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mercoledì 19 aprile 2017

Si dà però il caso che si dovette inventare il ratto delle Sabine che un nucleo di verità storica ce l'avrà, come un velo pietoso sulle razzie romane che nulla hanno a che fare con le boniste tesi di fascistico sapore. E se il Pio Virgilio fu costretto a dare ad Ufente la patente di barbaro ladro capo dì gentaglia che viveva di ratto e di rapina lo ha fatto per giustificare i suoi padroni dei Sette Colli qualche mezzo millennio dopo. Certo che il giorno in cui la Soprintendenza del lazio si deciderà a vedere cosa c'è di vero nella Suna di Varrone e farà i debisti scavi sù al Vaticano quello di Tor di Taglio e dell'Alzano di Silvi e ci dirà davverò se di là potesse passare la Via Cecilia come si accanisce a sostenere il mio caro amico Bernardo di Castagneta forse la taccia di predoni la daremo ai prischi romani soffocati dall'Isola Tiberina. Calogero Taverna

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