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venerdì 2 marzo 2018

Sarò forse io il vecchione delle porte Scee che sta sullì'albero estivo come cicala dal parlar fiorito? non nego.

Con il mio ultimo libretto sulla storia antica di Racalmuto in effetti ho inteso cicalare avverso la tanta superstiziosa credulità di un paese 'senza storia'. Un paese che si bea della classica impostura sciasciana.

Leggo infatti in Il Consiglio di Egitto di Sciascia (pag. 592 dell'edizione in mio possesso qui a Villa Merycal):

"In effetti disse l'avvocato Di Blasi, ogni società genera il tipo di impostura che, per così dire, le si addice. E la nostra società, che è di per sé impostura, impostura giuridica, letteraria, umana... Umana, sì: addirittura dell'esistenza, direi ... La nostra Società non ha fatto che produrre, naturalmente, ovviamente, l'impostura contraria." ...

"Eh, no, questo non è un volgarissimo crimine. Questo è uno di quei fatti che servono a definire una società, un momento storico. In realtà, se in Sicilia la cultura non fosse, più o meno coscientemente, impostura; se non fosse strumento in mano del potere baronale, e quindi finzione, continua finzione e falsificazione della realtà, della storia ... Ebbene, io vi dico che l'avventura dell'abate Vella sarebbe stata impossibile ... Dico di più: l'abate Vella non ha commesso un crimine, ha soltanto messo su la parodia di un crimine, rovesciandone i termini ... Di un crimine che in Sicilia si consuma da secoli..."


Anche a Racalmuto? Io direi di sì. Quanti abati Vella abbiamo avuto a Racalmuto? Tanti ... tantissimi: Anche io? forse. Anche Sciascia, direi di sì. Ricordate? Introduce le memorie e tradizioni del Tinebra e che scrive a pag. 8?

" ... voglio confessare che anch'io non mi sono privato del piacere di riportare quel documento pur conoscendone la falsità, e precisamente nelle Parrocchie di Regalpetra".

Un confiteror a cui non riesco a dare l'ego te absolvo.

Questo mio ultimo malstampato testo vuol essere un debellare l'impostura storica racalmutese. Un volere spingere le giovani generazioni a costruire un futuro su basi veritiere rifuggendo dalla impostura.

Presunzione o illusione la mia? Io ci sto provando.

Calogero Taverna

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