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sabato 15 luglio 2017

Son forse io un intellettuale? Per una vita ma una lunga lunghissima vita sono stato un mediocre bancario. Mi pagavano per trovare il male e fingere di non scorgere il bene,
Dovevo fare estroso rapporto ispettivo, dovevo stilare 'rilievi', dovevo mandare in galera spocchiosa gente dedita ad alte direzioni amministrative. E qualche volta ci sono persino riuscito.
Adesso stravecchio ho scoperto facebook e faccio l'intllettuale.
Competo con gli intellettuali - quelli veri - che da dirigenti pure ispettivi della Banca d'Italia sciorinano saggezze tetragone. Così' si permettono anche licenziosissimi sarcarsmi contro lo ius soli delle migranti incionte chestanno sbarcando dalle mie parti. Ho deciso di dimettermi da intellettuale.
Son forse io un intellettuale? Per una vita ma una lunga lunghissima vita sono stato un mediocre bancario. Mi pagavano per trovare il male e fingere di non scorgere il bene,
Dovevo fare estroso rapporto ispettivo, dovevo stilare 'rilievi', dovevo mandare in galera spocchiosa gente dedita ad alte direzioni amministrative. E qualche volta ci sono persino riuscito.
Adesso stravecchio ho scoperto facebook e faccio l'intllettuale.
Competo con gli intellettuali - quelli veri - che da dirigenti pure ispettivi della Bannaca d'Italia sciorinano saggezze tetragone. Così' si permettono anche licenziosissimi sarcacarsmi contro lo ius soli delle migranti incionte chestanno sbarcando dalle mie parti. Ho deciso di dimettermi da intellettuale.
Questo mio appunto sull'incommensurabile personaggio racalmutese Ettore Giuseppe Tancredi Messana è datato. Oggi mi guardo bene dal farlo nascere a Gela nel 1888; nacque invece a Racalmuto nell'attuale via Messana nel 1884. A quando un fiore su quel portone? Sindaco Messana che fai? te ne vergogni? Non è mica tuo zio Everardo!
Mi tocca leggere sul mio diario 'facilonerie' come queste:
..
Ieri Theresa May ha “festeggiato” il primo anno di governo, buttato tra proclami tipo “Brexit means Brexit”, una scoppola elettorale, un partito lacerato, un’economia in rallentamento. Ma il peggio deve ancora venire.
L'incertezza avanza nell’economia. Il settore auto, importante, si è fermato, gli investimenti ridotti. Come ovvio i costruttori globali non investono in una zona grigia che può diventare un buco nero e vanno altrove.
La May ha scitto un manifesto elettorale che prevedeva l’esproprio dell’eredità per gli anziani colti da demenza ed altre patologie simili, poi ritirato. Ritirato anche l’impegno a eliminare la ricca scala mobile dei pensionati, mai inferiore al 2,5%. Oral'angoscia della Confindustria britishpassare il tempo con angoscia.
Per fortuna non si leggono più i compiaciuti editoriali italiani sul successo della Brexit, venati da un pensiero strategico da osteria: “la Germania ha un forte surplus commerciale col Regno Unito, vedrete chi riderà ultimo!”. O anche “se il Regno Unito facesse una Hard Brexit, che problema ci sarebbe? Il cambio risolverebbe tutti i problemi!”.
Purtroppo, la realtà è più complessa delle facilonerie.
---------
Non ho pudore alcuno a dire confermare e predicare che sono un fanatico di queste stigmatizzate 'facilonerie'.
La MAY doveva fare chissà quali tonfi a credere alle lamentazioni delle prefiche anti-inglesi.
Non sarà (ancora) riuscita a stroncare i testamenti estorti in articulo mortis ma almeno il problema ce I'ha presente. I preti del mio paese hanno arricchito i loro parenti con i testamenti estorti a vecchietti che dicono di assistere nei loro antigienici nosocomi.
Ma accusare la May  di fallimento per una minuscola cosa del genere è .... (mi astengo dalla parola giusta:   altra è la questione.
L'Inghilterra ha risolto meglio i suoi problemi economici di come sarebbero andate le cose se restava in UE?
Io non lo so ma neppure queste grandi vestali della meravigliosa UE.
 
Ho sentito ier sera la Bonino. A parte le sue ipocrite reticenze, mi sono convinto che hanno compiuto un patto scellerato: noi ci accolliamo tutti i migranti di Mare Nostrum e i signori dell'UE ci CONSENTIRONO di splafonare alla grande. Attenzione: CI CONENTIRONO. Ma ora pare (è certo) NON PIU'. Danno e beffa tutto sul groppone degli italici. E dovremmo restare in UE? Già! ma il Veneto Padoan è riuscito ad ottenere il permesso di gravare lo Stato ITALIANO di ben 17 miliardi di euro. Grazie UE! Senonché a pagare per le dissennatezze delle banche venete del veneto Padoan saremo noi CONTRIBUENTI onesti (nostro malgrado). E dovremmo restare in Europa? Appena caccian via Draghi tutti quegli imbrogli di surrettizia sottoscrizione del nostro debito pubblico verranno spazzati via. E alora dovremo ancora restare in Europa? Facilonerie queste mie? Ma mi facciano il pìacere!
Calogero Taverna
Mi tocca leggere sul mio diario 'facilonerie' come queste:
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Ieri Theresa May ha “festeggiato” il primo anno di governo, buttato tra proclami tipo “Brexit means Brexit”, una scoppola elettorale, un partito lacerato, un’economia in rallentamento. Ma il peggio deve ancora venire.
L'incertezza avanza nell’economia. Il settore auto, importante, si è fermato, gli investimenti ridotti. Come ovvio i costruttori globali non investono in una zona grigia che può diventare un buco nero e vanno altrove.
La May ha scitto un manifesto elettorale che prevedeva l’esproprio dell’eredità per gli anziani colti da demenza ed altre patologie simili, poi ritirato. Ritirato anche l’impegno a eliminare la ricca scala mobile dei pensionati, mai inferiore al 2,5%. Oral'angoscia della Confindustria britishpassare il tempo con angoscia.
Per fortuna non si leggono più i compiaciuti editoriali italiani sul successo della Brexit, venati da un pensiero strategico da osteria: “la Germania ha un forte surplus commerciale col Regno Unito, vedrete chi riderà ultimo!”. O anche “se il Regno Unito facesse una Hard Brexit, che problema ci sarebbe? Il cambio risolverebbe tutti i problemi!”.
Purtroppo, la realtà è più complessa delle facilonerie.
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Non ho pudore alcuno a dire confermare e predicare che sono un fanatico di queste stigmatizzate 'facilonerie'.
La MAY doveva fare chissà quali tonfi a credere alle lamentazioni delle prefiche anti-inglesi.
Non sarà (ancora) riuscita a stroncare i testamenti estorti in articulo mortis ma almeno il problema ce I'ha presente. I preti del mio paese hanno arricchito i loro parenti con i testamenti estorti a vecchietti che dicono di assistere nei loro antigienici nosocomi.
Ma accusare la May  di fallimento per una minuscola cosa del genere è .... (mi astengo dalla parola giusta:   altra è la questione.
L'Inghilterra ha risolto meglio i suoi problemi economici di come sarebbero andate le cose se restava in UE?
Io non lo so ma neppure queste grandi vestali della meravigliosa UE.
 
Ho sentito ier sera la Bonino. A parte le sue ipocrite reticenze, mi sono convinto che hanno compiuto un patto scellerato: noi ci accolliamo tutti i migranti di Mare Nostrum e i signori dell'UE ci CONSENTIRONO di splafonare alla grande. Attenzione: CI CONENTIRONO. Ma ora pare (è certo) NON PIU'. Danno e beffa tutto sul groppone degli italici. E dovremmo restare in UE? Già! ma il Veneto Padoan è riuscito ad ottenere il permesso di gravare lo Stato ITALIANO di ben 17 miliardi di euro. Grazie UE! Senonché a pagare per le dissennatezze delle banche venete del veneto Padoan saremo noi CONTRIBUENTI onesti (nostro malgrado). E dovermmo restare in Europa? Appena caccian via Draghi tutti quegli imbrogli di surrettizia sottoscrizione del nostro debito pubblico verranno spazzati via. E alora dovremo ancora restare in Europa? Facilonerie queste mie? Ma mi facciano il pìacere!
Calogero Taverna
 
 
Mi tocca leggere sul mio diario 'facilonerie' come queste:
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Ieri Theresa May ha “festeggiato” il primo anno di governo, buttato tra proclami tipo “Brexit means Brexit”, una scoppola elettorale, un partito lacerato, un’economia in rallentamento. Ma il peggio deve ancora venire.
L'incertezza avanza nell’economia. Il settore auto, importante, si è fermato, gli investimenti ridotti. Come ovvio i costruttori globali non investono in una zona grigia che può diventare un buco nero e vanno altrove.
La May ha scitto un manifesto elettorale che prevedeva l’esproprio dell’eredità per gli anziani colti da demenza ed altre patologie simili, poi ritirato. Ritirato anche l’impegno a eliminare la ricca scala mobile dei pensionati, mai inferiore al 2,5%. Oral'angoscia della Confindustria britishpassare il tempo con angoscia.
Per fortuna non si leggono più i compiaciuti editoriali italiani sul successo della Brexit, venati da un pensiero strategico da osteria: “la Germania ha un forte surplus commerciale col Regno Unito, vedrete chi riderà ultimo!”. O anche “se il Regno Unito facesse una Hard Brexit, che problema ci sarebbe? Il cambio risolverebbe tutti i problemi!”.
Purtroppo, la realtà è più complessa delle facilonerie.
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Non ho pudore alcuno a dire confermare e predicare che sono un fanatico di queste stigmatizzate 'facilonerie'.
La MAY doveva fare chissà quali tonfi a credere alle lamentazioni delle prefiche anti-inglesi.
Non sarà (ancora) riuscita a stroncare i testamenti estorti in articulo mortis ma almeno il problema ce I'ha presente. I preti del mio paese hanno arricchito i loro parenti con i testamenti estorti a vecchietti che dicono di assistere nei loro antigienici nosocomi.
Ma accusare la May  di fallimento per una minuscola cosa del genere è .... (mi astengo dalla parola giusta:   altra è la questione.
L'Inghilterra ha risolto meglio i suoi problemi economici di come sarebbero andate le cose se restava in UE?
Io non lo so ma neppure queste grandi vestali della meravigliosa UE.
 
Ho sentito ier sera la Bonino. A parte le sue ipocrite reticenze, mi sono convinto che hanno compiuto un patto scellerato: noi ci accolliamo tutti i migranti di Mare Nostrum e i signori dell'UE ci CONSENTIRONO di splafonare alla grande. Attenzione: CI CONENTIRONO. Ma ora pare (è certo) NON PIU'. Danno e beffa tutto sul groppone degli italici. E dovremmo restare in UE? Già! ma il Veneto Padoan è riuscito ad ottenere il permesso di gravare lo Stato ITALIANO di ben 17 miliardi di euro. Grazie UE! Senonché a pagare per le dissennatezze delle banche venete del veneto Padoan saremo noi CONTRIBUENTI onesti (nostro malgrado). E dovermmo restare in Europa? Appena caccian via Draghi tutti quegli imbrogli di surrettizia sottoscrizione del nostro debito pubblico verranno spazzati via. E alora dovremo ancora restare in Europa? Facilonerie queste mie? Ma mi facciano il pìacere!
Calogero Taverna
 
 
 
Mi tocca leggere sul mio diario 'facilonerie' come queste:
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Ieri Theresa May ha “festeggiato” il primo anno di governo, buttato tra proclami tipo “Brexit means Brexit”, una scoppola elettorale, un partito lacerato, un’economia in rallentamento. Ma il peggio deve ancora venire.
L'incertezza avanza nell’economia. Il settore auto, importante, si è fermato, gli investimenti ridotti. Come ovvio i costruttori globali non investono in una zona grigia che può diventare un buco nero e vanno altrove.
La May ha scitto un manifesto elettorale che prevedeva l’esproprio dell’eredità per gli anziani colti da demenza ed altre patologie simili, poi ritirato. Ritirato anche l’impegno a eliminare la ricca scala mobile dei pensionati, mai inferiore al 2,5%. Oral'angoscia della Confindustria britishpassare il tempo con angoscia.
Per fortuna non si leggono più i compiaciuti editoriali italiani sul successo della Brexit, venati da un pensiero strategico da osteria: “la Germania ha un forte surplus commerciale col Regno Unito, vedrete chi riderà ultimo!”. O anche “se il Regno Unito facesse una Hard Brexit, che problema ci sarebbe? Il cambio risolverebbe tutti i problemi!”.
Purtroppo, la realtà è più complessa delle facilonerie.
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Non ho pudore alcuno a dire confermare e predicare che sono un fanatico di queste stigmatizzate 'facilonerie'.
La MAY doveva fare chissà quali tonfi a credere alle lamentazioni delle prefiche anti-inglesi.
Non sarà (ancora) riuscita a stroncare i testamenti estorti in articulo mortis ma almeno il problema ce I'ha presente. I preti del mio paese hanno arricchito i loro parenti con i testamenti estorti a vecchietti che dicono di assistere nei loro antigienici nosocomi.
Ma accusare la May  di fallimento per una minuscola cosa del genere è .... (mi astengo dalla parola giusta:   altra è la questione.
L'Inghilterra ha risolto meglio i suoi problemi economici di come sarebbero andate le cose se restava in UE?
Io non lo so ma neppure queste grandi vestali della meravigliosa UE.
 
Ho sentito ier sera la Bonino. A parte le sue ipocrite reticenze, mi sono convinto che hanno compiuto un patto scellerato: noi ci accolliamo tutti i migranti di Mare Nostrum e i signori dell'UE ci CONSENTIRONO di splafonare alla grande. Attenzione: CI CONENTIRONO. Ma ora pare (è certo) NON PIU'. Danno e beffa tutto sul groppone degli italici. E dovremmo restare in UE? Già! ma il Veneto Padoan è riuscito ad ottenere il permesso di gravare lo Stato ITALIANO di ben 17 miliardi di euro. Grazie UE! Senonché a pagare per le dissennatezze delle banche venete del veneto Padoan saremo noi CONTRIBUENTI onesti (nostro malgrado). E dovermmo restare in Europa? Appena caccian via Draghi tutti quegli imbrogli di surrettizia sottoscrizione del nostro debito pubblico verranno spazzati via. E alora dovremo ancora restare in Europa? Facilonerie queste mie? Ma mi facciano il pìacere! Calogero Taverna

venerdì 14 luglio 2017

A R B associazione per il rilancio di BACCARECCE

03/09/2015 10:07
Lillo Taverna
A R B
Oggi addì  18 agosto 2015 alle ore 11 nei locali  della villa rustica che fu del sig. Costantino Benedetto i signori meglio precisati negli acclusi allegati
prendono in esame la proposta a suo tempo redatta dal dottore Calogero Taverna che era così concepita:
  Proposta per un progetto di fattibilità di una forma associativa  di volontariato cittadino volto al recupero dei valori civili religiosi storici archeologici  e culturali della comunità di Baccarecce Pescorocchiano
Dopo ampia e approfondita discussione si addiviene alla seguente decisione:
si costituisce l’associazione ARB /Associazione per il Risorgimento di BACCARECCE -  si nomina come presidente Calogero Taverna- economo Antonino di Livio e fungerà d segretario il dottore Calogero TAVERNA
si dà loro  incarico  di adoperarsi presso l’amministrazione comunale per il riconoscimento AI SENSI E PER GLI EFFETTI DELLO STATUTO COMUNALE DI Pescorocchiano. VOLTO AD INCLUDERE LA PREDETTA ASSOCIAZIONE QUALE ENTE culturale e sociale  di interesse pubblico e di rilevanza locale;
Si vuole il "RISORGIMENTO" di Baccarecce, borgo vetusto con un castello strategico  che acutamente Lugini fa risalire all'anno Mille.

Si pensi che Baccarecce in una recente  pubblicazione a carico del Comune di Pescorocchiano non viene manco citato o forse lambito di striscio dal Maceroni non bevevolo verso i sacerdoti Benedetti di Baccarecce nell'Ottocento.


L'ARB  pretenderà che si dia a Baccarecce quel che è di Baccarecce: due rotabili che portano una  al castrum dell'anno Mille di Macchiatimone, in  atto irraggiungibile per cui la settimana scorsa hanno dovuto rinunciare a fotografarlo nell'ambito di studi importanti e pregiudiziali al debito recupero: e l'altra che partendo dai periferici villini porti giù lambendo l'Amico sino al fosso acquitrinoso ove mio suocero un tempo cercò  di lanciare una figlina come dire una fornace per mattoni e tegole.

A MACCHIATIMONE si vorrà una bella municipalizzata che metta sù un posto di ristoro e ricostruisca l'approdo dopo il fiume Salto in piena di quella che fu davvero la strada parafrancigena che partendo dall'Umbria francescana raggiungeva il castello di Petrella (anno mille anche esso) e quindi Poggiopoponesco (sì, quel castello ai cui piedi si distendeva il villaggio medievale che ci si ostina a coprire con plastico preservativo nonostante sotto vi siano i resti cospicui di un villaggio medievale tutto da studiare, preservare e valorizzare anche al fine di ravvivare le smunte vocazioni turistiche, Da Poggiopoponesco una biforcazione; una via civica che passando per Rascino raggiungeva la capitale dell'Aquila dello Stupor Mundi e scendendo a valle i pii pellegrini potevano traghettare l'arduo fiume Salto qui alle sue foci e ristorandosi a Macchiatimone proseguire per Roma alla ricerca dell'assoluzione papale (a pagamento) di tutti i loro peccati mortali o ancor più gravi.
Inoltre ci si estenderà in iniziative
per l'elaborazione proposte e suggerimenti per la valorizzazione dell’archeologia, della peculiarità storica, nonché  per la riappropriazione delle strutture a rilevanza culturale storica e archeologica del territorio;
e in particolare, per la effettuazione di incontri volti a  studi specifici e specialistici nell'ambito della prevenzione sanitaria, degli approfondimenti culturali e della elaborazione di progetti lavorativi turistici e ricreativi;
in questi ultimi settori si tenderà a  progetti per finanziamenti comunitari o di ogni altra provenienza pubblica;
saliente la concertazione protesa alla  realizzazione di  un Antiquarium incentrato sulla civiltà romana, sul periodo di mezzo, e sulle specificità storiche dell’era moderna con particolare riguardo alle riforme dei Napoleonidi quali emergono dai peculiari catasti onciari e dalle vertenze giuspubblicistiche;
obiettivo precipuo sarà quindi quello del recupero della memoria archeologica delle locali e maestose mura pelasgiche di Pescorocchiano per meglio evidenziare l'importanza del castello dell'anno Mille di Macchiatimone;
si avrà cura di prendere contatti con le locali compagnie filodrammatiche  per la messa in scena di commedie dell’antica Roma (Plauto, Terenzio)  e delle tragedie di Seneca, patrimoni culturali che si agganciano alla prisca civiltà romana di Cicoli, sulla scia di testi eccelsi come quelli di Virgilio, di Tito Livio, di Dionisio di Alicarnasso, di Diodoro Siculo ed altri;
specificatamente si dovranno porre in atto iniziative volti a scavi stratigrafici nell’ottica della nuova scienza dell’archeologia medievale di cui alle specializzazioni universitarie di talune città toscane, centri universitari questi d’avanguardia e fortemente innovativi;
e al contempo tendere a salvaguardare e recuperare edifici moderni in deprecabile stato d’abbandono per concertare con Asl, Centri ospedalieri d’avanguardia del tipo del S. Raffaele di Roma e il già sorto CENTRO DI ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA GRATUITA di Santa Lucia di Fiamignano da inquadrare nell'ambito dei  progetti finanziabili dalla Comunità Europea;
si dovrà cioè puntare a far sorgere nel negletto Cicolano centri diagnostici e soprattutto sperimentali nella cura di malattie oncologiche e cardiache, con attrezzature di moderna concezione per la sperimentazione anche a salvaguardia di una popolazione stanziale in atto mal servita e in disagevoli condizioni territoriali.
Nostri soci promotori,  particolarmente competenti nel  suggerire assestamenti di bilancio. sono già pronti ad offrire gratuita collaborazione per consentire al Comune di usufruire dei fondi della Cassa DD. e PP. previe operazioni ponte della banca tesoreria, nell’ambito degli  accordi Monti con la BCE.
Quanto sopra è ovviamente a titolo provvisorio. Ogni ulteriore iniziativa e proposta non è preclusa, anzi se ne chiede sin da ora ogni apporto collaborativo, da qualsiasi parte provenga.
nessun addio di grazia all'orizzonte, avevo scritto ma il mio dire non è partito per colpa dei miei scalcinati mezzi di comunicazione attuale. Si fa per dire, si dice per fare.

mercoledì 12 luglio 2017

Lillo Taverna Carissima Assunta, tu credo che mi conosca bene: caparbio indefettibile, a modo mio coerente, odio i luoghi comuni ed ho un profondo disprezzo per le anime belle- Credo che la prima qualità che deve avere un UOMO DI STATO, cioè colui che si assoggetta ad una strana transustanziazione, o magari ad una immedesimazione organica, la IMMORALITA'! A fine mese deve far quadrare i conti come ogni buon padre di famiglia, se c'è da rubare deve rubare, altrimenti se ne vada in convento, ma non a fare il padre priore (perché altrimenti in piccolo cade dalla padella sulla brace). Io sono hegeliano, credo nello Stato ETICO, nell'intellettiale collettivo, nella ragion di Stato, nella REALTA' pensata in fondo. E questro Stato ha una sua etica che la comune morale dei piccoli peccatori non comprende, ed ha una razionalità che la comune ragione rigetta. Insomma dare a Dio quello che è di Dio e allo Stato (Cesare) quello che è dello Stato. Solo che a Dio si deve dar poco e malvolentieri perchè appunto non esiste e allo Stato che ti permette la vita sociale devi dare proprio tutto perché esistre E COME!

martedì 11 luglio 2017

 A me i singoli non interessano mai. Mi interessano gli uomini di Stato che in democrazia scegliamo noi. Odio lo Stato confessionbale. Amo lo Stato laico, la libertà laica, la democrazia laica. Napolitano - tolto qualche peccatuccio di nepostismo - integerrimo; Monti ha salvato l'Italia da un crack  perniciosissimo, (se ricco affar suo, non ha mai rubato nulla); Fornero - accademica di vaglio - ha iniziato una improcrastinabile riforma pensionistica che uno Stato moderno non democristianamente assistenziale deve completare; Berlusconi, gran chiavatore per i fatti suoi ma manager di grande ingegno e di assoluta abilità imprenditoriale e D'Alema mirabile conoscitore di cose economiche e sagace uomo di Stato ecco un pentagono cui debbo eterna gratitudine; hanno compiuto un piccolo miracolo; hanno seppellito lo stato confessionale DC e ci hanno regalato una moderna democrazia laica. I moralismi li lascio a chi ci si sollazza. Calogero Taverna
 
A me i singoli non interessano mai. Mi interessano gli uomini di Stato che in democrazia scegliamo noi. Odio lo Stato confessionbale. Amo lo Stato laico, la libertà laica, la democrazia laica. Napolitano - tolto qualche peccatuccio di nepostismo - integerrimo; Monti ha salvato l'Italia da un crack  perniciosissimo, (se ricco affar suo, non ha mai rubato nulla); Fornero - accademica di vaglio - ha iniziato una improcrastinabile riforma pensionistica che uno Stato moderno non democristianamente assistenziale deve completare; Berlusconi, gran chiavatore per i fatti suoi ma manager di grande ingegno e di assoluta abilità imprenditoriale e D'Alema mirabile conoscitore di cose economiche e sagace uomo di Stato ecco un pentagono cui debbo eterna gratitudine; hanno compiuto un piccolo miracolo; hanno seppellito lo stato confessionale DC e ci hanno regalato una moderna democrazia laica. I moralismi li lascio a chi ci si sollazza. Calogero Taverna


 
Mi sia permesso di affwrmare qui che Napolitano, Monti, Fornero, Berlusconi e D'Alemo sono titani della politica laica che ci ha redento dal ciarpame democristiano che ben ricordo. E questa mi sembra storia avalutativa come si conviene alle scienze sociali.

concedo a chiunque altro di avere le sue ide, i suoi amori, i suoi sentimenti e soprattutto le sue invidie. Solo se contrastano con le mie radicate convinzioni, conseguite da decenni di pensamenti e ripensamenti, allora ne ho il massimo disprezzo.

lunedì 10 luglio 2017

Io però non riesco a dimenticare né voglio dimenticare che questo ectoplasama Monti prese in mano la baracca economica italica che tal Berlusconi aveva portato al fallimento valutario e finanziario e in combutta con il suo allievo Draghi scongiurò quel crack per riluttanza a rinnovare ben seicento miliardi di titoli di stato da parte delle solite cosche capitalistiche della nuova economia globalizzata. Calogero Taverna
Commenti
Assunta Russo Giusto quello che dici. Mi spaventa vederlo in questo momento che, forse sbagliando, reputo altrettanto difficile.
Lillo Taverna adesso nion conta più nulla. Lo preferirei comunque a Padoan. Avere una visione meneghina torna a vantaggio dell'intero tessuto economico nazionale; averna una veneta ecco questo scellerato salvataggio: 17 miliardi di euro a carico di noi estranei contribuenti, Un aristocratico della scienza economica del taglio di Monti saprebbe restituire le prische mansioni salvifiche alla Banca d'Italia. Saprebbe anche restituire alla loro grande funzione sociale le POPOLARI sia pure di cattolica concezione. Saprebbe sistemare il crack MPS senza vindici rigurgiti anti Ciampi. Certo come D'Alema Monti non è simpatico alle donne e di questi tempi di femminismo rampante non 'è trippa per lui.
Io però non riesco a dimenticare né voglio dimenticare che questo ectoplasama Monti prese in mano la baracca economica italica che tal Berlusconi aveva portato al fallimento valutario e finanziario e  in combutta con il suo allievo Draghi scongiurò quel crack  per riluttanza a rinnovare ben seicento miliardi di titoli di stato da parte delle solite cosche capitalistiche della nuova economia globalizzata. Calogero Taverna
Nel mio odierno contrappunto con l'impareggiabile sorprendente mio grande amico Gianni Pettenati sul parlar volgare, sono finito nelle grinfie del mio liceale apprendere. Già, mi attacco al de vulgari eloquentia di un tal tosco Alighieri sino al punto di celiare l'odiata classe borghese definendo 'volgari' o magari in volgare i fioretti di frate Francesco.
Chissà perché se dico: che appetitoso culo ha la mia dirimpettaia! son volgare; ma se svenevolmente sussurro: gran fondo schiena quello della mia vicina, sono un raffinato. Perché dovrei avere vergogna di chiamare col suo nome quel che il buon Dio non si vergognò di creare?
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De vulgari eloquentia
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Nota disambigua.svg Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo gioco da tavolo, vedi De vulgari eloquentia (gioco).
(LA)
« ... nam alii oc, alii oil, alii sì affirmando locuntur, ut puta Yspani, Franci et Latini. »
(IT)
« ... difatti altri affermano dicendo "oc", altri "oil", altri ancora "sì", cioè Spagnoli, Francesi e Latini. »
(Dante Alighieri, De vulgari eloquentia, VIII, 6)
L'eloquenza in lingua volgare
Titolo originale
De vulgari eloquentia
Altri titoli
Sull'eloquenza in volgare
Portrait de Dante.jpg
ritratto di Dante (Sandro Botticelli)
Autore
Dante Alighieri
1ª ed. originale
tra il 1303 e il 1305
Genere
trattato
Lingua originale
latino
Il De vulgari eloquentia (L'eloquenza in lingua volgare) è un trattato in lingua latina scritto da Dante Alighieri tra il 1303 ed i primi mesi del 1305.
Pur affrontando il tema della lingua volgare, è scritto in latino perché gli interlocutori a cui si rivolge appartengono all'élite culturale del tempo. È rimasto incompiuto.
Indice [nascondi]
1 Struttura e temi
2 Il De vulgari eloquentia nel dibattito sulla lingua italiana
3 Note
4 Bibliografia
5 Voci correlate
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
Struttura e temi[modifica | modifica wikitesto]
L'opera si apre con una metafora: Dante dichiara che userà il suo “ingegno e gli scritti e la cultura di altri” per riempire una coppa così grande e per mescerne un dolcissimo idromele.
Il tema centrale dell'opera è l'eloquenza della lingua volgare[1]: nel trattare la materia in maniera esaustiva ed enciclopedica, Dante mette al centro la ricerca di un volgare illustre, ovvero quel volgare che possa assumere i caratteri di lingua letteraria all'interno del variegato panorama linguistico italiano.
Grande importanza riveste anche come trattato di stilistica e di metrica: infatti Dante, dopo aver inquadrato gli stili tragico (nell'accezione di più elevato) e comico (il più umile), codifica e teorizza la canzone di endecasillabi come forma metrica d'eccellenza, adatta allo stile tragico.
Secondo il progetto originale, il trattato sarebbe stato diviso in 4 libri, ma in realtà il lavoro di Dante si è interrotto al capitolo XIV del secondo. L'inizio del primo libro tratta dell'origine delle lingue e delle loro tipologie storico-geografiche. Nelle pagine seguenti Dante affronta il problema della lingua letteraria unitaria, aprendo la cosiddetta "questione della lingua". I paragrafi relativi offrono preziose indicazioni sulla realtà linguistica del primo Trecento. Dante vi classifica i dialetti italiani (volgari municipali) e cerca di individuare quello che ha le caratteristiche per imporsi come lingua letteraria. Nella sua rassegna egli adotta come tratti divisori il fiume Po e la catena degli Appennini, ottenendo una ideale croce che quadripartisce le lingue locali.
Dante definisce la lingua volgare quella lingua che il bambino impara dalla balia, a differenza della grammatica (termine con cui Dante indica il latino) vista come lingua immutabile e ritenuta un prodotto artificiale delle élite. L'autore afferma, dunque, la maggiore nobiltà della lingua volgare, perché è la lingua naturale, la prima ad essere pronunciata nella vita sua e dei suoi lettori: la novità dantesca sta poi anche nell'individuare gli strumenti del volgare come adatti ad occuparsi di qualsiasi argomento, dall'amore delle virtù e della guerra.
Nel IV capitolo apre la questione di chi sia stato il primo essere umano dotato di parola. La risposta è che la favella sarebbe stata data ad Adamo all'atto stesso della sua creazione (avrebbe pronunziato la parola "El", Dio in ebraico, come invocazione al creatore), anche se la prima persona di cui nella Bibbia viene riferito un discorso è Eva, di cui si riferisce il dialogo con il serpente (il diavolo tentatore).
Tra tutti i volgari italiani, l'autore ne cerca uno che sia illustre, cardinale, regale e curiale:
illustre perché doveva dare lustro a chi lo parlava;
cardinale così come il cardine è il punto fisso attorno al quale gira la porta, allo stesso modo la lingua deve essere il fulcro attorno al quale tutti gli altri dialetti possono ruotare;
regale e curiale perché dovrebbe essere degno di essere parlato in una corte e in tribunale.
Egli non ritiene nessuno dei volgari italiani degno di questo scopo, nonostante alcuni di essi, come il toscano, il siciliano e il bolognese, abbiano un'antica tradizione letteraria. Il volgare ideale viene allora definito con un procedimento deduttivo, come una creazione retorica che si ritrova nell'uso dei principali scrittori del tempo, incluso lo stesso Dante.
Altro tema sul quale il poeta fa chiarezza è quello degli stili in relazione alle tre principali tematiche, accostandovi anche una precisa esemplificazione: armi, amore e rettitudine trovano i loro grandi esponenti nella lingua provenzale, rispettivamente in Bertran de Born, Arnaut Daniel e Giraut de Bornelh. In Italia manca un poeta delle armi, mentre amore e rettitudine, secondo il poeta, hanno tra gli autori italiani in lingua volgare i massimi rappresentanti rispettivamente in Cino e nel suo amico, perifrasi con cui Dante indica se stesso[2].
Il De vulgari eloquentia nel dibattito sulla lingua italiana[modifica | modifica wikitesto]
Nell'ambito del dibattito tra italianisti, che proponevano di usare una koiné di dialetti su base toscana, ed i "toscanisti", tra cui Manzoni, che invece sostenevano che l'italiano dovesse essere il puro dialetto fiorentino, i primi presero il De vulgari eloquentia a manifesto, leggendovi una ricerca di una lingua unitaria anche parlata.
Di diverso avviso fu invece il Manzoni, il quale in una lettera scritta nel 1868[3] sostiene che nel De vulgari eloquentia Dante abbia affrontato la questione del volgare solo per legittimare l'uso del volgare per trattare temi nobili in contesto letterario e per costruire una norma letteraria unitaria, cioè una lingua unitaria unicamente scritta, ma in nessun passaggio egli lo propone come lingua corrente del popolo: "Al libro De Vulgari Eloquio è toccata una sorte, non nova nel suo genere, ma sempre curiosa e notabile; quella, cioè, d'esser citato da molti, e non letto quasi da nessuno, quantunque libro di ben piccola mole, e quantunque importante, non solo per l'altissima fama del suo autore, ma perché fu ed è citato come quello che sciolga un'imbarazzata e imbarazzante questione, stabilendo e dimostrando quale sia la lingua italiana."
Mi permetterà l'amico e sensibile Gianni di dissentir da lui quanto diciamo al volgare eloquio, non tanto quello concettuale che può trovarmi consenziente ma che per me si estende alla ostentata incultura dei benpensanti, ma proprio quello del dire chiaro schetto vivace esplosivo esplicito del volgo, il popolino, le prostitute, i bardassi, l'lare umanità dei bassifondi, del trivio: insomma il cololorito apostrofare dell'angiporto.
Non è la prima volta che nel sofisticato tiaso della mia adorata Ornella difendo ed esalto il tronfio parlar scortese di una Cuncittina napolitana, sfottendo magari l'agghindato conte Polli o come diavolo si chiama.
Il nobil lignaggio col suo affettato torbido alludere mi spinge ad una sorta di ironico compatimento.
Preferisco il Dante che scrive 'e col suo cul facea trombetta,' o 'Taide la puttan che si accoscia'. E non so se appartiene all'Aretino l'aforisma eplicito del tipo: il cul è per la persona colta, per il villan fottuto c'è la potta.
Grazioso il dire del capo ufficio di Contabilità della ormai chiusa filiale banca d'Italia di Messina, che andando oltre il suo nobile casato, i Majorana, ogni pie' sospinto sbuffava volgarmente 'nun mi rumpiti u salsicciottu'.
Certo non gradisco il dire delle fanciulline romane che sul bus hanno da gridare solo 'non mi rompere le palle' e 'vai a fare in culo'; eppure meglio degli azzimati coetani, dai tinti capelli e dal viso glabo che nulla san più essere, schiacciati da questa novella femminilità da nuovo millennio.
Una signora che esircita la più antica professione del mondo dal bel parlare fiorito consono al suo gradevole mercimonio non mi scandaleiza, anzi mi suscita pur alla mia decrepita età un certo antico prurito.