MESSANEIDE- la Riesi di un grottesco giornalista
Ettore Messana si laurea in giurisprudenza prima dello scoppio della guerra del 1915-18, cerca di esercitare a Racalmuto, secondo Eugenio Napoleone Messana che invero non lo ama per ragioni e ripecche familiari, ritengo. Quindi dovette andare militare ache se per raccomandazioni varie non penso che sia andato al fronte come invece vi finì mio nonno, un analfabeta contadino trentasettenne con moglie giovane, cinque figli ed una mula appena acquistata.
I MESSANA a Racalmuto da tempi dell'ex 'mastru' Luigi Messana" borghese arricchito - secono il compiacente narrare del tardo virgulto il noto 'Genio non so se Castore o Polluce nella ambigua diarchia con il Clemente Casuccio degli anni '50 - dell'ultimo '700 attraverso il commercio degli zolfi, la amministrazione del conte, che tenne per molti anni e l'esazione. più tardi, della tassa del macinato".
Invero come nobili lombi c'è da sospettare, ci pare solo un piccolo mercante che fa suo l'appalto dell'odiosa tassa del macinato.
Ettore Messana nasce nel 1884 al n. 4 dell'attuale via Messana, ove ancor oggi c'è l'ingresso del palazzotto che fu di Elettra Messana. Cistei legò quel palazzotto al Comune per farne una biblioteca, ma il Petrotto lo chiuse per acquisire i favori di un riottoso consigliere, ago della bilancia.
Tornato da militare, nella grande crisi che si agitò a Racalmuto tra la celebrazione della Vittoria e l'avvento del fascismo, l'avv. Messana pensò bene di passare in polizia sulla scia di un suo parente lontano che nel 1860 era stato commissario in quel di Bologna distinguendosi per certe stranenezze medico-poetiche, con spunti pornografici.
Sotto Vittorio Emanuele Orlando il Nostro finisce vice commissario nella propinqua Mussomeli. Orlando lascia, Nitti subetra. Siamo nel'ottobre del 1919. I rivolgimenti politici e sociali di quella congiuntura notissinìmi per il resto d'Italia non si sa bene quali fossero in provincia di Caltanissetta. Comunque sappiamo che Riesi è sotto il tallone del deputato Pasqualino. La cronaca dei giornali di quella triste domenica a Riesi (Giornale di Siciia ed Ora), considerano codesto parlamentare che invero finirà bruciato dal fascismo come il santone della politica riesina.
Abbiamo consultato vari testi su questa tragica domenica dell'Ottobre 1919 e mentre Renda sorvola inspiegabilmente, qualcosa Salvatore Lupo ci dice: " non a caso i politici cui i combattenti legarono le loro sorti non furono tanto i vecchi notabili, ... è chiaro che le nuove strutture clientelari legate ai leaders combattentistici mantennero una loro fisionomia solo laddove la lotta per la terra lasciava un più solido retaggio organizzativo, sull'asse Agrigento Caltnissetta". Non è che il Lupo ci spiega tmolto, ma ci consente almeno di capire come andarono davvero le cose alla luce dei ragguagli che un pastore valdese ci ha lasciato. E così proponiamo il testo del Ferri che pur scritto una diecina di anni dopo gli eventi che coinvolsero Messana, un certo quadro generale ce lo fornisce.
Il testo del Ferri potrebbe anche essere preso come puntello dai detrattori di Messana. Quel "Delegato di P.S." potrebbe essere il Messana e quindi il misfatto: "ad un certo punto il Tenente e il Delegato di P.S. premono la mano del soldato, facendo funzionare lo strumento micidiale. Al crepitio fulminea della Mitragliatrice seguirono altri colpi di fucile e di revolvers. Il terrore invase tutti gli animi. Un momento dopo si vide un campo di morti sia in piazza che in Corso: anche i feriti fecero spavento. Nella confusione gli sparatori fuggirono; inseguito fu raggiunto il tenente al piano del Pozzillo per la via di Ravanusa e fu freddato. In quella occasione l'ing. Accardi, che si trovava lungo il Corso, trascinato nel Cortile Golisano, venne pugnalato da mano ignota e ferito."
Noi che prteggiamo a spada tratta per il nostro grande compaesano Messana eravamo rimasti piuttosto scossi da questo racconto del religioso valdese Ferri. Per fortuna proprio Gigi Restivo, alla ricerca di carte infamanti il Messana, senza volerlo ci ha rasserenato. Il Restivo tramite Coco era arrivato ad uno stralcio di relazione ministeriale in pssesso del Casarrubea. Vi viene riportato il rapporto Trani, l'ipettore civile mandato da Nitti, che in apertura politica verso i socialisti avrebbe ben fulminato eventuali poliziotti o militari antisocialisti, Messana Compreso. Gigi Restivo pubblicò quel documento con enfatsi anti messaniana. Ma senza volerlo assolve il questore nato a Racalmuto dalla pesante insinuazione del comunista della prima ora Li Causi che tendeva a fare apparire Ettore Messana il novello Bava Beccaris riesino (senza fondamento, invero). Li Causi che pur aveva sotto mano il documento pubblicato dal foglio di Egidio Terrana, si guarda bene dal citare il Trani e si abbarbica ad un generale Densa che non risulta avere fatto rapporto alcuno.
Come apparirà dalle testimonianze esclusive del capo della Polizia Carmine Senise (vedi libro qui citato), Ettore Messana esce indenne per il Minstero degli Interni da accuse tendenti a farne unsa sorta di stragista di Stato come dopo calunniosamente ANPI di Palermo CASARRUBEA E COMUNE DI RIESI tentarono. Per tabulas risulta che il giovane e magari inesperto vice commissario nato Racalmuto era stato solo travolto dagli eventi: "Vice Commissario (alias Ettore Messana) visto che la forza stava per essere accerchiata dispose venisse ritirata ma intanto dalla folla partivano colpi sassi che contusero due soldati e quattro colpi rivoltella uno dei quali ferì soldato Jannanone che alla sua voltacominciò a sparare contro gli assembrati seguito in ciò dagli altri soldati. Intanto soldati incominciarono a sbandarsi per una via che dava alla campagna abbandonando due mitragliatrici alcuni fucili dandosi alla fuga, affidandosi ognuno iniziativa individuale. Azione ufficiali funzionario rivelatasi nulla appena iniziossi sbandamento truppa agenti forza pubblica. Questa notte per misure prudenza saranno allontanati Vice Commissario P.S. e agenti e soldati con ufficili che presero parte conflitto.".
Non abbiamo competenze militari per dire che se la mitraglia sparò e se fu dato un ordine dobbiamo risalire al tenente e non al V. Commissario. Il Tenente ci rimise la vita. Il V. Commissario se ne tornò INTEMERATO a Mussomeli e poi la carriera la fa non Sicilia non con Gueli, non flirtando con Vizzini, non facendo il fascista ma lontano a Bolzano.
Viene ora un tal petulante Egidio Terrana e non so in che cosa vuol mettermi in discusione sia pure con mio cugino Gigi Restivo. Codesto Terrana della terra grottesca mi vorrebbe flagellare per omessa ottemperanza a non so quale deontolgia professiobale proprio lui che proprio contro di me - e lui è giornalista - la deontologia della sua categoria se l'è messa sotto i piedi. A suo avviso il Messana che qui vediamo a fianco di De Gasperi per una missione delicata all'estero sarebbe un rozzo "poliziotto" d'altri tempi e ancor oggi in preda di chissà quali ambiguità storiche. Cararrubea è morto e proprio su Malgrado Tutto finalmente abbandona siffata accusa contro Messana, la Cernigoi non sa, Coco storpia, Li Causi giubilato a dire di Federico Martorana da un di vino Bufalini. Forse l'Egidio della grottesca terra pensa al prof. Gero Defrancesco che si sta incaponendo a dare peso ad un interpolazione del Giornale di Sicilia edizione nissena che non trova riscontro nelle edizioni ufficiali dell'emeroteca della Bablioteca Nazionale di Roma, o a certi diversivi di avvocaticchi di Sicilia ciancianti in difesa di tal Calì di Mazzarino o a qualche allegra testimonianza nel processo contro il Butera che il Ferri ben dipinge.
Continui pure COLPI DI SPILLO a insolentrmi con espressioni irriguardose del tipo. IO SON LO STORICO.
Non sono storico ma non amo le fanfaronate di Casarrubea riciclate in un infelice numero dell'odierno foglietto dal titolo indebito di MALGRADO TUTTO.
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Rosario Pasqualino Vassallo
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Rosario Pasqualino Vassallo | |
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Sottosegretario al Ministero di Grazia, Giustizia e dei Culti | |
Durata mandato | 18 giugno 1916 – 23 giugno 1919 |
Ministro delle Poste e Telegrafi del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 15 giugno 1920 – 4 luglio 1921 |
Predecessore | Giuseppe Paratore |
Successore | Vincenzo Giuffrida |
Rosario Pasqualino Vassallo | |||
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Luogo nascita | Riesi | ||
Data nascita | 13 agosto 1861 | ||
Luogo morte | Roma | ||
Data morte | 25 marzo 1950 | ||
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza | ||
Professione | avvocato | ||
Legislatura | XXII, XXIII, XXIV, XXV, XXVI, XXVII |
Nel 1920 con Giovanni Giolitti, fu Ministro delle Poste e Telegrafi. All'avvento del Fascismo fu compreso nel Listone ed eletto alla nuova Camera dei Deputati (1924) con Mussolini.[1]
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