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venerdì 28 luglio 2017

venerdì 23 dicembre 2016

Circolo del MUTUO SOCCORSO di Racalmuto

Perché richiamo questo link socialcuturale sulla FRATELLANZA di Favara? per dire quekcosa di non stantio sull'attuole Circolo del Mutuo Soccorso di Racalmuto.
Il simpatico Pippo con qualche venatura di atavica arroganza crede di suggellare la veridica vicenda storica di questo sodalizio - ove vi fu iscritto mio padre credo per oltre settant'anni - con una ventina di righe battute con una vecchia Olivetti 24; bisluccicano le macchioline di lettere ribattute a correzione su altre lettere. Come chiosa finale ecco apoditticamente la senile affermazione che quelle patetiche venti righe sarebero "la vera storia del 'MUTUO SOCCORSO' di Racalmuto."
Più sapido fulminntee subdolo era stato Sciascia che nelle sue PARROCCHIE vorrebbe il circolo di mio padre nient'altro che una bisca:"i ricchi si trovano nel 'circolo del mutuo soccorso', una società operaia che è venuta trasformandosi, ora ci sono commercianti e industriali del sale ....i galantuomin giocano poco ... Nell'altro circolo invece, nel gioco della zecchinetta che ora i galantuomini disdegnano, corrono milioni."
Note queste che m hanno sempre indispettito. In quest'altro circolo vi sto scritto da mezo secolo e giammai vi ho giocato. Ma il sodalizio ex operaio non bada al sottile e una foto gigante dello scrittore paesano vi domina accanto a San Giusppe con la sua eterna lampada elettrica accesa e l'immagine coreografica di Garibaldi che si crede davvero essere stato in quel tubolento scorcio del 6 Agosto 1873 presidente 'operaio' a Racalmuto.
Noi ne abbiamo scritto su questo nostriìo affezionato circolo che da un secolo non ha nulla di assistenziale e che ebbe a cambiare veste e strati sociali in questo dpoguerra dopo l'infelice costrizione fascista allorchè dovette passare per le forche claudine del dopolavoro in camicia nera.
Non vogliamo, però, qui gigionare oltre a notra gloria letteraria. Ci è capitato in questi giorni di incombenze rievocative del Mutuo Soccorso di reimbatterci con la folta prosa di Eugenio Napoleone Messana. Con nostro scorno ci siamo accorti - tardivamente - che Genio è davvro pregevole nel rievocarne la cronaca.
Ve l'ammassiamo in masterizzazione qui sotto esspimendo il nostro sorpreso plauso.
Il Circolo all'origine fu invero più un luogo di rissa tra i due ceppi egemoni di Racalmuto, nessuno pregevole, e mi riferisco ai Matrona contrapposti ai Tulumello. Ma come puntigliosaente andava annotando il Delegato di P.S. Macaluso faceva da sponda alla "maffia" di Grotte che molto aveva d simile con la FRATELLANZA di Favara. Sfruttamento invero usuraio dei dissennati che scialacquavano i pochi risparmi familiari alla ricerca del nuovo oro giallo, qugli scisti solfiferi sotterra che più o meno sparsi si rinvevano in tutta la plaga a tramontana del paese.
Di tanto mi riservo trattare in altre occasioni.
Calogero Taverna
Fratellanza di Favara
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La Fratellanza di Favara era una cosca mafiosa operante a Favara, in provincia di Agrigento, e nelle zone limitrofe, che si pensa abbia operato fino al 1883.
Indice
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•1 Storia
•2 L'attenzione della stampa
•3 Note
•4 Voci correlate
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1883, grazie all'opera del funzionario di polizia Ermanno Sangiorgi, vennero arrestate più di 200 persone nella zona di Favara per alcuni efferati omicidi compiuti da una misteriosa "setta" chiamata la "Fratellanza". Uno dei capi della "Fratellanza" venne arrestato nell'atto di affiliare due "fratelli" incappucciati e gli fu trovata una copia dei regolamenti dell'associazione. Ne seguì il ritrovamento di decine di scheletri di vittime della "Fratellanza" nascosti in luoghi isolati come grotte, pozzi prosciugati, zolfare dismesse e altre confessioni di alcuni affiliati consentirono il recupero di ulteriori varianti al regolamento della setta, nonché al suo organigramma[1]: uno o più capi-testa comandavano più capidecina, ognuno dei quali aveva sotto di sé non più di dieci affiliati; il rituale di iniziazione avveniva pungendo l'indice dei nuovi membri per poi tingere con il sangue un'immagine sacra, che veniva bruciata mentre l'iniziato recitava una formula di giuramento[2]: tale cerimonia di affiliazione era tipica delle cosche di Palermo, a cui numerosi membri della "Fratellanza" erano stati affiliati nel 1879, durante la prigionia con mafiosi palermitani nel carcere di Ustica[3].
L'attenzione della stampa[modifica | modifica wikitesto]
"Il Secolo", giornale di Milano, il 30 aprile 1883 parlava "della più alta espressione di criminalità organizzata", riferendosi appunto alla Fratellanza. Nel 1885 gli affiliati finirono tutti sotto processo ad Agrigento, ma molti negarono le loro confessioni, sostenendo che avevano confessato sotto tortura, ma alla fine furono tutti condannati ed incarcerati

 

 
 
 
 
 





 
 
 
 
 


 
epocale, dato che l'imprenditoria privata si è come eclissata. spetta agli enti territoriali (comuni, province regioni) inventarsi un ruolo succedaneo: penso ad iniziative parapubbliche, a quelli che un tempo chiamavamo enti pubblici economici.
Gli strumenti giuridici oggi esistenti sono le municipalizzate, le partecipate, le azionarie pubbliche, o a maggioranza pubblica. Per moralismo, per miopia, per moda volerle distruggere mi sa di crimine epocale. Invocare una legislazione più avveduta, più consona alle moderne realtà si può e dico: si deve. Ma lo sfascismo dei moralisti di piazze e piazzette mi sgomenta. Dottore Calogero Taverna 








Falci Calogero di Calogero morto sul Carso appena dichiarata la guerra del '15-'18. Era appena ventenne. Non vi è tomba per lui. Per la burocrazia militare è solo un disperso in guerra, magari disertore. Nonostante tre anni di mie lagnanze il Comune di Racalmuto non gli dedica neppure una citazione , un  ricordo, una atto di umana pietà.


mercoledì 26 luglio 2017

Lillo Taverna anche noi della Banca d'Italia stiamo molto attenti ai nostri soldi, alla nostra CSR al nostro CASPIE al LORO Fondo Pensioni, alle 'loro' case di banca, alla novella nostra polizza assicurativa. Cose costituzionali? Ma via, tanto sperperatrici - sine titulo - per il conto economico della ambivalente (pubbica o privata secondo le convenienze) impresa di Via Nazionale 91. Calogero Taverna

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Francescantonio Lopriore Cariglia Ciao Lillo, sii più chiaro. Penso che non avremmo nulla di cui preoccuparci, avendo le carte in regola, diversamente dal personale politico nostrano. Di questo e altro perché non vieni a discuterne su yammer in via riservata, anziché qui urbi et orbi? Un caro saluto e buona serata

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Lillo Taverna Non abbiamo per niente le carte in regola. Parola di un superispettore del SECIT e di un ex brillante giovane ispettore capo missione della Vigilanza sulle aziende di credito. Certo ora anche giubilati per sospetta condotta osano persino cacciarmi via dal mio sindacato rosso. Per non farmi parlare. parlare ai quattro bacucchi di yammer a che serve? dottore Calogero Taverna

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Andrea Giacomino Ciao dott. Taverna . Sono il dott. Giacomino Andrea pensionato.hai toccato un tasto che mi interessa molto cioè il nostro fondo pensionistico e le loro case.Cosa c'è dietro l'angolo:? Da quello che so le case di Banca sono state vendute ad una società ...Ver más

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Lillo Taverna Problemi seri da affrontare seriamente. Certo i dirigenti pensionati fedeli prendono la pensione INPS riscattata come non si sa bene dal volpone Occhiuto, una pensione (o sedicente tale) integrativa e per di più quelli cari al Signore 11mila euro al ...Ver más

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Andrea Giacomino Ma può un ente pubblico mettersi in società con una immobilsre è passarle tutto il patrimonio pubblico?Questi stanno cacciando i pensionati per mettere dentro gente che poi non paga gli affitti come ad esempio un Palazzo intero a a. Giovanni è sembra che in tre anni abbiano maturato milioni di.prtfite.
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Lillo Taverna Ma la banca d'Italia è ancora un ente pubblico? Non è più un istituto di emissione. Mi fa un conto economico per distribuire utili ai suoi 'partecipanti'. Se n'è fregata dell'art.19 tremoniatiano ed altre piacevolezze che talora mi diverto a meterre alla berlina. Questa nuova azionaria immobiliare ha rproblemi colossali. Non ne hanno la minima consapevolezza. Credono di essere ancora quel carrozzone dell'Amministraziione degli Stabiili dei miei tempi- Non mi sono ancora procurato il bilanzio DI ESERZIO della BI di quest'anno. Forse mi ci divertirò. Ma siccome sono un arabo materialista credo che mi interesserò d'altro. Calogero Taverna
Ho ascoltato con attenzione il "neo parlamentare" Fabrizio Cicchitto parlare, a proposito della legge sulla rivisitazione dei vitalizi, di palese incostituzionalità. Addirittura lanciando un pizzino: Se adesso tocca a noi , poi... Ma quanto sono attenti quando si attenta ai loro sold!!!
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Lillo Taverna anche noi della Banca d'Italia stiamo molto attenti ai nostri soldi, alla nostra CSR al nostro CASPIE al LORO Fondo Pensioni, alle 'loro' case di banca, alla novella nostra polizza assicurativa. Cose costituzionali? Ma via, tanto sperperatrici - sine titulo - per il conto economico della ambivalente (pubbica o privata secondo le convenienze) impresa di Via Nazionale 91. Calogero Taverna

pacchiane calunnie della Cernigoi contro Messana


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    Lillo Taverna Questo documento comprova che già nel giugno del 1942 Messana non stava più a Lubiana e quindi di tutte le innegabili efferatezze compiute dopo dall'Esercito fascista italiano Ettore Giuseppe Tancredi Messana non era né artefice né responsabile. Inoltre risulta qui che già era stato promosso ISPETTORE GENERALE di PS. Farneticazioni dunque quelle della Cernigoi che posticipa questa promozione al tempo dell' incarico siciliano del 1945. Se storico raffinato Casarrubea non doveva seguire la bislacca lezione storicadella giuliana. Casarrubea peraltro sgarra a volere trarre da questo modesto incarico nefandezze del Messana contro gli slavi delle carceri di Pisticci. Una semplice esecuzione di ordini 'ferroviari, cui il Messana deve sottostare ad onta del suo altissimo grado in Polizia. Quella dizione: "reggente la questura" di Trieste comprova che il Racalmutese non era QUESTORE di Trieste. Ricciardelli pesca dunque nel torbido. Perchè tante umiliazioni inflitte al Messana? Non aveva l'animo del Fascista ci spiega sin dal 1946 Senise nel suo ponderato memoriale- E non aveva l'animo del fascista per quell'opporsi alle angherie dell'esercito di Roatta. E poi per avere complottato con lo stesso Senise contro i famigerati alti gerarchi fascisti di Lubiana e di Trieste. Senise è perspicuo nel chiarirci quegli eventi. L'ANPI di Palermo si documenti quindi primna di infangare Ettore Giuseppe Tancredi MESSANA, e tanto vale pure per i sedicenti microstorici della minuscola Sutera.

martedì 25 luglio 2017

Il PD non è un partito ma una accozzaglia; M5S idem, la LEGA altrettanto, Berlusconi non è un partito.... e via discorrendo. Tutta colpa della inottemperanza dell'art. 49 della Costituzione. Rileggiamolo: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". Dove è codesto 'metodo democratico'? Occorrevano leggi ferree e precise. Non è mai convenuto ad alcuno. Un tempo, men che meno alla DC e al dirimpettaio PCI. Craxi quindi disse: il partito sono me!. Oggi è più raffinanto Grillo che dice: il MOVIMENTO sono me. Allora? Occorrerebbe un referendum propositivo. Possibile? Ma certo o mglio forse o meglio non si sa come , direi: ma chi ce lo fa fare. Ecco i falsi problemi: il costo della politica! Le ferie di Napolitano. Il vitalizio di Tizio Filano e Caio. I retrobottega sanitari della Camera e del Senato restano luoghi oscuri. Far luce lì danneggia tutti, anche quei deputati per un giorno per bizzarria di Grillo. Calogero Taverna
Il PD non è un partito ma una accozzaglia; M5S idem, la LEGA altrettanto, Berlusconi non è un partito.... e via discorrendo. Tutta colpa della inottemperanza dell'art. 49 della Costituzione. Rileggiamolo: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". Dove è codesto 'metodo democratico'? Occorrevano leggi ferree e precise. Non è mai convenuto ad alcuno. Un tempo, men che meno alla DC e al dirimpettaio PCI. Craxi quindi disse: il partito sono me!. Oggi è più raffinanto Grillo che dice: il MOVIMENTO sono me. Allora? Occorrerebbe un referendum propositivo. Possibile? Ma certo o mglio forse o meglio non si sa come , direi: ma chi ce lo fa fare. Ecco i falsi problemi: il costo della politica! Le ferie di Napolitano. Il vitalizio di Tizio Filano e Caio. I retrobottega sanitari della Camera e del Senato restano luoghi oscuri. Far luce lì danneggia tutti, anche quei deputati per un giorno per bizzarria di Grillo. Calogero Taverna
Leggo che l'avvocato Pisapia ha dato il benservito al giovane aspirante Speranza. Allelluia! Ma prima avevo già scritto, bene in anticipo:
Dovesse essere la conta dei quaquaraqua di Sinistra poco mi importerebbe.
Spero che il mio BAFFETTO MAXIMO salga in cattedra e con vocazione MINORITARIA si prsenti egemone e apicale,
senza legulei accidiosi da varie generazioni al servizio della spocchiosa finanza bancaria meneghina
ed anco mettendo in disparte certi flosci parafarmacisti ravennati.
Facciano l'insiemistica tra la sinistra del centro, si raggruminino quali oboslete frattaglie politiche del millennio scorso.
Non ce ne cale.
Vorrei in MOVIMENTO le novelle forze con idee economiche salvifiche del tipo carliano dei prestiti compensativi e del risconto sotto fascia,
che capiscano che la nuova aspirazione cosmica è la LIBERTA' DAL LAVORO, in senso aristotelico,
che ripristinino le sovranità statuali al servizio del cosiddetto INTERESSE NAZIONALE, senza con ciò essere fascisti o di destra o nicodemicamente berlusconiani.
Calogero Taverna