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Autunno (Bovio - De Curtis) tenore Luigi Infantino

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Pubblicato il 13 mag 2013
Infantino Luigi, Racalmuto(Agrigento) 24 aprile 1921 -- Roma, 22 giugno 1991.
Nasce a Racalmuto, nell'Agrigentino, il 24 aprile 1921 da Carmelo e Maria Tornabene. Avviato precocemente allo studio della musica, da maestro Martorana, impara a suonare il flauto e il tamburo, entrando ancora bambino a far parte della banda comunale di Racalmuto. Dotato di una bella voce di tenore, nel 1937, a Parma, prende lezioni di canto che interrompe nello stesso anno, quando entra come flautista nella banda della Regia Marina a La Spezia. Ritornato nella città emiliana durante la seconda guerra mondiale, riprende i suoi studi, e nel 1943 debuttò al teatro Regio come Rodolfo ne La bohème di G. Puccini. Durante gli anni dal 1944 al 1946 lavorò intensamente (più di settanta rappresentazioni) al teatro S. Carlo di Napoli, cantando, tra le altre opere, in Madama Butterfly di Puccini (con Toti Dal Monte), L'elisir d'amore e Lucia di Lammermoor di G. Donizetti, Rigoletto di G. Verdi, La bohème (con Tito Gobbi), e partecipando alle manifestazioni fuori sede organizzate al Covent Garden di Londra. Nel 1945 cantò ne L'amico Fritz di P. Mascagni, diretto da F. Capuana al Regio di Parma (con Renata Tebaldi); nello stesso anno, diretto ancora da Capuana, al Comunale di Bologna fu il Duca di Mantova nel Rigoletto. Il debutto al teatro alla Scala di Milano avvenne il 28 dicembre 1946 (due giorni dopo la riapertura del teatro, rimasto per lungo tempo chiuso in seguito al rovinoso bombardamento dell'agosto 1943) nelle vesti di un applaudito Don Ramiro ne La Cenerentola di G. Rossini, diretta da T. Serafin. Sotto la guida di illustri maestri, cantò al fianco di molti grandi nomi della lirica italiana degli anni '50 e '60; fu particolarmente apprezzato nei ruoli di Almaviva ne Il barbiere di Siviglia di Rossini (di cui rimane testimonianza nell'edizione con Giulietta Simionato, incisa per la Fonit Cetra, recentemente riedita), di Rodolfo ne La bohème (ruolo del debutto e dell'addio alla carriera, accanto a Renata Tebaldi), e di Edgar nella Lucia di Lammermoor (memorabile l'edizione veneziana del 1954 al teatro La Fenice, con Maria Callas ed E. Bastianini). Durante gli ultimi anni della carriera si dedicò a opere di compositori contemporanei, alcune delle quali in prima assoluta: interpretò il re nell'Amleto di M. Zafred (Roma, teatro dell'Opera, 9 genn. 1961), Ammone ne La stirpe di Davide di F. Mannino (libretto di V. Viviani, ibid., 19 apr. 1962), Tom ne La capanna dello zio Tom di L. Ferrari Trecate (E. Anceschi, ibid., 7 marzo 1963), il cameriere nell'Otto Schnaffs di S. Fuga (Napoli, S. Carlo, 29 maggio 1971), il re nella Maria Antonietta di T. Gargiulo (V. Viviani, Roma, teatro dell'Opera, 12 apr. 1973). Cantò inoltre al Massimo di Palermo ne Il Gattopardo di A. Musco (1967) e ne La sagra della nave di M. Lizzi (1971). Durante la sua carriera, l'I. si dedicò anche all'attività concertistica. Di un certo rilievo fu poi l'attività internazionale: si esibì al Covent Garden di Londra, al Metropolitan di New York, al S. Carlos di Lisbona (1949), al teatro dell'Opera di Helsinki (1953) e in molti teatri dell'America Latina. Stabilitosi a Roma, negli anni '50 aveva sposato l'attrice Sarah Ferrati e dalla loro unione nasce la figlia Monica anch'essa attrice. Numerosissime sono le sue registrazioni in produzioni radiofoniche della Rai, dove fece la sua ultima esibizione ne Il diavolo in giardino di Franco Mannino nel 1973. Nel 1975 cura la pubblicazione di un disco, Sicilia amari e duci (ed. Curci, LP 121), con l' affettuosa presentazione di Sciascia, anche lui nato a Racalmuto, compagno di scuola e caro amico dell'Infantino. Si tratta di una raccolta di canti popolari siciliani, alcuni dei quali composti appositamente, altri trascritti e rielaborati dallo stesso Infantino. Partecipa come attore anche ad importanti film quali: Cristo si è fermato a Eboli nel 1979 di Francesco Rosi dove ha interpreta la parte dell'autista e nel 1981 sempre con Rosi al film Tre fratelli dove ha interpretato la parte del secondo amico al bar. Muore a Roma, dopo una lunga malattia, il 22 giugno 1991.
Si distinse come interprete nella canzone napoletana grazie ai suoi album incisi per La voce del padrone e per la Emi Italia.

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