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giovedì 10 gennaio 2013

Racalmutesi all'erta! Niente recupero di inesistenti evasioni TARSU


Cittadini di Racalmuto

Questa volta non facciamoci coglionare. Per le scarne e imprecise notizie che mi giungono, ben tre mila cartelle impositive a titolo di ACCERTAMENTO, che si dichiara regolarmente avvenute completato, sono prossime e venire notificate con raccomandata timbrata il 31 dicembre o giù di lì dello scorso anno.

In quanto evasori e privati quindi delle decurtazioni di legge e gravarti di sanzioni salatissime ci intimano la tassa sulla monezza del 2006 per case di campagna e per sotterranei, grotte, garage e piani terra non abitati : una tombola!

E non finisce qui;  per quest’anno hanno tempo quelli del COMUNE commissariato  - quelli dell’ATO GESA 2 c’entrano fino ad un certo punto – a ritorchiarci per il 2007, l’anno successivo per il 2008, e quello successivo per il 2009 e poi per il 2010. E quindi ancora per il 2011, ed anche entro il 31 dicembre 2017 per il 2012; s’intende che i nostri commissari se vogliono possono tutto anticipare a quest’anno o ripartirlo in un paio di anni. Basta capire il congegno, il resto lasciamolo ai tributaristi.

Non lasciamoci infinocchiare da avvocaticchi o da politicanti in veste di professionisti della tassazione comunale.

Leggo già cose inesatte anche se ispirate alla massima buona fede.

Ho scritto e non a caso che il terrore corre sul filo dei vecchi politicanti avvicendatisi negli scranni del Comune. Anche i dirigenti tremano. Capisco il loro spavento, non capisco la loro voglia discaricare il tutto in un bel manifesto accusatorio nei confronti di altri e ingenuamente assolutorio nei propri confronti.

La causa di questo marasma è non avere soppesato la portata di interpretazioni speciose di norme e regolamenti fiscali. Certe esenzioni erano pretestuose.

Ma, sono stati loro nelle vesti di artefici di regolamenti comunali a volerle. Non possono non dichiarare pubblicamente che nessuna responsabilità è dei cittadini o proprietari delle villette fuori cinta autorizzate a suon di Bucalossi (quelli che l’hanno pagata, s’inende) e non corredate dalle opere di urbanizzazioni indilazionabili.

Certe interpretazioni e certe tacite desuetudini facevano loro comodo: se hanno sbagliato che sia l’autorità competente a perseguirli; se non hanno sbagliato tutti codesti accertamenti sono illegali e illegittimi. Non so neppure se non siamo in presenza di ECCESSI DI POTERE o addirittura ad ABUSO DI UFFICIO. Questo è problema della magistratura che non può solo baloccarsi con i postumi dell’antimafia o le supposte infiltrazioni mafiose. Quello di spiccare un accertamento tributario al limite del quinquennio  utile senza appurare alcunché, tanto se il contribuente è incolpevole che lo dimostri, è successo persino a me. Per chi è distratto da altro, capovolgere l’onere della prova è faccenda irrisoria.

Che fare?

a)      Pretendere che gli amministratori comunali confessino la verità e precisino che  i loro comportamenti a base delle decisioni o non decisioni in fatto di esonero dalla Monnezza delle case di campagna  dei magazzini portavano a legittimare i comportamenti dei cittadini ora sotto a accusa;

b)      Fare in gruppo richieste di autotutela agli uffici tributari locali (ne ho fatto uno a suo tempo e come vi si sono adeguati):

c)       Ricevuta la cartella adire in gruppo il tribunale amministrativo;

d)      Sensibilizzare gli organi inquirenti circa eventuali aspetti penali di questa che non può non essere una abnormità amministrativa.

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