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venerdì 17 febbraio 2017

mercoledì 24 febbraio 2016


IL "NOSTRO" TENORE "DRAMMATICO": SALVATORE PUMA


"I diversi tipi di voci tenorili si possono riassumere in “Tenore di grazia”, con una tessitura o estensione acuta e dotato di agilità, come il “Conte di Almaviva” del Barbiere di Siviglia di G. Rossini. Inciso per la Cetra dal nostro Luigi Infantino nel 1950 con altri interpreti di spessore internazionale.
Il “Tenore lirico” con una migliore cantabilità dalla zona centrale a quella acuta.

Il “Tenore lirico o di mezzo carattere” come “Turiddu” della Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, che ha avuto un interprete impareggiabile in Salvatore Puma, e “Cavaradossi” della Tosca di G. Puccini interpretato sia da Puma nel lontano 1956 a Tokyo e nel 1973 al Teatro Massimo di Palermo, sia da Infantino al San Carlo di Napoli nel 1946.



Il “Tenore lirico vero e proprio” , portato sulle scene dai nostri tenori, come il libertino Duca di Mantova del Rigoletto di G. Verdi, l’innamorato pittore Mario Cavaradossi della Tosca di G. Puccini, e dello stesso compositore l’innamorato di Manon, Des Grieux.

Il “Tenore lirico spinto” personaggio principale dell’Andrea Chenier, interpretato da Puma al Massimo di Palermo nel 1972, e Don Josè nella Carmen di G. Bizèt, portato felicemente in giro nei teatri di tutto il mondo dai nostri tenori.

Per finire il “Tenore drammatico” con voce potente e accenti forti, come l’Otello di G. Verdi e il Sansone dell’opera omonima di Saint-Saëns magnificamente interpretati da Salvatore Puma."                                                                                                               Domenico Mannella








Enrico Di Puma, presidente del circolo culturale "B. Gigli" di Racalmuto, 
mostra orgoglioso i ritratti autografati del tenore Salvatore Puma

 


O Lola, c'hai di latti la cammisa

Vesti la giubba

E lucean le stelle
https://www.youtube.com/watch?v=VXuSLaMP0Jc


"Un paese e tre tenori" di Domenico Mannella


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