Calogero Taverna: “Sono la cicala di Racalmuto”
di Salvatore Picone | 2 marzo 2018
Ha dedicato anni e anni di ricerche, studi e letture al suo paese, ma “guai” a chiamarlo “storico”. Nel mese di ottobre è uscito il suo nuovo libro “Racalmuto Antica”. Ha deciso di donarne una copia ad ogni studente della scuola media del paese.
Chissà perché ma nei suoi libri, pubblicati in proprio e quasi introvabili, ha deciso di utilizzare per la copertina sempre un disegno dove emerge, maestoso e imponente, il castello Chiaramontano. Forse una ragione c’è, non letteraria, non documentaria. Ma semplicemente sentimentale, non solo per il legame che l’autore ha con quell’antico quartiere, ma per tutto il paese dove è nato.Il paese si chiama Racalmuto. Lui è Calogero Taverna e al suo paese ha dedicato anni e anni di ricerche, studi e letture. Per poi scrivere, conservare carte e documenti. Il tutto raccolto in alcuni libri come “La Signoria racalmutese dei Del Carretto” e “Racalmuto nei millenni“.
Non freschissimo di stampa – nel senso che il nuovo libro è stato stampato lo scorso mese di ottobre, ma ancora le copie sono impacchettate e conservate – “Racalmuto antica” è, tra i libri di Taverna (testimone di quella generazione di racalmutesi che si sono arrovellati attorno a carte e antichi documenti per trovare una informazione che ne smentisse un’altra), quello meglio costruito nell’evoluzione del racconto. Perché vero è che bisogna avere una grande abilità nel saper leggere antichi documenti, ma ci vuole altrettanto tanta abilità a saper raccontare fatti e eventi secolari.
Dalla preistoria al fascismo, passando dal Cinquecento, dai Del Carretto, da monaci e parrini, delinquenti e pochi santi, per la verità.
Singolari le storie di alcuni monaci, ma soprattutto i documenti della Racalmuto prefascista con il prezioso elenco di nomi e mestieri e cariche sociali.
Sappiamo quindi che al tempo del barone sindaco Tulumello, un certo Giuseppe Scibetta vendeva vino all’ingrosso o che l’ultima domenica di maggio si faceva una fiera di bestiame e merci. Questo grazie al Calendario generale del Regno del 1896 relativo al “mandamento di Racalmuto” pubblicato in questo libro da leggere e conservare, che ogni racalmutese dovrebbe tenere a vista, pronto per l’uso.
Ed è questo il motivo per il quale il Dott. Calogero Taverna, che vive a Roma, ma con ritorni assai frequenti nel suo paese natale – ha deciso di donare ad ogni alunno della scuola media di Racalmuto questo volume. Comunicandolo oggi stesso alla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Leonardo Sciascia” Rosa Pia Raimondi, che per maggio organizzerà un incontro tra Calogero Taverna e i ragazzi della scuola: un piccolo grande gesto di generosità per i giovani cittadini di Racalmuto da parte di uno storico locale.
“Guai se scrivi che sono uno storico – intima – sono una cicala che sta su un albero. Mi sono nutrito della linfa della storia per cantarla a me stesso e anche agli altri. Alla mia veneranda età posso solo dire che le mie battaglie le ho già combattute. Non sono uno storico, né scrittore né poeta“.
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