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domenica 31 dicembre 2017

Ma dal logorroico forsennato comiziare di Li Causi contro l'innocente Messana stralciamo questo passo:
"Ma c'è di più. Nella zona dove egli è nato e nella zona dove ha trovato maggiori consensi, nel senso che ha arruolato dei banditi durante il periodo più acuto della lotta sociale, cioè il periodo della lotta per l'assegnazione delle terre incolte, Giuliano non ha mai operato contro i proprietari a favore dei contadini o contro i contadini a favore dei proprietari, ma si è ...mantenuto neutrale. Improvvisamente Giuliano diventa l'esecutore materiale della strage di Pian delle Ginestre, tesi questa carissima all'Ispettore Messana, se è vero che, in mia presenza, il primo maggio alle ore 16, in Prefettura (quando per la prima volta trovammo riuniti il Prefetto, l'Ispettore Messana, il Comandante dei carabinieri, il Segretario generale dell'Alto Commissariato, l'Ispettore generale presso l'Alto Commissariato ed altri ufficiali) è il solo Messana ad avanzare l'ipotesi che a Pian delle Ginestre ci fosse la mano di Giuliano. "
Insomma, il bandito giuliano SANTO, il capo della polizia Messana 'capo del bandkitismo siciliano'.
A Viterbo si chiarirà quale veramente fu il rapporo di Messana con Fra Diavolo, tutta una pilotata e vaneia diceria di Pisciotta.
Messana lascerà dopo giugno del 1047 la Sicilia e Giuliano continierà per altri tre anni ad ammazzare comunisti.
Certo era spalleggiato. Ma Messana l'aveva detto e ridetto al Ministro degli Interni: dietro Giuliano certi ufficiali Americani. Le OSS di cui ora alle note carte del NARA. Stanno in copia a Partinico. Tutte da studiare. Ma si sa. Messana non c'entra. Ci entraranno tanti insospettati o sospettati alla Valerio Borghese Junio, difesi persino a San Macuto da Emmanuele Macaluso . Ancor oggi non conviene la verità (che in parte Li Causi sapeva e in parte no). Per Li causi faceva comodo pensare ad una Portella della Ginestra senza Giuliano ma tutta diabolica opera del duo Scelba-Messana. Grandi calunnie, perfide strumentalizzazioni, cinematografiche credulità. Anche se tint\e di rosso. Calogero Taverna


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