...per mestiere spiego bene agli altri quello che per me non comprendo.
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venerdì 15 febbraio 2013
REGALPETRA LIBERA EBBE A PUBBLICARE QUESTO MIO COMMENTO.
INVIATI I DEBITI RINGRAZIAMENTI, TORNO QUI A RIPRENDERMI IL PENSIEOO D'ALLORA.
SI E ' E DI MOLTO APPROFONDITO. MOLTO NE HO SCRITTO IN QUESTO BLOG. FORSE UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SCATTA A CONCLUSIONE DELLE MIE RICERCHE.
ARRIVATO COMUNQUE AL PRESENTE PUNTO NODALE, INCOMBENDO UNA MANNAIA TRIBUTARIA SUI RACALMUTESI MALE AMMINISTRATI NEL PASSATO, RIGORASAMENTE IUGULATI NEL PRESENTE, FORSENNATAMENTE CONSIGLIATI IN QUESTO FRANGENTE, VOGLIO RAMMENTARE CHE IO QUESTO HO SCRITTO GIA' MOLTO TEMPO FA. NON SONO STATO SEGUITO. ERA DIRITTO DEI CITTADINI DI RACALMUTO. SOLO VOGLIO METTERLI SULL'AVVISO: NON FATEVI ANCORA FRASTORNARE. SE ACCEDETE A QUESTO FALSO DONO DI RATEIZZARE IN SEI VOLTE IL TRIBUTO INDEBITO PERIL 2006 POI VI APPIOPPERANNO I TRIBUTI ULTRAGONFIATI PER SANZIONI ONERI E ADDIZIONALI PER I SUCCESSIVI SEI ANNI DI ARRETRATO. SARETE GIA' REI CONFESSI. POVERI VOI. I BLOG DIMENTICHERANNO QUELLO CHE HANNO SCRITTO E VOI CANDIDAMENTE LA PRENDETE LA' DOVE NON BATTE IL SOLE.
CALOGERO TAVERNA
Dal succedersi dei precedenti pregevoli
interventi mi pare però che non sia ancora molta chiaro questo disastro
tassaiolo per l’INDEBITO recupero di un’imposta che impropriamente si chiama
TARSU. Quando il Comune trasla – perché sotto minaccia di commissariamento – il
SERVIZIO ad un’azionaria cui potrà partecipare magari come socio con prospettive
di incarichi remunerati, esce dalle strette regole dell’ordinamento tributario
della finanza locale per potere operare con le ampie libertà di una normale
società di capitale di natura PRIVATISTICA. Quando l’avvenente signora concedeva
un’intervista ad un valido giornalista locale poteva far scattare il suo cache a
tanti zeri, per le godurie accordate nel 2002 dalla riforma del diritto
societario regalataci dal duo Berlusconi- Castelli; già era bello potere avere
scranni nel CdA con le modifiche del 2389 c.c. e dato un calcio al culo ad un
comma del 2630 c.c. Se ero io ad intervistarla, quell’avvenente signora, le
avrei chiesto a quanto ascendeva il suo EMOLUMENTO e perché mai dovevo
sostenerlo io che avevo magari ereditato un bagliu a li Pantaeddi e a richiesta
(potrei provarlo) di chiarimenti all’ufficio tributi di Racalmuto – ammesso che
riuscivo a farmi ricevere in alto loco – mi si rassicurava che case di campagna
e piani terra non erano soggetti a tassa sulla monnezza (per ovvie ragioni oltre
che per pronunciamenti unanimi dei nostri baldi amministratori comunali) così
come le ubertose terre della Menta o della Noce erano esenti da imposte per
avere carpito una certa estensione di un provvedimento voluto da un tale Bonomi
della Coldiretti a solo vantaggio delle terre montane.
Io tranquillo me ne
tornavo a Roma. Povero me! Oggi vengo dichiarato EVASORE dal Dirigente
dell’Ufficio Tributi di Racalmuto; non avrei diritto alle decurtazioni pur
previste dal regolamento del 1995 (che soggiungo non c’entra più un cavolo) e
attesa la mia malafede debbo sopportare anche le penalità di legge (quale legge,
bohh!: ma, intanto paga). Per giunta sarei un evasore dal 1995 secondo questo
loro dire, ma l’ufficio dormiva; si sveglia il 31 dicembre del 2012 e non avendo
più tempo non fa alcun contraddittorio di legge, semplicemente afferma di avere
operato un ACCERTAMENTO (quando, come on chi? Omissione di atti di ufficio?
Abuso di potere? Boh!) e scarica sull’ufficio postale per farsi timbrare in
fretta e furia sotto la data del 31 dicembre del 2012 pare tremila cartelle
esattoriali. Ora quell’ufficio ha un anno di tempo per ripetere l’operazione per
il 2007, due per il 2008, tre per il 2009, quattro per il 2010, cinque per il
2011 e sei per il 2012.
Qui non si tratta di cercare un avvocato – in questo
campo non li trovi manco se li cerchi con il lanternino. Parola di Calogero
Taverna, già super ispettore del SECIT di Franco Reviglio, quello buono!
Qui
si tratta di fare una valida ed efficace DIFESA CIVICA. I partiti? buoni
quelli!: in questo momento tremano per paura che i loro eletti al Comune possano
subire le mannaie della Corte dei Conti; noi poveri blogger non abbiamo né
competenza, né autorevolezza; quelli del Web debbono tenersi buone le fonti
governative: diversamente non avrebbero più interviste autorevoli in esclusiva.
Allora? Di proposte ne faccio in un mio blog. Potremmo una volta tanto stare
uniti, senza baruffe chiazzotte?
Calogero Taverna
REGALPETRA LIBERA EBBE A PUBBLICARE QUESTO MIO COMMENTO.
INVIATI I DEBITI RINGRAZIAMENTI, TORNO QUI A RIPRENDERMI IL PENSIEOO D'ALLORA.
SI E ' E DI MOLTO APPROFONDITO. MOLTO NE HO SCRITTO IN QUESTO BLOG. FORSE UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SCATTA A CONCLUSIONE DELLE MIE RICERCHE.
ARRIVATO COMUNQUE AL PRESENTE PUNTO NODALE, INCOMBENDO UNA MANNAIA TRIBUTARIA SUI RACALMUTESI MALE AMMINISTRATI NEL PASSATO, RIGORASAMENTE IUGULATI NEL PRESENTE, FORSENNATAMENTE CONSIGLIATI IN QUESTO FRANGENTE, VOGLIO RAMMENTARE CHE IO QUESTO HO SCRITTO GIA' MOLTO TEMPO FA. NON SONO STATO SEGUITO. ERA DIRITTO DEI CITTADINI DI RACALMUTO. SOLO VOGLIO METTERLI SULL'AVVISO: NON FATEVI ANCORA FRASTORNARE. SE ACCEDETE A QUESTO FALSO DONO DI RATEIZZARE IN SEI VOLTE IL TRIBUTO INDEBITO PERIL 2006 POI VI APPIOPPERANNO I TRIBUTI ULTRAGONFIATI PER SANZIONI ONERI E ADDIZIONALI PER I SUCCESSIVI SEI ANNI DI ARRETRATO. SARETE GIA' REI CONFESSI. POVERI VOI. I BLOG DIMENTICHERANNO QUELLO CHE HANNO SCRITTO E VOI CANDIDAMENTE LA PRENDETE LA' DOVE NON BATTE IL SOLE.
CALOGERO TAVERNA
Dal succedersi dei precedenti pregevoli interventi mi pare però che non sia ancora molta chiaro questo disastro tassaiolo per l’INDEBITO recupero di un’imposta che impropriamente si chiama TARSU. Quando il Comune trasla – perché sotto minaccia di commissariamento – il SERVIZIO ad un’azionaria cui potrà partecipare magari come socio con prospettive di incarichi remunerati, esce dalle strette regole dell’ordinamento tributario della finanza locale per potere operare con le ampie libertà di una normale società di capitale di natura PRIVATISTICA. Quando l’avvenente signora concedeva un’intervista ad un valido giornalista locale poteva far scattare il suo cache a tanti zeri, per le godurie accordate nel 2002 dalla riforma del diritto societario regalataci dal duo Berlusconi- Castelli; già era bello potere avere scranni nel CdA con le modifiche del 2389 c.c. e dato un calcio al culo ad un comma del 2630 c.c. Se ero io ad intervistarla, quell’avvenente signora, le avrei chiesto a quanto ascendeva il suo EMOLUMENTO e perché mai dovevo sostenerlo io che avevo magari ereditato un bagliu a li Pantaeddi e a richiesta (potrei provarlo) di chiarimenti all’ufficio tributi di Racalmuto – ammesso che riuscivo a farmi ricevere in alto loco – mi si rassicurava che case di campagna e piani terra non erano soggetti a tassa sulla monnezza (per ovvie ragioni oltre che per pronunciamenti unanimi dei nostri baldi amministratori comunali) così come le ubertose terre della Menta o della Noce erano esenti da imposte per avere carpito una certa estensione di un provvedimento voluto da un tale Bonomi della Coldiretti a solo vantaggio delle terre montane.
Io tranquillo me ne tornavo a Roma. Povero me! Oggi vengo dichiarato EVASORE dal Dirigente dell’Ufficio Tributi di Racalmuto; non avrei diritto alle decurtazioni pur previste dal regolamento del 1995 (che soggiungo non c’entra più un cavolo) e attesa la mia malafede debbo sopportare anche le penalità di legge (quale legge, bohh!: ma, intanto paga). Per giunta sarei un evasore dal 1995 secondo questo loro dire, ma l’ufficio dormiva; si sveglia il 31 dicembre del 2012 e non avendo più tempo non fa alcun contraddittorio di legge, semplicemente afferma di avere operato un ACCERTAMENTO (quando, come on chi? Omissione di atti di ufficio? Abuso di potere? Boh!) e scarica sull’ufficio postale per farsi timbrare in fretta e furia sotto la data del 31 dicembre del 2012 pare tremila cartelle esattoriali. Ora quell’ufficio ha un anno di tempo per ripetere l’operazione per il 2007, due per il 2008, tre per il 2009, quattro per il 2010, cinque per il 2011 e sei per il 2012.
Qui non si tratta di cercare un avvocato – in questo campo non li trovi manco se li cerchi con il lanternino. Parola di Calogero Taverna, già super ispettore del SECIT di Franco Reviglio, quello buono!
Qui si tratta di fare una valida ed efficace DIFESA CIVICA. I partiti? buoni quelli!: in questo momento tremano per paura che i loro eletti al Comune possano subire le mannaie della Corte dei Conti; noi poveri blogger non abbiamo né competenza, né autorevolezza; quelli del Web debbono tenersi buone le fonti governative: diversamente non avrebbero più interviste autorevoli in esclusiva. Allora? Di proposte ne faccio in un mio blog. Potremmo una volta tanto stare uniti, senza baruffe chiazzotte?
Calogero Taverna