venerdì 3 febbraio 2017

Alla Festa di la B.M. di lu MUNTI pronunciammo il 5 luglio del 1993 - l'anno prossimo fa vent'anni e reiteriamo ora la richiesta per una rievocazione, sperando che il volpino ufficio comunale sta volta non si opponga - questa "dotta" prolusione a lu Chianu Castieddu in gloria del Mutuo Soccorso. Pierino Carbone, solerte come

 

sempre, aveva fatto venire un glorioso cantastorie di cui noi manco il cognome ricordiamo (a maggior disdoro nostro).

Omaggiavamo Carminu Gueli, presidente, e torniamo a farlo ancora qui. Grande e loquace Carminu!. Riddiliu per Alfonso Scimé lui e riddiliu ora io, per volere del baffuto Sardo.

Avevamo dato carte pregevoli: smentivano un burbanzosetto demente di culo che la faceva da despota. Lo invitavamo a espungere i muri d'ingresso del Mutuo da funeree, fallaci, lapidee incisioni. Vinse Lui e noi - il dottor Calogero Taverna e il defenestrato Carmelo Gueli - fummo esiliati. Quelle lapidee sconcezze stanno ancora là, riprotamente immarciscibili.





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