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lunedì 1 gennaio 2018

Penso alla
ex Banca d'Italia - Istituto di Diritto Pubblico
Capitale versato lire 300.000.000.-
Ora non saprei cosa resta di questa istituzione...
E, allora,...
se trattasi di una S.p.A., divenuta tale in modo ambiguo e, comunque, deprivata dei vecchi poteri, perché si è indotta a privarsi di quelle proprietà immobiliari che ne hanno, credo, aumentato nel frattempo, il "capitale" ?
Perché tenta di disfarsi di un proprio patrimonio affidando, a terzi in svendita, anche un ulteriore patrimonio affidabile nei pagamenti e/o nelle funzioni affidate ... quali erano il suo inquilinato e i suoi "custodi degli immobili stessi" ?
Scuserete, spero, tutto il mal scritto, discendente da una grande confusione che mi ha "frullato" quel poco di ragionamento che mi era rimasto...

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Lillo Taverna da pensarci tanto sopra! Tema dell'anno per i sindacatini policromi interni, per direttorii lontani mille anni luce dallo scintillio riformatore del mio Quadrivio d'esordio: CARLI, BAFFI, OSSOLA. OCCHIUTO. Dal mio LA DONNA DEL MOSSAD. pag. 6 ... "quaterna imperante (giganti, magari giganti del male ma svettanti rispetto agli gnomi che li circondano che contro sole faranno magari anche ombre lunghissime, ma sempre gnomi restano). Dottor Visco si liberi da tali gnomi. Crei come Carli i suoi lungimiranti Servizi Studi, corredati da consigli della corona affidabili. Ha cinque anni di tempo. Rifaccia grande la Banca d'Italia, come Carli, Lei può. Direi lei deve! Calogero Taverna

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