalpetra” ad Alfredo Sole. Mi rispose, intrecciammo un dialogo a distanza, me ne abbagliai sempre di più e ne ho fatto un mio figlio "selettivo". Questo ex omicida, con tre ergastoli addosso in quanto tre volte reo confesso, oggi è cinquantenne sagacemente pentito: scrive di sé, di un solo omicidio non sono pentito, quello commesso contro il mio vecchio io. E c'è da credergli!. Una laurea in filosofia nell'ostica università di Milano dovrebbe essere il suggello del totale tramutamento genetico del ragazzo di regalpetra che Savatteri per suoi interessi letterari ha profilato; quantum mutatus il colto pensante conoscitore del sofista Gorgia, oggi tanto profondo da farne una tesi che fra giorni si dibatterà nell'ateneo meneghino per una corona di lauro con cui cingere la testa ormai canuta di questo ex assassino racalmutese.
Un miracolo, una palingenesi umana sociale e culturale che in qualche modo attesta che il carcere in Italia può' essere redentivo ai sensi della nostra Costituzione e non solo repressivo per la ineludibile legge del taglione di biblica concezione Un miracolo cui tutti dovremmo plaudire. Ma non se ne dà per inteso il sostituto procuratore dell'antimafia di Palermo dottore E. Ravaglioli, il giovane vincitore di concorso in Magistratura, a lauto stipendio con dilatazione economica per inesistente rischio morte e crediamo poco propenso a dimorare nella disagiata sede di Palermo.
E costui non ha neppure tempo per dare uno sguardo agli aggiornamenti infornativi sulla fine pena MAI inflitta all'ex ragazzo di regalpetra di Tano Savattaeri. E già, si sarà detto quel signor dott. Ravaglioli, Sole Alfredo è quel Sole Alfredo degli Stiddrari in lotta mortale e criminale con i Culi Piatti così ben tratteggiati dal grande giornalista racalmutese. E il grande giornalista ripubblica adesso tale e quale quel suo agghiacciante testo come se nulla fosse cambiato. Pertanto - classico sillogismo di certa nostra incolta magistratura, non più adusa al diritto romano - neppure il suo triplice ergastolano Sole Alfredo è cambiato. Quindi "Nulla di nuovo, si conferma”. Il che ha determinato la perpetuazione di un sine die di un carcere duro che anticostituzionalmente dura da un quarto di secolo.
Non pensa il sensibile Tano Savatteri di essere responsabile di codesta crudeltà dei nuovi ancor più cinici professionisti dell'antimafia? Trasse tanta gloria dal letterato Alfredo Sole. Savatteri divenne celebre ed affermato; ad Alfredo Sole ritirarono persino il vecchio trabiccolo per scrittura informatica e non gliel'hanno dato per un decennio. Ora Tano Savatteri ripubblica con successo quel suo antico parto letterario, dà appiglio a Ravaglioli di disbrigare distrattamente il suo dovere di ufficio nei confronti di questo ergastolano ostativo da 25 anni (in dispregio della Costituzione) e tranquillamente si gode gli rinverditi successi letterari nella bella veste dei tipi di MELAMPO rimartellati acriticamente dallo storico a la page prof. Lupo dell'università di Palermo. Bella iniziativa editoriale, pessimo scherzo giocato a mio figlio selettivo Alfredo Sole
Calogero Taverna












 

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