domenica 12 febbraio 2023

Carissimo Calogero, come credo abbia intuito io mi sono indotto ad un feroce revisionismo di tutta la storia (e preistoria) dell'area sicana. Non pretendo assolutamente di avere io la verità storica in tasca Credo comunque che là dove c'è muffa di falso, allora il mio odorato di vecchio patito delle cose antiche salta fuori e mi avverte. Credo l'Idrisi un cumulo di relata refero peraltro mal sentite o percepite, dato che vi fu il passaggio traumatico dal dialetto arabo a quello toscano... e alla lingua latina. e quindi alla bizantina. Poi, a solo titolo di esempio, ecco Sttabone erudirci sulla sua contemporanea società sicana dell'agrigentino e del nisseno. fiorente civiltà sicana venne fagocitata da quegli diseredati della Magna Grecia e da quei voracissimi romani del dopo 'post bellum punicum,. A credere a Sreabone, solo piccoli lembi di terra sulle apriche montagne sicane erano piuttosto coltivate (grano, miele e zafferano... .(cosi traducono il termine greco krocus). Se capisco bene Strabone, SI TROVANO BELLA TERRA AL CASTELLUCCIO, ALLA MONTAGNA, ALLA NOCE, ALLO ZACCANELLO: LEMMI GUARDA CASO CHE NULLA HANNO A CHE VEDERE CON IL CORROTTO LINGUAGGIO DELL'iDRISI. PER ME LI BALATAZZI ERANO TERRE DESERTE SENZA RETE VIARIA, SENZA TRAZZERE. LE TRAZZERE PER ME SONO COSE POST NORMANE. Ovvio le mie sono ipotesi. Vorrei un convegno a alto livello scientifico che cominci a razionalizzare queste sparse fronde - a dire il vero - di velleitari dilettanti locali. Calogero Taverna

Nessun commento: