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martedì 15 gennaio 2013

L'arciprete tartassato


Molto si ciarla sulla TARSU a Racalmuto; mi pare che solo Regalpetra Libera abbia intrapreso una via proficua. Incontriamoci autorirità, dirigenti comunali associazioni e DISCUTIAMO. Se chiariamo tanti punti oscuri, non credo in commissari sordi e chiechi.

Questa primavera sono stato colpito da elenchi pbblicati on line sull’albo pretorio di Racalmuto. Ho le traveggole: ben 580 poesserrori terrieri locali vengono messi alla gogna come evasori catastali per una legge del 2008. Un dottore responsabile Settore II° non ha perplessità il 28/03/2012, ordina la pubblicazione di un ELENCO ATTRIBUZIONE DI RENDITA PRESUNTA AI FABBRICATI NON DICHIARATI IN CATASTO.

Poi 29 fitti fogli nominativi di “soggetti intestatari .. di fabbricati non dichiarati in catasto”, soggetti cui in elenco a parte si imputano “ oneri e .. sanzioni”. Ho calcolato 568 partite di “evasori”. Finire in elenchi come codesti significa appunto essere “evasori”. Ho hatto una rissa con mio fratello che venne incluso in elenchi d’altro tipo perché l’ufficio non aveva accertato che la controversia era già stata chiusa con soccombenza dell’ente sanzionante. Caro fratelli, dissi, strilla quanto ti pare, ma tu ufficialente sei nella lista degli “evasori”. I titolari di queste 568 partite catastali defluiscono innocentemente  tra i reprobi. Risultati? Provino a chiede un fido , un rinnoco di apercredito ad una delle tre banche racalmutesi: per la dissennata privatizzazione bancaria, tutte e tre le banche hanno gli uffici istruttori fruori Sicilia; a Milano, a Siena, a Lodi un tempo, ora a Verona. In quelle strche dovrebbe liberarci dalle infiltrazioni mafiose di strutture imposte dalla Banca d’Italia, ogni richiesta di fido deve affluire e competente a decidere è il funzionario sicuramente prevenuto contro “gli infiltrati mafiosi racalmutesi”;  compulserò internet e spunterà come evasore il signore dell’omesso acctastamento. Se lo sogno costui il fido: non è degno di “fiducia”, evade le tasse.

Fatto un conto alla femminina, 568 su non più di 2.500 nuclei familiari fanno una percentuale del 35% circa; il 35% delle famiglie racalmutesi se lo sogna di avere un prestito bancario e con questi chiari di luna,con questa economia locale allo sfascio, lascio immaginare quali prospettive si aprono per questa salubre e letteraria cittadina e tutto sommato non so come possano davvero pensare i nostri MISSI ROMANI a torchiarci per mantenersi alle spese una macchina repressiva di cui è certa solo la ministra socia onoraria delDI Circolo Unione.

Questo diluvio accusatorio a firma di dirigenti del Comune di Racalmuto viene giustificato con il fatto che ATTI Nesponesi di dati presi di sana pianta dal nostro Catasto provinciale. Questo Catasto già non farebbe prova pper legge, per di più perché nella fretta di completare accertamenti e visure entro un termine non prorogabile ne hanno fatte di cotte e di crude. Una casa di via Filippo Villa fisce nella particella dietro la stazione, una suloerficie coperta di 100 metri quadri risulta terreno agricolo mentre l’area di un tumminu di terra diviene per incanto tutto fabbricato rurale: hai v oglia di appiopparci IMU, TARSU et similia. E tutto ciò non per colpa del contribuente né del tecnico privato di fiducia del contribuente, ma per distrazione degli uffici. Pisso provarlo.

E possiamo continuare all’infinito; ma io qui voglio dilettarmi con un caso come si dice emblematico. Esamino il foglio 6 dell’AVVISO DI DEPOSITO DI  ATTI NELLA CASA COMUNALE – ATTRIBUZIONE DI RENDITA CATASTALE PRESUNTA AI FABBRICATI NON DICHIARATI IN CATASTO, LIQUIDAZIONE DI ONERI E IRROGAZIONE DI SANZIONI (ART. 5 BIS LEGGE 26 FEBBRAIO 2011, N. 10).

Al quinto posto incontro GIOVANNI CASUCCIO, stropiccio gli occhi: fosse lui? Sì, è lui, proprio quello che nacque nell’ottocento, il 14/09/1885 (e aggiungiamo noi morì quasi centenario ma non ultracentenario); sì è l’atciprete GIOVANNI CASUCCIO resosi reo di mancato attatastamento in forza si una legge del 2008. Colpevole. Evasore. Da sanzionare già con 400 euro di molta per omesso acctastamento, satte salve impiste, e sanzioni per evasione di imposte nazionali regionanali e comunali, nonché per omesi pagamenti di ICI e poi IMU e TRASU-

Sono curioso di sapere come il locale ufficio tributi sia riuscito a notificargli  “l’accefrtamento”. Chissà quale arcangelo Gabriele sono riusciti ad incaricarlo di recapitare l’avviso di raccomandata regolarmente tibrata all’ufficio postale che sta di fronte al Palazzo Comunale.

Esempio paradgnatico  uesto, e tutt’altro che unico.

Sappiamo tutti che nessuno è infallibile: una volta si puà sbagliare; due volte però no! All’università ho appreso: ne bis in idem. Ma al comune di Racalmuto se ne fottono dei brocardi. Ecco ora a ridosso del 2012 avvisi tibrati 31/12/2012 per accertamenti basati so,lo sui “divertenti” dati catastali. Viene una triade da Roma e nulla vigilano, teli e quali come il “missus panormitanus”. E la Ministra non ha dormito una nottte sino a quando non credette di risolvere tutto a Racalmuto con siffatti “vigilantes”?

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