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mercoledì 29 novembre 2017

Signor Renzi, lei osa accusare la Banca d'Italia di aver fatta cattiva vigilanza sulle aziende di credito. Ma è stato lei a decostituzionalizzare l'art. 20 della vecchia e glorisa Legge bancaria. Ha ignorato persino l'art. 19 della legge 28 dicembre 2005, n. 262 che al n. 2 stabiliva: - 'la Banca d'Italia è istituto di diritto pubblico'.
Che senso ha oggi strillare sulle deficienze del controllo di una ormai Banca 'centrale' con quel po' po' di 'partecipanti'! Lei finendo nella trappola dei professionisti della privatizzazione a tutti csti ha consentito dall'alto del suo scranno di capo del governo di mettere il sasso in bocca alla Banca d'Italia quanto a vigilanza sugli operatori della raccolta del rispanio e dell'eserizio del credito. che la vecchia legge bancaria definiva 'funzioni di interesse pubblico'. E si ricordi che la prima nterpretazione della legge è quella letterale. Sottogliezze fornali dei legulei per lei aduso a scavalcarle o a cavalcarle pur di procedere alla rottamazione di coloro che non le aggradano. Salvo poi a pagarne lo scotto perché a rottamare Massimo d'Alema si finisce nella graticola.
Poi non si lamenti se ha fatto la figura del bischero quando ultimamente ha cercato per vie traverse di intromettersi nella nomina del governatore. Quando poteva n ha trascurao la suddetta legge 262/2005 lasciando vigente il punto 8) dell'art. 19 che stabilisce che "la nomina del governatore è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della bBanca d'Italia" Messo in ultimo come destrinatario di una semplice comunicazione (questo nell'intento del legislatore alla Tremonti di allora) diviene pregiudiziale a tutto. Salvo mio errore, il Consiglio suddeto è composti dal Governatore e da tredici consiglieri da nominarsi nelle asembuelee generali. E le assemblee generali sono ormai realtà bancarie o parabancarie che più private non si può. Certo può parteciparvi anzi deve parteciparsvi un 'Ispettore del tesoro designato dak Ministro del Tesoro' (so bene che sono imprciso ma non mìimporta molto).. E sai che conta codesto pubblico Ispettore!
Quel micidiale 'sentito il Consiglio superiore', è preclusivo di ogni nomina governativa sgradita, o non preselta dal Consiglio ove resta pur sempre egemone il Governatore, che se anche uscente o dimissionario o sfifuciato magari da lei signor Renzi esprime il suo voto, il suo beneplacito verso il suo sucecssore ad onta del Parlamento intero, per ora il grande estraneo.
Certo, siamo di fronte a bizzarrie istituzionali. Ciò mi spaventa, disorienta e mi preoccupa. Sono per la Centralità del Parlamento e peranto sono per il ritorno nell'area pubblica persino di rilevanza costituzionale della Banca d'Italia. Ma non è con la sua chiassata signor Renzi che si 'costitituzionalizza' la questione BI: solo con grande impegno costituzionalista del potere legislativo.
Incombenza del nuovo Parlamento, dato che quello attuale è inquinato dal Porcellum, Ma il nuovo con questa spada di Damocle del Rosatellum da lei signor Renzi imposto chissà dove ci porterà. Neppure il mio protervo ottimismo mi impedisce di prevedere un ulteriore catastrofismo istituzionale.
Calogero Taverna

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