Profilo

mercoledì 13 dicembre 2017

Sindacati

- I Sindacati in B.I.: so sprach il notro acuto Calogero...

I Sindacati in B.I.: so sprach il notro acuto Calogero Taverna. Buona lettura.

<<Che la partenogenesi sia stata la via maestra della Banca d'Italia è fuor di dubbio. Ma stavolta non è questione microsindacale - oltretutto la pletora di sindacatini che rappresentano manco loro stessi - ma istituzionale, direi costituzionale. La riforma è improrogabile ma spetta al Parlamento quanto agli aspetti 'nazionali', quanto a quelli comunitari è tasto dolente, certo dopo Brexit siamo nella stratosfera e figurarsi se Leone e Davy ed altri analoghi colleghi possono avere la pretesa di trovar loro la panacea. S'altro canto in Commissione Parlamentare di San Macuto è venuta fuori l'ìnidoneità di queste espressioni da Porcellum. Come nell'inchiesta Sindona si sono 'arrovugliati'. Ora non sanno che pesci prendere e stanno battendo in ritirata con un buon stratega in questo, il prode Casini genero in seconda del costruttore Caltagirone di estrazione grottesca, in un certo qual senso compaesano di Ingrao. Ne parlavo nel 1980 nel mio libro SOLDI TRUCCATI. Nihil novi sub soli insomma. Quanto ai sindacatini interni mi pare che sia giunta l'ora di dichiararli incostituzionali e di sbaraccarli dagli scranni dirigenziali della Banca d'Italia. Oltretutto non mi paiono molto patriottici con la BI con quel passare al Fatto Quotidiano e per giunta a modo loro scottanti segreti di casa nostra, dagli autrighit con le azioni CSR a queste beghe della evanescente carriera direttiva, Menager oggi di che? Calogero Taverna>>
Tradotto da Italiano
Aggiungi argomenti
    • - Egregio dottor Boccia, stiamo sollevamdo problemi titanici...

      Egregio dottor Boccia, stiamo sollevamdo problemi titanici sia pire con diverso stile e da opposti angoli visuali di color politico. S'immagimna Lei, un Leone, un Davy (oddio, degnissime persone!) agittare faccende coì scottanti ed avere la pretesa di risolverle loro con i loro microsinsatini di più o meno questuanti, e addirittura solo dall'lnterno. A me nell'agitare tali sconcertanti tematiche mi tremano le vene e i polsi. E poi so bene che ruolo funzioni ispezoni calmeerazione dell'inflazione e attuazione della Basilea 3 quanto alla liquidità banaria, oggi in crisi profonda, necessitano di disciplina parlamentare di escusica competenza degli aborriti (ma non da me) e di ripensamento comunitario da demandare a Bruxelles. Gridare a questi signori sindacalistini interni: sutor ne ultra crepidam, si può? Io dico: si deve, Conviene al Goverbatore Visco - se non vuol finire ingabbiato dalla ingenua supponenza dei suoi 'manager' di Via Nazionale e dintorni - costituire una sorta di consiglio della corona e sentire anche l'opinione di chi certa materia la mastica da oltre mezzo secolo: penso a Lo Faso, a Michele Giardina, a La Manda, a Renzetti, a Ninì De Robbio, tanto per citare solo i miei amici, non escludendo ovviamente Lei e immodestamente il sottoscritto. Calogero Taverna.
      Tradotto da Italiano
    • - "Calzante" la sua frase: il ciabattino non vada oltre le...

      "Calzante" la sua frase: il ciabattino non vada oltre le ciabatte! Traduzione non aulica come converrebbe in un compito in classe di latino ma rispondente al nostro caso. Come volevasi dimostrare la montagna ha partorito il topolino e gli attori, come preventivato, usano toni trionfanti! Chissà cosa hanno da festeggiare, quello che l'amministrazione voleva ha ottenuto. Immagini lei se dovessero avere una qualche voce in capitolo in una probabile (chissà) riorganizzazione interna. Questa accolita è ormai "res nullius", chi se li fila più all'interno del vertice! D'altronde sono le specchio del sindacalismo italiano, scalda poltrone per l'interesse solo di se stessi.
      Quanto si staranno rivoltando nella tomba schifati i Di Vittorio e i Lama?

      Avremo stili diversi, ma io e lei non siamo lontano politicamente, lei si definisce un vetero comunista mentre io sono un post comunista. Come vede non siamo opposti, semplicemente ritengo che una sinistra non debba necessariamente stare all'opposizione e nemmeno fare di tutto per non unire. Bisogna avere il coraggio di portare avanti le proprie idee ma non distruggere tutto e consegnare il paese a chi lo ha già ridotto in cenere (non dimentichiamo come certi cc.dd. politici avevano svuotato le casse dello Stato costringendo a dare un incarico a Monti per depauperarci ancora di più pur di far rientrare soldi al tesoro dello stato).

      Per ora, buona serata; ma continueremo vero?
      Tradotto da Italiano
    • - Prima DI TUTTO IO CHE NON VANTO Né POSSO VANTARE NOBILI...

      Prima DI TUTTO IO CHE NON VANTO Né POSSO VANTARE NOBILI LOMBI COME QUALCHE COLLEGA con cui testé ho litigato cerco con una certa educazione di esprimermi dattilograficamente corretto. Impresa ardua. Purtuttavia ricopio:

      <<Che la partenogenesi sia stata la via maestra della Banca d'Italia è fuor di dubbio. Ma stavolta non è questione microsindacale - oltretutto pletora di sindacatini che rappresentano manco loro stessi - ma istituzionale, direi costituzionale. La riforma è improrogabile ma spetta al Parlamento quanto agli aspetti 'nazionali', quanto a quelli comunitari è tasto dolente; certo dopo Brexit siamo nella stratosfera e figurarsi se Leone e Dary ed altri analoghi colleghi possono avere la pretesa di trovar loro la panacea. D'altro canto in Commissione Parlamentare di San Macuto è venuta fuori l'ìnidoneità di queste espressioni da Porcellum. Come nell'inchiesta Sindona si sono 'arrovugliati'. Ora non sanno che pesci prendere e stanno battendo in ritirata con un buon stratega in questo, il prode Casini genero in seconda del costruttore Caltagirone di estrazione grottesca, in un certo qual senso compaesano di Ingrao. Ne parlavo nel 1980 nel mio libro SOLDI TRUCCATI. Nihil novi sub soli insomma. Quanto ai sindacatini interni mi pare che sia giunta l'ora di dichiararli incostituzionali e di sbaraccarli dagli scranni dirigenziali della Banca d'Italia. Oltretutto non mi paiono molto patriottici con la BI con quel passare al Fatto Quotidiano e per giunta a modo loro scottanti segreti di casa nostra, dagli autrighit con le azioni CSR a queste beghe della evanescente carriera direttiva- Manager oggi di che? Calogero Taverna (non conosco l'inglese quindi, pardon!)
      Tradotto
    • - Calogero Taverna in risposta a Francescantonio lopriore...

      Calogero Taverna in risposta a Francescantonio lopriore cariglia –
      9 ore fa da Email


      Egregio dottor Boccia, stiamo sollevando problemi titanici sia pure con diverso stile e da opposti angoli visuali di color politico. S'immagina Lei, un Leone, un Dary (oddio, degnissime persone!) agitare faccende così scottanti ed avere la pretesa di risolverle loro con i loro microsindacatini di più o meno questuanti, e addirittura solo dall'interno. A me nell'agitare tali sconcertanti tematiche mi tremano le vene e i polsi. E poi so bene che ruolo funzioni ispezioni calmierazione dell'inflazione e attuazione della Basilea 3 quanto alla liquidità bancaria, oggi in crisi profonda, necessitano di disciplina parlamentare di esclusiva competenza degli aborriti (ma non da me) politici e di ripensamento comunitario da demandare a Bruxelles. Gridare a questi signori sindacalistini interni: sutor ne ultra crepidam, si può? Io dico: si deve. Conviene al Governatore Visco - se non vuol finire ingabbiato dalla ingenua supponenza dei suoi 'manager' di Via Nazionale e dintorni - costituire una sorta di consiglio della corona e sentire anche l'opinione di chi certa materia la mastica da oltre mezzo secolo: penso a Lo Faso, a Michele Giardina, a La Manda, a Renzetti, a Ninì De Robbio, a Losurdo, a Francescantonio Lopriore Cariglia tanto per citare solo i miei amici, non escludendo ovviamente Lei e immodestamente il sottoscritto. Calogero Taverna.
      Tradotto
    • - Mi chiosa gentile nella forma, dirompente nella sostanza....

      Mi chiosa gentile nella forma, dirompente nella sostanza. Non c'è da vergognarsi se si finisce in dialettica da punti opposti. Ferrato in latino come Lei è le dico coincidentia oppositorum. E via, siamo opposti. Non ci può essere postcomunismo. C'è allora anticomunismo più o meno intelligente, colto, raffinato. Mi sta impressionando questa congiuntura culturale in cui mentre il fascismo vuol risorgere (e stenta) l'anticomunismo viscerale riesplode persino con toni cafoneschi persino in bocca a signori che da tempo so molto signorili. Insomma o si è veterocomunisti o si è anticomunisti. Non giochiamo con le parole. Il postcomunismo è velatura ipocrita. Ma il comunismo è, non può collimare con le voglie di chi ama il potere vuole il potere sia allea anche col potere pur di agguantare qualche elevato scranno di comando. Chi è comunista ha due dogmi: coscienza di classe e lotta contro il capitalismo, anche se ne approfitta se può. Non siamo francescani. La povertà, il pauperismo sta bene in bocca al gesuita grande papa del momento. Partito di lotta e di governo è imbroglio, mistificazione, arrampicamento sociale. Il capitale sa bene governarsi, non necessita di questi cirenei vestiti di rosso. Di Vittorio e Lama (già il grande amico di Carli) se ne stiano tranquilli nella loro tomba. Il mondo è cambiato e loro sarebbero ruderi insignificanti. Non per nulla noi comunisti ci sentiamo materialisti storici. Panta rei. E vogliamo avere il polso del cambiamento senza però farci fagocitare. Non credo che le alte sfere di via Nazionale possono sopravvivere senza l'avallo l'accordo il falso cedimento alla pretora deli interni sindacatini che hanno inventato per la loro sopravvivenza e l'esterna legittimazione. Non per nulla Calandrino, Cottini et similia possono buttarmi fuori dai loro cenacoli sedicenti emanazioni di BI e ciò poi lascia indifferenti Direttorio e Consiglio Superiore e capi servizio e accigliati ex ufficiali della Guardia di Finanza. Ciò è fisiologico e a me sta persino bene. Mi impedisce di inquinarmi. Calogero Taverna

    Nessun commento:

    Posta un commento